Sebastian

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Giulia era circondata da persone che le ripetevano in continuazione quanto fosse brava, che spaccava e tutto il resto, ma lei aveva rialzato i muri con cui era entrata all'inizio, non riusciva ad ascoltare nessuno, per lei tutti le stavano facendo i complimenti solo perché le volevano bene, perché gli faceva pena, per lei gli unici ad aver ragione erano le voci nella sua testa che continuavano a ripeterle 'vedi cosa succede se credi un po' più in te stessa, lo vedi?' 'Sei ridicola quando balli e lo hai sempre saputo, come ti è venuto in mente'. Ci aveva creduto in quei giorni al fatto che fosse davvero capace, ma i commenti di quei giorni l'avevano buttata solo più giù. Non riusciva a essere oggettiva, non riusciva a guardarsi, era come dover ricominciare tutto da capo e quella volta avrebbe dovuto sforzarsi ancora di più.
-Giu, dai che problemi ti stai facendo? Sei fantastica e lo sanno tutti- Sangio stava cercando di rassicurarla, ma Giulia percepiva un pochino la scocciatura del ragazzo a doverle ripetere quelle cose, il punto è che per lei non era tutto così immediato, aveva bisogno un po' di crogiolarsi nel dolore per riuscire a superarlo, non faceva finta che non esistesse, come faceva lui.
-Gio ei tranquillo dai, io adesso mi riposo un po', grazie- Giulia decise di bloccare il discorso del ragazzo, tanto non ci stava credendo più di tanto.
Sangio aveva notato questa leggera forma di distacco e si meravigliò di questa improvvisa voglia di solitudine da parte di lei, non era mai successo. Le scoccò un bacio sulla fronte e le rivolse un sorriso, ci teneva a farle capire che lui c'era.
Giulia si chiuse in se stessa e si addormentò in poco tempo.
La mattina dopo in sala si ritrovò una sorpresa, un Sebastian che la stava aspettando in sala.
-Ciao Giuli- sorrise il ragazzo.
-Ei- rispose lei imbarazzata. In realtà avevano già lavorato insieme per il passo a due con Alessandro, ma non si erano mai ritrovati da soli.
-Ho sbagliato sala?- chiese lei.
-Ahahha nono-
Giulia rise, allora cosa ci faceva lui li?
-Dato che abbiamo visto che stai avendo un po' dei problemi di autostima e sicurezza, Veronica mi ha chiesto di stare con te in sala per questi giorni, affinché lavorassimo su questi aspetti, dato che io come te ho avuto tanti problemi con questi- Sebastian le spiegò il motivo.
Avrebbe dovuto lavorare con lui per tutta la settimana, davvero?
Giulia sorrise spontaneamente, in realtà la sua grande cotta per lui era molto platonica, concretamente parlando lo stimava tanto come ballerino e sapeva che in realtà lui era l'unico che poteva veramente capirla.
Iniziarono a lavorare in sala sulle emozioni, le fece provare dei pezzi che rappresentavano dei sentimenti diversi, per poi passare a una sorta di improvvisazione. Giulia ascoltava con attenzione ogni parola che veniva dal giovane ballerino e in realtà lui sopratutto ascoltava quello che diceva lei e le dava le risposte più adatte ai suoi dubbi, perché lui ci era passato e lo capiva sul serio.
-Ti va di improvvisare un passo a due?- Seba se ne uscì a caso e lei diventò rossa.
-Davvero dici?- chiese
-Si beh il modo migliore per farti esprimere al meglio l'emozione e la relazione con l'altro no?- lei annuì e aspettò pazientemente che il professionista facesse partire la musica. Aveva messo Another Love e fu davvero un momento emozionante, riuscì a lasciarsi totalmente andare e fu felice di sapere che anche lui era davvero soddisfatto, proprio di tutta la lezione. Nel passo a due si era sentita completata e in totale fiducia con lui, le aveva fatto ritrovare un po' di forza in se stessa, persa in quei giorni un po' tristi.
Torno dalla sala con un umore totalmente diverso anche se entrata nella casetta non pote esprimerlo più di tanto, in quei giorni il clima era veramente teso e Giulia si stava sentendo sempre più in qualche modo emarginata. Era un periodo in cui tutti tenendevano a sottolineare i difetti di tutti e conseguentemente Giulia notava come la vita lì dentro si fosse fatta più pesante, tutti che la guardavano con occhi più sufficienti e malevoli. Ovviamente questo clima non aveva migliorato per niente la sua situazione, ma alla fine doveva adattarsi, almeno aveva Sam e quelle volta in cui Sangio si concedeva, aveva anche lui.
Rientrata in casetta non mostrò a nessuno le sue emozioni e sensazioni, anche se erano di gioia, preferiva che nessuno la vedesse, dopo tutti quei commentini che aveva sentito dopo che era scoppiata a piangere, si era ripromessa che non si sarebbe mai più esposta in quel modo.
Semplicemente andò in bagno a farsi una bella doccia calda, provando a far scivolare via i pensieri negativi.
Dopo andò in cucina e vide che stavano quasi per mangiare così prese il piatto lo riempì e si andò a sistemare vicino a Sam al tavolo, con Sangio di fronte.
-Allora come sono andate oggi le prove?- le chiese Sam.
-Meglio meglio, hanno fatto venire Sebastian per aiutarmi a improvvisare- raccontò lei tranquillamente.
-Sebastian?- chiese Sangio con un sorrisetto ironico. Giulia rise -Sisi Sebastian perché lui ai tempi aveva avuto i miei stessi problemi- spiegò.
Sanfio annuì, alla fine non è che ne fosse proprio geloso, sapeva che quella della ragazza fosse una cosa platonica.
-A voi invece com'è andata?- chiese dolcemente, preferendo ascoltare le loro di giornate, piuttosto che raccontare la sua.
Dopo cena rimase sul divanetto del soggiorno con Sangio, aveva le gambe appoggiate sulle sue e stavano ascoltando i discorsi che gli altri stavano facendo.
Giulia si sentiva strana, non le andava molto di stare lì, avrebbe preferito andarsene a dormire a quel punto, piuttosto che rimanere là ad ascoltare.
Sapeva bene che Sangio invece non si sarebbe schiodato di lì, figurati se per andare con lei, anche solo se glielo avesse chiesto se la sarebbe presa.
-Gio io vado a riposare- gli sussurò, usando la scusa del sonno, che poteva effettivamente sfruttare con lui.
-Ma sono giusto le undici- rispose lui.
-Sono tanto stanca-
-Mh dai su andiamo di là- Sangio pensava che lei fosse alla ricerca di attenzioni da parte sua e quindi anche se non voleva gli uscì con tono scocciato, ma lei lo bloccò dall'alzarsi.
-Ahaha guarda che dico davvero- gli scoccò un bacio sulla guancia e se ne andò in camera sua.
Sangio rimase un'altra volta interdetto, ma cosa le stava succedendo? Era un po' fredda dalla sera prima e non ne capiva il motivo. Sapeva che in fondo forse ne doveva essere contento, in fondo era sempre stato lui a mettere dei paletti per evitare di stare sempre appiccicati.
Il giorno dopo Giulia tornò in sala con Sebastian e le cose migliorarono ancora di più, il ballerino sapeva che parole usare per farla ragionare davvero, per farla davvero apprezzare di fronte a quello specchio.
Giulia tornò ancora più soddisfatta e il giorno dopo ancora di più. Le cose stavano filando lisce come l'olio ed era anche contenta di star mostrando a Sangio di quanto lei si stesse impegnando a lavorare su se stessa in quei giorni, infatti anche in casetta si continuava a chiudere in camera sua a scrivere, a ballare. Lui lo era per carità, però la percepiva diversa e questo un po' lo straniva, questa sensazione aumentò quando vide il daytime del giorno dopo. Avevano tutti i momenti più belli delle prove di Giulia con Seba in sala. Sangio aveva visto come Giulia si fosse totalmente aperta con lui e si era fatta aiutare, si era fatta vedere piangere, e lo aveva ascoltato. Inoltre c'era stata la clip dove ballavano insieme e lì fu proprio una gelosia, il modo in cui la toccava e sfiorava, per lui era inevitabile non provare quelle sensazioni. Si sentì ferito in un certo senso perché con lui si? Sicuramente conosceva bene il mondo della danza e poteva aiutarla molto, ma perché con lui ai era raccontata.
La ballerina tornò e si ritrovò Sangiovanni che l'attendeva per parlarle con sguardo serio.
-Ma non posso farmi la doccia prima?-
-Te la fai dopo- rispose lui.
Che aveva combinato ora? Si chiese Giulia tra lei e lei. Non le sembrava di aver fatto o detto nulla di male nei suoi confronti, anzi si era comportata proprio come lui voleva.
Andarono verso il retro della casetta e iniziarono a parlare.
-Mi spieghi perché con me non parli mai?- le chiese, ottenendo una Giulia confusa come risposta.
-Stai avendo tutti questi dubbi, anche sulla questione casetta, e tu non mi hai parlato di nulla- Giulia rimase spiazzata, ragionò sul fatto che avevano messo nei daytime le sue conversazioni con Seba.
-Vabbe Gio che ti dovevo dire al riguardo scusa-
-Che mi dovevi dire al riguardo? Stai letteralmente avendo una crisi assurda e non ti trovi più bene in casetta e mi dici così? Perché con lui ti è venuto naturale?-
Sangio le sembrava più nervoso del dovuto, ma sapeva che a lui scocciava il fatto che lei non parlasse molto con lui.
-Ma Gio lo sapevi che non stavo tanto bene, non aveva senso che ti continuassi a rompere con le stesse storie a oltranza quando è un problema che potevo risolvere solamente in sala-
-E ok, questo posso anche capirlo, ma perché per esempio non mi hai parlato del senso di inadeguatezza in casetta?-
-Gio sinceramente, ma proprio sinceramente, mi avresti solamente risposto che era normale perché adesso la gara si fa sentire sempre di più. Tu hai tutto molto più chiaro e soprattutto non senti così tanto l'effetto di questa cosa.- Giulia spiegò a cuore aperto perché lei non riuscisse a parlare molto con lui, ed era vero, Sangio aveva sempre già la risposta pronta, per lui era tutto facile sempre, e lei si sentiva sempre più inferiore davanti alle sue parole oggettive, che però non empatizzavano, per lei era difficile reggere il confronto con lui e lui voleva solo farla sforzare a farlo, sicuramente a fin di bene, ma quelle volte che era successo non è che poi le avessero fatto così bene.
-Delle volte vorrei solo sentirmi dire che va bene provare queste insicurezze e che non devo per forza essere sempre stra combattiva, a differenza tua. Per questo ne ho parlato con lui-
Sangiovanni la guardò e per la prima volta si sentì di non averla capita al volo quando non era stata bene e vederla che qualcun altro lo avesse fatto lo aveva mandato ancora più in tilt.
-Giu guarda che anche io ho i miei momenti no- cercò di addolcirsi.
-Si ma tu non metti in discussione te stesso in questo senso e so che non dovrei farlo anche io, ma non ci riesco-
La ragazza aveva ragione. Dopo cinque minuti passati a guardarsi, lui tutt'un tratto l'abbracciò. -Scusa non sono stato in grado di starti accanto- Sangio sperava che quelle cose non avessero minato il sentimento che lei provava per lui, proprio quando lui finalmente si stava lasciando andare.
-Tranquillo Gio- lo rassicurò lei, per Giulia non era cambiato nulla, solo per quella volta non era stata lui la persona giusta con cui affrontare il problema.
-Ricordati sempre che qui in casetta oltre a Sam, hai anche me come alleato, sai che ti difenderò-
-Lo so Gio ahah- rise lei. La interì molto questa sua reazione.
Sangio prese a lasciarle dei piccoli baci sul collo, per poi intensificati sempre di più.
-Gio così mi lasci un succhiotto daiii- si lamentò lei, presa dai suoi baci.
Lui sollevò un attimo la testa e le sussurò -È questo l'obbiettivo- a Giulia venne da ridere.
-Cos'è sei geloso di Sebastian ora?-
-Troppo-

one shot sangiulia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora