Capitolo XLIX

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Sports - Beach Bunny

29 Ottobre 1974

Remus amava il ponte di Hogwarts, soprattutto in quel periodo dell'anno. Non c'era mai nessuno e l'aria era abbastanza fredda da condensare il suo respiro intorno al viso. Si sarebbe volentieri fermato a guardare il modo in cui la luce si rifletteva nell'acqua del lago. Avrebbe voluto vedere qualche sirena che solitamente saltava fuori dall'acqua e si appoggiava ad una roccia sporgente nel lago per salutarlo, forse per una strana solidarietà fra creature magiche: Remus aveva chiesto in giro e gli altri studenti non le avevano mai viste, quasi come se le sirene li disprezzassero.

La sua perfetta visuale sul lago era stata bloccata quando delle mani gli avevano coperto gli occhi e una voce fin troppo familiare aveva chiesto: «Chi sono?» con un tono decisamente allegro.

«Hmm...» mormorò Remus facendo finta di pensarci veramente. «Non so... sei così basso che sento la tua voce dal mio culo... sei un goblin?»

Sirius lasciò la faccia di Remus e lo girò costernato «Come scusa?!» chiese col tono più offeso che potesse tirare fuori mentre si portava una mano al petto. Aveva una sigaretta in bocca e Remus si chiese se avesse rischiato di ritrovarsi con i capelli a fuoco quando Sirius lo aveva avvicinato. Sirius era così sconsiderato... Remus poteva solo ringraziare la buona stella che vegliava su di lui e che non aveva ancora permesso a Sirius di ucciderlo accidentalmente.

«Ah...» esclamò deluso Remus «Sei solo tu...»

«Bah! Chi stavi aspettando?! La tua nuova ragazza??» strillò Sirius spalancando la bocca sconcertato, la sigaretta quasi gli cadde. Remus fece una piccola smorfia intenerita.

«Mi hai fatto credere che fossi un goblin... scusa se sono un po' deluso!» lo punzecchiò ancora un po' Remus stringendogli i fianchi con un sorrisetto impertinente.

«Io non ti ho fatto credere proprio nulla!» si indignò ancora un po' Sirius «Semmai sei tu che sei troppo alto! E poi preferiresti vedere un goblin al posto mio??»

Remus alzò le spalle «Be' io ti vedo ogni giorno, invece i goblin non si vedono facilmente...»

«Ti sei già stancato della mia vista?» chiese Sirius alzando entrambe le sopracciglia, incerto se adottare una espressione confusa, sorpresa o divertita.

Remus gli schioccò un bacio sulla guancia «Mai.»

«Hmm. Sarà meglio.» lo intimò Sirius incastrando un dito fra i loro petti per poterlo indicare e far arrivare il messaggio al meglio. «Oramai sei mio. Non è ancora nata una persona che potrà rubarti a me, figuriamoci un goblin!»

Remus ridacchiò scioccamente e si sporse per baciarlo togliendogli la sigaretta dalle labbra. «Insomma... cosa ti ha fatto venire voglia di disturbare la mia quiete, mio rubacuori?»

Gli occhi di Sirius si illuminarono a quel nuovo nomignolo e si ricordo del perché fosse lì «Te ne sei dimenticato, idiota?»

«Ehi! Ti ho chiamato "mio rubacuori", vedi di inventarti qualcosa di migliore di "idiota"!»

Sirius fece un gesto frivolo della mano, come per scacciare le parole di Remus «Come ti chiamo non toglie il fatto che ti stavi per perdere James alla sua prima partita di Quidditch dell'anno!»

Remus sbuffò mentre si rendeva conto che ora sarebbe stato costretto a seguire la partita. Sirius intuì dallo sguardo affranto sul volto di Remus che non se ne era veramente dimenticato, semplicemente aveva deciso di saltarla. «Remus John Lupin!» lo rimbeccò subito mettendosi le mani sui fianchi come una madre arrabbiata. «Non vorrai dirmi che volevi saltare la partita di James, il tuo migliore amico, solo perché non apprezzi il Quidditch?»

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora