Ritrovati

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Erano passati 7 mesi dalla fine di quella magica esperienza, il vincitore era stato Sangio e Giulia era uscita alla semifinale. Una volta fuori dal programma si videro, le prime settimane furono felici per loro due, ma a un certo punto la distanza iniziò a pesare sul loro rapporto. Rapporto che Giulia non era nemmeno mai riuscita a definire, erano fidanzati? Non lo aveva mai capito, sicuramente erano esclusivi, nessuno dei due ci provava con qualcun altro, ma mancava quella domanda mai fatta da Sangio o da lei, mancava la definizione e forse era meglio così, sotto questa prospettiva Giulia poteva sostenere di non aver mai chiuso nessuna relazione. Era questo il pensiero con cui cercava di scherzare sull'argomento, lei e Sangio non si sentivano più, non lo vedeva da almeno tre mesi, si scambiavano qualche messaggio una volta ogni tanto, giusto per sapere come stavano. A dire la verità non c'era mai stato un momento in cui si erano detti basta, il problema era che lui era impegnatissimo nella produzione del disco e nel prendersi il diploma alla scuola privata, cosa che doveva fare anche Giulia, ma lei doveva recuperare solo un anno, in più lei era presa dai vari stage e dai nuovi impegni di lavoro. Riuscivano a vedersi sempre meno e pian piano la loro relazione iniziò a svanire. Giulia, ovviamente, si era impegnata tantissimo a mantenere almeno le conversazioni frequenti, ma i loro orari non coincidevano mai. Ci provò quanto più possibile fino a quando un giorno uscii una foto di Sangio sorridente insieme alla sua ex ragazza, Giulia sapeva che erano rimasti in buoni rapporti e che non stava a significare nulla, ma si sentii comunque ferita, per Margherita aveva avuto il tempo, per lei no. Era stanca di impegnarsi solo lei, sapeva che lui fosse maturo e tutto il resto e che doveva rispettare i suoi spazi e i suoi tempi, ma un rapporto funziona solo se l'impegno è in equilibrio tra le due parti e ormai fra loro  non era più così, si arrese all'idea che doveva lasciarlo andare dritto per la sua strada, sapeva che quello era il suo sogno e lei era felice per lui, ma qualsiasi cosa fossero stati  loro due era terminata.
Sangio, dopo la vittoria, era stato catapultato in un mondo tutto nuovo, comandato dai soldi, lo portavano da una parte all'altra per fare incontri e tutto il resto e doveva anche studiare per la cazzo di maturità. Delle persone che lavoravano intorno a lui non ce ne era una che sembrasse interessato a come stesse e ai suoi bisogni, eppure era tutto quello che aveva sempre sognato. Un pensiero lo aiutava a stare meglio, quando cantava Lady ripensava a quella bambolina tanto umile e sperava che a un certo punto sarebbe potuto tornare a quei momenti di svago con lei, a sentirsi rilassato e sereno. Sapeva di averla trascurata, si era dannato per quello, ma dava troppo conto alle richieste dei suoi manager e non alle sue, stava perdendo se stesso lentamente e nemmeno lui sapeva come fare. Un giorno a Vicenza incontrò per caso Margherita, la sua ex, si preserò un caffè, era contento di rivederla era un ricordo di un pezzo di vita a cui non sarebbe mai più tornato. Lei pubblicò una foto e lì per lì non pensò a Giulia, lo conosceva non significava nulla. Era grato a Giulia per tutte le volte che lo chiamava, anche solo per pochi minuti, gli strappava una risata, ma era consapevole del male che le stesse facendo, il problema era che si sentiva confuso su ciò che era giusto, in quel momento la sua priorità era la musica, ma questa, nel modo in cui la stava vivendo negli ultimi giorni, non lo rendeva più sereno, cosa che invece riusciva a fare la romana anche con pochi messaggi. Era combattuto e nel pensare troppo non si rese conto che la stava perdendo, quando Giulia iniziò a non farsi più sentire si maledì per non averle comunicato quanto lei fosse importante, ma accettò la cosa, non aveva le idee chiare e provare a riprendersela, per poi non poterle dare ciò di cui entrambi avevano bisogno, sarebbe stato peggio.
Entrambi guardavano le vite dell'altro tramite i social e si sostenevano senza dirselo.
Giulia aveva conosciuto un ragazzo durante uno stage, era italo catalano come lei e si chiamava Rafael, si trovarono subito e lui iniziò a starle dietro. Uscirono ogni tanto, lei si sentiva ancora bloccata, i sentimenti per Sangio erano ancora forti, ma era consapevole del fatto di doversi distrarre e provare a ricominciare. Era cambiata, non era più sempre felice, quella delusione l'aveva un po' indurita, con Rafael non si era aperta, fingeva degli atteggiamenti non suoi e nascondeva parte del suo carattere, aveva paura di mostrarsi per com'era un' altra volta.
Quella sera sarebbe uscita, gli ex coinquilini di Amici 2020 avevano deciso di fare una rimpatriata, Giulia era convinta che Sangio non sarebbe venuto, gliel'aveva spifferato Sam, perciò quando Rafael si offrì di accompagnarla al locale e poi andarsene, lei accettò senza troppi timori. Uscì fuori dagli spogliatoi della scuola di danza e Rafael la portò direttamente di fronte al locale. Sceserò entrambi dalla macchina, lei aveva un body color carne, pantaloncini neri in ecopelle, degli stivali neri con i tacchi e un cappellino bakerboy sempre in ecopelle. Chiuse la portiera e si fece dare un bacio sulla guancia dal ragazzo che l'aveva accompagnata, sceso dalla macchina per andare a comprare un pacchetto di gomme. -Divertiti bellissima, ma non troppo- le disse lui facendole l'occhiolino.- D'accordo, graziee- disse lei sorridendo, non stavano insieme e non si erano nemmeno mai baciati, quindi in realtà considerò poco il commento del ragazzo. Attraversò la strada, fingendosi sicura di sé, entrò nel locale cercando con uno sguardo gli amici, qualcuno la chiamò. -Giuli, qua- era aka a chiamarla. Si girò e vide tutti seduti intorno a un tavolino, si scontrò con quei occhi gelidi. Sangio era lì, per che cazzo di motivo era lì, si chiese lei presa dal panico. Arrivata al tavolo salutò tutti con un grande -Ciauuuu-  e si mise a sedere tra Sam ed Esa, che le avevano fatto spazio, provando a nascondere il suo disagio per la recente scoperta. -Allora piccola Giuggiolola chi è quel tipetto che ti ha accompagnato?- chiese subito Aka. Giulia sbiancò, l'avevano visti? Non volle guardare Sangio, non voleva sapere che tipo di emozioni provasse o anche se le provava, aveva paura di capire che a lui non fregava. Si accorse che il muro aveva una grande finestra sulla strada, per questo l'avevano vista-Un mio amico- disse lei. -Sese ti guardava con degli occhi- lei fece spallucce e cercò subito di cambiare discorso. -Allouraa che mi raccontate- Da quel momento iniziò un chiacchiericcio sopra all'altro delle esperienze di ognuno di loro, lei approfittò per sussurrare a Sam -Che ci fa lui qui??- e l'amico rispose - L'ho scoperto quando ero già qui, a quanto pare gli è saltato il treno ed è rimasto qua. Avevo paura che se ti avvisavo non saresti venuta- lei lo guardò come per dire beh beh non hai tutti i torti. Si calmò dopo un po' in fondo erano tanti e bastava ignorarlo completamente per tutta la serata, facile no? Si mise a pensare in modo quasi divertito lei. Faticava a non guardarlo, per lei era quasi una tortura averlo li e non poterlo ammirare. Sangio invece da quando l'aveva vista fuori con il ragazzo e per il resto del tempo, non l'aveva smessa di fissare un secondo, era bellissima come al solito, ma la vedeva sorridere di meno e quasi la vide finta mentre camminava su quei tacchi alti, lei che non li aveva mai messi. Voleva che lo guardasse anche lei, ne aveva bisogno, si era inventato la storia del treno perso, aveva disdetto tutto di sua spontanea volontà solo per rivedere lei. Stava in silenzio a bere birra e altro alcool, a guardarla. Inevitabilmente diventarono tutti un po' brilli e scesero in pista a ballare, Rosa e Martina la trascinarono fuori dal gruppo per ballare un po' da sole, Sangio la vide spavalda e riconobbe appena quella bimba che si vergognava, però la intravise, infatti Giulia roteava gli occhi da una parte all'altra sperando che nessuno l'avvicinasse, ancora non apprezzava gli sguardi addosso. Un ragazzo accanto a Sangio la guardava e si accorse dei suoi occhi fissi -Ei frate lo so che la stai guardando da più tempo tu, ma io preferisco essere veloce, ti dispiace se ci vado a  parlare- Giovanni guardò lo sconosciuto e disse -È la mia ragazza idiota- non l'aveva mai definita così con nessuno ma ,forse per l'alcool, gli uscì in modo naturale. Giovanni aveva capito di non poter essere solo musica, aveva anche bisogno di emozioni e non ce la faceva più a starle distante. Altri ragazzi cercarono di avvicinarla, Sangio cercava di non reagire fisicamente, si limitava a vedere la scena da lontano, lei li respingeva tutti, loro insistevano, ma poi gli cadeva lo sguardo su Gio che li guardava in cagnesco e andavano via. Sangio sapeva di non poter reagire, non ne aveva il diritto, ma se lei li respingeva, lui le semplificava la vita facendogli capire che non era aria. A un certo punto uscirono tutti pian piano e iniziarono ad andarsene, Sangio aveva perso lo sguardo sulla ragazza, non capiva dove fosse andata, era semi ubriaco e solo, non sapeva come tornare al hotel, ma soprattutto prima di capirlo doveva assolutamente parlarle. Iniziò a respirare pesantemente, era troppo confuso, non capiva nulla ed era stressato, riconobbe l'inizio di un attacco di panico, ne aveva spesso in quel periodo per lo stress di quella vita  e le responsabilità. Si seddette ai bordi del marciapiede, chiudendosi con il corpo, cercando di riprendersi. -Gio stai bene?- la sua voce. Giulia gli aveva messo una mano sulla spalla piegandosi verso di lui. Finalmente si guardarono, lui aveva gli occhi rossi, lei si sedette di fronte a lui, incurante del fatto che fosse su una strada e si sarebbe sporcata, gli mise le mani sulle braccia. -Che hai??- chiese lei sinceramente preoccupata. Non lo aveva mai visto così debole.
-Allora non te se sei andata- la guardava, cercando di tranquillizzare il suo respiro.
-No sono qui, stavo cercando un taxi. Ma adesso respira ok?- le venne impulsivo accarezzargli il viso. Lui piano piano si calmò. L'attirò a sé e l'abbracciò. -Scusami- lei ricambiò, non sapeva esattamente cosa stesse succedendo, ma vederlo così le faceva male. Dopo un paio di minuti disse, -Dove alloggi tu? - e lui le disse il nome del posto. Lei chiamò il taxi e cercò di aiutarlo a rimettersi in piedi. Salirono con non poche difficoltà, era inevitabile che a Giulia venisse da ridere, Sangio il re dei calmi e razionali, si stava aggrappando a lei per fare 10 metri, cercando di elencare quanto alcool avesse bevuto. Il tassista chissà che stava pensando. Nella macchina Gio si sdraiò sulle gambe di Giulia, le fissava il viso ripetendole -Giuliiaaa sei troppo bella- -Mi sei mancata- -Sai che il mio migliore amico Sebastian la lucertola mi segue sempre- Iniziò con le dita a toccarle il viso in modo particolare come se fosse un bambino che scopre il tatto, arrivò al naso ed esclamò -Oh il tuo nasinooo- Giulia rideva, pensava che fosse tutto troppo assurdo per essere reale. Arrivarono all'hotel, Giulia disse al tassista-Mi potrebbe aspettare 5 minuti che lo porto in stanza, così poi accompagna me?- il tassista stava per acconsentire, quando Sangio si alzò, gli diede 50 euro e disse -Lei rimane con me, può andare-
Giulia rimase interdetta, non sapeva che fare e non ebbe il tempo di riflettere perché il tassista si spazientì e li fece scendere a forza.
-Perché hai deciso tu dove dovessi stare?- gli chiese, un po'incolpandolo.
-Perchè sono ubriaco e quindi sincero, ti voglio con me- disse lui con un tono pacatissimo, come se quello che stesse dicendo fosse scontato e lo stesse dicendo più a se stesso che a lei.
Camminarono fino alla sua stanza, Giulia gli prese le chiavi ed aprì velocemente la porta, voleva evitare che qualcuno del hotel lo vedesse così. Era una stanza carina con il letto matrimoniale, ovviamente. Era riuscita nel suo intento portarlo al sicuro, ma ora?
-Giu io adesso mi vado a fare una doccia, tu però devi assolutissimamente rimanere qui, non te ne andare perché se no poi sto come prima te lo dico.- disse lui con tono confuso, era difficile prenderlo seriamente, ma l'idea di lasciarlo solo la preoccupava. Si sistemò sulla poltrona mentre lui andava in bagno, si tolse gli stivali e si fece una cipolla, era sfinita da quella serata.
Sangio uscì dopo una mezz'ora, in mutande, si sentiva decisamente meglio. Giulia era al telefono e anche se era un po' sfatta, lui la vedeva comunque bellissima.
-Giu io ti devo parlare- lei alzò la testa.
-Lo so di essere stato uno stronzo, ti ho lasciato andare, ma non sai come mi stanno riducendo, mi usano come macchina da soldi e impegnano ogni momento della mia giornata. Ieri però ho preso una scelta, ho rotto con l'agenzia, ne troverò un'altra, ho bisogno di essere più libero nei miei progetti e ho bisogno di te.- disse il ragazzo, vulnerabile come non lo era mai stato.
-So che non me lo merito e che forse per te non è più così, ma io il legame con te lo sento ancora troppo forte, ti voglio accanto anche solo per qualche minuto di chiamata ogni tanto, ho bisogno della tua risata e ironia per farmi scendere con i piedi per terra e ridarmi un po' di quotidianità.- era serissimo.
Giulia lo aveva già perdonato dall'inizio della serata, ma sta volta non poteva fare solo la sottona, doveva chiarire.
-Gio tu lo sai come sono, sai che ti dirò di si, ma voglio certezze da parte tua, ho bisogno di sapere che ci tieni quanto me. Altrimenti ci sarà sempre uno squilibrio e io sarò quella che soffrirà di più e...- Giulia venne interrotta nel suo flusso di coscienza.
-Mi trasferisco a Roma per la nuova casa discografica, ti prometto che  ogni volta che avrai bisogno io farò in modo di essere presente e che ti includerò nel risolvere i problemi che ho, non ti escluderò mai più dalla mia vita davvero Giulia mai più- rispose lui, rispondendo velocemente a tutti i dubbi e preoccupazioni che aveva percepito dal tono di voce della ragazza. Si era avvicinato a lei, le aveva preso il viso, le loro fronti erano attaccate.- Promesso??- lei alzò il mignolino, con un sorrisetto accennato. Lui gli afferò il mignolo con il suo.-Eccola la mia bimba- si avventò sulle sue labbra. Era ancora lei sotto quella maschera da ragazza matura che si era messa, e lui non ne poteva che esserne felicr. Indietreggiarono baciandosi, lui allungò le sue mani su tutta la sua schiena, non si azzardò di più, lei presa dal momento si sfilò i pantaloncini e il body, rimanendo in intimo. Lui la guardò per cercare il consenso che lei gli diede con lo sguardo. Ricominciò a baciarla, le sciolse i capelli, passò una mano sul suo seno e una sulla sua schiena, scendendo fino ai bordi del suo intimo. Le riuscì a togliere il reggiseno. Erano entrambi emozionati, non si erano mai spinti tanto oltre, lui la girò e la stese sul letto mentre l'abbracciava. Si baciarono e sfiorarono per tanto, Sangio sapeva che lei fosse vergine e non voleva fare niente che lei non volesse, anche se era estasiato da tutto quello. Lei presa dal coraggio, gli sfilò le mutande e iniziò a toccarlo. Le era venuto tutto quasi naturalissimo, si sentiva stranamente a suo agio. L'uno si sentì nelle mani dell'altro. Dopo un po' Sangio la svesti totalmente, la toccò delicatamente e la vide irrigidirsi. -Sei sicura?- chiese lui, cercando di controllarsi.
-Se non con te, con chi?- era sicurissima della sua scelta.
Allora lui le baciò il collo e le sussurrò- Rilassati- lei si rilassò immediatamente, si fidava ciecamente di lui. Si toccarono a vicenda ancora un po' di tempo e poi lui lentamente provò ad entrare, ci volle un pochino, ma poi ci riuscì e lei non senti nemmeno troppo dolore. Entrambi si sentirono completati l'uno dall'altro quella notte, si addormentarono stanchi ma serenissimi.
La mattina dopo Giulia si svegliò, con accanto Gio, sorrise imbarazzata al pensiero della notte trascorsa. Prese il cellulare e scrisse ai suoi che stava bene e che era andata a dormire da Martina, poi lesse i messaggi di Rafael, le aveva chiesto come stava e le aveva dato la buonanotte, pensò che ci doveva subito parlare.
-Rafael eh?-  sbucò accanto a lei una testa riccia che l'abbracciò da dietro.
-Non è che ieri sera è stato così bello perché già lo avevi fatto?- scherzò lui.
-Sangioooo, smettilaa- rispose rossisima in faccia.
-Ahahah dai scherzo- si staccò da lei e iniziò a rivestirsi- Io vado a comprare la colazione. Tu chiamalo e spiegagli ok?- disse lui con tono comprensivo. Giulia lo guardò felice che lui non facesse scenate e che rispettasse quel ragazzo che non aveva fatto nulla.
Lui uscì dalla stanza, ma subito dopo, risbucò dalla porta e disse- Giusto per essere chiari, devi dirgli che sei la mia ragazza eh- e le fece l'occhiolino.
Finalmente pensò Giulia. Appena Sangio uscii, fece un urletto di gioia e rise da sola. Sangio dal canto suo, iniziò a fare dei passi nel suo 'stile' lungo il corridoio dell'hotel, veramente felice di aver risolto con la sua ragazza.

Spero che vi piaccia.
Stavo pensando che se qualcuno volesse scrivermi un' idea per la storia dei prossimi capitoli, mi farebbe davvero piacere.❤❤

one shot sangiulia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora