Capitolo XXIII

1.8K 126 55
                                    

Sit next to me - Foster The People

11 Ottobre 1973

Sirius stava fumando come una ciminiera. Aveva una sigaretta incastrata fra le dita e la inalava come se ne andasse della sua stessa vita.
Lui e i malandrini se ne stavano seduti ad un lurido tavolo dei Manici Di Scopa, di quelli con il legno scheggiato e sbiadito che traballavano ad ogni movimento, con i pezzi della mappa ancora da assemblare al centro accanto a tre burrobirre e un succo di zucca e cannella.

Peter stava tracciando con un dito l'ala est di Hogwarts sotto lo sguardo di Remus mentre James cercava di togliersi con la lingua uno sbuffo di schiuma dal naso fallendo miseramente.

Era la prima visita ad Hogsmeade per gli studenti del terzo anno e Remus non riusciva a contenere l'emozione, gli altri tre erano già stati molte volte con la famiglia o passando attraverso la statua della Strega Orba, ma lui? Nossignore, lui era stato tassativo nel voler andare con la scuola nonostante le lamentele per niente velate di Sirius («Voglio che sia un'uscita più... ufficiale, capisci?» gli aveva detto milioni di volte).

Insomma, fatto sta che Remus ascoltava solo per metà Peter perché era troppo occupato ad osservare meravigliato ogni minimo particolare del locale e Sirius invece non stava ascoltando per niente Peter perché era troppo occupato ad osservare meravigliato lui. Cazzo, pensò non riuscendo a scostare lo sguardo da quel nuovo piccolo taglietto che passava verticalmente il sopracciglio di Remus o dal modo in cui si era aggiustato il colletto della camicia, cazzo.

Era passata una mattinata dalla luna piena, una sola maledetta mattinata in cui Sirius non aveva potuto fare altro che pensare alla sensazione che aveva provato nel vedere Remus in quello stato così inumano e al modo in cui lo aveva stretto fra le sue braccia una volta che tutto era finito, aveva pensato, steso sul letto, al buio, sotto il suono gentile del russare di Peter e i mormorii stanchi di James nel sonno, aveva pensato al modo in cui era scoppiato a piangere per la paura, al modo in cui aveva dovuto essere trattenuto dal buttarsi addosso a Remus per aiutarlo, fregandosene del pericolo. Ma è tutto normale, no? Un amico che teme per te non è strano, così si era giustificato Sirius rimanendo a letto senza nemmeno avere la forza di alzarsi.
Ma poi Remus alla fine era tornato in camera e Sirius gli era saltato addosso senza riuscire a trattenersi mentre tutta l'ansia lo abbandonava e il cuore batteva più velocemente. («Sei proprio felpato, eh?» lo aveva rimproverato il lupo dopo essere caduto di culo ridacchiando mentre gli aggiustava i capelli che gli erano caduti davanti alla faccia: Sirius si era ritrovato ad arrossire preso alla sprovvista da quel gesto così dolce e spontaneo.
«E tu ti sei svegliato con la luna storta?»)

Ma ora fissava come un maniaco il bel volto di Remus e la camicia a quadri chiusa fino all'ultimo bottone sul collo lungo e non riusciva a fare altro che imprecare nella sua mente. Imprecava e fumava come un cazzo di vecchio arrabbiato con il mondo, con lo sguardo probabilmente impanicato o forse sciolto in una posa melensa.

Peter continuava a blaterare sul fatto che non avesse idea di come far apparire la gente sulla mappa e Sirius in qualsiasi altro momento se ne sarebbe veramente preoccupato, ma ora veramente non poteva fregargliene di meno. Remus, invece, rispose chiedendogli se avesse provato qualche incantesimo che Sirius non conosceva e Peter annuì sconsolato.

«E se non funzionasse?» chiese con un tono arreso, James si scolò quello che rimaneva della sua burrobirra, poi prese il succo di zucca di Remus e si finì pure quello.

«Ehi!» si lamentò Remus mettendo su un broncio «Quella me la paghi!»

«Davvero faremo finta che non sia successo nulla?» chiese invece il moro fregandosene altamente di Remus, Sirius a quella domanda così brusca quasi scostò lo sguardo dalle braccia incrociate e delle sopracciglia aggrottate del lupo, quasi. «Ieri ci siamo trasformati ed è stato fottutamente...»

«Terrorizzante?» suggerì Peter chiudendo in fretta la mappa.

«Elettrizzante!» lo corresse sotto lo sguardo incredulo di tutti «Non vedo l'ora di farlo di nuovo!»

Remus fece uno sbuffo sarcastico «Io no...» Sirius lo trovò molto divertente.

James lo ignorò di nuovo, era bravo ad ignorare tutto quello che non usciva dalla sua bocca «Quando ti sei trasformato lo ammetto: mi stavo per pisciare addosso. Ma poi è stato così divertente, il tuo lupo è un fottuto pazzo!»

«Vuoi tenere la voce bassa, coglione? Vuoi che tutti ti sentano?» lo zittì Remus buttandosi sulla sua bocca con entrambe le mani «Dio, abbiamo bisogno di nomi in codice...»

Gli occhi di James brillarono e in qualche modo riuscì a scostarsi dalla presa ferrea del lupo «Questa è un'idea fantastica!»

Remus cercò sostegno nel volto di Sirius, ma il corvino dovette dare ragione a James «Il modo in cui mi hai chiamato oggi... mi piaceva...»

«Idiota caffeinomane?»

«Felpato.» lo corresse senza esitare, Remus non si ricordava di averlo detto, ma effettivamente suonava bene. «Quando ti ho chiesto se avevi la luna storta...»

Peter li interruppe «Lunastorta! È geniale!» James annuì concorde e Remus si ritrovò a roteare gli occhi, ovviamente non potevano trovargli un bel nomignolo!

«Lo odio.» si lamentò e James si ripromise di non farglielo mai più scordare, lo avrebbe chiamato così fino all'ultimo giorno della sua vita.

«Quindi Felpato e Lunastorta...» ammiccò Sirius a Remus avvicinandosi un po' «Non suonano male, no?»

«Perché hai questo odore?» chiese invece Remus prendendolo alla sprovvista «Non ha senso...»

«Non ho nessun odore!» si difese subito Sirius offeso e Remus si accorse di averlo inavvertitamente offeso, ogni tanto si scordava di quanto fossero scarse le abilità degli umani...

«Niente che voi possiate sentire, qualcosa è cambiato in te...» Sirius si scostò da lui velocemente non sapendo bene cosa rispondere, sapeva lui stesso che qualcosa era cambiato ma non era certamente pronto a sentirselo buttare in faccia in quel modo!
Quasi chiese scusa per nemmeno lui sapeva cosa ma poi i fratelli Prewett si avvicinarono al loro tavolo interrompendolo. Remus roteò gli occhi alla vista di Gideon.

«Anche io sono felice di vederti, Rem.» disse il rosso notando l'espressione del lupo e facendo un occhiolino, poi poggiò una mano sulla spalla di Sirius in segno di saluto, non avrebbe sicuramente fatto niente di più amichevole davanti a tutta quella gente. «Ma sono qui per dirvi che bisogna rientrare ad Hogwarts, a quanto pare sono costretto a farlo in quanto prefetto, quindi...»

Detto questo fece per andarsene ma Sirius lo aggrappò per un polso «Quando sei libero devo parlarti...» Gideon fece una faccia stupita per qualche secondo, poi tornò alla sua solita indifferenza, Fabian fece un sorrisetto a Remus e lui sentì nuovamente quella sensazione asfissiante nello stomaco.

«Sembra che tu mi debba dire qualcosa di importante...» disse con un sorrisetto estremamente provocatorio che fece quasi vomitare Remus, Sirius rispose nello stesso modo.

«Forse...»

«Ci vediamo in camera mia Mercoledì pomeriggio.» a quel punto i fratelli andarono via, Fabian si girò per ondeggiare la mano in segno di saluto, Gideon invece non si curò più di tanto di vedere se i quattro stessero effettivamente prendendo la roba per tornare ad Hogwarts.







Ciao,

Scrivo velocemente per ringraziarvi delle duemila letture, yay.

-wolfstarcanon 🦕🦕

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora