Mancano pochissimi minuti, ci sono mio fratello e il mio migliore amico dietro di me, sui gradini più in basso della chiesa, sono entrati con Chiara e il suo ragazzo, e ora Virginia sta finendo di percorrere la navata. È così tenera.
Non riesco a stare fermo, continuo a girarmi a guardare qualsiasi cosa.
C'è un brusio di fondo che mi rassicura, quindi non mi stanno fissando tutti, posso ancora permettermi di dare sfogo ai miei tic e ai miei piccoli spostamenti.
La cosa che oggi differenzia qualsiasi mia giornata tempestata dal movimento di almeno una piccola parte del mio corpo è che non riesco a non sorridere, ma sorridere tanto, sento quasi le guance farmi male per quanto sto sorridendo. Quando mi becco a farlo mi blocco. Vorrei vivere questa cosa con serietà, la ricorderò per sempre e ne sono certo.
Mi giro un' altra volta verso le sedute e becco l'unica persona che mi sta effettivamente fissando da quando sono entrato in chiesa. Mia mamma mi sorride mentre mi fa un piccolo cenno con la mano, per chiedermi se è tutto ok.
Io annuisco, rassicurandola.
Va tutto benissimo.
Chissà cosa pensa mia mamma, chissà cosa significa per un genitore vedere il proprio figlio sposarsi.
Chissà cosa significa proprio per lei vedermi qui, nella chiesa dove mi hanno battezzato, aspettare la mia futura moglie.
Penso sia un'emozione indescrivibile, forse un giorno la proverò, ma direi di andare per gradi. Ecco che sto di nuovo sorridendo, mio dio come farò?
Oddio Chiara ha appena sfoggiato un sorriso gigantesco verso l'entrata, mi giro?
Già lo so le opzioni sono due: o scoppio a piangere o mi metto a ridere, esattamente come farebbe lei.
La curiosità è troppa e poi forse ha bisogno che la guardi.
Mi giro verso di lei e oddio... sono completamente immobile.
Carlo mi fa un'occhiolino, perché ha capito che mi ha stupito totalmente.
Da Giulia mai mi sarei aspettato un abito simile, è semplicemente meravigliosa, è poco truccata e ha una treccia, sembra una dea, insieme al bouquet e a questo meraviglioso vestito.
Sta sorridendo e so che si sta trattenendo dal ridere, è emozionatissima amore.
Sei lei ride io devo fare la controparte, una lacrima mi è uscita e la sto percependo mentre mi percorre la guancia, non riesco a muovermi però, per asciugarla, sono incatato nel vero senso della parola, non mi era mai successo.
Mi scappa un sorriso appena vedo che se ne è accorta e ha fatto il labbruccio per un nanosecondo.
Ecco adesso sento varie lacrime riempirmi gli occhi, e sta volta riesco ad asciugarle.
Prendo un respiro profondo e riguardo Carlito che si è commosso come me.
Spero davvero con tutto me stesso che lui sia pienamente contento di questa cosa, spero davvero che sappia quanto io ho combattuto per collezionare quanti più momenti possibili d'amore con sua figlia, le ore nei treni, non essere troppo geloso, cercare di starle dietro in ogni cosa facesse anche se io ero pieno di cose, cercare di farla aprire quando voleva tenersi il mondo dentro.
Io e Giulia abbiamo fatto di tutto l'uno per l'altra e spero davvero che i suoi genitori siano felici di questo giorno, anche se la nostra vita sarà difficile ancora per molto.
Per me non è stato semplice arrivare qui, tante volte ho pensato che sarebbe stato meglio mollare, perché nonostante l'amore le nostre vite sembravano star prendendo strade sempre più lontane, e delle volte ho pensato che dovevamo lasciarci liberi, che la nostra relazione fosse un limite per entrambi.
Non so cosa sia stato esattamente a farmi arrivare sempre alla stessa conclusione, che non volevo stare senza di lei, che non era solo affetto o abitudine, ciò che sentivo è sempre stato troppo in maniera smisurata, forse è stato questo o forse è stata lei a ingannarmi, forse lei tira le fila del gioco ed è sempre riuscita a farmi credere che no, non era meglio se ci lasciavamo.
Non lo so il motivo, ma ora non mi interessa più, perché oggi mi sento felicissimo e sto facendo la cosa giusta, lo sento dentro che è la cosa giusta.
Giulia è di fronte a me in attesa che io le sposti il velo dal viso.
È eterea, vorrei vederla ballare in questo preciso momento.
Le alzo il velo e sento che già mi starebbe abbracciando fortissimo. Non resiste e dopo aver dato il bouquet a Chiara, mi asciuga le lacrime con la mano e poi mi sistema la cravatta.
Mi da un bacio e io faccio una faccia un po' scioccata, nonostante stia sorridendo, non che non ne abbia voglia, ma non potremmo ancora davanti al parroco.
-Non è ancora il momento Gio- mi sussurra, accarezzandomi.
Sono confuso.
-Svegliati amore- mi dà un altro bacio e mi chiude le palpebre con le dita.
Un momento di vuoto totale e poi spalanco gli occhi.
Sono in macchina e quello che ho appena fatto è stato solo un sogno. Ho lo smoking delle iene e guardandomi allo specchio prima il mio subconscio già mi ci aveva fatto pensare. È stato un secondo, evidentemente ci teneva a ribadirlo mentre dormivo.
-Che sogno stavi facendo eh Gio? Ti sei svegliato di soprassalto- mi prende in giro Abe.
-Nessuno nessuno- rispondo io sbrigativo.
-Hai sorriso un sacco-
-Davvero?- faccio il finto tonto.
Quello che ho sognato è stato di un'intensità infinita e in realtà un po' mi spaventa.
Sono così perso per lei? Ho sognato il nostro matrimonio cazzo, devo ridimensionarmi, abbiamo diciannove anni, viviamo in città diverse e siamo solo le nostre prime esperienze.
Quanto ci starai male Gio se questa cosa non andrà?
La cosa che mi consola è che nessuno mi ha visto, è un piccolo segreto/sogno che posso tenermi nel cassetto e sul quale potrò crogiolare quando ne ho voglia.
Tipo ora, oggi mi sento particolarmente innamorato di lei e non so perché e forse cercare di convincermi che non sia così è solo un cercare di bloccare qualcosa di impossibile da bloccare.
Decido di riaprire alla mia mente l'immagine di lei vestita di bianco, era bellissima. Proprio ora vorrei tantissimo accarezzarle la clavicola, e guardarla sorridermi.
Sarà che l'ho vista nel weekend e questo mi ha scatenato un ravvivarsi di percezioni.
Non vedo l'ora finisca Amici.
Io sarò in tour e lei non so dove, ma comunque ho la percezione che almeno i suoi impegni saranno leggermente più sparsi, e che potremmo progettare di più.
Poi magari sto solo cercando di rassicurarmi da solo, ma ci spero con tutto il cuore.
Questo serale la sta distruggendo fisicamente e la impegna oltremodo.
Capisco le tempistiche televisive, ma la stanno stramazzando.
So che ha tanta paura di farsi male, in maniera più complessa di quello che già le è successo.
In un altro momento mi starei riprendendo da solo perché sto permettendo alla mia testa di pensare solo a lei, e non a me e a quello che ho appena fatto e a cosa mi aspetta. Oggi però sono stato molto concentrato, e voglio concedermelo questo momento. Lei è sempre lei e merita il mio tempo. Anche questo mi serve come monito. Devo trovare un equilibrio che tra me e lei. In passato ad avere gli sbalzi ho fatto solo casino, colpendo me e lei.
Siamo quasi arrivati e vorrei abbracciare Abe per essere stato in silenzio durante gli ultimi minuti di questo viaggio.
Prendo il cellulare e vedo che ha ripubblicato il mio discorso.
Dio vorrei averla qui ora e tenermela sulle gambe, mentre mi sistema veramente questa cazzo di cravatta.
-Dai fratellino ci siamo-
Scendo dalla macchina e ci dirigiamo in Hotel, siamo in due camere separate oggi, perché con lui c'è Francesca, che già lo sta aspettando.
-Oi Gio non addormentarti subito che ti mando un po' di cibo eh-
-Sisi ok-
Ora sono dentro la stanza e mi sto togliendo le scarpe, mi guardo allo specchio e ripenso sempre al mio sogno.
Chi lo sa, delle volte ci credo così tanto, spero con tutto il mio cuore che si possa realizzare.
Mi sciolgo un po' il nodo della cravatta e senza far troppo caso a quello che mi ha detto prima mio fratello, mi butto sul letto nella speranza di riaddormentarmi, magari ricomincio quel sogno...
Non sto sognando nulla in realtà quando mi sento accarezzare il volto, apro gli occhi piano e il viso di Giulia mi si presenta davanti sorridente.
-Sto sognando di nuovo?- chiedo con la voce impastata.
Sento che lei ridacchia e io mi sento veramente sveglio nella realtà.
-No cretino, ti ho fatto una sorpresa, sono proprio qui- ride lei.
Ah Giulietta se sapessi cosa ho sognato non mi prenderesti così in giro.
-Amore- sussuro e me la porto addosso, stringendola forte dalla schiena.
Sento che ride e la trovo sempre immancabilmente così vera.
-E con il lavoro? Non dirmi che già domani mattina riparti?- chiedo con un poco di lucidità.
-Qui arriva il bello, avevo dei giorni di ferie ancora, quindi starò con te fino a lunedì-
-Veramente?- quanto tempo è che non passavamo più di due notti insieme nemmeno lo so, credo che l'ultima volta in cui mi sono sentito veramente appagato dal tempo con lei siano state le vacanze di natale. Poi sarò in giro quindi nemmeno dovrò condividerla con la mia o la sua famiglia.
Mi sembra un sogno davvero.
-Si bimbo! Ahahahaha- lei continua a scherzare ma davvero non lo sa la mia mente che scherzi mi sta giocando ultimamente.
-Sei così bello con questo completo- mi dice dopo essersi alzata per togliersi le scarpe.
-Si eh? Ti piaccio da sposino?- Ok mi sto facendo del male da solo, ma mi è uscito naturale.
-Hahahahahah see ti sposerai in fucsia tu- mi contraddice. Eppure Giu dal sogno che ho fatto di come fossi conciato io me ne fotteva pochissimo.
-Vuoi togliermi la cravatta?- le chiedo mettendomi seduto sul letto.
Lei sorride ma si mette di fronte a me, mi fa alzare il collo e si mette togliermi il nodo, con calma, per evitare di sgualcire il tessuto.
Non resisto in questa posizione a poggiare le mie mani sul suo sedere.
Punto del suo corpo di cui forse sono più geloso.
Lei ridacchia e io mi sento veramente bene, con lei che mi sfila il nodo definitivamente e le mie mani a stringerla.
Le lascio un bacio sulla pancia ancora coperta dalla sua felpa.
Poggio la mia guancia su di essa e sospiro.
-Stai bene?- mi chiede mentre passa le mani sulla mia testa.
Anche senza ricci è una bella sensazione anche se lei dice di no.
-Si, sto bene sono solo un po' stanco, sono giorni che ripeto a macchinetta le stesse cose dell'album, basta! Secondo me dovrei fare una registrazione e poi mandarla in giro- mi concedo di lamentarmi un po', mentre lei sorride.
-Dai svaghiamoci un pochino, ti va? Non parliamo di lavoro- mi chiede dolce.
-Non aspettavo altro- sorrido guardandola.
-Che ti va di fare? Vuoi vedere un film? Trovare qualche libro interessante? Un giro?- ci si impegna sempre un sacco lei a capire cosa ho voglia di fare, cercando di escludersi sempre così da lasciarmi libero di essere sincero nel caso io abbia voglia di un qualcosa che non la riguarda molto.
Ci azzecca sempre poco perché quando qui con me ho solo voglia di lei.
Ridacchio e la porto con me sul letto, facendola aderire al mio corpo.
Comincio a baciarla e a passarle le mani nei capelli, voglio vederla disordinata e presa da me, sconcentrata dalla realtà.
Le tolgo la felpa e lei comincia a sbottonarmi la camicia.
Le tolgo la maglia e poi girandola verso il basso, mi alzo in ginocchio per sfilarle i pantaloni.
È piena di lividi e ha questa ginocchiera da una settimana.
So che è normale e che la maggior parte di questi lividi nemmeno le fanno male, ma ho sempre questo dannato istinto di protezione che mi fa preoccupare anche per queste cazzate.
Vorrei che il ballo non la sfiancasse così.
Lei vede che mi sto soffermando sui lividi e si alza con il busto per sbottonarmi il pantalone, cercando di riportarmi con l'attenzione sul momento che stiamo vivendo.
Mentre finiamo di spogliarci, so già cosa vuole prima di passare ad altro.
Ho capito che adora sentire il mio petto a contatto con il suo, mentre si tiene alle mie spalle.
Si perde proprio quando ci baciamo così e io non posso fare a meno di esserne contento.
Un'ora dopo sono poggiato con la testa sulla sua pancia. Le ho messo il lenzuolo a coprirle solo metà del corpo, così che possa aderire ancora al suo corpo svestito.
Mi piace sentirla così, mi sta passando la mano sulle spalle, mentre parliamo delle cose che ci vengono in mente.
Ora sta parlando di una coreografia che deve fare e io mi sto un attimo estraniando.
Siamo qui e sembriamo la coppia di un film, lei la ballerina e lui il cantante in una notte d'amore a parlare di arte.
Mi viene un po' ridere a questo pensiero, siamo tutto meno che la coppia di un film d'amore io e lei in realtà.
La nostra relazione è scandita dai nostri impegni e dai collaboratori che ci affiancano. I veri momenti di intimità si potrebbero contare sulle dita di una mano se togliessimo le notti.
La notte è l'unico momento in cui siamo veramente soli e poi i nostri si lamentano se non dormiamo. Cosa possiamo farci se non abbiamo altro tempo.
-Gio, tutto ok?- mi risveglia dai miei pensieri.
-Sisi tutto bene mi sono un po' perso scusami-
-Ahahaha tranquillo. Vuoi dormire?- mi chiede dolce.
-Nono stavo pensando a noi in realtà- sospiro dandole un bacio sulla pancia e risalendo verso di lei.
-Cose belle?- mi chiede curiosa.
-Si e no- le accarezzo il viso.
-Parlamene- mi chiede convinta.
-Sono un po' preoccupato per te, sei così stanca e vedo tutte le smorfiette che fai. Ti fa male tutto- sono sincero nel dirlo.
-Sai che è un periodo stressante- mi risponde lei tranquilla.
-Si ma mi sento in colpa, vorrei essere più presente. Vorrei potermi prendere cura di te come un anno fa-
-Allora è la solita distanza non la preoccupazione- ridacchia lei.
-Anche- sospiro sorridendo.
-Abbiamo detto di non pensarci però-
-So che sei tanto stressata anche tu Giu, non nasconderti-
-Gio non so proprio che dirti, si sono stanca e la cosa di Piero ha reso il clima molto cupo, ma non posso stare qui a lamentarmi, non mi voglio nascondere, e stare qui a sfogarmi con te non servirà a nulla- Lo dice con molta fermezza e io un po' l'ammiro.
-Voglio solo che tu sappia che ci sono davvero, puoi parlare con me di qualsiasi cosa-
-Ma che hai sognato mentre dormivi? Hai fatto un incubo?- mi prende un po' in giro.
Altro che incubo Giulie.
-No, non so perché mi è presa così- rispondo anche io sorridendo un po'.
-Va bene facciamo che ci credo. Dai se vuoi andiamo a dormire- copre anche me con il lenzuolo.
-Sicura?-
-Si tranquillo abbiamo tutti i prossimi giorni per stare insieme, sta volta possiamo permetterci di dormire- ridacchia mentre si sistema per dormire, prendendo dallo zainetto al lato del letto marius.
Una delle ultime volte che abbiamo dormito insieme, abbiamo leggermente discusso perché mi sono lamentato che dormendo attaccati mi aveva tolto un po' la coperta e mi ero leggermente raffreddato.
Dovevo cantare ed ero solo molto nervoso, lei non c'entrava nulla, ma evidentemente se lo era segnata mentalmente dato che per la prima volta stava nella sua porzione di letto e stava stringendo l'orsetto.Sorrido un po' intenerito.
Ha chiuso gli occhi e mi pare stia già dormendo. Deve essere sfinita e lo credo bene, ha finito la registrazione e si è messa sul treno, sfiderei chiunque a non essere mezzo morto.
Eppure anche avendo fatto tutto questo, è accorta a come deve comportarsi con me, mette da parte l'estrema voglia che ha di abbracciarmi e dorme per conto suo con il suo orsetto.
Delle volte credo che Giulia abbia più fiducia in lui che in chiunque altro. Sa che non l'abbandonerà mai e che non potendo parlare o agire non può ferirla.
Forse invidio questo orsetto che in diciannove anni di vita non si è mai sognato di prendersela con lei convincendola a non dormigli affianco.
Forse ne sono anche geloso perché vorrei essere io il suo numero uno e anche se non lo dice e potrebbe sembrare tutto il contrario, io so che di me ancora non si fida ciecamente. E non parlo di tradimento, parlo di essere se stessi, di sentirsi libera di fare qualsiasi cosa. Ancora si vergogna con me, ancora non ho il posto di Marius, di Chiara o dei suoi genitori.
So che ha bisogno di tempo e di certezze per poterlo fare e spero di potergliele offrire, ma so che per ora mi devo accontentare di vederla abbracciata a Marius piuttosto che vederla infischiarsene di quello che le ho detto e abbracciarmi lo stesso.
Guardo quello che voglio ora e io la voglio esattamente con il capo tra l'incavo del mio collo e la mia spalla, mentre il suo seno poggia sul mio petto, le sue mani sono strette alle mie spalle e le nostre gambe incrociate.
Delle volte sono proprio uno stupido.
Le prendo Marius e lo poggio sul comodino e lei dà segni di vita, ma io le do un bacio sulla fronte e la porto con me al centro del letto, la posiziono come voglio io per quanto il suo corpo sta dormendo.
-Poi prendi freddo- sento che bisbiglia, molto assonnata, mentre ci sto coprendo anche con la coperta.
-Era colpa della coperta piccola, non tua, dormi tranquilla amore- la stringo bene, mentre sento il calore del suo corpo a contatto con il mio che mi aiuta a rilassarmi.
Prima di spegnere anche la lucina del mio comodino, butto un occhio a Marius.
Mi guarda il simpatico, forse ora il geloso è lui e io mi sento inspiegabilmente soddisfatto.
Gli faccio una linguaccia che se lei mi vedesse in questo momento mi prenderebbe in giro a vita.
-Tanto me la sposo io brody- aggiungo preso da un non so che di estremamente orgoglioso verso un cazzo di pupazzo.
Mi sento mezzo stupido, ma è stato più forte di me.
Sono contento che Giulia stia dormendo altrimenti non avrei mai potuto dirlo.
Spenta la luce, mi accocolo ancora di più e stringendola bene, le do un altro bacio sul capo.
-Buonanotte mogliettina-

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one shot sangiulia
Storie breviRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione