-Giu-
-Giulia-
-Credo che sia meglio se non ci sentiamo per un po'- prese un forte sospiro prima di pronunciare quelle parole.
-Giu, io non smetto di provare delle cose per te, è solo che rivederla mi ha scatenato comunque qualcosa dentro, ne avevamo parlato, sapevi che l'avrei rivista per parlarci, sapevi dei rischi di questo incontro. Non ti posso negare che non mi ha messo in confusione, ma dopo che mi ha baciato ti ho già detto che sono scoppiato in un senso di colpa assurdo, ho ripensato a te, io sento qualcosa di fortissimo, ma rivederla mi ha messo un po' di caos in testa, se tu adesso sparisci è come se mollassimo e-
-E niente- lo bloccò lei dall'altra parte del telefono. -Io non ti sto giudicando ne per averla rivista, ne per esservi baciati ne niente, anzi io non ti sto giudicando proprio, solo che penso che se io ti rimanessi vicina, anche ora, farei del male a entrambi, tu non avresti mai la mente lucida, perché dai, il senso di colpa è solo perché sei una persona buona non perché tu tenga a me, e farei male a me, troppo, non posso sostenere la lontananza e questa indecisione, sarò debole, ma è così. Tu ragiona, fai quello che vuoi, se avrai bisogno di me sai che io in qualche modo ci sarò sempre, ma se mi vorrai solo per riempire dei momenti vuoti, quello no, quello basta ok? Non siamo niente, non mi devi niente, è stato tutto bellissimo finché è durato. Stando lontani avremo entrambi la possibilità di capire cosa vogliamo, non posso negare che magari quella a richiamarti sarò proprio io, ma ora come ora devo provarci e lo devi fare anche tu. Potremo capire cosa davvero ci fa stare bene nella realtà concreta, se ci sono altre possibilità con altre persone, che siano del passato o no- Giulia aveva davvero appena deciso di darci un taglio, sentiva che era il momento, lui le aveva raccontato di un incontro con Margherita e nonostante avesse apprezzato la sincerità, sapeva che quella era la scelta giusta, per una volta voleva amare più se stessa che lui, per una volta voleva credere abbastanza nelle sue forze per credere che ce l'avrebbe fatta anche senza lui.
Sentendo silenzio dall'altra parte del cellulare, sospirò, trattenendo le lacrime, era arrivato il momento di salutarlo.
-Se non hai nulla da dirmi, io devo andare Sangius, ciao- disse, cercando di non rendere così triste quello che poteva essere il loro addio.
-Giu io, io ti amo ancora, non so come farò a non, a non pensarti-
-Tu sei forte, più di me, forse ora sei solo un po scosso da quello che ti è successo-
-Più da quello che mi hai detto-
-Vedrai che ti si schiariranno le idee più facilmente così, sarai anche più libero di rivederla-
-Smettila di dare così per scontato che io abbia eliminato da un giorno all'altro ciò che provo- silenzio.
-Che c'è adesso non parli più tu?-
-Una volta uno, l'altra l'altro- ridacchiò lei, mentre tratteneva i singhiozzi.
-Dai Gio, sto per scoppiare, non voglio che mi senti- continuò lei.
-Perché no?-
-Non devi essere più tu a consolarmi-
-E chi lo farà?
-Probabilmente io-
-Probabilmente?-
-Si-
-Giulia non fare stronzate-
-Dovrò pur ricercare qualcos'altro, ci saranno delle persone la fuori che mi apprezzeranno-
-Persone o ragazzi?-
-Gio non voglio mentirti anche io, non ho intenzione di starti ad aspettare per mesi. Io voglio sapere se c'è qualcuno, li fuori, che si possa innamorare di me, senza dubbi, senza ripensamenti, voglio provare a buttarmi in gioco anche nella vita vera-
Sangiovanni sospirò pesantemente.
-E se poi io torno e tu hai già trovato questa persona?-
-Beh sei un ragazzo determinato tu no?- ridacchiò lei ancora.
-Giulia- la ammoni lui.
-Se dovesse andare così, scopriremo insieme come andrà, in fondo potremmo sempre costruire un legame io e te, anche che non sia amoroso, tu sei troppo importante per me e lo sarai per sempre, se mi rivorrai nella tua vita troverò sempre il modo di trovare un posto nel tuo cuore, dato che tu quello nel mio non lo perderai mai-
-Anche per me è cosi-
-No Gio ora no. Dai sul serio adesso, ciao Gio, ti amo- e staccò, chiudendo oltre la chiamata anche la loro relazione.
-Ciao- sussurò lui, prima di accorgersi che lei avesse chiuso. Aveva rovinato tutto,ma sapeva che avrebbe tradito se stesso se non avesse seguito ciò che l'istinto gli diceva di fare, aveva avuto il bisogno di rivederla Margherita, questo non aveva voluto dire che non volesse più Giulia, ma nemmeno che non avesse più un significato quella persona nella sua vita. Perché i rapporti dovevano essere così complicati? In realtà poi la scelta di Giulia glieli aveva semplificati, si era esclusa dal triangolo, ma questo di certo non gli fece smettere di pensare a lei.
Un mese dopo lui ci pensava ancora, nonostante avesse provato con Margherita a rivedersi, ma niente, le emozioni di ritrovarsi per le prime volte presto si sostituirono al risentimento delle cose passate, la realtà delle cose era che la loro storia era finita per vari motivi, non solo per lei, e di certo l'essersi rivisti aveva fatto sentire delle cose a entrambi, ma era un nostalgico affetto, niente a che vedere con gli scossoni che aveva provato con Giulia, gli ultimi momenti della loro storia.
-Gio- disse Margherita una sera.
-Dimmi- disse lui abbastanza annoiato, come lo era ormai sempre con lei.
-La nostra storia è un giocattolo rotto che non si può riaggiustare lo sai vero?-
Il ragazzo annuì, totalmente d'accordo con ciò che aveva detto la bionda.
-Torna da lei- aggiunse con tono dolce.
-Come?-
-Beh tu sei un ragazzo ambizioso e testardo, se ti metti un'idea in testa la realizzi- disse lei.
-Si ma Giulia non è un obbiettivo, è una persona-
-E tu non ti fermare finché non sentirai di avercela messa tutta-
-Sei una bella persona Marghe, ti auguro il meglio-
-Anche tu Gio, non ti dimenticherò mai- e con questo si scambiarono un ultimo abbraccio, salutandosi definitivamente.
Era un mese da quella discussione al cellulare e Sangio non aveva avuto la possibilità di vederla nemmeno su Instagram, non aveva praticamente più pubblicato foto o video suoi, tranne quella sera. Aveva pubblicato un piccolo video in cui ballava, tutta spettinata, con un tutone e lo sguardo triste, come descrizione aveva messo 'Ricostruire, spero vi piaccia è un pezzetto di me'. Vederla ballare, in modo così spontaneo, come ballava con lui, cazzo se era ancora perso per lei, riguardò quel video milioni di volte, analizzando ogni piccolo dettaglio di lei, anche che non aveva più il suo elastico rosa al polso. Gli mise like alle tre di notte, dopo aver comprato dei biglietti per Roma per il giorno successivo.
Giulia soffriva ancora molto, ma lo teneva per sé, aveva conosciuto vari ragazzi, aveva cominciato a bere la sera quando usciva e con suo piacevole stupore aveva notato che i ragazzi approcciavano con lei, spesso, di più quando si vestiva anche in un certo modo. Erano comunque stati tutti una cosa da serata e basta, solo con 2 di questi si era baciata, ovviamente per l'ubriacatura, fino a che non ne conobbe uno, era moro, con gli occhi castani e non si staccava mai dal casco della sua moto, era simpatico e Giulia con lui aveva per la prima volta scordato per qualche minuti quei due occhi azzurri.
Lui le aveva anche chiesto di uscire e lei aveva accettato, erano stati bene, lui sembrava molto preso da lei, non le aveva fatto storie, non gli aveva messo dubbi in testa, era stato fin da subito molto chiaro, a lui piaceva e senza correre voleva provare a conoscerla, con i giusti tempi e a Giulia questo andava più che bene, non si era dovuta sentire seconda a nessuna, non si era dovuta dannare per capire se fosse ricambiata in quell'interesse, e lui non la stava costringendo a decidere tutto e subito, così che lei potesse davvero capire i suoi sentimenti, se era già arrivato il momento in cui davvero avrebbe svoltato pagina con qualcun altro.
Sangiovanni arrivato a Roma con la scusa di dover scrivere dei pezzi e stare un po'da solo, era sdraiato nella sua stava d'albergo, doveva rivederla assolutamente, voleva provare a riprendersela, doveva riuscirci, Giulia era il suo chiodo fisso e si maledisse per tutto quello che aveva combinato. Aveva paura che lei non ne volesse più sapere.
Sapeva dove facesse danza, sapeva cosa doveva fare, l'avrebbe beccata sicuramente a un certo punto, certo però non si aspettava quello che vide. Giulia uscì dal cancello con il suo solito borsone e si diresse esattamente verso un tipo che era arrivato molto dopo di Sangio, un tipo con due caschi in mano, appoggiato a una moto, lei sembrava contenta di vederlo, gli diede un bacio sulla guancia, mentre lui la guardava un po'malizioso, per poi infilarle il casco e portarsela via su quella moto. Il vicentino era rimasto fermo, lontano dalla scena per non essere visto, ma abbastanza vicino da poter vedere loro. Giulia aveva conosciuto un altro era chiaro, non poteva essere un amico, si erano guardati in un certo modo, lo aveva guardato come quando si conobbero loro due e lei già aveva iniziato a provare qualcosa. Sangio cadde un po' nel panico, per prima cosa aveva perso la sua occasione di parlarle, per seconda cosa poteva essere successo quello che lei aveva ipotizzato, quel tipo poteva già averle fatto perdere la testa..
Iniziò a girare per Roma totalmente a caso, per poi decidere che sarebbe andato direttamente a casa sua, a un certo punto sarebbe tornata per forza, almeno doveva parlare con lei. Per fortuna con i mezzi ci si spostava lentamente, ci avrebbe messo un po' ad arrivare fino da lei. Lei arrivò per le 8 di sera, scendendo da quella stessa moto sulla quale era salita ore prima, salutando allo stesso modo il ragazzo e arrossendo a un suo commento malizioso sul fatto che ancora non lo baciasse. Giulia iniziò a incamminarsi verso il cancello del suo palazzo.
-Giulia- lei alzò lo sguardo e se lo ritrovò di fronte dopo mesi che non si vedevano.
-E tu cosa ci fai qui?- chiese dopo minuti di silenzio in cui si erano scrutati.
-Sono a Roma per scrivere- rispose in parte alla domanda, ovviamente lei voleva sapere perché era sotto casa sua.
-E cosa ci fai sotto casa mia?- chiese ridacchiando.
-Volevo vederti-
-Potevi avvisarmi-
-Magari avresti detto di no-
-Guarda che mica ti odio-
-Lo so- ammise lui, pensando a cosa dovesse fare in quel momento.
-Beh ora mi hai visto- si dondolò lei sui suoi piedi, ancora stupita dalla sua presenza.
-Si ti ho visto- e lo disse facendogli intendere che aveva visto qualcosa di più. Lei abbassò lo sguardo, non potendo reggere i suoi che occhi che la volevano spingere a parlare e a confessare cose che nemmeno lei sapeva definire.
-Chi era quel ragazzo?-
-Un mio amico- rispose cauta.
-Solo?-
-Non lo so- il ragazzo sospirò.
-Che vuol dire che non lo sai Giu-
-Che siamo usciti poche volte, ancora non lo so che direzione stiamo prendendo-
-E tu che intenzioni hai con lui?-
-Ti ho detto che non lo so-
-Beh qualcosa dovrai provare per lui no?-
-Si, non posso negarlo, è diverso dagli altri-
-Altri? Con quanti coglioni sei stata?- il riccio era chiaramente nervoso, male, pensò lei.
-Non sono stata con nessuno, intendevo conoscenze in generale e poi non devo darti giustificazioni calmati Gio-
Sangiovanni prese un altro grande respiro, aveva ragione lei, doveva controllarsi, non poteva ne arrabbiarsi ne baciarla, anche se erano i due impulsi che aveva di più in quel momento.
-Da quanto sei qui?- chiese lei per smorzare un po la tensione.
-Un paio d'ore, cioè in realtà ti aspettavo anche fuori da danza, ma si insomma, non mi hai visto-
-E come ci sei arrivato fino a qui?-
-Con i mezzi-
-Ahahahah ma tu sei pazzo-
-Ahaha si è già tanto che non mi sono perso- risero entrambi.
-Vuoi salire?- chiese lei educatamente, non aveva ancora le idee chiare, ma era pur sempre Sangio, che era chiaramente venuto per lei e lei non poteva non essere curiosa di passare un po' di tempo con lui.
-Emh beh si- disse lui incerto.
-Tranquillo i miei non ci sono, sono a Barcellona- spiegò lei, rassicurandolo.
I due entrarono.
-E come mai tu non sei andata?-
-Sto lavorando a uno spettacolo importante non posso spostarmi-
-Davvero? Di che si tratta?- i due si misero a chiacchierare, parlarono per ore senza nemmeno accorgersene, avevano tremila cosa da raccontarsi.
-Ahahahahahaha tu sei matta Giu- stavano ridendo da mezz'ora per un racconto di Giulia su una sua solita sventura.
-Come te- e scoppiò a ridere anche lei, facendolo però ragionare su quella grande somiglianza che li legava.
Finirono di ridere, erano seduti sul divano di casa di Giulia da un po' di tempo, non si erano avvicinati nemmeno un po'. Fino a che a lei non squillò il telefono ed era lui.
-Oi- disse, come se non si volesse far sentire dal riccio.
-Emh no sta sera non ci sono- disse senza guardare Sangio.
-Nono è che sono stanca. Ahahah nono non ho bisogno di nulla tranquillo, voglio solo dormire un po' di più-
-Va bene ok, si, anche io, divertiti anche senza di me, anche se so che ti sarà difficile ahahah. Si ciao, un bacio-
Il cantante aveva capito che lei aveva detto di no al ragazzo per causa sua e questo gli diede un po' di forza.
-Vuoi mangiare qualcosa?- chiese lei fingendo che non fosse successo nulla di che.
-Si va bene, basta che non sia nulla di carbonizzato- scherzò lui, decidendo di non rigirare il dito nella piaga.
Lei gli fece una linguaccia e si diresse in cucina, cercando seriamente di non bruciare nulla.
Venne fuori qualcosa di decente e le diede addirittura un 8.
-Ma le patatine, no, quelle le avrei fatto meglio io-
-Sisi, credici- disse lei tirandogliene una.
-Ohhh, ma vuoi la guerra- Si alzò lui, iniziando a farle il solletico, lei iniziò a correre per scappare.
Si fermarono a un certo punto troppo stanchi.
-Tante cose sono cambiate, ma il fatto che sei un vecchio no- rise lei.
-Non così tante- rispose lui serio, che poi guardò il cellulare, erano le 10 e si era fatto tardi. -Io mi sa che devo andare, ci metto un bel po' a tornare-
-Si giusto- disse lei, un po' triste di aver già concluso quella serata. Lo accompagnò alla porta e l'aprì.
-Mi farò rivedere lo sai- le disse, dopo che lei gli aveva lasciato un tenero bacio sulla guancia per salutarlo. Non rispose e gli fece un sorriso, Sangio usciì dalla porta, iniziò a scendere le scale, ma si bloccò a metà rampa. Non gli bastava, la voleva troppo, aveva avvertito un vuoto dentro appena gli aveva chiuso la porta, così corse di nuovo su e risuonò il campanello.
-Hai dimenticato qualcosa?- chiese lei, non capendoci più nulla.
-Si- sospirò lui e le prese velocemente il viso, iniziando a baciarla. Giulia all'inizio non ricambiò, ma dopo 3 secondi si lasciò andare totalmente a lui, era incredibile come la facesse sentire, non poteva controllarlo.
Si baciarono come forse mai avevano fatto, era puro desiderio, pura voglia di sentire il contatto fisico l'uno dell'altra, le parole avrebbero fatto solo da filtro, da blocco e nessuno dei due aveva intenzione di aprire bocca. Giulia fece due passi indietro, portando anche lui con lei, chiudendo la porta dietro di loro, dopodiché allacciò le sue braccia al suo collo, facendo spostare le sue mani sui suoi fianchi, non c'era più bisogno che le tenesse il viso, lei non se ne sarebbe andata. Forse stava commettendo un grande errore, ma in quel momento nessuno dei due stava ragionando.
Dopo lunghi minuti, si staccarono per riprendere fiato, l'impulso era troppo forte, si diedero il consenso l'uno verso l'altra e ripresero a baciarsi, mentre Giulia lo conduceva verso il divano, lui la fece stendere su di esso, mentre lui la sovrastava. Lei infilò le mani nei suoi ricci e lui sotto la sua maglietta, stringendola ancora di più a sé, mentre le loro gambe si intrecciavano.
Lei gli sollevò la maglietta, mentre lui continuava a fissarla, aveva bisogno di guardarla. Capirono dopo un po' che sarebbero stati scomodi lì, quindi Sangio le fece avvolgere le gambe alla sua vita, portandola, in camera sua, mentre continuavano a baciarsi. Prima di sdraiarsi si svestirono a vicenda, lasciando qua e là baci sui loro corpi. Sangio notò mentre la ragazza gli baciava il collo, slacciandogli i pantaloni, che il suo elastico rosa era legato al piccolo Marius sul cuscino del letto. Sorrise a quell'immagine e ritornò con l'attenzione su di lei, era ancora la sua bambolina in qualche modo e quello glielo aveva confermato.
Dopo averle tolto anche l'ultimo pezzo di intimo, la fece stendere sul letto, niente preliminari lo avevano capito entrambi l'urgenza di sentirsi vicini era troppa. Entrò velocemente dentro di lei, continuando a guardarla negli occhi, beandosi del cambio di faccia che lei faceva quando facevano sesso, diventava donna, diventava seducente e irresistibile ai suoi occhi, vederla gemere a causa sua lo prendeva moltissimo, non c'era nessuna che lo faceva sentire così e questo lo aveva capito finalmente, ne era certo, il problema era farlo capire a lei.
Sospiraravo insieme, mentre lei ogni tanto inarcava la schiena e lui ne approfittava per baciarle il seno, facendola sospirare ancora di più, lui fece intrecciare le loro dita delle mani, per poi riprendere a baciarla, soffocando i suoi gemiti.
Pensavano entrambi a come quei movimenti risultassero così naturali, pensavano a quanto si fossero mancati a vicenda, e solo dopo quando Sangio si accasciò al suo fianco, Giulia riflette su quello che aveva appena fatto, si era lasciata andare, gli aveva permesso un'altra volta di abbattere tutti i suoi muri in pochi secondi, era stata una cazzata? Si decisamente, si era lasciata prendere da lui come al solito, e un dubbio gli prese la mente.
-Ma tu, tu non sei fidanzato vero?- chiese terrorizzata dalla risposta.
-No Giu con lei è finita una volta per tutte-
Giulia sospirò un po' più leggera.
-Cosa c'è?- si girò lui verso di lei, cercando di farsi guardare.
-Non è giusto- rispose lei, senza girarsi, non poteva guardarlo.
-A me è sembrata la cosa più giusta che mi sia successa da mesi- rispose lui per niente pentito, accarezzandole il viso.
-Non è che non mi sia piaciuto anzi, è proprio questo il problema, tu rispunti nella mia vita da un giorno all'altro, torni, ti basta darmi un bacio per farmi dimenticare tutto, non mi piace sentirmi così, non dopo tutto quello che è successo, non volevo più essere la tua cazzo di bambolina- lui le voltò il viso e si fece finalmente guadagnare.
-Giulia guarda che questa cosa non vuol dire nulla di più di quello che già sapevamo, tra me e te c'è un legame profondo e rivedersi dopo un bel po' di tempo è normale che tu abbia provato queste cose, anche io mi sono dannato per sentirmi così male a vederti anche solo salutare con un altro ragazzo- fece una pausa per capire se lo stava ascoltando davvero. -Ma non devi credere che io pensi adesso che ti ho riconquistata, io ti conosco, so che ci metti del tempo, so che ancora non è detta l'ultima parola, ma voglio provare a lottare per te e questo è indipendente da quello che è appena successo, nonostante devo ammettere sia stato grandioso- Giulia rise alle ultime parole, facendo spuntare un sorriso anche su di lui.
-Io ti ho chiesto tante volte di aspettarmi, ti ho chiesto tante volte di capire le mie ragioni, nonostante poi mi comportassi in un certo modo. Adesso sono io che sono qui per te e ti aspetterò quanto tu vorrai, perché ormai ho le idee chiarissime su cosa voglio, sta volta sarò io a non mollare la presa, ma tu sei libera di provare e sentire quello che vuoi, non mentire a te stessa anche a te è piaciuto tanto, ma ti assicuro che non ho pretese nei tuoi confronti-
'Dannato Giovanni che sa sempre capire cosa dirmi e come dirmelo, questo mi fa solo essere più felice di essere venuta a letto con te' pensava Giulia mentre lui le sussurrava quelle cose con fare dolce.
Non rispose, gli fece un sorriso per ringraziarlo delle parole che come al solito l'avevano rassicurata, poi si girò dall'altra parte del letto e si raggomitolò su di sé.
-Buonanotte Gio-
-Notte Giulietta- e lo sentì stringerla in un abbraccio, ma lei ci stava troppo bene ed era troppo stanca, almeno per quella sera, di mandarlo lontano da lei.
Il mattino dopo Sangio si risvegliò da solo in camera di lei, gli aveva lasciato un messaggio su un post it 'sono andata a danza che novità ahah, fai con comodo ti ho lasciato la colazione di là' e poi la sua firma con la faccina con la finestrella.
Era proprio matta quella ragazza, Sangio si rivestì e le rifece almeno il letto, per poi fare colazione e uscire da quelle quattro mura che chissà quando avrebbe rivisto, si chiedeva cosa la ragazza avrebbe fatto a quel punto, sapeva che lo amava ancora, lo aveva capito guardandola la notte scorsa, ma sapeva anche che lei non ne era certa e che in ogni caso anche se lo avesse capito, avrebbe dovuto prendere la scelta che meno le faceva stare male, questo poteva voler dire anche scegliere l'altro.
Si richiuse nella sua camera d'albergo a lavorare sulla sua musica aspettando che qualcosa succedesse.
Giulia si dimenticò di dire alla sua nuova conoscenza di non andarla a prendere, voleva stare un po' da sola in realtà, ma lui era lì e la stava aspettando come ormai faceva da quasi una settimana. Salirono in moto e andarono a fare una passeggiata in centro.
-Che hai oggi sei strana- gli chiese il moro, capendo che qualcosa non quadrava. -E non dirmi che è la stanchezza-
Giulia decise di essere sincera, certo avrebbe evitato la parte in cui aveva fatto l'amore con lui, ma gli avrebbe posto la questione.
-Ieri sera, è venuto a trovarmi il mio ex, da Vicenza- iniziò lei.
-Ah giusto la rockstar- ridacchiò lui, contagiandola, aiutandola a farla sentire più a suo agio.
-Ahah si lui-
-E? È successo qualcosa?-
-Mi ha praticamente detto che vuole tornare insieme a me- confessò lei.
-E tu?- la ragazza era stupita da quanto fosse tranquillo.
-Io in realtà non lo so, è stato il mio primo amore e non posso negare di provare ancora molte cose per lui, però insomma mi ha fatto soffrire molto, cioè è la solita storia credo, lui che tradisce lei si pente e torna, mentre lei intanto ha trovato una bella persona con cui potrebbe svoltare-
-Ma non ne ha la certezza- concluse lui la sua frase, bloccando il suo camminare e mettendosi di fronte a lei, che timidamente annuì.
-Vuoi un mio parere?- gli chiese allora lui divertito da quel suo modo di fare così tenero. -Penso che non riguardi me come scelta, io e te stiamo bene insieme, ma è molto poco che ci frequentiamo, quindi forse stai ponendo la tua attenzione sulla cosa sbagliata. Dovresti riuscire a decidere anche pensando di essere sola, solo in questo modo capirai se è una scelta sincera, in fondo siamo ancora in tempo per trasformare tutto in una bellissima amicizia, ci siamo baciati solo una volta ahaha, e poi chi lo sa potremmo diventare amanti ahahah- e lo disse accarezzandole la guancia. Lei gli sorrise. Era davvero una bella persona.
-Per il resto non lo so Giu, io non lo conosco, non saprei dirti se è sincero si o no, non saprei dirti se poi non ti rispetterà il cuore, è una cosa che puoi capire solo tu.-
-Ma come si fa a capirlo, se quando lo vedo non ci capisco più nulla, troppi ricordi-
-Le scelte solitamente sono due, o provi a dargli una possibilità, oppure decidi a priori che non lo vuoi scoprire. Rischiare o prevenire-
Giulia era una persona istintiva, lo era sempre stata, ma l'ultima volta che lo era stata con lui si era fatta male, ma ne era valsa la pena? Quante cose gli aveva regalato lui nel mentre? Ma ora ne sarebbe comuque valsa la pena?
Il ragazzo la riaccompagnò a casa e si salutarono, abbracciandosi forte.
-Grazie di tutto, davvero sei una persona fantastica-
-Anche tu Giulietta, e se decidi di no richiamami eh- scherzò lui, lasciandole un bacio sulla fronte per poi salutarla con la mano, indicando dietro di loro con la testa e andandosene. Giulia si girò, dietro di lei e c'era Sangio che sta volta si era fatto vedere.
-Ei- le disse con occhi tristi, qualcosa gli diceva che lei aveva scelto lui, che l'aveva persa per sempre.
-Oi, saliamo?- e iniziò a salire su, senza guardarlo in faccia.
Una volta dentro, il vicentino era così in ansia che iniziò ad agitarsi e a dare fiato alla sua bocca.
-Non me lo dire nemmeno ti prego- incominciò a fare avanti e indietro per la casa. -Io e te siamo fatti per stare insieme, tu sei una bimba e io sono maturo, tu sei semplice e io complesso, tu mi alleggerisci e io ti do quelle sensanzioni che ti fanno sentire viva. Non puoi non sentire più nulla. Non puoi preferire lui, perché io sono io e io ero speciale e voglio tornare a esserlo, sai che posso farlo, sai che posso-
-Gio ti stai riagitando calmati- ma lui non sembrava riuscire a riprendere a respirare con calma. Gli prese le mani, le strinse, e cercò di calmarlo.
-Io non ho scelto lui- sussurò lei mentre vedeva che si calmava. -Io ti amo ancora Gio, non potrei mai legarmi a qualcun altro ora, ma non lo so, Rischiare o prevenire?-
-A te il rischio piace-
-Già-
-E quindi?-
-Ci staresti tu a risentirci? Facendo le cose piano?- propose lei la sua idea sperando che Sangio la accettasse.
-Si certo- le sorrise lui.
-Ok allora- e ricambio il sorriso, lasciandogli la mano.
Cenarono insieme come la sera prima, scherzarono come avevano fatto la sera prima, ma quella volta non avrebbe ceduto a nulla di fisico, che la distraeva ancora di più.
-Domani dovrei tornare a casa- disse lui verso la fine della serata.
-Oh, beh si la pacchia finisce per tutti- ridacchiò lei, ricordandosi però cosa voleva dire stare lontani.
-Te l'ho già detto ho le idee chiare, ti dimostrerò che sono serio-
E lei sorrise. Si salutarono alla porta e quella volta mentre Sangio scendeva le scale, fu lei a riaprire la porta urlando -Mi sono scordata di una cosa- richiamandolo, lui sorrise e corse su. Lei gli diede un bacio, felice di vedere come fosse corso da lei. Lui la strinse a sé contento di poterla baciare almeno un ultima volta.
-Ciao Sangius- disse lei staccandosi dalle sue labbra.
-Ciao Giulietta- con un sorriso da ebete in faccia. Se ne andò il mattino dopo tornando a Vicenza con la sicurezza e la carica che ce l'avrebbe fatta a poterla richiamare la sua ragazza.

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one shot sangiulia
ContoRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione