Capitolo XXX

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Could cry just thinkin about you - Troye Sivan

23 Ottobre 1973

«Io non posso mangiare il pesce...» mormorò Peter con un sorrisetto di scuse, allontanando gentilmente il piatto dalla sua faccia, il pesce lo fissò con i suoi occhi vitrei e morti e al ragazzo venne quasi da vomitare. Era sicuro di averlo detto a Lumacorno, insomma ne era certo, ma comunque il professore continuava a servirgli un piatto dopo l'altro di carne e pesce non permettendogli nemmeno di mangiare un antipasto, il suo stomaco gorgogliò rumoroso. Quel suono quasi risvegliò Remus dai suoi pensieri, essendo stato il suono più forte della cena.

«Allora ragazzi... cosa mi dite?» chiese Lumacorno cercando di smuovere un po' la cena, Peter si guardò intorno aspettando che qualcuno rispondesse, ma ovviamente tutti restarono muti come pesci. Quasi gli venne voglia di parlare lui ma, visto che non era per niente nel suo stile, si limitò a mandare giù un po' di valeriana scartando delicatamente l'animale nel piatto. Hmm, c'era l'aceto. Peter odiava l'aceto. «Gideon?» Gideon alzò lo sguardo dal suo piatto fulminando chiunque avesse deciso di interrompere il suo rito satanico, o almeno Peter pensava che stesse facendo quello, non cambiò espressione quando realizzò che era stato proprio il professore a distrarlo.

«Perché lui è qui?» chiese schietto e rude puntando un dito verso Evan Rosier, che se ne stava appollaiato accanto a lui nelle sue vesti color carta da zucchero, Peter aveva così fame che per qualche secondo lo scambiò per un confetto. Per dirla tutta, in realtà, probabilmente, se fosse stato un dolce, Evan sarebbe stato una di quelle torte da matrimonio così belle ed eleganti all'esterno, quelle che alla fine ti uccidevano per la quantità esagerata di roba grassa e nociva all'interno, quelle che, nonostante non fossero chissà cosa, non si riusciva mai a smettere di mangiare. Insomma Peter aveva fame e si immaginava cose, ma Evan Rosier aveva qualcosa di sbagliato.
Evan Rosier alzò un sopracciglio e probabilmente provò a toccare giocoso la coscia di Gideon visto che il tavolo rimbalzò come se qualcuno da quelle parti gli avesse dato una ginocchiata. Non era per niente offeso dalla domanda del rosso.

«Gideon!» lo rimproverò sconcertato il professore, Peter si sporse verso Sirius per fare qualche battuta sui baffoni di Lumacorno e del modo in cui si piegavano quando spalancava la bocca, ma Sirius era troppo preso a guardare il candelabro davanti a lui per ascoltarlo, una candela si accese sotto il suo sguardo. «Evan è qui perché l'ho invitato io e non è l'unico nuovo invitato...» I malandrini gli lanciarono sguardi infelici, avrebbero preferito che Evan fosse stato l'unico nuovo invitato, invece si trovavano lì, con i posti assegnati e le espressioni più depresse sul pianeta terra e su tutti gli altri pianeti dove c'era vita. Infondo quella era una punizione per loro, in quel momento stavano scontando la punizione che avevano preso un paio di giorni prima. Niente di più. «Lily?» provò di nuovo il professore ponendo disperatamente tutta la sua fiducia nella rossa, lei non l'avrebbe deluso...

«"Perché lui è qui?", perché lui è qui?!» si lamentò pure lei indicando James. Lui non si azzardò a toccarle la coscia come aveva fatto Evan Rosier con Gideon, perché sembrava molto più interessato a studiare la forma dei grissini. Peter sapeva per certo che stava valutando se metterseli nel naso, quindi glieli prese dalle mani evitandogli figure di merda future. Peter era un buon amico, il migliore che si potesse avere.

«Concordo...» Ghignò Severus Piton, non era nemmeno seduto accanto al moro ma già non lo sopportava più.
Non che lo avesse mai sopportato in realtà, ma almeno solitamente non era costretto a mangiare seduto nella sua stessa tavola.
Peter si guardò intorno cercando di capire se i posti assegnati fossero veramente posti assegnati o strumenti di tortura inventati appositamente da Lumacorno per il suo personale e contorto divertimento: Il tavolo iniziava con il professore, accanto a lui c'era Evan Rosier che continuava con un sorrisetto malvagio a sussurrare parole nell'orecchio di Gideon, il quale dovette essere fermato più volte da Fabian alla sua destra per non prendere a pugni il francese, poi qualche Corvonero e Serpeverde che separava il tavolo da Piton, i fratelli Black e Remus -non si capiva se Sirius volesse allontanarsi di più da Regulus o dal lupo- accanto a Remus c'era Peter, poi James e Lily, infine dei Tassorosso e due posti liberi che dovevano essere teoricamente occupati da Marlene e Dorcas.
Finirono i piatti e Sirius si ritrovò a chiedere se fossero liberi di andare, tutti sapevano già la risposta ma comunque la aspettarono speranzosi, solo per essere delusi.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora