Era appena entrata la ragazza nuova, Gaia, bellissima e con un fisico mozzafiato, durante la puntata Maria aveva fatto vedere la clip sugli apprezzamenti fisici dei ragazzi nei confronti della nuova. Giulia l'aveva presa sul ridere o almeno così si era mostrata, sapeva di non poter dire nulla: uno lei era la prima a fare grandi apprezzamenti su Sebastian, due non è che fosse gelosa, era convinta che Sangio fosse un ragazzo serio e che non gli bastasse un bel viso per conquistarlo, anche perché,pensò, lei ci stava insieme e lei non aveva un bel viso.
La cosa che l'aveva un po' colpita, in realtà, dipendeva da tutt'altra cosa.
Due giorni prima aveva iniziato a provare una coreografia neoclassica per fare una comparata con Serena. Il maestro Montesso dopo ore di prove disse-Giulia tutto benissimo, però devi stare attenta alle linee, hai visto lei quanto è magra, le rispetta tutte senza nemmeno doversi impegnare, tu devi starci più attenta- questo discorso lo aveva compreso pienamente, sapeva cosa il maestro intendesse. Si ricordò dei giorni passati a contare le calorie ai tempi dell'accademia, pensava di aver chiuso con quel capitolo della sua vita, ma quel mondo era intriso di canoni estetici quasi irraggiungibili e nonostante questo, tutti erano stra esigenti con i ballerini affinché loro li rispettassero.
Aveva capito che avrebbe dovuto ritornare a mangiare molto poco, almeno per perdere un chilo. Tornò in casetta dopo essere stata a provare letteralmente tutto il giorno, si fiondò in doccia, diede un bacio a Sangio e gli disse che sarebbe andata a dormire.
-Ma hai saltato la cena- disse lui.
-Si lo so, mi fa un po' male lo stomaco non mi va- lei sviò velocemente.
Il giorno dopo Giulia vide le prove di Serena e provò ancora di più il senso di inadeguatezza.
Tornò a casa e cercò di saltare la cena anche quella volta, ma Sangio la costrinse a mangiare qualcosa.
-Dai Gio voglio andare a dormire leggera- aveva provato a giustificarsi lei.
-E questa cosa dopo 3 mesi che stiamo qui dentro esce?- rise lui, non capiva l'atteggiamento della ragazza, ma sapeva che qualcosa doveva mangiare.
La vedeva strana, non sorrideva molto e la cosa lo insospettiva un po', pensò che fosse preoccupata per la coreografia contro Serena, ma non immaginava lontanamente quello che stesse realmente succedendo nella testa della ragazza. Mentre finivano di mangiare le sussurò- Qui qualcuno vuole una serata Sangio mi sa- la vide ridere per la prima volta in tutta la serata. Le serate Sangio erano quelle serate in cui Giulia voleva stare solo con lui e glielo faceva capire standogli abbracciata in silenzio per tutto il tempo. Non succedevano spesso, anche se in realtà a lei sarebbero andate bene sempre.
-Ahahah no dai, ho visto che avevi iniziato una partita a monopoli con gli altri prima- lei disse, si sentiva in colpa a prenderselo tutto per lei.
-Allora mettiamola così: sono io ad aver bisogno di una serata Giulia- le disse. Anche per lui erano importanti quei momenti di intimità fra loro anche se lei non lo sapeva, gli servivano per estraniarsi dal resto.
Dopo cena si andarono a chiudere nella loro bolla nel letto di lui a ridere e scherzare. Giulia si sentì sollevata da quella tensione che aveva nel corpo in quei giorni.
Il giorno dopo ci sarebbe stata la puntata, nella quale, appunto, uscirono fuori quei commenti nei confronti della nuova.
Giulia la guardò, anche lei era perfetta, non aveva bisogno di niente. Si chiese perché lei dovesse soffrire così tanto per diminuire il suo peso e i suoi muscoli.
Quella sera in casetta tutti scherzarono sull'accaduto, Sangio vide Giulia pensierosa -Te la sei presa davvero?-
-Sisi vai, sta sera la tisana te la bevi con qualcun altro- rispose lei, tornando alla realtà. Lui capì che Giulia non era gelosa, ma aveva ancora quell'atteggiamento pensieroso, chissà se la settimana successiva, dopo aver fatto la comparata con Serena, le sarebbe passato.
Domenica sarebbe stato San Valentino e Giulia non si aspettava nulla di che da parte di Sangio, ma nemmeno che letteralmente sparisse per tutto il giorno. Guardava sconsolata le altre coppie della casetta mangiare insieme con accanto il loro mazzo di rose. L'unica cosa positiva è che non avrebbe dovuto mangiare nulla per forza. Chiese a Esa dove fosse finito e lui le rispose che aveva le prove tutto il giorno, Giulia era sospettosa, ma in fondo non aveva molte aspettative. In serata Enula le disse che la volevano in studio per una prova, Giulia corse senza nemmeno riflettere su quanto fosse strana quella richiesta. Arrivata in studio si ritrovò un Sangio vestito di tutto punto in mezzo allo studio. -Vuoi ballare?- le chiese, Giulia rimase stupita. Sangio aveva studiato un passo a due su una musica lenta, la conduceva in ogni passo, con lo sguardo incerto nello star sbagliando qualcosa. Risero tantissimo per tutto il tempo, fino alla fine della canzone. -Sei stato spettacolare- disse lei cercando di rimanere seria. Stava scoppiando di felicità, Sangio si era totalmente immerso nel suo mondo per farle una sorpresa.
-Tu lo sei- rispose lui con uno sguardo dolcissimo e un sorrisetto accennato.
Si scambiorono un lungo bacio.
-Grazie mille davvero- disse lei.
Poi lui le rifilò anche una scatola di cioccolatini. Lei di fronte a quella scatola tornò a pensare a quel tarlo che le stava mangiando la testa in quei giorni.
Lo ringraziò ancora, in fondo era ancora entusiasta dalla sorpresa, non aveva intenzione di farsi rovinare il momento.
Per il resto della settimana non ne mangiò nemmeno uno e continuò con la sua solita routine, mangiava il minimo indispensabile, consumando qualcosa di realmente consistente solo a cena, sotto l'occhio vigile di Giovanni.
Sarebbe andato tutto secondo i suoi piani, se non fosse stato per Martina, che il giovedì sera prima della puntata, preparò una torta cioccolato e panna. Le portarono un piatto con la fetta di torta e fu costretta a mangiarla, ma appena poté si fiondò in bagno a liberarsi di tutte quelle calorie in più, non avrebbe potuto buttare all'aria il lavoro di due settimane.
Sangiovanni si accorse della scomparsa di lei, andò a cercarla stranito e sentì il rumore di vomito dal bagno. Intuì qualcosa, bussò alla porta e chiese-Giu stai bene?-
-Sisi tranquillo- disse lei affannata per lo sforzo.
Sangio entrò in bagno, la vide seduta a terra, con gli occhi lucidi e biancastra in faccia, notò i capelli legati, questo gli fece capire tutto, se avesse dato di stomaco a sorpresa non avrebbe mai potuto avere il tempo di legarsi i capelli.
-Giu ma che cazzo hai fatto?- non ottenne risposta, se non l'abbassarsi della testa di lei, piena di vergogna.
-Sei matta? Ti rovini così, non puoi farti questo, sei debole Giu- Le urlò lui, profondamente scosso dall'averla vista in quelle condizioni.
-Non capisci, sono loro a volermi così- Giulia disse con lo sguardo apatico che aveva avuto spesso in quei giorni. Sangio collegò tutto. Uscì dal bagno scioccato dalla situazione.
Il giorno dopo Giulia fece la comparata, il critico che le aveva viste commentò con 'Giulia ottimo movimento e linee molto buone', la romana si sentì sollevata, quell'umiliazione era servita a qualcosa.
Usciti dallo studio, mentre rientravano in casetta tutti le stavano intorno, le parlavano, lei si sentiva profondamente confusa, le girava tutto, si sentiva svenire. L'adrenalina aveva fatto la sua parte, l'aveva lasciata uno straccio e piena di sconforto, era dovuta ricadere in un tunnel dalla quale pensava di essere uscita.
Si sentì prendere per un braccio, Sangio l'aveva vista impallidire. Le mise un braccio intorno alla vita per sostenerla.
-Ti reggo io tranquilla-le sussurò.
Entrarono in casetta e lui non la mollò un secondo, prese un pacchetto di cracker, si sedette su uno sgabello con Giulia sopra le gambe e le porse il cibo.
-Mangia questi e poi parliamo- disse lui.
La ragazza mangiò lentamente, si sentì piano piano riaffiorare un po' di energia, ma aveva paura della chiacchierata che si sarebbe dovuta fare con lui.
Andarono in camera di Giulia, si sedettero uno di fronte all'altro e Sangio iniziò- Scusami se ieri ti ho parlato in quel modo, ma credo che quello che hai fatto sia sbagliatissimo, non puoi ridurti in quel modo, per cosa poi per delle linee?-
-Tu pensi che io sia contenta di questa cosa?Mi faccio schifo per quello che mi sto facendo, ma non conosci il mondo della danza classica, oggi sono piaciuta grazie a questa merda, per molti di loro la danza è solo corpo.
-Ma non può essere solo questo, devi stare bene per riuscire- Sangio iniziò a realizzare che quel fatto non dipendeva dalle insicurezze di Giulia, ma da un sistema che la obbligava a essere in certo modo.
La questione era controversa e Sangio aveva capito che Giulia era solo stata alle regole del gioco per raggiungere l'obbiettivo. -Lo so che pensi che sia sbagliatissimo, ma io dovevo farcela-
Lui l'abbracciò forte. -Ti prego non mettere mai più prima gli obbiettivi, rispetto a te stessa. Non ce la faccio più a vederti così, ti prego.- disse Sangio dopo minuti di silenzio. Il problema non era Giulia, ma un intero modo di pensare e lei non avrebbe potuto fare molto, l'unica cosa che voleva era che Giulia tornasse a stare bene e a sorridere, vederla in quel modo la sera prima lo aveva veramente scosso. Lei capì che il ragazzo aveva inteso la complessità del problema e che in quel momento le stava solo chiedendo di tornare in lei.
Giulia gli diede un bacio e prese finalmente un cioccolatino dalla scatola della settimana prima. Lo infilò in bocca e poi rifilò un altro bacio a Giovanni, in questo modo si poterono gustare il cioccolato insieme. Si stesero sul letto ed entrambi si misero a riflettere a quei problemi, era difficile dire cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato.
Nacque qualcosa di bello da quella situazione, Sangio scrisse delle barre commoventi sulle pretese sociali e Giulia chiese a Sam di coreografarle un pezzo sui disturbi alimentari, né uscì qualcosa di bellissimo, in quella coreografia si percepiva la complessità di quei problemi, non era un mangia di più o mangia di meno, non era un guardati allo specchio e vediti bella, ma Giulia narrò le incertezze e le domande a cui difficilmente si trovava una risposta convincente di fronte alle solite domande che si facevano su quelle questioni.
Tornati in casetta si guardarono e dissero all'unisono 'sono fiera/o di te'. Risero e Giulia urlò-Chips- ricordando a Sangio quel giochino che si faceva da bambini, per cui ora non poteva parlare finché qualcuno non avesse detto il suo nome. Iniziò a rincorrerla per farle il solletico.
Guardandoli da fuori si percepiva così bene la bellezza di quelle due anime pure e innocenti, insieme avrebbero davvero potuto fare qualcosa di buono.
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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione