Capitolo LXXXV

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Holes In The Sky - M83, HAIM

30 Maggio 1977

Evan sospirò rumorosamente mentre si tirava su dal letto. Non aveva dormito e le lacrime avevano reso i suoi occhi rossi, ma nonostante questo si sentiva meglio rispetto agli altri anni. Era il compleanno di Xavier e per la prima volta Evan non aveva il desiderio di morire nel suo letto nell'attesa che quel terribile giorno passasse.

«Evan?» lo chiamò Regulus da dietro la porta, preoccupato del fatto che Evan -che di solito per le sei di mattina era sempre già in piedi- stesse ancora dormendo.

«Che ore sono?» chiese assonnato il ragazzo, la voce rauca per la notte in bianco.

«Le undici, Evan, a momenti dovrebbe arrivare il professore!» disse allarmato il sedicenne, facendo subito preoccupare Evan, che scatto in piedi con una nuova adrenalina nelle vene. Aveva aspettato quel giorno per mesi, lasciando che la fiducia di Voldemort per lui e per Regulus crescesse sempre di più.
Dopo aver acceso il cero davanti alla foto di Xavier e aver appoggiato le dita sulla sua faccia sorridente, scattò in bagno, decidendo che il suo ex non si sarebbe offeso se avesse pregato per lui più tardi.

Fremeva di ansia per sapere chi sarebbe stato il professore, aveva aspettato mesi per un contatto così diretto all'interno di Hogwarts e non vedeva l'ora di poter consigliare a Voldemort di attaccare la scuola per vincere ancora più la sua fiducia e superare persino i suoi genitori e quelli di Regulus nella scala sociale dei Mangiamorte.
Doveva diventare il suo numero due, posto occupato dal padre di Regulus e la cugina Bellatrix. Evan avrebbe voluto reclutarla, ma girava voce che fosse lei a voler reclutare lui e quindi Evan cercava di evitarla, perché non era sicuro al cento percento di poterla battere una volta che il suo piano si fosse realizzato.

Ma quello era un problema per il futuro. Ora l'unica cosa importante era capire chi potesse essere il professore. Il problema di Evan però era il fatto che nessuno degli insegnanti di Hogwarts sembravano essere dei Mangiamorte accaniti, soprattutto perché erano stati scelti tutti appositamente da Silente in persona. Forse Lumacorno? Evan sapeva per certo, dopo avergli letto la mente e cancellato quello stupido incantesimo di occultamento fatto male, che era stato lui a parlare degli Horcrux a Voldemort, a Tom Riddle, si corresse poi Evan, che pensava che chiamarlo per nome lo rendesse meno spaventoso. Però Lumacorno era un idiota, per quanto bravo nella sua materia. Evan aveva partecipato ad abbastanza delle sue cene al Lumaclub per capire che fosse un inetto insopportabile.

Evan sperò che fosse Vitious, in quanto uomo intelligente e talentuoso. Il movente per passare dalla parte del male? Gli studenti lo bullizzavano, semplice. Evan accennò un sorriso mentre entrava in doccia. No, sicuramente non sarebbe stato Vitious, ma sarebbe stato divertente.

La McGranitt non l'aveva nemmeno presa in considerazione, era quasi più probabile che fosse Silente rispetto a lei. Madame Pomfrey? Assolutamente no, una Corvonero così intelligente non sarebbe mai passata dalla parte di quel coglione di Voldemort, almeno così pensava Evan. La professoressa Sprout non avrebbe mai lasciato le sue piante ad Hogwarts, quindi anche lei era esclusa.

Evan fece una smorfia al pensiero che fosse il professor Binns, ma le opzioni erano poche, considerando che gli altri professori non erano abbastanza potenti per istruire soggetti come Regulus ed Evan. Il ragazzo avrebbe preferito suicidarsi che seguire una nuova lezione di Storia della Magia con quel professore.

Soluzione finale: Evan non ne aveva idea. Ma sorrise comunque, sapendo che tutti quei professori in un modo o nell'altro fossero raggirabili. Prese il suo rosario e ne baciò la base sotto l'acqua scrosciante della doccia «Ce la farò, Xavier.» mormorò socchiudendo gli occhi.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora