*La storia è ambientata come se non ci fossero le misure restrittive per il Covid.* spero vi piaccia❤
Le ragazze e i ragazzi si erano messi d'accordo per uscire quella sera, il giorno dopo era libero e quindi potevano permettersi di fare un pochino più tardi.
Giulia era in camera con le ragazze a prepararsi, era da mesi che non andava a ballare e la cosa la metteva un po' in agitazione.
-Allora Giu, con Sangio?- le chiese Rosa.
-Non lo so, è ovvio che abbiamo risolto, ma non lo so, ci manca qualcosa per tornare alla serenità di prima, io non voglio più stare male per il suo metterci in discussione sempre, mi deve dimostrare che ci tiene-
-Beh fai bene, poi ti vedo cazzuta ahah-
-Si diciamo all'apparenza, ci siamo ribaciati almeno tre volte- ammise Giulia scoppiando a ridere.
-Ma comeee-
-Eh lo so, che ci posso fare io, in mia difesa dico che è sempre stato lui a baciare me-
-Però tu non ti sei scostata-
-Eh no. Non so che pensare ti giuro, vorrei poter aggiustare tutto con lui con uno schiocco di dita, ma ci mancano sempre i momenti e le situazioni giuste-
-Giu, mi dispiace, ma sta volta è lui che si deve trovare la situazione- Rosa la sosteneva molto, e quando vide che la romana si stava intristendo, cambiò argomento.
-Dai dai facciamoci belle che forse sta sera è la volta buona-
Giulia aveva ancora i capelli mossi dalla puntata e decise di mettersi un vestitino corto attillato nero brillantinato, senza maniche e il collo alto, era l'unica cosa adatta che aveva, per le scarpe decise a mani masse per le dottor martens basse, non esisteva che andava a ballare con i tacchi. Si mise un giaccone e uscì dalla sua camera raggiungendo i maschi, già quasi tutti pronti, si sedette vicino a Sam che non sarebbe andato con loro, a lui non piacevano quei posti.
Sangio gli puntò lo sguardo addosso appena uscita dalla stanza, era davvero mozzafiato. La vide sedersi vicino all'amico e 'per sbaglio' origliò la loro conversazione.
-Dai Sam se vuoi rimango qui con te, ci metto tre secondi a rifilarmi il pigiama- rise lei.
-ahaha tranquilla Giulia, lo sai che mi piace stare anche un po' da solo, tu mi raccomando divertiti eh-
Sangio pensò a quanto fosse carina lei a voler rimanere comunque con Sam, anche se poi non sarebbe andata con lui e non avrebbe potuto trovare una scusa valida per rimanere anche lui in casetta.
Quando anche le altre ragazze furono pronte iniziarono ad avviarsi.
Avevano preso i taxi e Giulia, purtroppo, si infilò con quello di Tancredi, Alessandro, Aka ed Esa. Il pensiero dei loro probabili complimenti nei suoi confronti gli diedero fastidio, doveva essere lui a dirle che era bellissima per primo, così che potesse vederla arrossire in quel modo così dolce.
Arrivati al locale entrarono e Sangio decise di affiancare la ballerina appena poté.
-Ti avranno già detto che sei bellissima- azzardo lui subito.
-Può essere- ammicò lei -Ma detto da te...- e non finì la frase per fargli intendere che la sua opinione era diversa, ma soprattutto speciale.
Si stavano avvicinando al bancone e presero due vodka lemon, classico per iniziare la serata.
Sangio vedeva i ragazzi che passavano guardarle il culo. Così decise di abbracciarla da dietro e coprire la visuale.
-Pensavo non ci esponessimo di già così tanto- ridacchiò lei.
-Tutti ti guardano un po' troppo- rispose.
-Ahaha dai Gio smettila-
Sangio era sempre stupito da come la ragazza non si accorgesse di nulla, di come i ragazzi la guardavano e tutto il resto, ma d'altra parte la trovava una cosa tenerissima, era proprio pura.
I due bevvero i loro cocktail e poi tornarono con il resto del gruppo a divertirsi.
Non c'era stato molto contatto, ma entrambi si stavano divertendo e andava bene così, finché lui non le prese il braccio la fece roteare e la portò vicino a se, voleva passare una bella serata, ma con lei vicino.
Giulia a un certo punto si avviò verso il bagno finché un gruppo di ragazzi la fermò e si misero a scherzare con lei, sembrava si conoscessero. Questo era quello che avevano visto tutti almeno.
Giulia conosceva quei ragazzi e uno di loro era colui che le aveva dato il tormento per anni, tutti si stavano comportando da amici con lei e non sapeva cosa fare se non fingere la tranquillità, doveva solamente scambiarci due parole e poi andarsene via, magari le volevano parlare solo perché ora era ad Amici.
L'unico che si accorse dello strano viso di Giulia nel parlare con quei tizi fu Sangio, che però non si poteva permettere di avventarsi su di lei e portarla via, forse il disagio della ragazza era solo una sua impressione. Passò un po' di tempo e di Giulia non c'era più traccia, il gruppetto si era in qualche modo discosto dalla visuale di Sangiovanni, che si stava iniziando a preoccupare. In quel momento avrebbe solo voluto essere stato vicino a Giulia tutta la sera, non lasciarla nemmeno per un secondo, ne aveva il bisogno e ora chissà che stava succedendo.
Si erano messi d'accordo di tornare ognuno per cavoli propri e Sangio si rese conto che piano piano le coppiette e gli amici stretti se ne stavano andando.
-Oi brody io vado a cercare Giulia, tienimi un taxi-
-Dai frate magari sta ancora con i suoi amici- rise lui, prendendolo anche un po' in giro.
-Sincero, non me ne frega un cazzo, la porto via- rispose Sangio, ammettendo per una volta le sue intenzioni.
Si girò e andò alla ricerca della ballerina e non ci volle molto in realtà, il gruppetto si era solo spostato dall'altra parte della sala,quella con meno gente ,cercò di distinguere bene la figura della ragazza e vide che un tipo le stava stringendo i capelli in un pugno, lei che sembrava avere un attacco di panico e i ragazzi intorno, alcuni a ridere, altri a fare commenti sconci su di lei.
-Giulia, che pensavi che mi ero scordato di te e della tua risata del cazzo? Certo però sei cresciuta, ora forse con un sacchetto in testa mi ti farei senza dubbio- il ragazzo che l'aveva bullizzata si era unito dopo al gruppo, solo quando l'avevano praticamente trasportata dall'altra parte del locale. Giulia prima aveva provato a dire che doveva tornare dagli altri, ma non la fecero passare oltre, continuarono a scherzare con lei per un sacco e lei non ne capiva il motivo, dopodiché arrivo lui e lei si ammutolì, quando lo vedeva non poteva farci nulla, non riusciva a dire una parola.
Le stava dicendo quelle parole e per lei erano come piccole frecce al petto che la zittivano ancora di più, voleva solo uscire da quella situazione.
Iniziò ad arrotolarsi i capelli di lei tra le mani e le sussurò -Ti prenderei così e poi ti piegherei in due, sperando che non ti spezzi grissino- Giulia a quel punto iniziò a essere terrorizzata, quella situazione sembrava surreale.
-Ma che cazzo sta succedendo qui?- la voce rabbiosa di Sangio rieccheggiò.
-Mollala subito coglione- il vicentino cercò subito di prendere Giulia e portarla via, sapeva che non era un bella situazione erano tanti contro uno, ma non poteva fare nient'altro.
Il bulletto strinse ancora di più i capelli della ragazza e le parlo vicinissimo al viso.
-Ma guarda un po' hai anche chi ti difende ora-
Sangio doveva sbrigarsi a uscire da quella situazione, avrebbe tanto voluto solo prenderlo a pugni, ma con il gruppo di amici intorno sarebbe stato veramente stupido. Pensò a cosa potesse fare e gli venne in mente -Guarda che ci seguono le telecamere ovunque, non le vediamo ma molto probabilmente ti hanno registrato.-
Il ragazzo sbiancò e mollo piano i capelli della ragazza, urlandole -E tu perché cazzo non me lo hai detto- Giulia sapeva che era una bugia e non sapeva che dirgli.
-Forse perché da qui a dieci minuti chissà che le hai fatto, non credo lei abbia pensato a quello- Sangio prese le difese della piccolina in modo intelligente, voleva solo portarla fuori di lì e la stava vedendo davvero scossa.
-E mo pensi che ti lascio andare per sta stronzata, se mi hanno ripreso sono già fottuto-
Il bullo stava continuando a fare la voce grossa, ma Sangio aveva capito che era turbato.
-Se tu adesso lasci Giulia, noi ce ne andiamo e parliamo con i produttori per tagliare queste parti- spiegò. Il ragazzo indugiò un attimo, per poi letteralmente scaraventare Giulia verso Sangiovanni, che la prese per evitare che cadesse.
-Lola tanto prima o poi ti ribeccherò e lo sai- finì di dire, mentre Sangio e Giulia stavano iniziando a uscire da là, a quella frase lui sentì tremare il corpo di lei. Era letteralmente bianca come un lenzuolo.
-Gio mi manca l'aria- sussurò piano.
Lui la prese in braccio, tipo principessa, e se la strinse al petto per evitare di scontrarsi con altre persone e per farle sentire la sua presenza, sentì che la ragazza inalò piano il suo odore e vide che iniziava a respirare meglio.
Una volta usciti, cercò il taxi ed entrò, sedendosi con Giulia sopra le gambe. Mentre ritornavano a casa, le accarezzò i capelli, mentre passava le sue dita sulla sua schiena per tranquillizzarla.
Lei continuava ad avere la testa nell'incavo del suo collo e gli sussurrava almeno ogni 5 minuti un 'mi dispiace'. Una volta scesi, prima di rientrare, Sangio si fermo sul marciapiede fuori, e iniziò a parlarle.
-Giu, piangi, so che ne hai bisogno-
-Non voglio, non ce la faccio- sospirò lei, aveva paura che se iniziava, non avrebbe mai smesso.
-Ma hai bisogno di sfogarti, è stato un brutto momento- Sangio le alzò il viso con le dita. I loro occhi si incastrarono e lei si sentì trapassare da quello sguardo.
Le scesero delle lacrime e iniziò a parlare
-Mi dispiace, era una bella serata e guarda in che situazione ti ho messo, scusami-
-Giu, ma tu non c'entri nulla e poi non avrei mai potuto lasciarti li da sola, chiunque l'avrebbe fatto, stai tranquilla, è colpa di quel coglione, l'importante è che stai bene ora e che non ti abbia fatto nulla.
-Lo so, ma io, io pensavo che non sarebbe mai più successo e invece guarda mi è bastato uscire una volta per essere scaraventata nel mio passato, e soprattutto sono stata in silenzio, sono debole, se non ci fossi stato tu non ho idea di cosa sarebbe successo- alla ragazza scorrevano tante lacrime sul viso, e lui la guardava, sembrava così piccola e fragile che l'avrebbe presa e nascosta nella mano per impedire a chiunque di farle del male.
-Giu non sei debole è che eri tu contro di loro, contro un ragazzo che ti ha tormentato per anni è normale che tu abbia avuto difficoltà a reagire, anzi da una parte è stato meglio così, poteva andare peggio- Sangio provò a rassicurarla -La forza non la costruisci in due settimane, ci vuole tempo e tu sei stata tanto brava-
Giulia lo guardava negli occhi mentre parlava e si stava appendendo a ogni parola che usciva da quelle labbra, per ragionare e seguire il suo discorso logico, che ovviamente la tranquillizzò.
-Non devi avere paura di restare da sola mai ok? Io ci sarò, e se non potrò essere io sarà qualcun altro, ma sarai protetta in ogni momento te lo prometto.-
Finito il discorso la riabbracciò forte, era lì per lei e voleva farle sentire tutto il suo affetto, non concepiva come ci potesse essere gente così stronza.
Dopo un paio di minuti Giulia si era ripresa, ma continuava a stare lì tra le braccia del ragazzo, l'ultima cosa che voleva fare era separarsi da lui.
-Giu vogliamo rientrare in casetta ti va?-
Lei lo guardò e voleva solamente dirgli 'no perché dovremmo stare distanti', lei sentiva che non potevano tornare alla normalità dopo quella sera, voleva stare con lui e dimenticarsi delle giornate passate, erano niente a quello che avevano appena affrontato. Sangio capì che in quel istante l'aveva riconquistata e doveva dimostrarle che aveva capito che avevano fatto quel salto, che lui era riuscito a farle capire quanto ci teneva.
La baciò, piano, per la paura che lei fosse ancora scossa, ma lei di lui si fidava e si concesse subito al bacio. Quando si staccarono lei disse -Torniamo insieme, in casetta?-
-Se per te va bene, si-
Giulia annuì, quello era un nuovo piccolo inizio per loro due.
Si alzarono e si preserò per mano, Giulia si tirò su il cappuccio per evitare che qualcuno vedesse i suoi occhi gonfi, non voleva domande.
Entrarono nell'abitazione e tutti più o meno erano già nei loro letti e chi non lo era, era troppo stanco per fare domande.
Sangio iniziò a preparare due tisane come suo solito, mentre scherzava dolcemente con la piccoletta. Finalmente era libero di poter tornare a passare del tempo con lei, senza che ci fosse un particolare motivo, solo perché lo volevano loro.
Poi si spostarono a letto e lui preparò il computer con un film, mentre lei si metteva il pigiama.
Lei entrò in camera sua tranquillamente, già aveva visto che Deddy era con Rosa e Ale con Enula.
Sangio la guardava, con il pigiama e struccata per lui era ancora più bella.
Le fece posto nel letto e fecero partire il film.
Si scambiarono baci lenti e poi Giulia si girò dall'altro lato, mettendo a contatto il suo fondoschiena con le parti intime di lui.
Giulia iniziò a commentare delle cose del film, ma Sangiovanni era troppo concentrato a non farle percepire l'erezione che gli aveva provocato, sicuramente quella non era la serata adatta a farle sentire quanto la desiderasse anche in quel senso.
-Gio? Ma mi ascolti?- Giulia si accorse che il ragazzo non stava seguendo ne lei, ne il film e per girarsi con la testa verso il ragazzo, fece la stessa cosa di quando si era girata, sentendo però qualcosa di diverso, capì e le venne da ridere, ma cercò di rimanere seria.
-Che hai?- gli disse.
-Eh? Cosa? No nulla ero un po' tra le nuvole, dicevi?- lui cercò di destreggiarsi, pensando che la ragazza non se ne fosse accorta.
-No dicevo che lei potrebbe...- e mentre Giulia ripeteva la cosa del film, fece 'per sbaglio' finire la sua mano sul cavallo dei suoi pantaloni, per poi risalire con le dita fino al suo petto e poi riscendere.
A quel punto Sangio era totalmente concentrato sul tocco delle sue piccole dita su di lui, che nemmeno si accorse che Giulia aveva smesso di parlare, fino a che non sentì le sue labbra, sul suo collo, che lasciava caldi baci. Si lasciò andare alla ragazza per un po', mugugnò e lei -Che c'è vuoi che mi scosti?- disse per prenderlo in giro. Per tutta risposta Sangio mise una mano sul suo culo e la riportò attaccata a lei, per farle capire di continuare quei lenti movimenti. Giulia giocò al bordo dei suoi pantaloni con le dita, mentre intanto aveva tirato su una coperta su di loro. Sangio era totalmente in confusione, sapeva che non potevano fare nulla ed era assurdo come solo quaranta minuti prima lei stesse piangendo e tremando tra le sue braccia, mentre in quel momento lo stava facendo impazzire. Giulia infilò la mano dentro i pantaloni di lui, facendogli dei grattini su quei tratti di pelle che precedevano la sua intimità. Era consapevole che stesse giocando con il fuoco, che non se lo potevano permettere, ma voleva giocare un pochino. Dopo dieci minuti buoni, Sangio capì che se non la smetteva non avrebbe resistito altro tempo.
-Giu basta ti prego, così mi torturi- sibilò.
-Perché ti da fastidio?- chiese lei, fingendosi innocente.
-No non mi da fastidio, è questo il punto- riparlò lui. -Ti prego- gli chiese lui.
Giulia allora rise, davanti a quel ragazzo sempre così inafferrabile, che le diceva ti prego. La smise e gli scoccò un bacio sulle labbra, abbracciandolo in modo più bambinesco.
-Ahhh, non so davvero come farò- sospirò lui, stringendola, provocandole un'altra piccola risata. Sangio se la immaginò, nuda sotto il suo corpo, mentre lo facevano, forse solo in quel momento avrebbe capito che cosa gli stesse facendo passare. Però si acconsentetava anche così, di quella piccoletta stretta al suo petto, sapeva che fosse speciale e che gli voleva un bene sincero, per cui sarebbe valsa la pena aspettare di poterlo fare.
Finirono di guardare il film e poi si misero a dormire.
-Gio?- chiese Giulia prima di crollare.
-Si?-
-Grazie- sospirò lei, gli era grata davvero per tutto, non avrebbe mai pensato di riuscire ad andare a dormire così desiderata, dopo quelle parole orribili che le avevano detto poche ore prima.
-Te lo avevo promesso- rispose lui tranquillo. Ed era vero, si era ripromesso da solo in realtà che le avrebbe fatto tornare il sorriso sempre ed era contento di essersela ripreso.
Si addormentarono così, vicinissimi con il corpo e con l'anima.
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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione