Capitolo XLVII

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TW: SCENE SMUT GAY (leggermente più soft)

Paradox - Jaymes Young

15 Settembre 1974

Sirius stava veramente prendendo in considerazione di sparire per sempre.

Correva durante la lezione della professoressa Hooch e si chiedeva perché dovesse soffrire così tanto, lui manco voleva farlo l'atleta!

«Remus! Remus!» chiamò senza fiato quello stupido del suo ragazzo mentre lo doppiava per l'ennesima volta, Remus passò ad una velocità minore per poter sentire cosa volesse Sirius. «Perché cavolo sei così veloce?!» gli chiese esausto finendo per fermarsi del tutto. Le mani appoggiate sulle ginocchia e il fiato pesante, se le ragazzine che tanto lo idolatravano lo avessero visto in quel momento magari avrebbero smesso di importunarlo con le loro stupide lettere d'amore. Non che ne avesse ricevute da quando erano tornati a scuola ed era diventato il "figlio degli assassini", comunque.

Remus alzò le spalle un po' in imbarazzo e si fermò accanto a Sirius «Sono un lupo mannaro, Sirius, è ovvio che ho delle prestazioni migliori degli umani negli sport.»

«È ovvio che ho delle prestazioni migliori degli umani...» lo scimmiottò Sirius per poi colpirlo alla spalla «Oh, andiamo non sei nemmeno sudato!» si lamentò poi «Perché devi essere così atletico? È per farmi sentire inferiore? A questo punto me la prendo sul personale!»

«Tu prendi tutto sul personale, tesoro...» ridacchiò Remus per poi abbassarsi a baciarlo, Sirius fece finta di essere offeso e gli bloccò la faccia con una mano.

«Lupin, Black! Vi mancano venti giri!» gli urlò contro la professoressa e Sirius quasi si mise a piangere. A cosa serviva l'ora di ginnastica ad Hogwarts? E poi perché solo un'ora al mese era dedicata al volare? Non è che Sirius avrebbe corso per andare da un posto all'altro da grande, comunque. Gli anni precedenti trascorreva quelle ore a fumare e guardare James che si destreggiava sulla sua scopa, libero dalle grinfie della professoressa, la quale non era particolarmente interessata alla gente che non faceva parte delle squadre ufficiali. Quell'anno invece sembrava che li stessero preparando ad un apocalisse: Sirius sbuffò un sorrisetto a quel pensiero, visto che la realtà non era così diversa dalla sua immaginazione. Li stavano preparando ad una guerra.

«Ti prego portami in collo.» Sirius implorò Remus drammatico.

«Cosa?? Ma sei pazzo?» gli chiese immaginandosi di fare venti giri di corsa con un peso del genere.

«Mi stai dicendo che sono grasso?!»

«Ehm...» Remus si era messo in un gran casino, ora era costretto a far salire Sirius sulla schiena per dimostrargli che non lo era. «No...?»

«Ci hai messo troppo a rispondere, ora sei moralmente costretto!»

Remus sbuffò sconfitto e si chinò in modo che Sirius salisse. Sentì le sue gambe avvolgersi ai suoi fianchi e quasi non venne strozzato dalle sue mani. Quando si fu assicurato che Sirius fosse stabile sulla schiena iniziò a correre sorprendendosi che non fosse così male. Probabilmente avrebbe avuto la forza di trascinare più uomini adulti insieme, se solo avesse voluto.

«Black!» urlò la professoressa iniziando a soffiare nello stupido fischietto che si portava sempre dietro, gli occhi scintillarono di rabbia «Scendi da Lupin! Devi correre!»

Sirius tirava degli urletti divertiti e ogni tanto piazzava un bacio fra la nuca e l'orecchio di Remus facendolo ridacchiare per il solletico. «Corri, furia cavallo del West!» urlava rompendogli un timpano e si sporgeva per dargli una pacca sul culo.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora