-Ok va bene allora noi andiamo ci vediamo lunedì, ciao Gio, ciao Giulia. Grazie ancora- la sorella grande di Sangio e il marito avevano organizzato una piccola vacanza di un weekend fuori, e dato che i genitori del ragazzo lavoravano, Sangio si era proposto di tenere la nipote per quei giorni così da permettere alla sorella di partire, l'unico fatto era che quel weekend sarebbe dovuta salire a Vicenza anche Giulia e tutta la sua famiglia sapeva quanto fosse complicato per loro incastrare i giorni quindi di certo non poteva dirle di non venire più, e soprattutto non voleva. La sorella così gli aveva semplicemente detto che non c'era nessun problema se ci fosse stata anche Giulia lì con lui, anzi erano un altro paio di occhi sulla sua bambina, per cui se lui non si sentiva a disagio a invitarla per lei non c'erano problemi. Il ragazzo aveva riflettuto e in realtà nemmeno lui pensava ci fosse nulla di male, tanto ormai della sua famiglia l'avevano conosciuta tutti e in più delle volte erano più contenti di vedere lei, che il lui stesso. Quella a farsi più problemi era stata proprio la romana, che era terrorizzata all'idea di avere sotto la sua responsabilità un bambino, un essere umano, insomma come avrebbe fatto? Sangio però l'aveva rasserenata dicendole che sua nipote era molto tranquilla, l'aveva tenuta sott'occhio già altre volte quindi non c'era da preoccuparsi. Ed ecco che Giulia e Sangio avevano appena salutato la madre della piccola e il marito. Sangio aveva avuto il braccio intorno alla sua vita per tutto il tempo, sembrava rilassatissimo, lei invece appena era entrata in quella casa aveva subito puntato gli occhi sulla bimba, che aveva appena 4 anni e sembrava vergognarsi della nuova arrivata, infatti si era seduta sul divano, buttando gli occhietti verso gli adulti della situazione e arrosendo a vedere Giulia che la guardava, provocando dei sorrisetti alla ballerina.
Una volta chiusa la porta d'ingresso Sangio diede un bacio silenzioso alla sua ragazza e poi si diresse verso il divano.
-Allora piccoletta che vuoi fare?- le chiese con sguardo apprensivo, ottenendo però come risposta la piccola che gli saltava tra le braccia, vergognandosi.
-Ahahah che c'è ti vergogni di Giulia? Ma la conosci no?- le disse mentre la stringeva a sé, guardando la sua fidanzata che si imbarazzava anche lei, sorridendo, giocando con i lembi della sua solita felpa oversized.
La piccola annuì stretta allo zio.
-E allora perché hai paura, ti sembra cattiva? Puzza?- le chiese fingendo di nascondere la loro conversazione tra loro due. La bambina scosse la testa ridacchiando.
-E allora cosa? Guarda te se ti devo togliere le parole di bocca come faccio con lei, già avete qualcosa in comune- continuò il riccio sbuffando ironicamente.
-È bellissima- disse finalmente la bimba dopo aver riso alle battute dello zio.
A Sangio si illuminarono gli occhi a sentire quelle parole, era proprio vero, e sentirlo da sua nipote faceva un effetto assurdo.
Giulia a quel punto troppo lusingata decise di provare a interloquire.
-Anche tu sei bellissima- disse avvicinandosi di qualche passo.
-E sicuramente anche più simpatica di tuo zio- continuò. La bambina scoppiò a ridere di rimando.
-Ma come ti fai abbindolare così, mentre sei in braccio a me poi- disse lui, finto offeso. Lei allora le chiese di metterla giù e si girò finalmente verso Giulia guardandola sognante.
-Ti andrebbe di colorare delle ballerine con me?- le chiese con tono innocente.
-Ma certo- sorrise lei.
La piccola prese la mano di lei e la trascinò correndo e ridendo verso la sua cameretta, sotto lo sguardo divertito e scioccato di Sangio, non c'è voluto molto, pensò vedendole correre via.
Le raggiunse dopo qualche minuto e lei e Giulia erano sedute per terra, mentre sua nipote mostrava alla sua ragazza tutti i suoi disegni con delle danzatrici, dicendole i nomi e come le avrebbe volute corolare.
-Ma tu fai danza?- le chiese Giulia dopo tutte quelle presentazioni.
-Si, ma non sono brava come te- rispose la bimba, coprendosi il volto con le manina.
Giulia gliele prese e gliele tolse, come spesse volte lui aveva fatto con lei.
-Ma invece secondo me sei già stupenda-
-No invece, ci sono cose che non riesco a fare- disse lei imbronciandosi.
-Ma ti diverti?- la piccola annuì.
-E alloraaa, guarda che è quello che conta, la passione, tutto il resto viene da sé fidati, e sono sicura che non avrai problemi, poi con lo zio fenomeno ballerino che ti ritrovi- disse facendola scoppiare a ridere, coinvolgendo anche lui che era rimasto sullo stipite della porta a osservarle.
-Ma cosa vuoi?Guarda te oh, pure gli insulti al mio talento- disse ironicamente lui, guadagnandosi una linguaccia da entrambe.
-Ma cosa?? Fino a due minuti fa non ci volevi parlare nemmeno, vieni in braccio a zio, e poi diventate simbiotiche e mi prendete in giro?- continuò lui.
La piccola ridacchiò nuovamente e poi chiese a Giulia un consiglio su come fare una semplice piroetta.
-Eh brava dillo anche a me che non l'ho mai capito- chiese lui intrufolandosi.
-Ma non eri il fenomeno tu?- disse la grande delle due.
-Vabbe si, ma sui salti non su i giri-
-Ahhh- rise lei. -Comunque mi dispiace ma questo rimarrà un nostro segreto- e poi si avvicinò all'orecchio della bimba, sussurrandole qualcosa a cui la piccola sorrise tantissimo, poi si alzò e provò il giro, che inaspettatamente le venne subito preciso e pulito, per una bambina era tanto.
-Graziee- disse la piccola rivolgendosi a Giulia, che intanto aveva applaudito tutta entusiasta, sotto gli occhi scioccati di lui.
Ricomiciarono a colorare e insieme a loro si unì anche Sangio che a vedere la tenerezza di Giulia con sua nipote, faceva un'enorme fatica a non stritorarla in un abbraccio.
Per le 5 del pomeriggio decisero di uscire e portare la piccola un po' al parco, così che si stancasse un po'. Giocarono ad acchiapparella e a un certo punto Sangio acchiappò Giulia, che strinse in una specie di abbraccio da dietro, mentre lei si dimenava per sfuggirgli, la piccola rideva di fronte a quei due.
-Zio lasciala, lei è mia- esclamò correndo verso di loro, dando la manina alla ragazza.
-L'hai sentita lasciami, sono sua- si lamentò Giulia.
-Mah mi sa che qui allora devo catturare anche te- e nel mentre afferrava sua nipote mettendosela sulle spalle e tenendo sempre Giulia ferma, con una gamba fra le sue, per poi riavvolgerle una braccio intorno alla vita dopo essersi assicurato che la bimba fosse sicura su di lui.
-Nono zio lasciaci- si lamentava lei, mentre i due fingevano di lottare, ridendo come matti.
Dopo due orette di giochi i tre tornarono a casa tenendo entrambi le manine alla piccoletta, facendola alzare in aria ogni tanto.
Giulia decise di preparare lei la cena, così avrebbe potuto far assaggiare alla piccola una rivisitazione semplificata della paella.
Sangio intanto era andato a farle fare un doccia, per metterle il pigiama.
-Voi due vi amate come mamma e papà?- gli chiese lei, lasciandolo un po' di stucco.
-Perché?- gli chiese dolcemente.
-Sembrate felici come loro, ma non tutti gli innamorati che ho visto sono così- rispose lei, inconsapevole delle profondità della sue parole, spesso infatti le coppie stanno insieme solo per comodità di vita e non perché si amano davvero, e quello era una cosa che Sangio non avrebbe mai voluto.
-Diciamo che non ci amiamo allo stesso modo, ma a modo nostro, ci proviamo-
-Quindi la ami?- chiese lei con aria sognante.
-Si ahaha- non capiva perché stessero avendo quella conversazione ma lo faceva sorridere.
-Oggi non glielo hai mai detto- sospirò la bimba.
-Perché è una cosa privata, hanno un peso le parole così e poi io preferisco dirglielo in altri modi a volte, non sempre a voce- sembrava stesse parlando con una sua amica e non con una bimba.
-E invece dimmi una cosa, che ti ha detto Giulia prima per farti venire il giro?- chiese lui curioso. Lei resistette un po' a rivelargli quell'importante segreto, ma dopo che lui gli promise di comprarle la cioccolata che più preferiva, cedette.
-Mi ha detto che devo tenere la testa e la schiena dritta sempre, perché anche se non la vedo ho una corona in testa e dato che sono bella come una principessa, non posso farla cadere giù- disse lei sussurrando, come se gli stesse riferendo l'informazione più segreta della storia.
Giovanni sorrise l'ennesima volta a percepire che bella persona fosse la sua fidanzata, lei che fin dalla tenera età, era sempre stata costretta a tenere la testa bassa e subire da qualcuno, ora si assicurava che una bambina quasi sconosciuta si vedesse bella.
-Gio dov'è la tovaglia?- la voce di Giulia arrivò alle sue orecchie e sistemando sua nipote un'ultima volta la portò di là.
-Che dici tesoro ti piace?- chiese Giulia timorosa. La piccola annuì con già la bocca piena, facendoli ridere.
-Complimenti alla chef- disse lui, allungando la sua mano sinistra sulla gamba di lei, sotto al tavolo.
I tre poi si misero a guardare un film disney, con la piccola che era sdraiata fra loro, anche se questo non gli aveva impedito di accoccolarsi un pochino, lui infatti le copriva le spalle con il braccio e lei giocava con i suoi capelli.
-Vado a sistemare in cucina- le disse lui dopo un po' bisbigliando.
-Ma no se vuoi faccio io- rispose lei.
-Tranquilla amore- gli rispose lui, alzandosi e ricevendo un sorrisetto da sua nipote che aveva finto di non ascoltare nulla.
Ci mise una quarantina di minuti a sistemare tutto e quando tornò si accorse che entrambe si erano addormentate, erano troppo buffe e simili così vicine. Prese in braccio la nipote che non si svegliò, la portò nella sua cameretta e la sistemò nel letto, sotto le coperte, lasciandole un bacio sulla fronte, poi tornò in salone e vide che Giulia si era rannicchiata ancora di più su se stessa.
Prese in braccio anche lei, che però si svegliò dopo qualche secondo.
-Che succede?- domandò con la voce impastata.
-Vi siete addormentate sul divano-le rispose lui.
-Oh no le è successo qualcosa?- chiese allora lei semi spaventata.
-Ahaha nono tranquilla, l'ho portata a letto, come sto portando te-
Giulia mugugnò, infilando la sua testa nell'incavo del suo collo.
Sangio aprì la porta della stanza degli ospiti e la poggiò sul letto a una piazza e mezzo.
-Non vieni anche tu?- chiese lei aprendo le braccia, aspettando che il ragazzo si sdraiasse con lei.
-Ovvio, oggi è stato bello, ma non mi hai dato nemmeno un bacio per bene, sono geloso- disse lui, bevendo un goccio d'acqua e sdraiandosi successivamente accanto a lei.
La baciò prima delicatamente e poi lo approfondì, le loro gambe si intrecciarono, stringendosi in un abbraccio.
-Ti è piaciuto oggi, mh?- le chiese spostandole una ciocca di capelli di lato.
-Si all'inizio avevo un po' d'ansia, ma lei è dolcissima-
-Si ti adora- ridacchiò lui -Come ti adoro io- e riprese a baciarla con lei che ogni tanto sorrideva. Sangio aveva iniziato ad accarezzarla in vari punti del corpo, in realtà stava pensando alla Giulia bambina, quell'adorabile bimba, che molte persone avevano ferito, non si poteva spiegare come fosse possibile accanirsi con una persona simile, si sentiva in dovere di curarle quelle ferite e ti proteggerla dai cattivi, che ci saranno sempre nella vita di ognuno di noi, al tempo stesso però era fiero di come lei non si fosse lasciata cambiare da loro, lei era lei sempre e non le interessava cambiare per soddisfare nessuno.
Si fermò dai baci e iniziò semplicemente a guardarla negli occhi, lei lo guardò altrettanto ma poi sorrise perché non capiva cosa stesse facendo.
-Gio, che c'è?- gli chiese.
-Sei bella- disse solo, ma pensò che delle volte pensava che tutto quello che aveva dentro si rifletteva in quello che era fuori, e ne rimaneva incantato.
Giulia sorrise e lui le diede un bacio a stampo. -Sei bella, sei bella, sei bella- iniziò a ripeterle baciando a ogni ripetizione una parte del suo viso o del suo collo.
Giulia rideva e poi lo fermò per ricominciare a baciarlo in modo più approfondito.
Piano iniziarono a svestirsi, con movimenti delicati e poco frettolosi, avevano tutto il tempo del mondo no?
Sangio rimasto in mutande aveva iniziato a baciarle il ventre, mentre le accarezzava i seni spogli, compiacendosi dei sussuri che Giulia provava a strozzare per non fare rumore.
-Ziiiiooo, ziooo- una voce acuta proveniente dall'altra stanza arrivò alle loro orecchie.
Giovanni si bloccò e sussurò un -Ma porca troia- facendo ridere la ragazza.
-Tu stai ferma qui non ti muovere- gli impose lui, mentre si rivestiva rapidamente.
Era un po' scocciato, ok adorava sua nipote, ma aveva bisogno di un po' di intimità con la sua ragazza.
-Che c'è piccola?- gli chiese entrando nella cameretta.
-Non mi avete cantato la ninna nanna, mamma lo fa sempre- disse lei sorniona, non immaginando cosa avesse interrotto.
-Ti eri già addormentata ecco perché- le rispose lui, sedendosi al lato del lettino.
-E Giulia?- chiese la bambina facendo gli occhioni, ma prima che Sangio potesse rispondere con una scusa, una Giulia rivestita comparì nella stanza.
-Eccomi- sorrise, trattenendo le risate per gli occhi al cielo che lui aveva fatto vedendola lì.
I due si inventarono una canzoncina della buonanotte, facendo addormentare con un sorriso la piccola.
-Vi voglio bene- sussurò prima di crollare.
I due tornarono silenziosamente nella loro camera e una volta chiusa la porta... -Ti avevo detto di restare nel letto o sbaglio?- chiese lui malizioso, prendendola per i fianchi e intrecciando poi le loro dita.
-E che dovevo fare mezza nuda nel letto sola, al freddo? E poi lei voleva anche me-
-Mh ma adesso ci sono io-
-E quindi?- chiese lei ingenua, cercando di sfuggire con il viso alle labbra del ragazzo.
-Quindi, quindi, dai baciami- disse lui, cercando, distraendosi, di prendersi il suo bacio, che ottenne.
Si spostarono poi sul letto, finendo ciò che avevano cominciato precedentemente, tra risatine e sussuri, si addormentarono nudi e abbracciati.
Il mattino dopo Giulia aveva la testa poggiata sul suo petto, ma non erano del tutto coperti. La bambina si era alzata e stanca di aspettare per fare colazione, entrò in camera loro guardandoli innamorata della loro dolcezza mentre dormivano. -Zio, zia?- chiese.
Sangio si svegliò di colpo e ci mise due minuti a capire cosa stesse succedendo, notando poi che se poco poco si fosse spostato la piccola si sarebbe accorta che erano nudi, perciò alzò rapidamente le lenzuola fino a coprirli del tutto, compresa mezza testa della sua fidanzata, che tra parentesi sua nipote aveva appena chiamato zia.
-Ei piccoletta, vuoi la colazione vero?-
A quel punto si alzò anche Giulia, che però lui tenne totalmente ferma per evitare che si scoprisse, lei di rimando gli mandò uno sguardo interrogativo, che poi però risolse vedendo la bimba sullo stipite della porta, nascondendo poi la testa sotto le lenzuola.
-Adesso arriviamo, dacci un secondo ok?- sorrise lui.
-Va bene vi aspetto di là, zio e ziaa- rispose lei correndo in cucina, sottolineando un'altra volta il fatto che aveva deciso di affibbiare quel nome di legame familiare anche con lei.
-Mi ha chiamato zia?- chiese Giulia uscendo allo scoperto.
-Eh si-
-Ahahaha che strana sensazione-
-È bello invece- disse lui prendendole il viso, con la mano e facendosi guardare.
-Che dici ci vestiamo?-
-Si un attimo devo fare una cosa- Sangio alzò le lenzuola, contemplando il corpo della sua fidanzata, ottenendo delle grasse risate da lei.
-Dai smettilaaa di fare lo scemo- lo ammonì lui.
-Iniziare la giornata con qualcosa di bello è fondamentale- rispose lui ironico.
Giulia a quel punto si alzò e iniziò a rivestirsi, lanciandogli addosso i suoi di indumenti.
Raggiungensero la piccola in poco tempo e iniziarono un'altra giornata fatta di ballerine colorate e caramelle.
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one shot sangiulia
Storie breviRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione