Speranza

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Sguardi malinconici, questi erano state le uniche interazioni che Giulia e Sangio avevano avuto in quei giorni. Quella discussione aveva mandato Giulia davvero in uno stato di tristezza totale e non si impegnava a nasconderlo, cosa che invece a lui riusciva benissimo.
Si ignoravano molto semplicemente e Giulia continuava a chiedersi come fosse possibile passare dallo stare tutto il giorno con una persona, a non parlarci nemmeno per dirsi buongiorno, così tutto nell'arco di poche ore, di pochi istanti, di poche parole, in fondo per lei era tutto così nuovo.
In quei giorni praticamente si nascose in sala appena poteva, faceva di tutto per evitarlo, vederlo ridere mentre lei si sentiva a pezzi, non era una cosa che voleva, sapeva di comportarsi da bambina, ma a quel punto non le interessava minimamente.
Per quanto riguarda Sangio si può dire che era un ottimo attore. Era in sala relax, mentre pranzava con gli altri, e vide Alessandro spuntare nella sala.
-Oi Ale vieni qui- disse Enula indicando il posto vicino a loro.
-Ah nono io ho mangiato prima- rispose lui in cerca di qualcosa.
-Ma che cerchi?- chiese Sangio.
-Una bustina- Alessandro l'aveva appena trovata e iniziò a infilarci una porzione di cibo confezionato-
-Ma hai detto che hai già mangiato- disse Enula.
-No sì è per Giulia, è in sala da stamattina con Elena, ho pensato che avesse fame.- rispose lui, accennando poi un saluto uscendo. Sangio pensò che almeno era sicuro del fatto che Giulia mangiasse qualcosa, anche se era con qualcun altro.
Alessandro trovò Giulia a provare, era davvero bella quando ballava.
-Oi Giuli ti ho portato il pranzo- disse lui, appena si interruppe la musica.
-Grazieee- Giulia era grata a quel ragazzo per non averla costretta ad andare in sala relax. Si misero a mangiare e a parlare del più e del meno, lui sapeva che lei stava male e stava cercando un modo per farla sorridere un po' e lei finalmente sembrava starsi rilassando un pochino.
Provarono tutto il pomeriggio, nemmeno si resero conto del tempo passato in sala, era da tanto che entrambi non avevano quella sensazione di totale fiducia nel partner, certo Giulia aveva avuto Sam e lo adorava, ma sapeva che lui amasse la solitudine e si sentiva sempre un po' bloccata nell' esprimersi.
Tornarono in casetta e per la prima volta Giulia non stava pensando a quel ricetto, stava un po' meglio e questo le fece ben sperare, poteva uscirne.
Lei e Ale mangiarono anche insieme e si misero a discutere dei loro anni di studio e dei cliché della vita di ogni ballerino, per poi finire a parlare in modo profondo di quanto fosse vitale ballare. Giulia si poté confrontare finalmente con qualcuno che aveva avuto praticamente la sua stessa esperienza di vita, che non le parlava di cose di cui lei avrebbe potuto sbagliare qualcosa. Sangio era in camera sua quando decise di andare in salotto con gli altri e la vide lì seduta a mangiare, mentre parlava tutta entusiasta con il ballerino, non l'aveva mai vista così affiatata in un discorso. Provò un leggero fastidio, perché con me non lo fa mai? Accantonò il pensiero.
Si sentirono chiamati dalla produzione e tutti accorsero a sedersi sulle gradinate, Giulia per ultima vide che l'unico posto libero rimasto era accanto a Sangiovanni, che accanto aveva Enula e Gaia. Doveva per forza sedersi lì, stava per fare il primo passo, quando si sentì tirare per un braccio e si ritrovò seduta su un paio di gambe forti. -Vieni qui lola- aveva detto Alessandro, che aveva capito il disagio dell'amica. Giulia gli fece un sorriso a trentadue denti, finalmente aveva qualcuno che l'avrebbe aiutata a superare quei momenti. Sangio girò un attimo lo sguardo verso di loro, e riprovò la stessa sensazione di quando li aveva visti parlare.
Quando capirono che le informazioni della produzione erano per i cantanti addirittura li vide allontanarsi e tornare a mangiare incuranti di tutto. Quindi ora sta bene Giulia, già mi ha rimpiazzato? Pensava Sangio stranito da quell'atteggiamento.
Il giorno dopo accadde la stessa cosa Alessandro andò in sala a portarle da mangiare e poi stettero insieme quasi tutto il giorno, fino a che Enula vedendo Sangio un po' frastornato dalla cosa chiamò Ale per uscire un po' fuori. Giulia era rimasta sola ed era tornata con la testa bassa a evitare lo sguardo di tutti, Sangio avrebbe potuto sfruttare quell'occasione per andarle a parlare, giusto per sapere come stava, stava andando verso di lei.
-Zia Lola vieni ti canto una canzone, dimmi se ti piace- Tancredi l'aveva chiamata sulle gradinate, con una chitarra in mano. Giulia lo raggiunse subito, un'altra volta grata di poter sfuggire alla solitudine del suo dolore. Si sedette di fronte a suo zio Tano e lui iniziò a cantarle Due ali di Frah Quintale, e più che cantare, gliela stava dedicando. Giulia sorrideva di fronte a quelle parole e Sangio in lontananza osservava la scena.
-Cosa ne so se dietro a quei due occhi da bambina, c'è il diavolo in persona oppure no. Quello che so è che dietro a quella schiena c'hai due ali, per farmi volare lontano per un po'...-Tancredi cantò l'ultima strofa della canzone, posando il suo dito sul nasino di lei, come si faceva ai bimbi, e lei dopo averlo arricciato, lo abbracciò.
-L'hai fatta benissimo-
Sangio da dietro guardava la scena triste, era proprio così che lui aveva sempre immaginato Giulia, una farfalla che gli dava spensieratezza, ma che poteva anche diventare colei che più poteva distrarlo dai suoi obbiettivi. Per lui era così o tutto nero o tutto bianco, non avrebbero potuto trovare una via di mezzo. Però li di fronte a quella scena, si sentì che solo lui poteva dedicarle parole simili, era la sua farfalla, era la sua bimba. -Sei proprio scemo- disse Alessandro passandogli accanto con uno sguardo dolce, raggiungendo Giulia e Tancredi. Si vedeva così tanto? Sangio pensò.
Il giorno dopo c'erano le prove generali e Giulia provò il passo a due con Ale davanti a tutti. -Ohh finalmente un passo a due degno di nota- esclamò Tommaso.
Ed era vero, erano perfetti insieme.
La sera, Giulia stava aspettando Alessandro fuori dalla casetta, il posto dove andava sempre a parlare con Gio prime dell'allontanamento.
Ale stava preparando due tazze di tisana e Sangio non vedendo la ballerina, immaginò la situazione.
-Posso portargliela io?- chiese il biondo al ballerino. Ale lo guardò titubante, non voleva che Sangio e lei litigassero il giorno prima dell'esibizione, Giulia aveva da poco appena ripreso il sorriso.
-Per favore devo parlarle- chiese Sangio con un tono quasi supplichevole.
Ale gli passò la tazza destinata alla sua amica -Se quando torna la vedo piangere, dovremmo parlare eh- gli disse con un tono scherzoso, ma che nascondeva un po' di verità.
-Tranquillo la conosco meglio di te, so come fare- rispose Sangio sempre sorridendo, ma chiarendo che comunque era lui ad aver passato più tempo con lei e nessuno poteva dirgli come si dovesse comportare.
Uscì fuori e la vide improvvisare un pezzo, con I love You di Billie Eilish di sottofondo, era una canzone che parlava di un amore che la cantante sentiva, ma che non voleva provare. Giulia finì e aveva le lacrime agli occhi, aveva sentito il bisogno di esprimere quel forte sentimento che aveva provato in tutti quei giorni, e se anche Alessandro l'avesse vista, non si preoccupava in fondo tra loro ormai c'era un legame forte e il ballerino avrebbe sicuramente capito la sua emozione nell'improvvisare.
-Ma non ti fai male a ballare qui?-
Una voce con l'accento vicentino. Che ci faceva li? Giulia pensò, si girò di scatto dopo essersi  asciugata le lacrime, non poteva tollerare che lui la rivedesse in quello stato, per colpa sua poi. Cercò di spingerlo dentro la porta,senza guardarlo negli occhi, per farlo uscire, ma lui oppose resistenza. -Te ne vai per favore- provò allora lei, sempre a testa bassa.
-Perché, ti ho già vista ballare, qual è il problema-
-Improvvisare no, è una cosa personale- e lo pensava davvero, quando improvvisi ti senti nuda.
-Beh penso che ti possa fidare di me, dopo tutto questo tempo-
-Non è il tempo che dà la fiducia- rispose lei, ma che cosa voleva, continuava a chiedersi.
-Infatti ho visto, ad Ale ti sei concessa subito- partì lui con una frecciatina.
Giulia rimase scioccata, che cosa? La stava accusando di che? Era geloso? Dopo tutto quello che gli aveva detto si permetteva di dirle una cosa simile?
-Mi prendi per il culo?- fu schietta.
-Forse sei tu che lo fai con me, dopo tutte quelle lacrime mi hai rimpiazzato velocemente- Sangio sibilò.
-Ma ti sei impazzito?- Giulia non poteva credere alle parole che gli stavano uscendo dalle labbra. Sangio la guardava con sguardo duro. Era serio.
-Io ho solo cercato di riprendermi e Ale mi è stato accanto, scusa se mi sono permessa di provare a sorridere un pochino- Giulia sbottò.
-E ti è venuto così facile parlare con lui in due giorni, che con me in due mesi?-
-Beh da lui non mi sento messa sotto prova d'esame ogni tre secondi, sai anche se non sono allegra, riesce a tenermi vicina- Giulia era stanca di essere trattata in quel modo e non si sarebbe imposta di calmarsi, tanto in quel momento non aveva più nulla da perdere. -Ma poi non ti devo nessuna giustificazione, sei tu che non mi vuoi più sentire-
-Non ho mai detto questo-
-Ah no e cosa hai detto, ah si non mi dai più serenità, che cosa vuol dire Giovanni, spiegamelo tu- Giulia aveva ragione, era stato lui ad allontanarla. Lui rimase in silenzio.
-Ecco vedi, senti io non voglio crearti ulterioriori energie negative, quindi per favore esci di qua- disse Giulia stanca.
-No-
-E allora me ne vado io- Sangio la bloccò.
-Ma mi dici che vuoi?- gli disse.
-Te-
-Non dirmi bugie, tu non vuoi me, tu vuoi la parte di me che ti fa stare bene, ma indovina un po' sono una persona insicura e ho molti momenti no, e la prima volta che ti espongo una mia insicurezza che ti riguarda, cercando di parlare, tu che cosa fai? Mi riempi la testa di quanto io sia pesante, quando bastava che mi davi un abbraccio. Tu vuoi stare solo e poi avere l'amichetta che soddisfa il tuo bisogno di affetto, ma non ho intenzione di vivere così il mio sentimento, che è vero e sincero, se tu non lo vuoi accogliere non è un mio problema-
-Non è così-
-Ah no e com'è? Senti io non so come funzionino le relazioni, ma sono abbastanza sicura che entrambi le parti dovrebbero voler stare insieme e impegnarsi per farlo. È chiaro che per te non è così, e non so nemmeno perché stiamo discutendo adesso, considerando che avevamo già affrontato la questione.-
-Per me non è così semplice e lo sai, ma vederti in questi giorni stare così bene con un altro mi ha fatto pensare-
-A che cosa?-
-Che ho bisogno di te più di quanto pensassi. E mi dispiace se non parlavi con me perché ti sentivi giudicata, non era mia intenzione-
-Eppure-
-Mi dispiace, ho ascoltato solo quello che credevo fosse più giusto per me e delle tue paure ho sentito poco- ammise lui.
Giulia si calmò, le stava chiedendo scusa in fondo, anche se poi non cambiava la sostanza.
-È Ok- si limitò a dire la ragazza.
Si guardarono, e ora? Cosa avrebbero fatto? Si volevano ancora? Come si torna indietro dopo essersi inflitti così tante ferite?
-Io non saprei che altro dirti Gio, in fondo hai comunque detto le cose che pensavi e in più mi hai ripetuto per la milionesima volta che sei qui per cantare e io per ballare, e hai ragione- sta volta era Giulia a volersi tenere distante.
-Lo so ma-
-Ma niente, probabilmente sei venuto qui solo perché hai provato le stesse cose che ho provato io per Enula. Non cambia nella sostanza nulla, se non che io ti confermi che in testa ho solo te e anche se sorrido di più, dentro sto soffrendo come pochi.
Perciò stai tranquillo, continua a concentrarti, come farò io, e basta, prima o poi passerà l'imbarazzo-
-Io ti rivoglio-
-Hai solo le idee confuse Gio-
-Non è vero-
-Beh non ci credo- disse lei, gli stava oppondendo resistenza, non si sarebbe fatta fregare. Fece per andarsene, ma Sangio la bloccò e le diede un bacio, un bacio disperato, che desiderava darle da un po', davanti a tutti, mentre la portava via da Alessandro o Tancredi.
Si staccarono.
-Te lo dimostrerò- le disse convinto.
Giulia accennò a un sorriso, in fondo era pur sempre innamorata persa. Uscì da lì con il cuore a mille, non sapeva cosa sarebbe successo, ma le si era riaccesa la speranza.
Sangio era rimasto fuori, osservò la tazza che aveva poggiato sul davanzale quando era arrivato, l'assaggiò e la poggiò subito.
-Questa a Giulia manco piace- sussurò a se stesso con un sorrisetto. Era lui a conoscerla bene e sarebbe stato lui farle tornare definitivamente il sorriso.


Ciauu, spero che vi piaccia, ho provato a unire un po' di idee che mi avete scritto.
Se ve ne vengono altre in mente non indugiare a scrivermi.
Sperando che davvero possano risolvere, vi mando un bacioo❤❤

one shot sangiulia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora