Capitolo I

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The Neighborhood - Leaving Tonight

1 Settembre 1971

Sirius aveva sempre fantasticato sulla sua entrata trionfale ad Hogwarts.

Quando era ancora costretto a vivere con i suoi genitori a Grimmauld Place si immaginava che tutti si sarebbero girati a guardarlo perché aveva fatto qualcosa di straordinario che sarebbe stato ricordato negli anni a venire.
Invece ora che era effettivamente dentro il castello l'unica cosa a cui riusciva a pensare era a non ridere.
In realtà non c'era niente di divertente nel modo in cui la professoressa McGranitt lo stava sgridando insieme a James, Peter e Remus perché erano caduti nel lago, ma ad ogni passo le scarpe facevano strani rumori a causa dell'acqua infilata dentro e sulla fronte della professoressa si era curiosamente gonfiata una vena che minacciava di esplodere. Sirius trovò questi due fattori dei buoni pretesti per ridere.

«Era solo una stupida gara a chi prendeva prima un tronco nell'acqua, chi lo sapeva che in realtà era il tentacolo di una piovra gigante?! Quel coso non può essere a norma...» continuò a ripetere James gesticolando con le mani in aria. La McGranitt lo guardò male un'ultima volta prima di sfoderare la bacchetta. Peter deglutì e chiuse gli occhi facendo una smorfia spaventata, pronto a chissà quale maledizione.

«Voglio solo asciugare il signor Potter.» si giustificò subito la donna notando il comportamento di Peter. «È sicuro che finirà in Grifondoro e, visto che è la mia casata, non posso fare brutte figure.» ammise poi azionando un getto di aria calda che fece sorridere beatamente James. «Non dopo aver perso la coppa delle case per due anni di fila...» qualcuno è un po' competitivo, eh?

«Allora dovrebbe asciugare pure me, anche io finirò in Grifondoro!» si intromise Sirius deciso, facendo alzare un sopracciglio alla McGranitt. La donna lo stava studiando: aveva quel viso aristocratico tipico dei Black con il mento sempre alzato e gli zigomi taglienti. In realtà assomigliava tantissimo alla madre: stesso fisico slanciato e magro, molto aggraziato, stesse labbra carnose e rosa, stesso naso dritto e stessi occhi grigi che sembravano catturare tutte le luci presenti nella stanza. La McGranitt sicuramente non aveva mai visto un membro della sua famiglia finire in una casata che non fosse quella dei Serpeverde, nemmeno la dolcissima Andromeda Black, quindi probabilmente dava per scontato che sarebbe stata la strada giusta anche per lui. «Insomma mi guardi seriamente!» aggiunse senza perdere un tono vagamente ironico che non lo abbandonava mai. E la professoressa lo guardò, notando cose che non avrebbe mai catturato se non si fosse realmente impegnata: la postura rilassata e protesa in avanti, i capelli che scappavano dalla pettinatura perfetta che gli avevano imposto i suoi genitori, le dita delle mani che venivano continuamente scrocchiate senza nessun motivo apparente... ma quello che l'aveva colpita sicuramente era il suo modo di fare in generale: Sirius aveva passato molte ore davanti allo specchio a studiarsi, non per una questione di narcisismo ma perché voleva trovare delle differenze dalla sua famiglia, e quella era la più evidente.

«Forse un Black in Grifondoro non è un'idea così assurda, se quel Black è Sirius» sussurrò la donna mentre gli puntava la bacchetta contro per asciugarlo con un sorrisetto divertito sul volto.

«Io non so in che casata andrò, le conviene asciugarmi perché c'è la possibilità che io finisca nella sua.» si intromise timidamente Remus, la professoressa annuì ancora distratta da Sirius e lo asciugò.

«Oh Sirius, Lumacorno si arrabbierà tantissimo se non finirai in Sepeverde!» con questo pensiero felice la professoressa si avviò verso il cappello parlante sperando di non essere in ritardo per la cerimonia.

«Professoressa, si è scordata di me! Io sono ancora bagnato!» urlò Peter sotto le risate divertite degli altri tre.

«Andiamo, idioti. Dovrei essere il primo ad essere chiamato.» affermò Sirius incamminandosi fra gli altri studenti.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora