Sangiovanni in quei giorni di Amici era un po' sottotono, con la sua ragazza stava tutto capitolando e dovevano litigare a distanza, lei si stava rivelando sempre più per quello che tutti i suoi amici più stretti fosse, era ammaliata dal successo che Sangio avrebbe potuto dargli, e dopo aver visto quel suo strano atteggiamento con una delle ballerine della scuola, aveva iniziato ad avere paura che qualcuno glielo portasse via e quindi aveva cominciato a urlargli contro cose assurde per farlo sentire in colpa. Sangio all'inizio aveva continuato ad avere i prosciutti sugli occhi, non poteva credere che quella ragazza con cui aveva passato così tanto tempo potesse essere realmente quel tipo di persona e detestava il fatto che quando lui le spiegava che sentiva le cose non andare, lei rispondesse con la questione Giulia, i problemi non dipendevano da lei e si sentiva manipolato.
Stavano litigando per l'ennesima volta e Sangio, dopo essere stato tutto il giorno precedente con Giulia e avendo realizzato che stavano cambiando davvero tante cose, prese la forza di lasciarla.
Si sentiva un mix di tristezza, per avere lasciato una persona che era un po' parte di lui, ma anche di liberazione, lui era dell'opinione per cui se un rapporto fa soffrire è meglio stroncare, non ha senso combattere per provare dolore.
Era il giorno dopo la registrazione e avevano la giornata libera, tutti si erano bene o male organizzati la giornata, tranne lui, forse sarebbe stato tutto il giorno chiuso in camera a sentire la musica e a crogiolarsi un po' nella malinconia del chiudere un rapporto.
-Ei non ti ho visto a colazione, stai bene?-
Gli arrivò una notifica sul telefono ed era Giulia ad avergli mandato quel messaggio. Era così dolce e carina con lui, lo faceva sempre sorridere. Decise di provare ad aggrapparsi un po' a lei in quel giorno così grigio.
-In realtà oggi non sto un granché- gli rispose sinceramente.
-Se vuoi parlare con qualcuno ti posso chiamare chiunque tu voglia, tanto sono giù nella hall-
-Perché non sali tu?-
Giulia davanti a quella risposta si sentì scoppiare di gioia, le aveva davvero chiesto di andarlo in qualche modo a 'consolare' e per uno come lui questo voleva dire moltissimo. Gli preparò una tisana e gli prese dei biscotti, portando tutto cautamente al piano di camera sua.
Quando Sangio aprì la porta alla ballerina e la vide tutta ridacchiante per la paura di far cadere la tazza, scoppiò già a ridere, insomma come si poteva non farlo?
Dopo essersi accomodati sul letto Giulia gli chiese cosa ci fosse che non andasse e lui le disse la verità. Giulia fu veramente triste della notizia, sapeva che il ragazzo tenesse alla sua relazione. Sangio si convinse ancora di più della sua scelta a vedere Giulia che si dispiaceva per lui, nonostante in qualche modo la sua 'rivale' non ci fosse più lei non se ne era compiaciuta, quella ragazza era proprio pura.
-Quindi vuoi stare qui tutto il giorno?- le chiese lei, avendo un' idea per tirarlo su.
-Beh mi sa, non conoscendo la città non saprei che inventarmi e di stare con gli altri non mi va molto-
-Beh io ti posso consigliare qualche posto-
-Solo consigliare?-
Giulia arrossì -Hai detto che vuoi stare solo-
-Ho detto che non voglio stare con gli altri, ma tu essendo qui con me è chiaro che non sia compresa- rispose lui sorridendo.
-Beh allora oggi avrai una guida privata- disse lei ridendo per difendersi dell'imbarazzo che lui le aveva provocato.
-Bene allora ci vediamo tra un quarto d'ora qui fuori cara guida- le disse lui, finendo di bere dalla sua tazza e iniziando a togliersi la maglietta per vestirsi. Giulia imbarazzata da quella cosa nemmeno rispose, annuì e si precipitò in camera sua per fare in tempo.
Una volta giù, Giulia spiegò a Sangio che da dove erano loro ci avrebbero messo un po' alla destinazione, Roma era una città enorme rispetto a vicenda e Sangio si divertiva a vedere quella piccoletta così esperta in quell'immensità.
-Allora mi dici dove mi stai portando?-
-Ahahah no lo scoprirai-
-Allora dimmi almeno il motivo- provò lui incuriosito.
-Beh quando io ero piccola e magari per qualche motivo ero triste i miei nonni mi portavano sempre là, mi estraniavo dal mondo- spiegò lei. La metro però, dopo quelle parole, frenò e Giulia non era aggrappata a nulla, così mentre si sbilanciava, Sangio che invece riusciva a tenersi anche sul corrimano in alto, cosa per lei inarrivabile, la prese per un fianco al volo, per poi avvicinarla per controbilanciare. I loro visi si ritrovarono molto vicini ed entrambi iniziarono a provare quella sensazione di estraniamento di cui Giulia parlava prima.
-Scusa, sono un disastro ahah- disse lei un po' impacciata, facendo un passo indietro per allontanarsi, ma lui le fece resistenza e la tenne a sé, portando la mano dietro la sua nuca e facendo scontrare il suo viso sul suo petto.
-Tranquilla- disse ridacchiando.
Giulia era sempre più fuori dal mondo.
Una volta arrivati a destinazione,fu lei a prendere iniziativa e gli afferrò la mano mentre iniziava a correre verso un punto preciso.
Arrivarono al luna park, uno dei pochi e piccoli a Roma, ma che Giulia trovava accogliete e magico. Sorrideva come una bambina di fronte all'entrata.
-Potresti pensare a quanto io sia bambina ad averti portato qui, ma sappi che se lo pensi non potrei più fiera di essere una bimba- esclamò lei con tono fiero, iniziando a farlo entrare.
Sangio rise, effettivamente era un posto da bambini, ma non gli dispiaceva affatto l'idea anzi, probabilmente era proprio quello che gli serviva, la leggerezza.
La ragazza lo portò verso la biglietteria e signore, probabilmente il proprietario del posto, gli sorrise.
-Giulietta, ciao bellissima, da quanto tempo-
-Ciao signor Luca, come sta?-
I due romani si scambiarono qualche parola finché lui non si accorse la mano di Giulia unita a quella di un giovane ragazzo.
-E chi mi hai portato oggi, il fidanzato?- chiese ingenuamente alla ballerina, che arrosì e lasciò per la prima volta la mano di lui.
-Aahhaha nono lui è Sangiovanni, fa con me Amici, che non lo hai visto?- rispose lei, rigirando la questione.
-Ma si che vi vedo, piacere Giovanni io sono Luca- disse l'uomo verso il biondo.
Sangio che fino a quel momento era rimasto in disparte, guardando divertito l'interagire di quella bimba con il resto del mondo, allungò la mano e ricambiò il saluto, accorgendosi dello sguardo malizioso che l'uomo gli stava rivolgendo, poteva leggere esattamente cosa gli stesse dicendo 'L'ho capito che vi piacerebbe'.
-Vabbe quindi vi do i gettoni?- chiese il signore. Giulia annuì iniziando a prendere il portafoglio per pagare, Sangio si impanicò non voleva che offrisse lei per lui, ma non si era portato i soldi dietro, per fortuna si salvò grazie a Luca.
-Ma no Giulietta per la mia ballerina speciale e il suo amico speciale oggi offro io- disse. La ragazza provò a voler pagare almeno una quota, ma fu inutile e i due ebbero i gettoni gratis.
-Quindi cosa vuoi fare per primo?- chiese lei, tutta agitata ed entusiasta.
-Ahaha non lo so dimmi tu, sei tu l'esperta-
Va bene allora per primo facciamo la casa dell'orrore, così ci togliamo il dente-
Giulia sembrava un turbine di energia in quel posto e lui non poteva che rimanerne contagiato. Dentro la casa dell'orrore consisteva nel riuscire a uscire da lì e i due si divertirono moltissimo.
-Secondo te la porta giusta è questa?-
-Proviamo-
Le loro mani si unirono sulla maniglia di quella porta e si guardarono divertiti, provarono ad aprire, ma spuntò una sottospecie di bambolotto inquietante con tanto di urlo registrato di sottofondo.
Entrambi urlarono e Giulia si aggrappò al petto di lui impaurita e lui automaticamente l'abbracciò. Dopo la spavento iniziarono a ridere come due scemi e ripresero, mano nella mano, a provare a uscire di lì.
La seconda attrattiva che Giulia gli fece provare furono le macchinine a scontro, per poi passare alle tranquille montagne russe e poi la gara su chi faceva più canestri, nella quale Sangio non faceva altro che prendere in giro la ragazza per la sua altezza inferiore, a un certo punto la prese anche per la vita alzandola e riuscendo a farle fare un canestro.
-Ahh ho fatto canestro, ho fatto canestro, ti ho stracciato- iniziò a dire lei, felicissima, mentre Sangio la riportava giù, nonostante tirarla su non gli era pesato per niente.
-Ma se ne hai fatto uno su contro i 10 miei- disse lui, lasciando la sua vita.
-Beh qualcuno qui sta rosicando mi sa- scherzò lei, facendogli la linguaccia.
Sangio non potè non scoppiare a ridere, prendendola per un braccio e facendogli il solletico.
-Senza di me non ci saresti mai arrivata-
-Ahahah dai fermo ahahahahah, hai ragione hai ragione-
Lui si fermò e rimase incantato per un attimo a vederla finire di ridere, erano un altra volta vicinissimi e lui l'abbracciava, pensò che era davvero una bella sensazione, mai provata. Giulia dal canto suo sentiva come al solito le bollicine, ma in realtà l'unica cosa a cui pensava in quel momento era sapere se il ragazzo stesse meglio, se fosse un po' più felice, se lei lo avesse rimotivato un pochino, ma non voleva fare domande per rigirare il dito nella piaga.
-E quindi ora che vuoi fare?- le chiese lui, che in quel istante l'avrebbe baciata.
-Andiamo a comprare le caramelle e ruota panoramica- disse lei, che mai avrebbe immaginato ciò che si stava svegliando in lui.
Lui le sorrise, era proprio ingenua, qualsiasi altra ragazza avrebbe capito che la sua domanda era un'allusione a un probabile bacio, ma lei no, il pensiero non aveva nemmeno sfiorato la sua mente. Questa cosa lo portava a volerla ancora di più, ma si fermò, voleva darsi i tempi giusti per vivere a pieno quei sentimenti che avevano finalmente potuto prendere nel suo cuore senza sensi di colpa.
Le lasciò la vita e lei si diresse verso il bancone dei dolci. Era adorabile a guardarla, bassina, in quelle enormi felpe che rubava di qua e di là dai ragazzi, da cui spuntavano quelle gambette sottili, ma forti, che guardava con sguardo interrogativo le caramelle che preferiva.
-Quali sono le tue preferite?- gli chiese lei, dopo che l'aveva raggiunta.
-Non lo so non ne ho di preferite-
-Fantastico così posso scegliere le mie-
Risero un altra volta come dei cretini.
Dopodiché fecero la fila per la ruota panoramica e una volta saliti su, Giulia iniziò a indicargli tutte le zone di Roma che conosceva.
-E li c'è la mia casetta- disse sorridente.
-Ti manca?-
-Si un sacco- rispose lei. -E a te, manca Vicenza?-
-Diciamo che mi manca la mia famiglia e i miei amici, ma Roma mi piace, è grande e sorprendente-
-Ha anche tanti difetti e cose che non funzionano- rispose lei girandosi verso di lui.
-Beh le imperfezioni sono più interessanti- disse lui. Quel discorso era diventato una sottospecie di dichiarazione nei confronti della ragazza e fu contento nello scoprire che Giulia lo avesse capito, almeno quello, lo riconobbe nelle sue gote che si tinsero di rosso per la milionesima volta in quella giornata.
-Come stai?- le chiese lei. Sangio addirittura si chiese perché gli stesse ponendo quella domanda per quanto si fosse totalmente scordato di tutto e quando si ricordò di ciò che era successo la mattina, si stupì di quanto i suoi sentimenti per Giulia fossero grandi, gli aveva fatto dimenticare di tutti i suoi problemi.
-Bene- rispose convinto.
-Davvero?- chiese lei, felice di quella risposta.
-Si diciamo che non ci ho nemmeno più pensato- e lo disse guardandola fisso negli occhi, era lei la ragione per la quale non ci aveva più pensato. Giulia si limitò a sorridere. La ruota panoramica ripartì e li riportò giù a terra, in tutti i sensi.
Era arrivato il momento di ritornare a casa e dopo aver salutato il proprietario del posto si diressero verso la fermata dell'autobus.
-Ti va di ascoltare un po' di musica?- gli propose lui, stanco ma felice, voleva condividere con lei quegli ultimi attimi di tranquillità, fuori da quella grande macchina che era Amici. Lei annuì e condivisero le cuffiette.
Sangio fece partire la sua playlist preferita e rimase stupito nell'osservare la ragazza che canticchiava quasi tutte le canzoni, avevano gusti musicali simili, questa era una cosa importantissima per lui.
-Grazie Giu- se ne uscì a un certo punto, abbracciandola e facendola sedere tra le sue gambe mentre erano in metro. Giulia cinse le sue braccia intorno al suo busto e non si spostò più per tutto il tragitto.
Aveva la testa poggiata sul suo petto, e lui la stringeva a lui, giocherellando con le sue ciocche di capelli, lei era stata l'unica ad accorgersi dei suoi tic e gli aveva sempre detto che quando poteva avrebbe potuto sfogare quei gesti su di lei e non torturando il suo di corpo.
Sarebbero rimasti in quel modo per ore, ma a un certo punto arrivarono alla loro fermata e scesero, si tennero per mano fino all'entrata dell'hotel, era praticamente ora di cena e decisero di raggiungere gli altri nella sala.
-È stato davvero bello oggi, mi hai fatto felice Giu- disse lui, quando erano quasi arrivati.
-Sono davvero contenta ti sia piaciuto, per me è un posto speciale, non ci avevo mai portato nessuno- disse lei sorridente.
- Nemmeno la tua ama?- chiese lui.
-No- e Giulia con questa confessione, che voleva dire tantissimo, si girò gli rivolse un ultimo sorriso e si diresse verso i suoi amici fratelloni. Lui la osservò, abbracciava tutti mentre rideva, era bellissima, non poteva negarsi più e in quel momento provò un forte impulso, avrebbe preferito rimanerle vicino anche in quei momenti, davanti a tutti, avrebbe voluto soddisfare solamente lui quel suo bisogno di affetto, rimanendole abbracciato, avrebbe voluto già averla baciata in quel luna park, un posto così speciale per lei, ma aveva deciso di aspettare il momento esatto, un 'altra volta, stava rimandando quello che voleva da un sacco di tempo e lì in quel momento mentre Giulia sceglieva cosa mangiare, come aveva deciso le sue caramelle, Sangio si convinse che la sua occasione con lei era arrivata e il momento giusto se lo sarebbe creato da solo da lì a poche ore. Evitò di mangiare e salì in camera, mettendosi a riposare sapendo che lei lo avrebbe raggiunto, e infatti a una quarantina di minuti distanza Giulia entrò di soppiatto in camera sua, preoccupata del fatto che nemmeno avesse mangiato, lui mezzo assonnato le fece spazio nel letto e partì con un -Non riesco a starti distante- per poi finalmente baciare quella ballerina dagli occhi dolci.
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one shot sangiulia
Short StoryRaccolta di momenti di Sangiovanni e Giulia, nascono tutti dalla mia immaginazione