Sangio e Giulia si sapeva non litigavano quasi mai, ma stare chiusi nella stessa casa per mesi avrebbe messo in discussione qualsiasi tipo di rapporto. La discussione non era stata molto seria, anzi il motivo era quasi stupido e lo sapevano entrambi. Giulia aveva risposto a Sangio a tono, dopo che lui aveva passato tutto il tempo a correggerla su come avrebbe dovuto tagliare le verdure per il soffritto.
-Gio non sono una ragazzina di cinque anni mamma mia- sbottò lei, le pesava sentirsi trattata in quel modo, quasi sufficiente, ok che in cucina non era una stella, ma ormai le verdure aveva imparato a tagliarle.
-Ok, ma calmina- rispose lui allontanandosi, già era stressato di suo l'ultima cosa di cui aveva bisogno era Giulia che faceva la stronza.
Parlarono poco per tutta la giornata e nessuno dei due sembrava essere intenzionato a cedere. Sangio la guardava da lontano, al di là di tutto, vederla in quel modo l'aveva resa veramente irresistibile, cercava di rimanere seria e con lo sguardo duro, e Sangio avrebbe sinceramente voluto solamente baciarla. Il motivo per cui era così nervoso fin dalla mattina, proveniva da una sorta di frustrazione, i suoi sentimenti per Giulia erano forti e aveva sempre pensato che avrebbe potuto resistere senza nessun problema al poco contatto fisico che gli era concesso li dentro, almeno fino a quella settimana. Erano successe delle cose che lo avevano turbato e tutte nel giro di pochi giorni. La prima era stata vederla nuda sotto la doccia, ovviamente per sbaglio, doveva andare in bagno velocemente e si buttò nel primo bagno che trovò di fronte ai suoi occhi e la vide tramite la vetrata della doccia, paralizzato, così si era sentito, per fortuna lei non si era accorta di niente, era semi girata e stava canticchiando.
La seconda cosa era che l'aveva vista provare un passo a due molto sensuale con Alessandro, tutto quel contatto, quanto avrebbe voluto esserci lui in quel momento accanto a lei, Giulia non ci credeva mai, ma lui rimaneva incantato a vederla ballare e si perdeva a guardarla ogni volta, aggiungendo quelle movenze poi.
La terza cosa era stata una mano di Giulia che gli continuava a fare ghirigori con le dita intorno al cavallo dei pantaloni, lei probabilmente non pensava quello che stesse provocando o forse si, lo stava stuzzicando? Si convinse di più della sua teoria quando la ragazza nascose il viso nell'incavo del suo collo, lasciando piccoli baci su questo. -Giu ma così non vedi il film- disse lui, un po' a disagio.
-Mhh preferisco rimanere così- sussurrò lei.
Provocò dei brividi in lui, ma si doveva trattenere, rimase immobile come una statua per il resto della serata.
Tutti quei fattori in quei pochi giorni avevano accesso un desiderio molto più forte di prima.
Serena si sedette vicino a lui. -Come va?- gli sembrava strano che lei si fosse messa a parlare con lui. -Tutto bene, tu?-rispose cordialmente. -Tutto bene, ho queste vesciche sui piedi che mi fanno malissimo-
Mentre Serena si mise a parlare di quanti dolori avesse, Sangio buttò lo sguardo al bancone della cucina e beccò per la prima volta Giulia fissarlo, lei spostò subito lo sguardo, ma Giovanni già l'aveva vista e capì che il fatto che Serena fosse andata a parlargli le dava fastidio, in fondo erano anche 'rivali' , così decise che doveva sfruttare quell'opportunità per fare in modo che Giulia gli andasse incontro.
-Sere mi dispiace davvero, se vuoi ti aiuto a mettere delle fasciature- rispose lui.
La ragazza stava per replicare quando Giulia sbattè sul tavolo le garze e i cerotti.
-Tieni Sere questi andranno benissimo, ora scusami ma te lo devo un attimo portare via- Giulia era stata gentile con la nuova ballerina, ma Gio era convinto che non lo sarebbe stato con lui.
Lo trascinò in camera sua.
-Perchè mi stai ignorando??-
-Perché tu lo stai facendo??-
Partì un botta e risposta su chi avesse ragione per la questione delle verdure.
-Io volevo solo aiutarti- concluse lui.
-Ma io ti sembro una bambina di tre anni a cui spiegare le cose passo passo- ribbattè lei. -Oh no ti assicuro di no- rispose lui seccato, soprattutto in quel momento la vedeva in un sacco di modi, ma sicuramente non come una bimba.
Giulia non capì la leggera allusione erotica.
Un'altra cosa di lei che faceva impazzire Sangio era che per lei fosse tutto la prima volta, il modo ingenuo in cui rispondeva ai suoi baci, raramente focosi, e il suo provare a stuzzicarlo in modo accennato, quasi impaurita di fare qualcosa di sbagliato; tutto lo rendeva ancora più eccitato.
L'afferò per un braccio e la baciò, voglioso di quel contatto. Delle volte capitava che ci fossero dei momenti in cui l'unica cosa che interessava entrambi era toccarsi, sentire la presenza l'uno sul corpo dell'altro, e quello era uno di quei momenti.
Si staccarono dopo qualche minuto e lui disse -Mi dispiace- lei fece un sorrisetto soddisfatto. -Bene perché se no mi avresti costretto a non fare più la tua bimba- disse lei con tono giocoso.
-Che cosaaa- disse lui, abbracciandola immediatamente. -Non esiste- e riprese a baciarla. Stettero così per almeno tre quarti d'ora. Una volta staccati, Sangio chiuse gli occhi, tenendo stretta Giulia che giocava con i suoi capelli. -Mi mancherà un giorno tutto questo- sussurò lei dopo un po', convinta che Sangio stesse dormendo. Lo disse in modo triste e lui non capì il perché, ma decise di rimanere in silenzio.
Giulia scherzava spesso sul fatto che lei tenesse molto di più alla loro relazione rispetto a lui, e Sangio rideva a quelle battute pensando solo che lei si riferisse al fatto che lei non aveva mai nascosto i suoi sentimenti per lui in nessun modo, non aveva mai riflettuto sul fatto che lei potesse pensare altro su questo argomento. Decise di provare a parlarne con Deddy, l'amico magari da Rosa poteva sapere qualcosa di più.
-Brody Giulia è palesemente terrorizzata dal fatto che tu fuori di qui ci metterai tipo un secondo a mollarla- rise l'amico quando Sangio gli porse la questione. Il vicentino rimase un po' senza parole, era così ovvio?
-Gio parliamoci chiaro tu a lei le hai dato davvero poche conferme, lei pensa che tu stia bene con lei, ma che non pensi seriamente a una relazione e le va bene così, ma da quello che so io la cosa le mette molta paura.- Deddy provo a spiegarsi meglio. -Cioè quando hai scritto Lady, un secondo dopo gli hai fatto un mega discorso per chiarirle che sì prendevi ispirazione da lei, ma che non è che fosse proprio dedicata lei perché comunque dovevi rimanere distaccato e bla bla. Dai zi l'hai smontata in un secondo senza che lei ti dicesse nulla ahah.-
Sangio capì il discorso dell'amico, ci teneva sempre così tanto a ripetere a Giulia quanto dovessero essere razionali, quando lei non gli aveva mai chiesto un cazzo, solo di stare insieme. Capì che era lui il codardo bambino in quel rapporto, che si era costruito un muro anche con lei, per proteggere più se stesso che altro. Giulia non aveva fatto nulla se non essere sincera con se stessa e con lui e voler solo esprimere i suoi sentimenti, senza la paura del giudizio altrui o di distrarsi, non si era fatta mille paranoie, era stata più forte e coraggiosa di lui e questo lo sorprese ancora di più.
Quella notte Sangio scrisse di lei in un pezzo, mischiò il suo sentimento di forte attrazione per lei in quei giorni, con la voglia di scoprire il mondo che Giulia aveva dentro di sé. Lei era molto più di quello che tutti pensavano e Sangio finalmente ammise a se stesso che la desiderava quanto lei desiderava lui, che da quel giorno non si sarebbe più fatto problemi ad affidare i suoi sentimenti a quella ragazza, che si sarebbe impegnato a darle le risposte che meritava e di cui aveva bisogno anche lui. Pensare a una vita con lei fuori di lì non lo spaventava più.
Il giorno dopo la chiamò -Giu vieni qui un attimo- lei gli corse incontro -Dimmi-
-Ho scritto un pezzo ieri notte e stamattina ho provato a farci una mezza base. Ascolta- disse lui. Lei non si sorprese molto, insomma lui le faceva sentire i pezzi sempre. Le infilò le cuffiette e fece partire la musica, Giulia rimase molto colpita, le veniva quasi da piangere, ma non poteva perché immaginava già il discorso di Sangio sul fatto che non era veramente per lei. Quando la musica terminò lei si girò verso di lui e gli fece un sacco di complimenti, lui si accorse dei suoi occhi rossi, sorrise, vederla così emozionata per un suo pezzo gli fece bene al cuore.
-Gio è stratosferica- ripete lei per la milionesima volta.
-È per te- disse lui. Giulia si zittì immediatamente. -È per te, perché forse tu non lo sai, ma sei nella mia testa quasi 24 ore al giorno e ti porterò con me fuori di qui, per conoscerti appieno e anche per farti urlare di piacere per la tua prima volta e per tante altre ancora.- Sangio lo disse sussurrando all'orecchio di lei, se l'era presa sulle gambe e aveva sentito il suo corpo irrigidirsi mentre le diceva l'ultima parte del discorso. Giulia aveva perso le parole, mai Sangio era stato così chiaro con lei e si sentiva veramente desiderata da lui per la prima volta, in senso emotivo e in senso fisico. Girò lo sguardo verso di lui, come se cercasse conferme nei suoi occhi.
-Ti prometto tante notti e giorni insieme fuori di qui, perché ora come ora il pensiero di non averti con me è impensabile e poi non saprei più cosa scrivere ahah- disse lui guardandola con un mezzo sorriso. Lei lo baciò, in modo casto, non sapeva che dire, in non meno di 10 minuti Sangio aveva risposto a tutti i dubbi che le aveva fatto venire in un mese.
-Grazie- gli disse con gli occhi ancora più lucidi.
-Occhietti- le rispose lui abbracciandola forte.
Le cose non sarebbero andate proprio come si erano promessi, ma a un certo punto si ritrovarono avverando quel patto che si erano fatti e sempre avrebbero lottato per stare insieme.
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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione