Giulia e Sangio si stavano preparando per andare a Vicenza al battesimo del nipotino di lui. Quando suo padre si era raccomandato con il figlio di portare anche la ragazza, Sangio si era un po' stranito, ma era felice di poterla portare con sé, includerla così tanto nel suo mondo, dopo tutto quello che avevano passato, non gli dispiaceva come idea.
Le scrisse un messaggio perché sapeva che lei fosse in sala a provare.
'Giu tieniti libera il weekend del 28-29 che abbiamo un battesimo su da me' lei sbiancò di fronte a quelle parole, conoscere tutta la sua famiglia significava tanto, lui lo aveva già fatto con la sua, ma insomma la sua era composta da persone pazze come lei, era molto 'shalla' come diceva lei e infatti Gio e suo padre erano diventati praticamente migliori amici da subito. Sclerò per venti minuti di fila, controllando che per quel weekend non fosse impegnata per lavoro, anche se, se pure lo fosse stata, avrebbe annullato tutto.
In quelle settimane non espresse molto il suo stato d'animo con Sangio, voleva mostrarsi il più tranquilla possibile. In realtà lui aveva notato che passava le ore al telefono a cercare un vestito per quell'occasione, e sorrideva dentro di lui osservando la sua ragazza dannarsi per quell'evento di cui fingeva non le importasse niente.
Era arrivato il giorno della partenza e Sangio stava aspettando nella macchina Giulia fuori da casa sua. La ragazza scese con una valigia piccola e la infilò dentro il portabagagli.
-Ciauu- disse entrando in macchina, scoccandogli un bacio sulle labbra.
-Ciao lolita- rispose lui. -Pronta per queste ore di treno?- le chiese lui.
Lei annuì entusiasta, mostrandogli cosa si era portata per il viaggio.
-Settimana enigmistica, tablet e le tue caramelle preferiteee- disse lei felice dei suoi acquisti.
-Wooo ma lei è davvero una compagna di viaggio devastante- scherzò lui, pensando che in quel momento non avrebbe potuto desiderare persona migliore.
Parcheggiarono e scesero dalla macchina, Sangio prese entrambe le valige, mentre seguiva Giulia molto più esperta a orientarsi dentro stazione Termini.
Trovarono il treno e salirono, si accomodarono sui sedili e iniziarono quasi subito a fare le parole crociate, dopo un po' iniziarono a guardare un film e Giulia dopo nemmeno mezz'ora si era già addormentata sulla sua spalla. Sangio la guardò dormire, sapeva quanto fosse stanca tra i vari stage, prove e lezioni a cui doveva partecipare, continuava ad avere problemi di sonno, eppure quando si vedevano lei sprizzava energia da tutti i pori, lui si chiedeva come cazzo facesse ogni settimana a non impazzire.
Era davvero bella così rilassata, iniziò a passarle una mano tra i capelli e lei istintivamente gli strinse il braccio.
Lui stoppò il film e decise di dormire anche lui per un po', per poi risvegliarsi per il suo cellulare che squillava. -Pronto? Oi pa-
Sangio scoprì che mancava solo un' ora al loro arrivo. Giulia aprì gli occhi qualche minuto dopo -Ma buongiorno- le disse con sorriso, era così buffa. Passarono il resto del tempo a sentire la musica insieme e a scambiarsi dei baci veloci.
Una volta scesi dal treno sarebbe spettato a Sangio condurre la ragazza.
-Oii ciao- suo padre si stava sbracciando per farsi vedere dal figlio. Si salutarono tutti, Giulia cercò di usare i modi più educati che conosceva nel rapportarsi con la famiglia del suo ragazzo.
Dopo un quarto d'ora di macchina entrarono tutti nella villetta di famiglia, Giulia notò come fosse diversa Vicenza, rispetto all'enorme e caotica Roma dove era difficile avere una casa così grande anche per le famiglie benestanti.
La madre di Sangio fece i convenevoli e mostrò la casa alla ballerina, arrivando al salone dicendo -Se vuoi puoi dormire qui nel divano letto-
-Nono Giulia dorme con me- chiarì subito il figlio con nonchalance.
-Come preferisce lei- Giulia ci tenne a ribadire, non aveva nessuna intenzione di fare qualcosa di sbagliato.
-Nono cara a me va bene se dormi da lui era solo per dirti che puoi scegliere tu, non ti preoccupare. Ah e dammi del tu tranquilla- rispose la madre, rassicurandola con lo sguardo.
Giulia e Sangio salirono in camera di lui e posarono le varie cose.
-Sai che mi sa ancora più di casa questo posto con te- le disse lui, osservandola mentre srotolava il filo del caricabatterie.
Lei diventò tutta rossa all'istante e gli andò incontro.
-Dici davvero?- e gli mise le braccia intorno al collo. -Sisi- e si baciarono in modo cauto.
Dopo un po' scesero per cenare.
-Quindi che fate ora? Uscite un po'?- chiese la sorella di Sangio.
-Beh stavamo pensando di fare un giretto in centro e incontrarci con i miei amici, ma torniamo presto siamo entrambi stanchi- rispose Gio.
Risero e scherzarono per tutto il resto della serata, mettendo Giulia a suo agio.
Uscirono insieme a quasi tutta la vecchia comitiva di lui, Giulia si sentiva estremamente in imbarazzo, lei e i rapporti sociali non andavano molto d'accordo, ma nemmeno Sangio sembrava rilassatissimo. La verità era che ,nelle grandi comitive, purtroppo si trovavano anche le persone con cui non avevi troppa simpatia. La persona in questione era Billie e con Sangio si scambiavano occhiataccie in continuazione, la discordia tra loro due c'era sempre stata e non se ne conoscevamo le ragioni, probabilmente era Billie che provava una forte invidia nei confronti del biondo, anche lui faceva musica, ma non era mai riuscito a far ascoltare i suoi pezzi oltre alla sfera dei suoi amici. La serata prosegui tranquilla, Giulia aveva bene o male fatto amicizia con tutti, fino a che non chieserò al suo ragazzo di andare a comprare delle birre per tutti -Torno subito ok?- Giulia annuì e si scambiarono un bacio. Tempo un secondo e Billie si era avvicinato a Giulia per chiacchierare, alla ragazza sembrava tutto normalissimo, non era a conoscenza dei problemi che il suo interlocutore aveva con il suo ragazzo.
-Oh bro mi sa che Billie si è avvicinato a Giulia- disse il suo amico a Gio mentre tornavano con le birre tra le mani. Sangio si irrigidì, sapeva che quel ragazzo amava stuzzicarlo nei suoi punti deboli.
-Billie togliti dai- disse con tono seccato dopo averli raggiunti.
-Gelosone il tuo tipo eh, non ti preoccupare Sangiovannino te la lascio subito libera la tua cerca fama opportunista- Billie si alzò. Giulia era abbastanza scioccata, fino a due minuti prima era stato gentile e normale con lei e ora la definiva in quel modo, e poi perché Gio l'aveva trattato subito male, era sicura non fosse gelosia la sua.
-Chiudi la bocca scemo- Sangio voleva zittirlo e chiudere quella conversazione.
-Ho sentito che ti sei spostato a Roma con un'altra etichetta, che c'è quelli di prima si erano resi conto di quanto valessi poco? O dovevi seguire questa zoccolettina da quattro soldi che ti vorrà solo per farsi vedere un po' di più, sfruttando le tue fan tredicenni di merda- Billie stava cercando zizzania.
-Non riaprire quella bocca del cazzo, testa di merda- rispose in cagnesco Sangio, doveva controllarsi, sapeva che le sue parole non erano vere, Giulia teneva a lui sinceramente e lui era andato a Roma solo per essere più libero nella sua musica.
-Se no che fai mi dissi in un pezzo mentre c'hai lo smalto- tutti intorno a loro erano tesi, regnava il silenzio fino a quando -Disse l'oca che si ostentava davanti agli amichetti delle elementari- le parole di Giulia si sentirono benissimo, lei aveva notato il gruppetto di ragazzi che avevano riso alla battuta di Billie e che gli avevano dato delle pacche sulle spalle.
-Tu stai zitta denti storti-
-Se no che fai mi chiami troia, oh no quanto mi interessa- disse Giulia con tono piattissimo, per sottolineare quanto poco la toccassero quei commenti.
-Io lo amo ed è fortissimo in tutto quello che fa. Parli di scambi di etichette e di pezzi, devi stalkerarlo bene, non è che mi hai insultata solo perché lo vuoi tutto per te?- Giulia si sentiva fortissima in quel momento, se ne era sempre sbattuta il cazzo di tutto e tutti per difenderlo, certo non si era resa conto di aver pronunciato per la prima volta quelle due paroline.
Sangio la guardava, era fiero di lei e aveva sbiancato un momento quando avevano sentito il 'lo amo', ma in quel momento l'unico sentimento che provava in modo così forte era la rabbia per quel tizio, che tanto l'aveva tormentato negli anni, non ragionava più e quando vide che il suo nemico si stava pericolosamente avvicinando a lei per farle o dirle chissà cosa, gli partì un colpo e poi un altro. Subito gli amici li divisero, per fortuna erano tanti e Sangio non si prese nemmeno un colpo. Una volta allontanato dal suo sfidante, girò i tacchi e iniziò ad andarsene. Giulia lo seguiva, percepiva la sua rabbia da quei pochi passi che li dividevano. Arrivarono fino a casa in silenzio e Sangio si fiondò in camera sua, Giulia si sentì di troppo e decise che si sarebbe sistemata sul divano, come aveva proposto la madre, rare volte l'aveva visto così e sapeva che doveva lasciargli il suo spazio.
Sangio in camera sua iniziò a camminare freneticamente avanti e indietro, possibile che ancora provasse così tanto rancore per quelle persone, possibile che si sentiva ancora messo in crisi dai loro giudizi, dopo tutto quello che si era impegnato a diventare ed essere. Si stava odiando, avrebbe urlato se avesse potuto, tirò un calcio al comodino, che gli fece cadere l'occhio sul profumo di Giulia, che lei stessa aveva poggiato li. Si immobilizzo, l'aveva riempita di insulti e lei era stata forte per lui, lui non aveva detto niente per difenderla e l'aveva anche allontanata. Si sedette sul bordo del letto e iniziò a piangere, il suo passato stava mettendo in crisi il suo presente e spesso si era ripromesso che non sarebbe mai più dovuto succedere.
A un certo punto si sentì delle piccole mani fra i ricci. Alzò lo sguardo e lei era lì a confortarlo nonostante si fosse comportato di merda. Si guardarono negli occhi e Giulia parlò -Io so che non sei sicuro di te come fai sembrare a tutto il pianeta, so che ci sono cose del passato che ti fanno ancora tanto male, non devi pensare di essere un fallimento per questo. Tu molte volte mi hai aiutata a superare le mie paranoie e mi hai sempre detto che crogiolarsi nella tristezza delle cose vecchie non è mai utile, ma se io non lo avessi fatto quella volta ogni tanto, il mio cambiamento non sarebbe stato così radicale e significativo, perciò se ti capitano dei momenti simili, non allontanare i tuoi sentimenti, immergiti in essi e vivili, solo così chiuderai davvero i ponti con il passato.-
Le parole di Giulia erano risuonate nella sua testa perfettamente, aveva ragione su tutto.
-Non ti ho difesa, scusa- le disse lui sinceramente.
-Avresti dovuto difendere te stesso Gio. Anche se l'hai fatto in realtà con quei due destri- provò ad accennare una battuta, sperando di risollevare l'umore di lui.
Sangio abbozzò un sorriso, con pochi dopo un momento simile lo avrebbe fatto, ma Giulia era Giulia e sapeva prenderlo sempre nel modo giusto.
-Ti ho preparato questa, tieni- Giulia prese la tazza che aveva lasciato sul comodino e gliela porse.
-Buonanotte Gio- gli disse mentre stava per uscire dalla camera.
-Ferma- la bloccò subito lui -non andartene-
-Gio guarda che non mi offendo, so che hai bisogno della tua quotidiana solitudine- disse lei pensando che le stesse chiedendo di restare solo per educazione.
-In questo momento l'unica cosa quotidiana che sento di avere qui dentro sei tu- rispose lui sempre più convinto.
Allora lei si sedette accanto a lui e gli afferrò la mano.
-Di che hai paura? Perché quelle persone ti fanno ancora quell'effetto?- provò a chiedere lei.
-Sai io non ero convinto che sarei riuscito come cantante e qui ce ne erano davvero pochi a sostenermi.- Sangio ricordò gli insulti presi e gli scoraggiamenti. -Era difficile per me, mi sono sempre sentito diverso, ma fino a che non sono arrivato ad Amici non ero convinto che qualcuno avrebbe potuto capirmi, mi facevo mille paranoie e loro non mi rendevano la vita facile, per questo risentirli oggi mi fa ancora questo effetto, tu lo sai che non mi sento mai arrivato e nella mia testa ci sono tanti dubbi ancora.-
-È normale averne, anzi ti sproneranno a fare sempre meglio, so che ci vorrà del tempo per rimarginare le ferite, ma tu sei tanto forte, hai fatto da roccia a un sacco di persone, me in primis. Io so che tu riuscirai a tornare qui un giorno ad ascoltare gli invidiosi e fregartene, ma se fino a quel momento ogni tanto ti prenderai a male, non dovrai sconsolarti, anzi dovresti essere contento di avere la tua sensibilità, è questa insieme alle tue ferite a renderti speciale come sei.- Giulia concluse il discorso dandogli un bacino sul naso. Lui si nascose tra le piccole braccia di lei, aveva la testa che poggiava sul suo seno e inalava quel profumo che lo calmava sempre in qualche modo.
Si sdraiarono in quella posizione, alzando prima le coperte.
-Grazie Giu, sei davvero l'anima più bella che conosco- Sangio pensava a quanto quella ragazza lo avesse compreso nel tempo e di come rispettasse tutte le sue scelte senza battere ciglio, non si era lamentata nemmeno una volta di come Billie l'aveva trattata o di come lui stesso lo avesse fatto.
-Beh per sfruttarti ho bisogno che tu stia bene e sforni musica no?- scherzò lei, strappandogli un sorriso.
-Io non dubiterei mai di te lo sai vero?- le chiese.
-Lo so sono sottona numero 1, come potresti- Giulia ripensò al 'lo amo' detto durante la discussione, sperando che lui non l'avesse sentito.
-Lo sai che l'ho sentito vero?- disse lui con un sorrisetto, sentendo le mani della ragazza immobilizzarsi fra i suoi ricci.
Sangio sapeva che lei lo amasse, ci sono tanti modi per esprimere amore e lui da parte di lei li coglieva sempre. Non sapeva perché dopo tutto quel tempo ancora non se lo fossero detto, anche lui sapeva di essere innamorato di lei, ma era come se volesse aspettare il momento giusto.
-È tardi sai dovremmo davvero dormire ora, domattina ci aspetta una lunga giornata- Giulia cercò di sviare l'argomento in tutti i modi.
-Ti amo anche io bambolina- le disse accocolandosi ancora di più nel suo petto.
Lei si zittì. Lui le toccò le mani per farsi continuare a toccare i capelli. Si addormentarono così.
La mattina dopo Giulia si svegliò prima del ragazzo, doveva prepararsi a conoscere l'intera famiglia del ragazzo e non stava più nella pelle. Iniziò a truccarsi in modo molto delicato e si passò la piastra per farsi giusto qualche ciocca con qualche boccolo, finita questa operazione svegliò Sangio. Si avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra, lui aprii gli occhi subito.
-Ma già eri sveglio??- disse lei sbalordita.
-Ahahah si mi stavo godendo la vista, mentre ti preparavi-
Giulia era stata in intimo per tutto il tempo e il ragazzo voleva osservarla mentre si preparava.
-Sei un infame- sbottò lei ridendo.
-Buongiorno anche a te amore- disse lui, sapendo di provocarla.
-Non pensare di usare questa cosa per farmi sciogliere- disse lei tutta rossa in faccia.
-Okok allora sono colpevole di aver ammirato la mia bellissima ragazza seminuda, lo ammetto- rise lui.
-Mhhhh, non puoi vincere sempre tu-
Risero ancora, poi Sangio si alzò iniziandosi a preparare, guardò la tazza sul suo comodino, ricordandosi della scorsa notte, cazzo se l'amava quella piccoletta.
-Ma non hai fatto colazione?- chiese lui sapendo già la risposta, lei non era uscita da camera sua.
-Mhh no, non mi andava di aggirarmi da sola per casa tua-
-Però ieri notte la camomilla me l'hai fatta-
-Beh ma che c'entra, e poi ho freddo e non ho i vestiti giusti per scendere- cercò lei in tutti i modi di evitare di scendere e mangiare qualcosa, scomodando la famiglia di lui.
-Ma lo sai che puoi metterti i miei vestiti- disse lui, ricordando anche tutte le volte che glieli rubava proprio.
-Nono non scendo con i tuoi vestiti addosso, magari poi pensano che...- e Giulia fece una faccia come per dire 'capiscimi'.
-Cosa che abbiamo fatto sesso? O meglio dire l'amore?- disse lui con un sorrisetto malizioso attirandola a sé. Non aveva intenzione di fare nulla nella sua cameretta con i suoi familiari in casa, ma voleva prenderla un po' in giro.
-Gio, daii seriamente ahaha-
-Adesso tu ti metti i miei vestiti e scendiamo a mangiare qualcosa, altrimenti si che dovranno sospettare di qualcosa- disse lui col mani sui suoi fianchi.
-E va beeene- rispose lei agitata.
Scesero giù e mangiarono tutti insieme con serenità, la ragazza come al solito si era fatti troppi problemi.
-Va bene ragazzi abbiamo un'oretta per prepararci susu, muoviamoci- esclamò il padre.
Sangio e Giulia si andarono a vestire in camera sua. -Gio mi tiri su la cerniera- le chiese dolcemente la ragazza. Aveva un vestito lungo di seta rosato , con le spalline sottili, le scivolava benissimo addosso. Il ragazzo l'aiutò pensando al fatto che glielo avrebbe voluto davvero sfilare. Lei si girò verso di lui.
-Che dici vado bene? Troppo elegante? Troppo scialbo?- disse lei insicura.
-Stai benissimo- le disse.
Poi Giulia aiutò il ragazzo a mettersi il completo e a sistemarsi i capelli.
Ma quanto cazzo era figo con il completo, pensava la romana.
-Giu non c'è bisogno che rimani incantata eh- disse lui, accorgendosi di quanto lei lo stesse fissando. Lei gli fece una linguaccia, -Non è colpa mia se sei bello-.
Giulia andò ad aiutare la sorella di lui a prepararsi e si rividerò solo prima di salire in macchina.
Una volta arrivati in chiesa scesero, e Sangio continuò a tenere il braccio a Giulia, non la lasciò sola nemmeno un secondo, lei lo stava adorando perché era terrorizzata dal cadere su quei tacchi alti.
Dopo la cerimonia, andarono al ristorante e li iniziò il bello, tutti volevano salutarli perché non vedevano il ragazzo da tanto tempo. Giulia si presentò a tutti i parenti e praticamente rispondeva alle domande annuendo e sorridendo in continuazione, considerando anche che alcuni parlavano in dialetto e lei non ci capiva nulla. Sangio ogni tanto le traduceva le domande a cui doveva proprio rispondere.
A un certo punto Giulia si trovò a chiacchierare con la cugina di lui, grande amica di Margherita, la sua ex fidanzata.
-Allora come va con il mio cuginetto?- chiese lei con un tono un po' da vipera.
-Tutto bene- Giulia odiava quelle situazioni, era passato tanto tempo da quando si erano lasciati, non pensava dovesse ancora fronteggiarsi con quel argomento.
-Mhh davvero, io lo vedo un po' spento a dirti la verità, sai con Margherita era tutto- la cugina stava per finire la frase quando qualcuno la interruppe.
-Amoree, amore devi venire a parlare con mio zio tipo subito, deve raccontarti di quella volta che, oh ciao cuginetta- un Sangio entusiasta era corso a prendere Giulia per farle sentire quella storia, ma non si era accorto con chi lei stesse parlando, ma tanto poco importava.
-Ciao Sangiuz- le disse lei -Sai stavo parlando a Giulia di come stesse Marghe, sai ha iniziato l'università- e per la seconda volta Sangio la bloccò.
-Si si, bla bla, non mi interessa, la storia di zio merita cento volte più attenzione, vieni amore- il ragazzo trascinò via Giulia da quella chiacchierata così imbarazzante e lo ringraziò mentalmente.
Lo zio raccontò in modo impeccabile la volta in cui andarono a fare una gita in montagna e quasi si persero Sangio perché il piccolino si era fermato a parlare con un cespuglio di more, Giulia aveva le lacrime agli occhi dal ridere.
Giulia vide i piccoli cuginetti di Sangio, chiedere alla cugina di giocare con lei e lei che nemmeno se li filava, così si alzò e andò a proporsi come compagna di giochi. Lei odiava le ragazze snob che non giocavano con i più piccoli, così si misero a giocare a nascondino e poi a fare i tik tok, così Giulia poté letteralmente ammaliarli con la sua dote più grande, gli spiegava i passi più semplici, che a loro sembravano difficilissimi.
Sangio, quando i grandi si misero a parlare di lavoro e altre cose, si accorse di non vedere Giulia da un po', la cercò con lo sguardo e la vide da lontano, senza tacchi che si reggeva il vestito per ballare con i suoi cuginetti. Sorrise a quella visione, in quel preciso istante Sangio poté visualizzare nella sua testa la sua intera vita con quella piccoletta. La raggiunse con una bottiglia di vino in mano e due bicchieri, quando i più piccoli dovettero tornare dalle loro mamme per iniziare ad avviarsi verso casa. La prese in braccio a mo di principessa, si piegò per farle prendere i tacchi da terra e la portò sul prato del ristorante un po' lontani da tutti.
-Gio dai ti spezzarai la schiena, mettimi giù ora- disse lei dopo un po'.
-Mhh metterò giù la mia lady solo per brindare- la posò e verso il vino.
-A cosa brindiamo?- chiese lei.
-All'amore vero e ai cespugli di more- disse lui. Erano tutti e due brilli e iniziarono a parlare delle cose più disparate, Sangio notò che Giulia tremava un pochino e quindi le mise la sua giacca sulle spalle.
Guardarono l'orologio e decisero di tornare indietro, Giulia per evitare che lui rifacesse lo sforzo di riprenderla urlò -Chi arriva ultimo è scemoo- e iniziò a correre.
Sangio la raggiunse presto e arrivarono quasi all'unisono.
Nel ritorno a casa, guardava Giulia, l'altra sera era stata la persona più matura e seria del mondo e quella sera era tornata la bambina di sempre, adorava quel suo modo di essere, era quella giusta e lui lo sapeva. Le diede un bacio sulla spalla e le sussurò un ti amo all'orecchio. Si guardarono dolcemente, entrambi stavano pensando a un futuro insieme da realizzare.
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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione