-Ok ci sono, sono pronta- una Giulia entusiasta con una valigia quasi più grande di lei era riuscita ad arrivare in salone, la valigia era così grande perché avevano deciso di metterci le cose di entrambi, non di certo perché lei fosse una vanitosa che si portava il guardaroba quando doveva partire.
Sangiovanni rise di fronte a quella piccolina che aveva trascinato a fatica quell'enormità.
-Non ridere tu, mi fai sempre fare l'uomo di casa- lo rimproverò lei, ironizzando, ovviamente non era mai così.
Sangio prese la valigia e dopo aver rielencato tutte le cose che avrebbero dovuto portare esclamò un -Letss gooo-
I due scesero giù e si misero in macchina verso l'aeroporto.
Si erano organizzati da mesi quella settimana di mare in Grecia, avevano studiato tutto nei minimi dettagli per fare in modo che in quelle date fossero liberi e niente e nessuno li avrebbe fermati dal partire, a Roma faceva davvero troppo caldo per ballare e Sangio era stanco di girare come una trottola.
-Allora sei felice?- le chiese lui, mentre erano ancora in macchina.
-Un sacco- rispose lei, felice di potersi prendere un qualche giorno di pausa con lui finalmente. -Tu invece?-
-Troppo, erano mesi che non mi fermavo per un po' ne ho bisogno-
-Ti farebbero bene delle pause lo sai- lo ammonì lei.
-Disse la ballerina che dormiva tre ore a notte e stava in sala per le restanti-
Lei rise colta in flagrante.
-Ma io non sono una vecchietta come te-
-Ma smettila va- rise lui.
Era davvero contento di poter staccare, con lei oltretutto.
Scesero dall'auto e parcheggiarono, presero la navetta che li avrebbe portati di fronte all'entrata dell'aeroporto di Fiumicino e iniziarono a cercare con lo sguardo il loro gate. Quei due insieme facevano troppo ridere, lei che provava a orientarsi e si continuava a perdere nella folla, lui che ogni tre secondi si girava per assicurarsi che Giulia non si fosse persa.
Dopo un'oretta erano già seduti ai loro posti, iniziarono a discutere su chi fosse giusto stesse accanto al finestrino.
-Ti ci metti sempre tu- la accusò lui.
-Beh sei tu che devi fare il galantuomo-
-Pensavo che questa cosa della galanteria dopo aver assestato la relazione finisse, ma no, ci fosse una volta che mi cedi il posto-
-Eh che ci vuoi fare le Lady hanno i loro privilegi-
-Ah- la risposta di Sangio si bloccò quando entrambi i ragazzi sentirono una signora seduta accanto a loro ridacchiare e guardarli con occhi dolci. I due si accorsero di star discutendo ad alta voce e si zittirono ridendo, Giulia infilò la testa nell'incavo del suo collo come faceva sempre quando arrossiva.
-Siete la felicità- disse poi la signora percependo la loro purezza anche così.
Sangio le rivolse un sorriso per poi girarsi verso la sua ragazza, dandole un bacio sulla testa. Lei poi alzò lo sguardo e rimasero a guardarsi. Non sapevano se effettivamente diffondevano felicità, ma loro sicuramente lo erano.
Dopo un po' l'areo parti e loro si strinsero la mano.
Il viaggio sarebbe durato tre orette e entrambi ne approfittarono per dormire un po', Giulia riuscì a piegarsi su se stessa e poggiare la testa sulle gambe di lui, lui grande com'era non poteva praticare muoversi, così poggiò le braccia sul corpo di lei, come se la volesse coprire e poi chinò la testa all'indietro.
Una volta atterrati e aver recuperato la valigia, uscirono dall'aeroporto e chiamarono un taxi che li avrebbe portati fino alla loro piccola casetta sul mare, affittata per quei giorni.
La casa era bellissima, piccola ma accogliente, tutta bianca e piena di decorazioni fatte di conchiglie, avevano anche una bellissima veranda che dava sulla spiaggia, con un tavolo dove avrebbero potuto mangiare.
Sangio buttò giù la valigia, si tolse la maglietta, prese Giulia in braccio, aprì la finestra che aveva una bellissima vista, si sdraiò sul letto ed esclamò -Sono ufficialmente in paradiso-
Lei che gli era sopra, scoppiò a ridere.
-Ti amo Gioppi- gli disse dopo che si fu calmata.
-Anche io, ma ti amerei di più se tra due secondi sei in uno di quei minuscoli bikini pronta ad andare in spiaggia-
Lei rise e alzandosi dal letto corse subito in bagno a cambiarsi.
-Ovviamente andremo nella spiaggia più isolata così ti posso vedere solo io- le disse lui mentre si infilava il costume, passando accanto alla porta del bagno.
Uscirono dalla casetta e in due minuti erano a pochi metri dal mare.
Si guardarono e capendosi al volo, si strinserò la mano e corsero verso l'acqua.
Si schizzarono per un sacco di tempo e poi fecero le gare a chi riusciva a stare per più tempo sotto l'acqua.
Sangio uscì dall'acqua per qualche minuto dovendo andare a chiamare i suoi e Giulia si ritrovò da sola. Stava riflettendo su delle cose finché non vide due ragazzoni avvicinarsi a lei, era molto cringiata, era una neoventenne e quei due sembravano averne una trentina.
Le iniziarono a parlare in inglese, avendo capito che era straniera e Giulia rispondeva praticamente a monosillabi, le stavano chiedendo se avesse voluto andare a giocare a carte con loro, lei era davvero stranita da quella situazione e finalmente si sentì abbracciare da lui da dietro.
-Amore, tutto bene?- le chiese lui, mandando un occhiata ai due e dandole un bacio sulle labbra, per far capire ai due ragazzi, che seppur alla fine non avevano fatto nulla di male, Giulia era impegnata e se rimorchiare era il loro intento ora avrebbero potuto smettere.
I due si guardarono e risero tra di loro un po' imbarazzati sul come proseguire la conversazione.
Si presentarono anche a lui, in modo tranquillo e quando Sangio vide che non proferivano più parole, prese Giulia per la vita facendogli agganciare le gambe alla sua vita, per poi abbracciarla, iniziando a camminare più lontano, salutando con un cenno tutti e due.
-Due minuti che mi assento e tu già mi fai questi casini- scherzò lui.
-Io non ho fatto proprio niente sono stati loro ad avvicinarsi-
-E poi dici che non mi devo mai preoccupare- continuò lui con un sorrisetto, stringendola ancora di più.
-Ma infatti non devi ahahaha- rispose lei ridendo.
Sangio era andato così avanti che l'acqua li copriva fino al petto, se l'avesse lasciata probabilmente Giulia già non avrebbe più toccato.
Giulia ancora non si era bagnata i capelli ,che aveva legato in una cipolla, così Sangio pensò bene di portarla a sorpresa sott'acqua per farle uno scherzo, Giulia d'istinto sganciò le sue gambe da lui e provò ad allontanarsi, ma era già andata giù. Una volta risalita lo sgridò cercando di schizzarlo con l'acqua, ma era anche impegnata a rimanere a galla.
Lui se la rideva cercando di sfuggire a quegli schizzi che gli mandava.
-Dato che ti faccio così tanto ridere penso che me ne andrò a farmi aiutare da quei ragazzi di prima- disse lei a un certo punto girandosi.
-Ferma là scemetta- Sangio la prese per il braccio riportarndola verso di lui.
Giulia ne approfittò e con forza lo mandò sott'acqua mettendo le sue mani sulle sue spalle, ma lui anche da sott'acqua riuscì a portarla giù con sé.
-Basta mi arrendo vinci sempre tu- disse lei una volta fuori.
-Io sono nato per vincere- disse lui con sguardo fiero. Lei scoppiò a ridere, mentre continuava a muoversi per rimanere su.
-Dai vieni qua, perdente- Sangio le riprese la vita, per farla agganciare a lui come prima. Lei però lo guardava imbronciata.
-Che c'è ti sei offesa?- le chiese con tono tenero. Lei da pura bimba quale era gli fece la linguaccia, facendolo ridere.
Sangio poi sospirò per calmare le risa e posando la testa sulla spalla di lei iniziò a darle dolci baci sul collo, percepì la pelle d'oca sulla sua pelle.
-Che c'è hai freddo?- le chiese sussurrando al suo orecchio.
-Non proprio rispose lei- con lo sguardo girato dall'altra parte. Facendolo ridacchiare e ripartire con quei dolci baci.
Giulia si beò di quel momento, l'acqua che li rendeva leggeri e il sole che li riscaldava, i loro corpi a stretto contatto e le sue labbra che le facevano venire ancora le bollicine in tutto il corpo. Dopo un po' Giulia le fece alzare il capo e fece combaciare le loro labbra, iniziando un lungo bacio. Una volta staccata per prendere un po' d'aria Sangio continuò a lasciare dei baci a stampo, come se non volesse mai finire quei baci, lei sorrise sulle sue labbra e lui di rimando, fece scontrare i loro nasi.
-È incredibile come ancora mi fai perdere la concezione di tutto- le disse con tono serio. Giulia gli fece nasino e arrossì alla sua ammissione. Ripresero a baciarsi e dopo un po' capirono che era meglio fermarsi, dopo che Giulia aveva infilato la sua piccola manina dentro al costume di lui, provocandogli un forte piacere.
-Ok, ok basta meglio che no- disse lui ad occhi chiusi con voce impastata, totalmente concentrato sul suo tocco.
Giulia ridacchiò -Davvero vuoi che smetto?- gli chiese, con quella sua voce seria, ma comunque innocente.
-No che non voglio, ma io poi non mi controllo- rispose lui ancora più senza controllo, e interrompendosi ogni tanto nel dire la sua.
-Ahahah va bene- disse lei, fermandosi finalmente.
Sangio dopo due minuti rinvenì e iniziò velocemente a camminare verso la spiaggia.
-Vuoi uscire dall'acqua?- chiese lei, senza capire.
-Si-
-Perché?-
-Pensavo di riuscire ad aspettare stasera, ma tu mi fai queste cose- disse lui, quasi nervoso.
-Ma io non ho fatto nulla- rise lei.
-Oh non ci provare-
Una volta usciti dall'acqua, la poggiò sulla spiaggia, solo per prendere le cose che si erano portati dietro, poi le riprese la mano e la trascinò verso la loro casa in affitto. Giulia rideva ancora di più a vederlo così serio.
Una volta dentro casa e chiuse le finestre per non farsi vedere da nessuno, Sangio si rimise a baciarla, portando le sue mani a scorrere lungo tutta la sua schiena.
Avevano ancora i capelli bagnati e con i piedi sporchi di sabbia, ma poco gli importava, in poco tempo erano sul letto, nudi, uniti in un corpo solo, ansimando all'unisono.
Giulia pensava davvero che il suo ragazzo fosse bellissimo, i raggi del sole gli illuminavano quegli occhi azzurri, e delle goccioline di acqua gli stavano scendendo ai lati del viso, era innamorata persa di lui e sentirlo così vicino le faceva ancora provare un senso di rilassamento assoluto.
Sangio dal canto suo non aveva mai nascosto il suo apprezzamento per lei, aveva un corpo da mozzare il fiato e il suo viso così diverso, la rendeva unica e meravigliosa, inoltre sentirla così piccola sotto di lui, che la copriva quasi del tutto, lo faceva sentire ancora meglio, percepiva di poterla coprire e proteggere dal resto del mondo.
Due ore dopo erano ancora stesi sul letto, uno affianco all'altra a scambiarsi parole dolci e carezze.
-Lo avresti mai detto?- chiese lui dopo un po'.
-Cosa?-
-Che ci saremmo ritrovati qui dopo tutto questo tempo dopo tutti i casini che abbiamo passato?-
-Beh no non lo avrei mai detto, però siamo sempre stati forti no?-
-Si- disse lui, ricordandosi dell' 'inizio di tutto' in quella casetta di quel famoso programma televisivo, di come lui non ne volesse sapere di altro se non della musica e di come lei in ogni caso fosse riuscito a farlo perdere per lei, in modo ingenuo e spontaneo, mai in quei giorni avrebbe potuto prevedere tutto quello che sarebbe successo, ma di una cosa era certo: non si era mai pentito della scelta presa, anche se delle volte era stato difficile, anche se avevano faticato a far coincidere tutto e ad andare agli stessi ritmi, a trovare il loro equilibrio.
-Che vuoi fare sta sera?- gli chiese lei dopo un po'.
-Beh andiamo a mangiare qualcosa fuori e poi ci facciamo un bel giretto- disse lui convinto.
-Mi piace mi piace- rispose lei, iniziando ad alzarsi.
-Perché te ne vaiii?- disse lui come un bambino che si lamentava.
-Perchè prima di uscire bisogna andare a fare un po' di spesa pure qua, altrimenti domani mattina ti mangi la sabbia- ridacchiò lei, dopo essersi infilata una sua maglia ed essersi infilata le infradito.
-Tu sistema il letto e io vado, ci vediamo tra un po'- disse uscendo.
Sangio sistemò tutto e poi si mise a cercare un posto carino dove avrebbe potuto portarla, prenotò e si fece la doccia.
Giulia tornò con la spesa e poi iniziò anche lei a vestirsi, mentre lui sistemava le cose negli scaffali.
Una volta uscita dal bagno, con i capelli ondulati per essere stati asciugati naturalmente,con un vestitino colorato senza spalline e dei sandali alla schiava e un trucco leggero che le illuminava un po' lo sguardo, esclamò -Pronta, dai che ho famissima- Sangio rise e prendendola per la mano, aprì la porta.
Andarono al ristorante , mangiarono i piatti più tipici del luogo e i proprietari gli offrirono anche della grappa, dopodiché andarono a prendersi un cocktail in bar in spiaggia e piccola e magra com'era Giulia era già su di giri, ma anche lui non è che ci stesse molto. Erano seduti su una specie di pouf e dopo che Giulia gli fece l'ennesima battuta scema Sangio se la portò sulle gambe, iniziando a lasciarle dei teneri baci sulle labbra, riuscivano sempre a chiudersi in una bolla, anche se il mondo fuori di loro era un casino. Si fece tardi e dovendo tornare a piedi decisero di iniziare a tornare.
-Vado un attimo in bagno e torno- disse lei.
Sangio si mise ad aspettarla e un gruppetto di ragazze accanto a lui si misero a fissarlo e a ridacchiare, Sangio rise, lo mettevano a disagio quelle situazioni.
Dopo un po' Giulia tornò e vide quella scenetta, e come aveva fatto lui quella mattina per allentare quei due tipi, lei gli afferrò la mano, se la mise intorno alle spalle e lo baciò. -Andiamo via- e tenendogli il volto girato verso di lei, iniziò a farlo camminare.
-Guarda che non ce n'è bisogno, io guardo solo te a prescindere- ridacchiò lui, scostando la mano di lei dal suo mento e lasciandoci un bacio sopra.
-Non si sa mai, non si sa mai- disse lei.
-Gelosetta ehh- rise lui.
-Si- rispose lei sicura, forse per l'esser brilla, forse perché ormai non si vergognava più ad ammettere la paura di perderlo.
-Ahahaha amore- disse lui con un sorrisetto da ebete stampato in faccia, facendola fermare e girandola verso di lei.
-Sei bellissima- e la baciò.
Lei si addolcì e ricambio.
Arrivarono nella loro casetta e dopo essersi svestiti e Giulia struccata, si stesero nel loro letto, Sangio poggiò il capo sul petto di lei e Giulia avvolse le sue braccia intorno alla sua testa. Si addormentarono stanchi e fiduciosi nel divertimento dei giorni che li attendevano.
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one shot sangiulia
Cerita PendekRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione