Weekend

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È un capitolo molto esplicito e diciamo bollino rosso, è la prima volta che ci provo quindi spero vi piaccia, se decidete di leggerlo comunque.
Come al solito se a qualcuno di voi viene in mente un'idea per la storia non si faccia scrupoli a scrivermi.❤❤❤❤





Suonò la sveglia e Giulia fece fatica ad alzarsi dal letto, anche quel giorno avrebbe dovuto fare moltissime cose ed era stata fino a notte fonda a lavorare su un pezzo. Sangio era a fare degli instore,nemmeno si ricordava dove e non le aveva nemmeno detto quando sarebbe tornato, le mancava dormire con lui, quella casa era troppo grande per lei soltanto. Aveva dormito in intimo e per andare a fare colazione infilò solo una felpa con la zip, senza chiuderla.
Andò verso la cucina e si ritrovò il suo ragazzo intento a versare del caffè dentro una tazza e dei cornetti sul tavolo.
-Amore?- chiese lei, per essere certa che non stesse ancora nel mondo dei sogni.
Il ragazzo voltò il viso verso di lei, squadrando per bene il corpo veramente poco coperto, vederla così lo mandava già un po' in tilt, i capelli scompigliati e la sua felpa sopra di lei, enorme, che copriva ben poco.
-Ei amoree- disse lui poggiando tutto e avviandosi verso di lei. L'abbracciò sollevandola un po' da terra, per poi stamparle un bacio sulle labbra.
-Ma che ci fai qui, pensavo stessi fuori- disse lei nell'abbraccio.
-Si, ma per questo weekend pausa, ho preso il treno sta mattina prestissimo- spiegò lui -E dato che immaginavo avresti mangiato uno schifo, ti ho portato la colazione-.
-Ahahaha graziee-
Si misero a fare colazione insieme, con lei che aveva le gambe poggiate sulle sue. Erano rari quei momenti nella loro vita super frenetica, per questo se li vivevano appieno.
-Ah ma quindi puoi accompagnarmi alla cena di lavoro sta sera- disse lei. Cena di lavoro per modo di dire, si doveva vedere con la compagnia e Veronina per capire cosa e come si sarebbe svolto lo spettacolo che stavano preparando. Giulia se poteva portava sempre Sangiovanni con lei, piucchealtro perché sapeva come a lui piacesse andare, era diventato più amico lui con i ballerini che lei stessa praticamente.
-Si certo- a Sangio si era illuminato il viso e lei rise un po'.
-Va bene allora io finisco sul tardi in palestra e pensavo di venire direttamente da là, quindi se vuoi ci vediamo lì-
-Ma no passo a prenderti e andiamo insiemee-
-Ahaha okok tanto non lascio la macchina lì, che vado con Dario sta mattina- disse lei tranquilla.
-Ahh sta mattina esci e ancora non me lo hai detto, per di più vai con Dario- disse lui, ovviamente scherzando. -E io dico che non vai- e l'abbracciò, bloccandole il corpo.
-Ahahahaha dai Gio lasciamiii- si lamentò lei ridendo. Lui continuava a fare no con la testa. -Dai Gio, se mi lasci sta notte non muoio a dormire sul letto, ma facciamo quello che vuoi- Giulia aveva cambiato tono di voce mentre pronunciava quella frase, passò dal tono divertito per poi diventare un po' maliziosa.
-Ah si?- chiese lui. Lei annuì.
-Mhh Ok, quindi se ti chiedo di giocare con i miei ricci tutta la notte tu lo fai?- chiese lui con tono da bambino, consapevole che non avrebbero mai fatto solo quello.
-Ma certo- rispose lei convinta.
-D'accordo allora sei perdonata lady- disse lui, liberandola dalle sue braccia.
Lei iniziò a correre per tutta la casa, per preparare tutto.
Lui la osservava, incantato da ogni singola parte del suo corpo, lo entusiasmava sapere che dopo, una volta tornati avrebbe potuto baciarlo e accarezzarlo.
La vide vestirsi, coprire definitivamente il suo fisico e dirigersi verso di lui.
-Allora a stasera- disse, dandogli un bacio veloce.
-A stasera- rispose lui con un occhiolino.
Adorava averla in casa, da quando erano diventati così intimi avevano costruito un rapporto solidissimo, era come se ormai solo lui la conoscesse, quando usciva di casa e la vedeva in giro, nei video o in qualsiasi altra occasione, riusciva a riconoscere i suoi gesti, ripensava ai momenti in cui lei si era preparata a casa con lui prima di quei momenti. Giulia per lui era come un pezzo di cuore che si aggirava per il mondo, ma che poi tornava sempre lì da lui e si spogliava da ogni tipo di filtro caratteriale, con lui era se stessa e lui si sentiva davvero speciale. Inoltre era un sostegno fondamentale, magari lui rimaneva anche settimane fuori casa e veniva sballottato da una parte all'altra, tutto intorno a lui girava veloce e il suo punto fisso per non perdere l'equilibrio era lei, che lo chiamava fisso, che ascoltava ciò che lui aveva bisogno di dire, ma che non poteva raccontare a nessun altro se non lei. Sangio era riuscito a trasformare quel sentimento così forte per lei, in forza e coraggio per affrontare le cose, senza farsi distrarre.
Rimase tutto il giorno da solo, anche perché era stanco morto. Per passare il tempo si mise a eliminare dei file vecchi sul suo computer.
Dopo un po' ritrovò la cartella Lady. C'erano tutte le riprese del videoclip della canzone fatta ad Amici e si mise a riguardarle.
C'erano lui e Giulia che si divertivano a registrare il video. 'Gio no fermo ti devi mettere qua, altrimenti non riesco a riprenderti bene' disse Giulia.
'Ma che strano è mettersi il rossetto Giu' e c'era l'immagine di Sangio che faceva delle strane boccacce, con sottofondo la caratteristica risata di Giulia.
Poi loro due che si baciavano di fronte allo specchio, girando entrambi gli sguardi per vedere se si vedevano come volevano loro, per poi riscoppiare a ridere per aver fatto la stessa cosa e aver rovinato tutto.
Dopo c'era la scena in cui lui si guardava allo specchio con il chupa chups in bocca
'Aiha' si lamentò ''Aiha mi sono fatto male al dente, ma quanto è duro sto coso' e Giulia che rideva un'altra volta.
Infine la scena in cui fininorono le riprese e si scatenarono in un applauso felici, con Sangio che dopo sollevava Giulia ed entrambi ridevano come matti.
Il vicentino rise come un matto a riguardarsi in quelle scene, erano così piccoli ancora, ma gli fece piacere constatare che il loro rapporto non era poi cambiato così tanto.
Si rese conto dopo un po' che era tardi e doveva iniziare a prepararsi. Uscì in tempo e prese la macchina, dirigendosi verso la scuola di Giulia, che vide uscire con Dario.
Sangio non aveva ancora del tutto accettato quel rapporto speciale che avevano loro due, era convinto che a lui un po' piacesse, ma era convinto che Giulia gli voleva bene come un fratello, quindi era tranquillo e poi se pure fosse successo qualcosa Giulia glielo avrebbe detto, anche se era consapevole che lei non si accorgesse minimamente di quando un ragazzo era interessato a lei.
Le suonò con il clacson e le aprì la portiera.
La ragazza salutò l'amico con un bacio sulla guancia ed entrò nella macchina, scoppiando a ridere davanti allo sguardo corrucciato del ragazzo.
-Ciao mr criterio- e lo salutò.
-Ciao ragazza che amo tanto e che è la mia fidanzata- rispose lui con un sorrisetto, rimettendosi in moto.
-Lo sai che tanto viene anche lui alla cena- lo informò lei.
-Bene, altro motivo per cui sono contento che vengo anche io- disse lui, facendola scoppiare in una risata.
-Lo sai che amo solo te- disse lei, ritornando seria.
Sangio annuì e poggiò la sua mano sulla sua coscia, togliendola dal volante.
Non si dicevano spesso quelle due paroline, per loro erano importanti e ripeterle in continuazione ne avrebbe svalutato il significato.
Scesero dalla macchina e Sangio prese la mano della ragazza, andando avanti verso il ristorante.
Si salutarono un po' tutti e il ragazzo si mise subito vicino ad Andreas, si stavano troppo simpatici a vicenda e Giulia amava vederli insieme, la facevano sentire male.
Mangiarono una pizza e bevvero sia del vino, che della birra. Erano tutti un pochino brilli e si era creato proprio un bel clima, molto familiare. Quella era una delle cose che Giulia amava del suo lavoro, non eri mai da solo, il gruppo era fondamentale e quando si creavano dei bei legami tutto diventava più bello e semplice.
-Allora Sangius ci vieni tu allo spettacolo, Giulia fa pure un super assolo sexy- gli chiese Andreas.
-Qua nessuna mi ha ancora invitato o raccontato nulla- rispose Sangio ridendo, mandando una frecciatina a Giulia.
-Mica sono sicura che te lo meriti di venire infatti- rispose lei ridendo.
-Che cosaa?- rispose il ragazzo fingendosi scioccato.
-Non ti preoccupare Gio, ti invito io, vieni per me- disse subito Andreas.
-Menomale che qui qualcuno apprezza il mio sostegno- Sangio diede un pugnetto al ballerino. Scoppiarono tutti e tre a ridere.
La serata proseguì bene, fino a che Giulia iniziò a sentirsi stanca e si poggiò con la testa sulla spalla del suo ragazzo, mentre si facevano discorsi sull'arte e più profondi, Sangio le mise un braccio intorno alle spalle, baciandole la testa dolcemente
Dopo un' altra mezz'ora le chiese -Iniziamo ad andare ti va?-  e lei annuì, felice di poter finalmente andare a passare del tempo da soli.
Uscirono un po' tutti dal locale e si salutarano.
Giulia alzandosi, si era un po' ripresa e si era ricordata della promessa fatta al ragazzo. Tra loro due si creò una strana tensione, entrambi stavano morendo dalla voglia di unirsi in una cosa sola, era da più di una settimana che non facevano l'amore e durante quei minuti in macchina sembrava che a tutti e due fosse esplosa un'estrema voglia, tenuta dentro per giorni.
Rimasero in silenzio fino a che non rientrarono nell'appartamento, ma appena chiusa la porta d'ingresso, si avventarono l'uno sulle labbra dell'altro, sfilandosi le scarpe al volo. Sangio premeva le sue mani sul capo di lei, spingendola verso di sé, mentre le mani di lei erano sul suo petto, iniziarono a camminare all'indietro, mentre si baciavano, sbattendo una volta anche contro il comò. Arrivarono in camera loro e Giulia tolse la maglia al ragazzo, mentre lui aveva infilato le sue mani sotto la sua, toccandole il seno, ancora coperto dal reggiseno. Le tolse anche lui la maglia e poi i pantaloni, per poi sollevarla, così che lei agganciasse le gambe alla sua vita. Si buttarono sul letto così, Giulia rimase sopra e piano si allontanò dalle sue labbra, togliendogli le mani dal suo corpo affinché lei potesse muoversi, iniziò a baciargli il collo, per poi scendere per tutto il petto, togliendogli intanto i pantaloni e le mutande. Con i baci era arrivata sulla V del ragazzo e li si soffermò un po' di più, per farlo soffrire un pochino. Sangio sospirò pesantemente, odiava l'attesa di quel contatto. Giulia iniziò a prendere con la mano il suo membro e a muoverla con movimenti lenti, per poi finalmente arrivare con le labbra anche lì. Sangio si sentiva veramente perso, se Giulia in quel momento gli avesse chiesto di buttarsi di sotto, probabilmente l'avrebbe fatto per quando lo stava facendo godere. Percepì a un certo punto che sarebbe venuto di lì a poco e ancora non voleva, così toccò con il braccio Giulia, interrompendola e portandola verso di lui.
-Che c'è non ti piaceva?- gli sussurò lei.
-Fin troppo, questo è il punto- ammise lui.
E mentre lo diceva le sganciò il reggiseno  e abbassò le mutandine. La guardò lì sopra di lui, bellissima.
-Mi piaci troppo, troppo- e rigirò la situazione ritrovandosi lui sopra.
Le baciò il seno e le aprì le gambe con le mani, le sfiorò l' intimità con le dita, constatando che anche lei era molto presa dalla situazione.
-Quindi ti piace farmi godere eh?- le chiese lui, mentre continuava a toccarla e a baciarle il seno, cercando di trattenersi e non entrarle subito dentro.
Giulia mugugnò un si, totalmente deconcetrata da tutto, quando lui la toccava lei andava su un altro pianeta, persa nel suo tocco. Quando dopo un po' lui infilò anche le dita, lei iniziò a gemere sempre di più e quando inarcò la schiena gli disse -Entrami dentro-. Sangio che fino a quel momento si era trattenuto, per dare anche a lei il piacere che prima gli aveva procurato, davanti a quel gesto e le sue parole, smise subito, per finalmente far unire i loro corpi. Infilò le sue dita nelle sue e iniziò a fare avanti e dietro, baciandole le labbra e staccandosi solo per prendere un po' il respiro. Giulia a un certo punto, rigirò la situazione un'altra volta e si mise sopra di lui. Il ragazzo pensò a quanto Giulia si fosse lasciata andare rispetto alle prime volte, da un paio di mesi a quella parte avevano trovato anche una perfetta armonia a letto. Per lui quella posizione voleva dire stare quasi per finire, non doveva sforzarsi fisicamente e aveva la ragazza che amava sopra di lui, nuda, che contorceva il viso e gemeva per un piacere che le stava procurando lui.
-Giu così mi fai venire subito- gemette lui.
-E qual è il problema?- gli rispose lei con grinta, amava vederlo così. Quando lei capì che era quasi il momento, si ripiegò su di lui, per far stare a contatto il suo seno sul suo petto e per farsi guardare mentre le tremava il labbro inferiore per il troppo piacere. -Ti amo cazzo- le disse lui, contemplandola in tutto e per tutto.
Dopo due minuti il ragazzo venì, non si dovevano preoccupare di nulla perché la ragazza prendeva la pillola.
Rimasero così, con il piccolo corpo di lei accasciato sul suo, che cercavano di riprendere aria, uno stretto all'altro.
-Ti amo anche io- gli disse lei dolcemente, come fosse tornata la solita bambina di sempre. Sangio sorrise a quelle parole, stare lontani tanto tempo in fondo almeno alimentava quel desiderio folle.
A un certo punto si staccarono e Giulia si sdraiò di fianco a lui, poggiando la testa sul suo petto.
-Mi eri mancata- le disse, coprendola con un braccio.
-Anche tu- rispose lui.
Dopodiché si misero a guardare un film, scambiandosi sorrisi e baci sul viso ogni tanto. Riposarono anche per poi risvegliarsi la mattina dopo, ancora stretti nel letto. Avevano tutta la giornata per loro in quanto domenica. Rifecero sesso sul tavolo della cucina mentre aspettavano il caffè, a detta di lui vederla con la sua maglia addosso post sesso notturno era troppo eccitante. Dopo aver rifinito, si misero a cucinare un bel pranzo domenicale, mangiarono allegri, per poi decidere di uscire e farsi una passeggiata in centro. Andarono verso Villa Borghese e si nascosero da occhi indiscreti su una panchina nascosta dagli alberi.
-Quindi domani riparti?- chiese lei, con tono malinconico.
-Eh si- le disse, anche lui amareggiato di dover stare almeno un altra settimana distanti.
-E poi torni veroo?-
-Sempre piccolina- le disse, accarezzandole il viso.
Rientrarono a casa e iniziarono a ripreparare la valigia di lui insieme, per poi inevitabilmente rifinire a fare l'amore.
-Se la lontananza ci rende così, voglio star separato tutte le settimane ahah- scherzò lui, facendola ridere.
-Basta che quando stai fuori non ti consoli con altre- gli disse.
-È che tu arrivi a un livello che difficilmente può essere battuto, quindi vale la pena aspettare- scherzò lui sulla qualità dei loro rapporti, che poi era vero, pensò lui, non avrebbe provato quelle cose con nessun altra.
-Ah ah ah scemo- rise lei.
Il mattino dopo lei lo aiutò a portare giù le valigie prima di uscire anche lei.
-Ciao Sangiovanna, miraccomando scrivimi quando arrivi eh- si raccomandò la ragazza, preoccupata.
-Si Lolita tranquilla-
Erano abituati ormai a quei periodi di lontananza, ma il distacco era sempre un po' triste, anche se non lo volevano ammettere.
Si abbracciarono stretti. Scambiandosi vari baci a stampo.
-Tu anche vedi di non andartene con qualcun altro eh- provò lui a smorzare.
-Io ho solo Seba in testa oltre te, lo sai, la lucertola ovviamente- scoppiarono a ridere.
Sangio adorava il modo di affrontare le cose di Giulia, nonostante la tristezza, provava sempre a sorridere.
-Ciao-
-Ciao-
Si scambiarono un ultimo bacio e lui si infilò in macchina. Prima di partire sistemò le cose e la vide allontanarsi, la vide inciampare e guardarsi intorno per assicurarsi che nessuno l'avesse vista, per poi scoppiare a ridere da sola.
Sorrise a vederla così, era sempre la sua solita Giulia e già si immaginava il weekend successivo che avrebbero passato insieme.

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