Capitolo LVI

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The Cut That Always Bleeds - Conan Gray

10 Luglio 1975

Remus guardò per l'ennesima volta la sua nuova cicatrice sul braccio aprirsi e iniziare a sanguinare, sporcandogli le coperte del letto d'ospedale e le unghie che l'avevano grattata in modo così insistente. Ormai era così profonda e frastagliata da sembrare finta, come una protesi cinematografica particolarmente cruenta per qualche film horror.
Gli passava il braccio dal gomito al dorso della mano destra e faceva tremendamente male, quasi quanto le nuove in faccia. Quasi quanto le gambe.

Remus guardava il suo stesso sangue defluire come un piccolo fiume rosso mentre la sensazione di spossatezza e stanchezza aumentava. Si lasciò scivolare sulle coperte e sospirò tremante mentre si rendeva conto di essersi di nuovo distratto dal discorso di James.

«Remus?» lo richiamò James per la milionesima volta, mentre Peter se ne stava sulla poltroncina dell'ospedale a cercare di risolvere qualche sudoku di Remus.

«Hm?» farfugliò il lupo guardando un'ultima volta quella ferita che un'infermiera particolarmente impaurita da lui aveva deciso di non fasciare. Non che importasse visto che le garze si sarebbero subito sporcate e Remus avrebbe voluto strapparle di nuovo per poter martoriare un po' di più il suo povero corpo.

«Vuoi rimanere solo?» chiese James già girando la sedia per arrivare alle stampelle. Peter capì l'intenzione di James e, prima che cadesse per la milionesima volta cercando di raggiungerle da solo, gliele passò.

Remus annuì con un cenno di scuse e senza dire niente aspettò che i due lasciassero la stanza dell'ospedale. Remus si sentì in colpa, James e Peter avrebbero lasciato il San Mungo in pochi giorni e lui non riusciva nemmeno a dare loro il tempo necessario per chiacchierare, non riusciva nemmeno a guardarli. Ogni volta che scrutava la loro pelle ferita o le loro nuove cicatrici gli veniva la nausea, si sarebbe piegato e gli avrebbe vomitato sulle scarpe. Era stato lui a ferirli in quel modo. Era lui il mostro.

Nessuno aveva parlato di Sirius. Remus sapeva che James scriveva lettere a Regulus per sapere cosa facesse suo fratello e sapeva pure che Regulus rispondeva sempre nel giro di poche ore, quindi le informazioni su Sirius probabilmente erano infinite. Eppure non voleva sentirne nemmeno una.
Si sentiva morire ogni volta che pensava a lui, ogni volta che il suo sospiro non era condiviso con quello di Sirius.
Si sentiva morire ogni volta che si addormentava e Sirius non era con lui, e moriva al mattino dopo quando si rendeva conto che tutto quello che era successo non era solo un brutto sogno.

Si chiedeva ancora cosa fosse successo quella notte. James gli aveva raccontato a grandi linee cosa avesse fatto Sirius e Remus aveva quasi pianto nel sapere che Piton era a conoscenza del suo segreto. James gli aveva detto che loro due avevano lottato, che James era riuscito a ributtarlo nella Stamberga solo dopo averlo calciato sulla colonna vertebrale, probabilmente gliela aveva spezzata, ma il lupo aveva continuato a buttarsi contro la porta con tutte le sue forze cercando di uscirne. Il giorno dopo Remus non muoveva le gambe e dai medici era riuscito a capire solo che sarebbe rimasto paralizzato se non fosse stato un lupo mannaro, invece grazie alla sua malattia sarebbe guarito in qualche mese, ma avrebbe sofferto di dolori alla schiena per tutta la vita.
Remus lo aveva accettato, infondo soffriva in modo inimmaginabile sin da quando aveva cinque anni, pensava che aggiungere un nuovo dolore alla lista infinita che già aveva non sarebbe stato un grande problema.

Fino a quando non aveva avuto la prima fitta alla schiena.
Era stata improvvisa e gli aveva tolto il respiro, mentre il dolore di dieci coltelli infilzati nella sua schiena lo faceva urlare. Era un dolore al livello della luna piena, ma lo avrebbe dovuto provare durante il resto del mese. Remus aveva sospirato a quella realizzazione, senza piangere o disperarsi, solo ritenendosi fortunato che fosse vivo.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora