Stavano cenando sbrigativamente in albergo, tutti quanti erano eccitati all'idea di uscire quella sera, sarebbero andati in un locale in centro e il loro essere ventenni stava uscendo tutto, meno che per Giulia e Sangio, che sembravano un po' spenti.
Avevano discusso per un motivo a dir poco assurdo, lui le aveva sbroccato a caso, senza un motivo, solo perché era nervoso per un pezzo che non riusciva a concludere e lei gli aveva chiesto per due volte se poteva alzarsi dal suo letto, dato che doveva rifarlo. Lui era scattato come una molla e solo dopo 10 minuti di urla si era reso conto che stava davvero esagerando, così per calmarsi era uscito da camera di lei, ricevendo solo silenzio da parte sua. Giulia ci era rimasta malissimo, non si sentiva di aver sbagliato qualcosa eppure il fatto che lui le avesse urlato contro l'aveva ferita, sapeva che quando partiva lui non ragionava sulle cose, ma in quel caso aveva esagerato, era consapevole di averlo già perdonato perché sapeva quanto fosse stressante tutto quello, lo era anche per lei, ma arrivare a trattarla in quel modo solo per quella stronzata come minimo avrebbe richiesto delle scuse da parte sua in primis, di certo non sarebbe stata lei a cercare un confronto in quel caso. Aveva toccato appena il cibo nel suo piatto ed evitava lo sguardo del biondo in continuazione, poi appena poté corse in camera a prepararsi con le ragazze.
Sangio appena Giulia sparì si mise le mani tra i capelli tirando un sospiro forte.
-Ma che hai combinato bro?- gli chiese Deddy, mentre anche gli altri ragazzi ascoltavano curiosi.
-Niente rega oggi ho fatto proprio la testa di cazzo- ammise lui per una volta.
- Cioè?- e Sangio spiegò come erano andate le cose.
-Ouch- disse Luca constatando che quella volta aveva solo lui torto marcio.
-Eh lo so, infatti avevo bisogno di parlarle, ma è come se scappasse appena mi vede-
-Vabbe magari ha solo bisogno di tempo per calmarsi pure lei- le disse Deddy.
-Boh si- fece spallucce lui.
-Tanto Sangius tranquillo sta sera devi andare da Giulia per forza, Marti viene da noi e non voglio storie- rise Aka, alludendo alla sua super notte.
-Si e se mi butta fuori?-
-E tu fai in modo di farti perdonare amico- i tre risero alla determinatezza di Aka ad assicurarsi di non avere impedimenti.
I ragazzi salirono e si vestirono per la serata, nulla di che dopodiché andarono nella hall ad aspettare le ragazze.
Rosa, Martina e Serena avevano vestiti succinti e semi brillantinati e Sangio le sorpassò con lo sguardo, per cercare Giulia, che era a pochi passi da loro mentre scriveva qualcosa al telefono, il vicentino poté osservarla sapendo che lei non lo avrebbe visto, aveva un toppino che Sangio avrebbe definito più un fazzoletto, che le lasciava scoperta tutta la schiena e le faceva intravedere ai lati il suo seno, con dei pantaloncini troppo alti e le sue adorate dottor martens, si era fatta i capelli mossi e messa un rossetto scuro sulle labbra. Era decisamente più provocante della Giulia normale e questo perché le sue amiche ballerine l'avevano costretta a far ingelosire o comunque rosicare il biondino.
-Azz brody, se non stai attento Giulia se la porta qualcun altro a casa ahaha- gli sussurrò Deddy scioccato anche lui dalla romana, ricevendo una gomitata dall'amico.
Per tutto il tragitto Giulia aveva sorriso poco e mantenuto un'aria accigliata, era capitata nella macchina con Sangio e gli altri e vedeva come lui la guardasse dagli specchietti.
Una volta scesi nuovamente la ragazza si precipitò più lontano possibile da lui e si buttò in pista con le altre.
Sangio la osservava da lontano, troppi maschi la stavano guardando, troppi commenti aveva sentito sul suo culo, tutto troppo. Era nervoso e lei che lo ignorava stava peggiorando il tutto.
-Gio vai, te la rubano sta sera- gli disse addirittura Tommaso, che ridacchiava con Leo per le facce di Sangio.
Il riccio sospirò e prese il coraggio di raggiungerla.
-Smettila di muoverti così- le sussurò all'orecchio poggiando le sue mani intorno a lei, lasciandole un bacio sul collo.
-Ei scusa, ma chi cazzo sei- un ragazzo di fronte a Giulia, spintonò Sangio per la spalla. A quanto pare lui ci stava provando con lei e Giovanni non si era accorto di questa cosa.
-Ma chi cazzo sei tu- alzò la testa il riccio, già fin troppo calmo.
-Dai Giulia lascia qui sto tipo- disse lo sconosciuto che cercò di afferrare Giulia per un braccio, lei nemmeno capiva da dove arrivasse tutta quella confidenza.
-Ahahah è un mio amico, scusami sarà un po' ubriaco, ma preferisco restare qui- disse Giulia con tranquillità, non voleva essere scortese, ma non aveva intenzione di andare davvero con nessuno quella sera.
Lo sconosciuto allora le rivolse un sorriso forzato e si dileguò stranito dalla coppia.
-Un tuo amico?- Sangio la fece girare verso di lui e l'avvicinò mettendole le mani dietro la schiena. Lei fece spallucce non curante del suo commento, cercò poi di andarsene per tornare in pista, ma lui la trattenne.
-Hai intenzione di continuare a non parlarmi?- gli chiese lui sospirando.
-Non saprei che dirti- rispose allora lei accigliata.
-E perché ti sei vestita così sta sera?-
-Perchè ho qualcosa che non va?- ribattè lei con tono ingenuo.
-No non hai proprio niente che non va, è questo il punto, ma sappi che da questo momento non ti lascio da sola nemmeno per mezzo secondo- rispose lui deciso.
-ahahaha si certo e perché scusa? Non sto facendo niente di male-
-Perchè ti guardano tutti-
-Non è un mio problema-
-Beh per me lo è-
-Io credo che al posto di preoccuparti di chi mi guarda o no, dovresti concentrarti sul chiederti perché io non guardo te-
-Se tu mi parlassi potrei farlo-
-Ora stiamo parlando eppure tutte le cose che ho sentito sono delle frecciatine-
-Perché mi hai fatto innervosire, stai mezza nuda a ballare al centro della pista e lasci pure che i ragazzi approccino, ignorando me, stai facendo la bambina Giu- Questo non avrebbe proprio dovuto dirlo, era la più grande cazzata che potesse fare.
-Preferisco comportarmi da bambina piuttosto che farmi lanciare urla da parte tua per motivi inutili- rispose lei profondamente ferita, quel gioco di botta e risposta l'aveva ferita e ora voleva togliersi dalla vista quei due occhi azzurri per cui tanto aveva combattuto. Gli tolse le mani dalla sua vita e se ne andò velocemente lasciandolo lì, in quel caso però non tornò in pista a ballare, cercò solamente di uscire da quel posto, l'aria le mancava e le sue parole riecchegiavano nella sua mente, solo una bambina, anche lui lo pensava.
Sangio si infilò le mani tra i capelli e la perse di vista, ma subito iniziò a ricercarla tra la folla, non la trovò in nessun punto del locale, così decise di andare fuori a fumarsi una sigaretta, per sbollire un po', non poteva credere alle parole che le aveva detto e casualmente la trovò proprio fuori dal locale, seduta per terra al lato della strada, tutta rannicchiata che si stringeva le spalle per il troppo freddo, con la testa bassa.
-Scusami- fu la prima cosa che disse lui, avvicinandosi cautamente. Lei alzò la testa e poi la riabbassò, almeno aveva iniziato bene quella volta.
-Non fumartela- sussurò piano lei che si era accorta della sigaretta di lui in mano, premurosa per la sua voce. Sangio ubbidì senza troppe storie e la buttò a terra, vedendo in quell'obbligo un'apertura da parte sua a fare pace.
Le si sedette accanto, volendo abbracciarla, ma ancora non poteva provarci.
-Mi dispiace per prima non penso quelle cose di te, è che ero nervoso-
-Almeno sta sera avevi un motivo per parlarmi così- rispose lei, alludendo all'origine della loro litigata per cui lui non aveva proprio avuto il motivo di prendersela.
-Hai ragione ti ho aggredita senza motivo sta mattina, mi dispiace tanto Giu, non avrei dovuto è solo tutto troppo stressate-
-Mh- annuì lei, continuando a guardare verso il basso.
-Non hai niente da dire?- le chiese lui, in modo dolce, sperando che la ragazza si aprisse.
-Non so, ci sono rimasta male, anche per prima, però lo capisco perché ti conosco e per me è inevitabile già averti perdonato, ma è come se non sentissi che fosse giusto il fatto di dartela vinta così- rispose lei rivelando i suoi pensieri. Lui annuì non aveva tutti i torti, anzi quel segnale gli faceva capire che la ragazza si stava iniziando a voler bene.
-Beh non ti posso biasimare, per me l'importante è averti chiesto scusa adesso- rispose lui. -Se vuoi rientrare ti giuro che ti lascio in pace, oppure non lo so, vuoi che ti lascio qui sola?- Giovanni era consapevole che non lo avrebbe mai fatto sul serio, sarebbe rimasto in disparte a tenerla d'occhio, ma voleva che lei scegliesse liberamente.
Giulia alzò lo sguardo verso di lui, leggendo la sincerità nei suoi occhi, avrebbe voluto avere la forza di dirgli di no, e di andarsene a divertire, ma la realtà era che aveva fatto tutto quello che aveva fatto proprio per riattirarlo a sé.
Sorrise indulgente al riccio, che appena la vide uscire da quel guscio di protezione che si era creata, non potè non ricambiare il sorriso.
-Pensi che sono una bimba se ti dico di restare con me?- chiese lei.
-No penso che se prendessi questa scelta sarei io il bambino felice- rispose lui di rimando, allungando una mano sulla sua guancia per accarezzarla.
Lei ridacchiò e poi si strinse nelle spalle per la folata di vento che era arrivata, sentendosi poi intorno alle spalle il braccio grande, che l'avvicinò al suo petto, sentendo il suo corpo riscaldarsi subito.
-Quindi non ti piace come mi sono vestita eh?- chiese lei divertita.
-Non è che non mi piace, è solo che preferirei guardare solo io quanto sei bella-
-Beh io ti mando in giro sempre bellissimo mica ti rompo le scatole- rispose lei facendogli un complimento.
-Ahh senti che ruffiana- rise lui, facendola scoppiare dalle risate, felice finalmente di risentirla. Prese al volo l'occasione per portarsela sulle gambe, avvolgendola completamente. Lei allora si rifugiò con la testa nell'incavo del suo collo, lasciandoci un bacio sopra.
-Cos'è che mi hai detto prima, sono un tuo amico?-
-ahahah daii-
-Nono lo hai detto, di fronte a quello poi-
-Mhhh ma lo sai dai-
-Cosa?-
-Che non siamo solo quello-
-Ah beh si io lo so, quella che ha i dubbi sembri tu-
-Può essere- e a quella risposta rise per la faccia sconvolta di lui. Lui le prese il viso con una mano e la baciò, finalmente dopo tutto il giorno che erano stati lontani.
-Dai tuoi amici ti lasci baciare?- le chiese lui sulle labbra. Lei scosse la testa, intenta a proseguire il bacio.
-E allora perché lo stiamo facendo?- le richiese lui ironico. Per tutta risposta Giulia lo approfondì.
Sangio si concesse senza troppi problemi a quella presa di iniziativa e anzi, anche per colpa dell'alcool che aveva bevuto, non si trattene dal toccarle la schiena scoperta e le coscie. Sentiva il corpo della ragazza rabbrividire ai suoi baci e questo, come lei sapeva, lo faceva andare ancora più su di giri.
-Vuoi rientrare?- le chiese lui, dopo un venti minuti di baci e sorrisi. Lei fece spallucce, le interessava solo rimanere con lui in realtà.
-Sta sera devo venire con te, Aka vuole la stanza solo con Martina e Deddy con Rosa-
-Va bene, tanto ormai stai più tu da me che Marti stessa ahaha- ridacchiò la ragazza.
-E ti dispiace?-
-Nono anzi- rise lei, imbarazzata.
-Allora ti va di rientrare in hotel?-
-Beh si va bene, tanto le macchine bastano uguale- annuì lei sentendosi accendere qualcosa a livello dello stomaco. Si alzarono e Sangio le si mise a camminare dietro per coprirla.
-Gio sembriamo due cretini a camminare così ahahah-
-Devo coprire questo ben di dio, mi dispiace ahaha- disse lui cercando di rimanere serio.
Entrarono in camera di Giulia chiacchierando del più e del meno.
-E quindi Deddy ti ha detto quelle cose? Bah lo trovo davvero strano, Rosa secondo me lo sta un po' facendo chiudere, forse è per via della gara che ci sta un po' pressando tutti. Uh aspetta devo ancora vedere un video che mi ha mandato Ciccio mi ero scordata- Giulia aveva ricominciato a parlare con lui come al solito e Sangio come al solito, faceva fatica a stare dietro a tutte quelle parole, soprattutto perché Giulia continuava a muoversi da una parte all'altra della stanza sistemando cose a caso, era agitata? Non capiva a cosa fosse dovuta tutta quell'euforia, ma non riusciva a non toglierle gli occhi di dosso, anzi si stava immaginando di sfilarle quel top che copriva proprio il giusto, da non risultare indecente. Sapeva però che la ragazza non fosse ancora pronta a nulla con lui, soprattutto dopo quella serata poi, si doveva mettere in testa di scordarsi anche solo di azzardarsi a fare qualcosa. Quello che non sapeva era che nella mente di lei stava succedendo tutto il contrario, il sentirsi così desiderata da lui quella sera le aveva dato un senso di forza grande, e tutti i loro baci avevano acquisito un sapore diverso, aveva percepito un forte calore ad altezza ventre e l'idea di provare a fare qualcosa di più quella notte la stava tormentando, ne era terrorizzata perché era inesperta e si era sempre sentita qualcosa di meno rispetto a lui che invece già aveva sperimentato tutto di quel campo, allo stesso tempo però ne era incuriosita, avrebbe tanto voluto lasciarsi andare a lui completamente, in fondo lo aveva già fatto con la testa da tempo e per questo sentiva di essere pronta anche a quel passetto in più. Per questo Giulia girava per la stanza come una trottola, indecisa sul da farsi.
-Giu ti prego puoi coprirti, faccio fatica ad ascoltarti in questo momento- ridacchiò lui, vedendola bloccarsi di punto in bianco, imbarazzata ma lusingata allo stesso modo. Prese una delle maglie che sangio aveva lasciato in camera sua e si andò a cambiare in bagno, non si infilò i pantaloncini sotto, si lasciò in intimo e si struccò. Di certo non si sentiva bella come prima, ma non poteva rimanere truccata se invece avessero dormito e basta.
Quando uscì dal bagno anche lui si era cambiato, ma si era messo il solito pigiama.
-Giu così è peggio mi sa- sospirò lui, dopo che la ragazza le si era stesa affianco e aveva piegato una gamba su di lui, facendo intravedere il fatto che sotto non avesse nulla. Lei rise e si strinse ancora di più a lui. Ridacchiò anche lui coinvolto da lei. Giulia lo baciò e gli mise le mani tra i ricci come a lui piaceva tanto, le loro gambe si intrecciarono e Sangio capì che c'era qualcosa di diverso in lei, solitamente mentre si baciavano lei si rilassava, lasciava il suo corpo molle, quella volta invece mentre si sfioravano sentiva che stringeva le gambe ogni tanto.
Le mise una mano sotto maglietta, la fece rimanere sul suo fianco, ma lei non si scostò, non si irrigidì, sembrava volergli lasciar fare, così infilò anche l'altra, portando il suo corpo sopra di lui, le sfiorò la schiena a lungo e non si azzardò mai a toccare qualcosa di più.
Lei a un certo punto si staccò e gli disse -Ho caldo- cercando di fargli capire che voleva togliersi la maglia.
-Sicura? Lo sai Giu io non voglio che tu ti senta obbligata a fare niente- disse lui in modo dolce. Lei di tutta risposta fece un gran sospiro e alzò la sua maglietta, rimanendo in intimo davanti a lui, gli rivolse un sorriso impacciato e si riabbassò su di lui, abbracciandolo. Toccava a lui fare la mossa successiva.
-Lo sai che mi fai impazzire vero?- le sussurò all'orecchio, mentre scorreva le sue dita sul suo corpo. Lei sorrise nascosta nell'incavo del suo collo.
-Hai paura?- le chiese a un certo punto.
-Credevo di sì, ma mi sento molto più a mio agio ora che in altre situazioni-
-E perché credevi di sì?- Sangio sapeva delle paranoie della ragazza e prima di fare qualcosa voleva assicurarsi di averle zittite tutte.
-Beh sai per me è tutto nuovo,per te no, non vorrei essere goffa anche in questo, non volevo rovinare qualcosa- disse sinceramente lei.
-Giu, il pensiero che sono io il primo a vederti così e a poterti anche solo sfiorare mi crea qualcosa nella testa che non hai idea- confessò lui, facendole tirare su la testa per guardarla. -Ma anche io sento un po' d'ansia il pensiero di non rendere le tue prime esperienze belle come le meriteresti tu mi mette paura-
Giulia rimase sorpresa da quelle parole e per dargli la sicurezza delle sue scelte decise di ribaciarlo, non c'era niente che lui facesse che non fosse speciale per lei, non poteva rovinare nulla.
Sangio dopo un po' e prese più sicurezza sentendo il corpo di lei rilassarsi, le passò le mani sul fondoschiena e poi risalì, ricalcando i contorni del suo reggiseno, facendole capire che lo avrebbe voluto togliere se le andava bene, Giulia non si oppose e lui allora le tolse l'indumento, per poi rigirare la situazione e farla stare sotto. Passò a baciarle il collo e con le mani a sfiorare il suo seno, Giulia aveva le mani intorno alle sue spalle e le sensazioni che provava si amplificarono sempre di più, stringeva le sue dita sulle spalle del ragazzo, che così capiva che le stava piacendo. Lui continuò a baciarla scendendo arrivando anche con le labbra al suo petto, a quel punto lei tirò il suo primo sospiro pesante e poi un altro, lui sorrise a quei suoni, erano una delle cose più belle e spontane che potessero esistere.
Le mani di lui iniziarono a scendere sul suo ventre, tracciando dei ghirigori, che la fecero sussultare. Giulia sentiva Sangio sorridere sul suo corpo a ogni azione che questo compiva a causa sua e stanca di tutto quel controllo, infilò le sue mani sotto alla sua maglia, iniziando a giocare con l'elastico delle mutande che poco si vedeva da sotto al pantalone di tuta.
A quel punto anche lui tirò fuori un mugugno dopo tutti quei movimenti le sfilò l'altro pezzo di intimo, guardandola negli occhi, la vide arrossire a essere totalmente nuda sotto di lui, così la iniziò a ribaciare sulle labbra mentre con la mano piano, iniziava a sfiorarla in quei punti, Giulia all'inizio riuscì a trattenersi e a godere di quel piacere continuando a baciarlo, ma poi ricominciò a dover sospirare anche più affannosamente di prima, con lui che la guardava fisso negli occhi, totalmente incantato a vederla così per lui, piano con la gamba le fece aprire le sue per avere più spazio e dopo un po' infilò le sue dita dentro di lei, che inarcò il petto a quel gesto.
-Ti ho fatto male?- le chiese dolcemente, lasciandole un bacio a stampo mentre piano cominciava a muoversi. Lei scosse il capo e mugugnò un no.
-Vuoi che smetto?- le chiese allora lui malizioso, si stava divertendo troppo ad avere il totale controllo.
Giulia era totalmente persa con la testa e riscosse la testa, senza vergogna, era troppo presa dal momento per pensare ad altro.
Dopo un po' però decise di doversi riprendere un attimo e ricominciò a giocare con i suoi pantaloni, iniziando a sfilarli quando vide che la sua mano stava iniziando a fermarsi in quanto doveva fermarsi per sospirare pesantemente. Lo spogliò del tutto e quando lui ricominciò a toccarla, anche lei prese in mano la situazione, Sangio a un certo punto si accasciò accanto a lei, troppo preso dai gesti di per continuare a toccarla, a quel punto fu Giulia a ridacchiare.
-Tu non sai da quanto tempo è che ho voluto questa cosa- disse lui con voce roca. Lei rise, nuovamente imbarazzata, ma felice di sentirsi così desiderata.
-Ti va di?- gli chiese lei a un certo punto, senza terminare la frase.
Lui capì e la guardò, in cerca di approvazione, che lei gli diede con occhi sicuri. Le tolse la mano dalla sua intimità e si posizionò sopra di lei, ed entrò molto lentamente.
Giulia sentì una piccola fitta e fece una smorfia di dolore, al che lui si fermò.
-stai bene?- Gli chiese premuroso.
Lei annuì, sapeva che le avrebbe fatto male per le prime spinte. Lui ricominciò a muoversi lento e quando vide cambiare la faccia di lei, che riprese a sospirare, si lasciò andare più tranquillo anche lui a mugugni di approvazione.
Nessuno dei due poteva credere che stesse avvenendo per davvero, lo avevano desiderato entrambi per un sacco di tempo e a ripensare a quella mattina, mai avrebbero detto che sarebbe stata quella la serata della loro prima volta.

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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione