Ansia

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La voce di Maria si era appena spenta e Sangio si era decisamente calmato rispetto a prima, ma non ancora del tutto.
Giulia gli teneva ancora la mano, per evitare che il ragazzo si facesse ancora prendere dai suoi tic nervosi.
Lo guardava mentre si asciugava gli occhi dopo quel pianto liberatorio, era da giorni che lo vedeva stressato in realtà, ed era convinta che anche la loro brutta discussione di due settimane prima fosse dovuta a quello stress.
-Va meglio?- gli chiese lei.
Lui annuì piano con il capo, Maria gli aveva mostrato il lato di storia che lui non riusciva a vedere, per la troppa rabbia che gli dava non poter andare a lezione.
Era incredibile come si trasformasse quando toccavano i suoi tasti dolenti, letteralmente non capiva più nulla, dava retta solo alla sua testa e si rivelava per quello che poi era un semplice ragazzo molto sensibile, che voleva solo cantare, ma da cui tutti si aspettavano troppo. Sangio sentiva tante pressioni addosso, come per esempio dover confermare i suoi numeri cantando bene, e quella cosa del togliergli la maglia lo aveva destabilizzato, riportandolo nel passato. Sicuramente però aveva reagito meglio rispetto alla prima volta, si era riuscito a sfogare e ad ammettere i suoi sentimenti, senza tenersi tutto dentro. Ora doveva solo metabolizzare tutto e poi si sarebbe ripreso, più forte di prima.
Guardò la ragazza seduta di fronte a lui, la stessa ragazza che aveva allontanato giorni prima, sempre per colpa di quello stress, aveva pensato che anche la storia con lei facesse parte di quelle dinamiche assurde e la sua testa aveva iniziato a viaggiare, imparanoiandosi, convincendolo che fosse tutto falso e che gli portava solo energie negative anche lei. Ovviamente si era ricreduto, vederla stare male in quel modo per colpa sua gli fece capire che lei fosse vera con lui, al 100%. Inoltre aveva allontanato l'unica persona che riuscisse a non fargli perdere tutte le ruote del cervello.
Ora era lì a sostenerlo, anche se l'aveva trattata male, anche se aveva avuto uno di quei suoi momenti brutti, in cui era difficile rimanergli vicino, eppure era lì e non sembrava per niente spaventata, gli teneva la mano forte per fermargli la mano.
-Vuoi che ti lascio solo?- disse dopo un po' lei. Lui annuì, aveva bisogno di un po' di solitudine nonostante fosse grato alla ballerina per la sua presenza.
-Ricordati che sei solo un ragazzo, pensa alle cose positive e giuste che ti ha detto Mari, d'accordo? Poi se ti serve qualcosa chiama ok?- Giulia si raccomandò.
Lui di tutta risposta la riabbracciò, non aveva molte parole per esprimersi in quel momento, voleva solo farle sentire il suo affetto.
Sangio rimase a dormire quasi tutto il resto del giorno, fino a che Deddy non entrò in camera per portargli da mangiare, anche se in realtà era stata Giulia a cucinare e a pensare a lui, ma non voleva assillarlo troppo.
-Ei brody, ti ho portato la cena, se ti va puoi venire di là- gli propose. Sangio declinò l'idea e rimase in camera da solo ringraziandolo, anche se dalle pietanze nel piatto aveva capito che era stata Giulia a preparargli il tutto, c'erano la cotoletta e le zucchine e la senape, e solamente lei sapeva che le sue verdure preferite erano le zucchine e che adorasse la senape.
Sangio delle volte si sentiva in colpa, nei giorni passati aveva anche pensato che lei fosse falsa, e invece era l'unica che probabilmente ci teneva seriamente a lui, nemmeno a livello amoroso, ma proprio umanamente parlando. Lei per lui provava un affetto incondizionato, non voleva niente in cambio, e lui si sentiva delle volte di non riuscire a ricambiare tutto quel bene.
Prese il telefono e iniziò a stare un po' su instagram, vide tutti quei commenti che gli davano dello spocchioso arrogante, ma non si sentiva particolarmente toccato, loro non sapevano nulla di che voleva dire stare lì dentro in realtà. Vide anche le storie di lei, che aveva pubblicato tutti i tweet in sua difesa, gli spuntò un sorriso sincero, era veramente carina quando faceva queste cose, era come se lei sentisse più di lui le critiche a lui fatte e si sentisse in dovere di difenderlo, anche se era consapevole che a lui non interessavano. Nei giorni successivi Sangio era ancora molto giù di morale e sembrava aggrapparsi a Giulia come fosse la sua ancora. Appena lei tornava in casetta, lui le faceva sentire come stessero andando le sue prove e lei gli raccontava tutto, era l'unica che praticamente non ignorava, nonostante provasse a essere presente anche per i suoi amici, ma lei era lei, e non sentiva nessuno che gli dava lo stesso sostegno. Piano piano nella settimana riuscì a riprendersi completamente e ritornò il solito Sangiovanni di sempre e Giulia era felice di vederlo tornare sereno, ma questa volta il ragazzo si era ripromesso di tenere bene a mente quanto quella piccoletta gli fosse stata vicino, anche quando lui non voleva ammettere di voler essere aiutato, lei lo faceva lo stesso.
Passarono due settimanelle di tranquillità e duro lavoro, finché poi non successe qualcosa che invece avrebbe spezzato la serenità di Giulia. Chiamarono i ballerini in sala relax e sparirono per almeno due ore senza che gli altri sapessero nulla su quello che stava succedendo.
A un certo punto rientrarono in casetta tutti quanti, meno che Giulia. I cantanti si affrettarano a chiedere che cosa fosse successo e Rosa prese parola
-Praticamente dato che alcuni di noi non sono andati a lezione in questi giorni, abbiamo dovuto fare un nome da mandare in esame, ed è uscita Giulia-
-E in che consiste l'esame?- chiese Esa.
-Ci sono dei giudici esterni che possono chiedere qualsiasi tipo di coreografia, anche di due mesi fa, e se per loro non vai bene sei fuori- rispose Rosa.
-Ma perché  è Giulia che ha saltato le lezioni?- Chiese sempre Esa.
-No è perché hanno voluto pararsi il culo- la voce innervosita di Sam che si dirigeva in camera sua nero, dopo aver preso un bicchiere d'acqua, si sentì in tutta la casa.
-Non è pararsi il culo è che Giulia è quella che è messa meglio rispetto a tutti noi ed è l'unica che potrebbe farcela- rispose Martina.
Sangiovanni capì come era andata la cosa.
-Quindi adesso lei rischia di uscire per delle robe che non ha fatto?- chiese già con tono alterato.
-Sangio è che era la cosa migliore da fare per tutti- cercò di spiegargli Alessandro.
-Non ci posso credere, che roba, non ci posso credere- Sangio capì che era meglio se se ne andava da là.
Si chiuse in stanza e si sdraiò sul letto con le mani nei capelli, lo trovava assurdo, nessuno che si prendeva le sue cazzo di responsabilità, Giulia era forte e volevano provare a buttarla fuori, semplice, ma tanto lui era sicuro che lei avrebbe vinto.
-Oi- Senti la voce di Maria rieccheggiare in camera sua.
-Oi- rispose.
-Che dici?- gli chiese.
-Eh che dico, tanto ormai, ma io son sicuro che torna eh, però mi da un fastidio, anche perché lo so che ci è andata sempre a lezione e che si impegna un sacco a rispettare tutto, la vedo come un'ingiustizia proprio- spiegò lui.
-Mh, però se sai che torna no? Perchè ti innervosci così-
-Perché si perché è ingiusto lo sai come le vivo ste robe-
-Eh si che lo so,però solitamente reagisci così per te stesso, quando succede agli altri no-
-Eh vabbe è Giulia-
-Lo so che è Giulia, quindi sei consapevole che non è solo per l'ingiustizia si?-
Sangio sorrise, voleva farlo sfogare come sempre.
-Si lo so-
-E per cos'altro è?-
-Perché lei è importante per me qui dentro- ammise lui -Comunque porta sempre sorrisi ovunque, non c'è nessuno come lei qua-
-E cos'è che ti fa paura, nel caso lei uscisse?-
-Mi fa paura rimanere da solo, cioè anche il discorso che lei è l'unica che riesca a rimanermi accanto in sti momenti un po' così no? Ormai è un po' un appoggio per me, ma anche per gli altri, non so come sarebbe senza-
-Mh e tu queste cose gliele hai mai dette? No te lo chiedo perché io so che lei con te ha parlato di quanto tu sia fondamentale per lei-
-Eh no, faccio difficoltà ad ammetterlo persino a me stesso, cioè diciamo che conto un po' sul fatto che lei lo intenda.-
-Però tu sai che parlare di quello che si prova è importante, lo avrai capito, potresti liberarti anche da questa piccola ansia che hai di non averla più se provi a spiegarglielo-
-Non lo so è che non voglio passare per quello che ha bisogno della ragazza a tutti i costi che se no non ce la fa-
-Ma non è che passi per quello, cioè aver bisogno di contatto umano ti rende semplicemente più vero, tu non sei un eroe Sangio, lo devi capire, hai anche tu i tuoi momenti no e se hai trovato una persona che ti aiuta, è solo una cosa bellissima, non da deboli- 
-Mhh-
-Mhh, va bene dai mi prometti che ci penserai?-
-Si-  disse con un mezzo sorriso.
-Va bene dai, allora ti lascio ai tuoi pensieri, ciao-
-Ciao, grazie- rispose lui.
Quello che pensava era che se Giulia se ne fosse andata lui non sarebbe durato un giorno, ma non lo avrebbe mai detto davvero, però effettivamente poteva trovare delle parole per spiegare questa sua paura, senza sembrare disperato.
Passò un' altra ora e Sangio era in preda ai suoi tic nervosi, chiuso in camera sua, fino a che non sentì delle urla dalle altre stanze.
Giulia ce l'aveva fatta. Lui andò subito di là, mascherando tutto il nervosismo che aveva avuto fino a quel momento. Tutti l'abbracciarono contenti, mentre Giulia raccontava dei pezzi che le avevano chiesto e come fosse andata.
Arrivò finalmente a Sangio e Giulia gli disse semplicemente -Hai vistooo come sono concentrata sulla danzaaa- e scoppiarono entrambi a ridere.
Questo era esattamente quello di cui lui parlava, lei veniva da una situazione super stressante e ora già rideva come sempre, contagiandolo subito. L'abbracciò forte per farle capire che era contento davvero che fosse tornata e lei rimase anche stranita da questo abbraccio stretto davanti a tutti, ma ne era molto felice.
Cenarono e Sangio continuava a pensare in continuazione alle parole di Maria, scoprendo che aveva l'estrema necessità di rivelarsi alla ragazza.
-Ti va di andare a parlare fuori dopo?- era da quando avevano litigato che non si ritrovavano lì a chiacchierare tranquillamente. Lei si girò, non capiva cosa il ragazzo avesse quella sera, e si stava impanicando pensando fosse successo qualcosa di grave.
Annuì  e gli chiese -Ma è successo qualcosa?-
-Nono tranquilla, devo parlarti e basta-
Dobbiamo parlare era una di quelle frasi che ti mandano a puttane il cervello per lei e soprattutto solitamente non portavano mai a nulla di buono. Voleva riallontanarsi? Si era accorto di non provare nulla? Si era invaghito di qualcun altra?
Sangio vedendo già mutare l'umore della ragazza, le diede un bacio a stampo per farle capire che non era davvero successo niente.
La serata proseguì, fino a che Sangio si alzò e si diresse verso il retro, immaginando che Giulia lo avrebbe raggiunto di lì a poco. E infatti la piccoletta aprì dopo due minuti la porta, sporgendo la testa per vedere se lui era lì, lo vide seduto che si stava distruggendo le mani da solo per il nervoso.
-Sai che dovresti smettere- gli disse, poggiando le sue mani sulle sue, dividendole.
Lui le sorrise e si compiacè delle sue attenzioni.
-Che dovevi dirmi?- chiese lei abbassando lo sguardo, e scostando le sue mani dalle sue, immaginando già un discorso che non le sarebbe piaciuto.
-Si allora diciamo che oggi ho parlato con Maria no? E allora lei mi ha fatto parlare delle mie ansie e ho parlato di te e io adesso devo dirti delle cose, ma non so  esattamente come fare, perché io sto male e tu, cioè lei mi ha fatto capire che io quando sto con te-
-Ti faccio venire l'ansia?- chiese Giulia che non aveva capito nulla di quel discorso.
-Cosa? No, no aspe, ricomincio- Il ragazzo non riusciva a trovare le parole giuste e si vedeva che era nervoso, così lei face un passo in avanti, prendendogli la mano sperando di tranquillizzarlo in qualche modo. Lui guardò la piccola mano di lei che stringeva la sua, ecco quel gesto racchiudeva tutto quello che stava pensando.
-Questa cosa, vedi, delle nostre mani a me calma davvero- le disse con sguardo serio, dopo aver cercato un filo logico per parlare- E in generale tu mi tranquillizzi davvero, io lo sai come sono quando scatto e sbrocco totalmente e ho sempre pensato che nessuno mai potesse riuscire a starmi vicino, invece tu ci sei, ci sei sempre. E oggi parlando con Maria, mentre ero andato un po' in ansia per te, mi ha fatto ragionare su questa cosa, tu per me sei fondamentale qui dentro, veramente sono andato in panico al pensiero di non vederti più in giro e per me è importante dirti queste cose perché io devo prendere atto e consapevolezza che sì, non sono più solo, c'è qualcuno con me che mi accompagna e mi sostiene e non devo averne paura, perché tu ci sarai, anche da lontano io ne sono certo- finito il suo discorso si girò verso di lei, che gli teneva ancora la mano, sembrava emozionata.
-Sono davvero contenta che tu lo sappia e ti sosterrò sempre in quello che fai, anche quando mi terrai a distanza.- Giulia era così felice di aver avuto la conferma che le sue azioni fossero percepite da parte sua.
-Ecco appunto anche questo, l'altra settimana ti ho proprio tenuta lontana e tu mi hai comunque difeso appena ci siamo riavvicinati, e cioè non è da tutti questa cosa. Io veramente non pensavo potesse esistere una persona come te.-
A quel punto Giulia non sapeva proprio cosa dire, era così felice che lui pensasse quelle cose di lei.
Lo abbracciò forte dandogli tanto piccoli baci sulla guancia.
Lui si sentiva molto più leggero dopo aver ammesso a pieno cosa sentisse, avrebbe potuto gestire molto meglio la cosa.
-E quindi sei andato in ansia che fossi mandata via ehh- smorzò lei.
-Non hai capito Giu, penso di essermi mangiato le dita a forse di torturarmi le unghie- rispose lui sincero, ridendo.- L'unica cosa positiva era che se uscivi non avrei più dovuto condividere le mie tisanine con te- continuò Sangio.
-Pff se uscivo me le portavo via- rispose lei.
-Non esiste proprio, prima ci sono le tisane poi il resto del mondo- risero di cuore entrambi.
Rientrarono dopo poco in casetta, riunendosi al gruppo. Avevano superato anche quella giornata più forti di prima.

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