Affection - Scruffpuppie
1 Settembre 1975
Sirius aveva ricevuto la lettera all'ultimo, gli era arrivata con quasi mezzo mese di ritardo.
Barcollò per gli scompartimenti mentre le voci degli studenti si avviluppavano intorno a lui. Un tempo gli sarebbe importato sentire cosa avessero tutti da dire sul suo conto, lasciandosi stringere e fermare da quelle parole come corde, ma in quel momento poteva immaginare che commentassero il livido sul suo occhio, quanto la sua pelle fosse pallida, o quanto la divisa gli stesse grande rispetto all'anno prima. Tutte cose che Sirius non riusciva più a considerare importanti.
Arrivò alla parte solitamente occupata dai Corvonero e si sedette con dei ragazzini del secondo anno, che probabilmente erano abbastanza intelligenti da capire che non avrebbero dovuto fare domande.
Era così sollevato di essere riuscito ad uscire finalmente da quella casa, che non aveva considerato più di tanto quanto la sua vita ad Hogwarts sarebbe stata miserabile.
Chiuse gli occhi cercando di non pensarci. Era colpa sua dopo tutto. Avrebbe passato l'anno alla rincorsa dei suoi amici e di Remus, cercando in tutti i modi di farsi perdonare. Aveva pensato di non provarci, di lasciare che l'odio per lui sbollisse e che l'amicizia durata quattro anni permettesse ai tre di perdonarlo, ma si era reso presto conto che quello che aveva fatto non sarebbe stato perdonato da nessun essere vivente sano di mente se non si fosse impegnato ad implorare di essere scusato.
«Devi controllare almeno due vagoni. Inoltre se potessi dire qualcosa ai Malandrini...» Sirius si alzò con il busto, improvvisamente attento a chi stesse passando accanto alla sua cabina. Gideon stava dando ordini a qualcuno che era rimasto un po' indietro, affaticato dal passo troppo veloce del rosso.
«Non esistono più i Malandrini.» affermò sbrigativo Remus ansimando per la difficoltà di camminare con le stampelle e per le fitte sorde alla schiena che ogni passo gli regalava.
Sirius spinse il busto all'indietro nascondendosi prima che Remus lo vedesse.
Ma Sirius aveva visto Remus. Aveva visto le stampelle, la felpa dei Grifondoro che gli copriva le cicatrici, aveva visto la spilla da prefetto. Trattenne un singhiozzo disperato mentre si rendeva conto di quanto solo la sensazione di averlo vicino gli mancasse.
E lo amava, lo amava fino alla morte, lo avrebbe amato fino al suo ultimo respiro e anche oltre. Lo amava così tanto da farlo quasi svenire all'idea di dover trovare un modo per vivere senza di lui.
Lo percepiva ancora, anche se ormai aveva superato il suo vagone. Percepiva la sua presenza nel suo sangue e nelle sue ossa, lo percepiva nel cuore palpitante e nel cervello in subbuglio. Lo avrebbe percepito pure se non avesse avuto gli occhi per vedere e le orecchie per sentire, lo avrebbe percepito in un tocco fra mille.
Sirius era sempre stato convinto che amare qualcuno valesse il dolore di perderlo, ma in quel momento si era reso conto di non essere abbastanza forte per poter ammettere ad alta voce di aver perso Remus. Il suo cuore non avrebbe retto.
Sirius aveva perso un fratello, ma aveva Remus. Aveva perso la sua famiglia, ma aveva Remus. Aveva perso tutto, ma aveva Remus. Quindi non era preparato a perdere pure lui. Non poteva accettarlo.
E si chiese quanto si sarebbe dovuto impegnare per farsi perdonare, quanto dolore avrebbe dovuto passare per ritornare ad una parvenza di normalità, quanto in alto avrebbe dovuto volare per raggiungere la luna di Remus.
Ma veramente si meritava il suo perdono? Veramente Sirius pensava che Remus avrebbe voluto averlo accanto per la vita? Cosa ci avrebbe guadagnato? Cosa mai avrebbe potuto dargli che nessun altro fosse in grado di trovare? Amore, felicità, comprensione? Cosa aveva ancora da offrirgli? Sirius faceva fatica persino a trovare qualcosa da offrire a se stesso per auto-convincersi a tirare avanti, trovare qualcosa di inestimabile da dare a Remus sembrava un'impresa galattica.
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The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & Malandrini
Fanfic"Ed era il modo in cui guardava la luna, con rancore e malinconia, ma anche con un pizzico di rispetto, di rammarico del fatto che non avrebbe più potuto vederla completamente piena. Era il modo in cui ne era completamente ammaliato e sporgeva il pe...