Capitolo LXI

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If The World Was Ending - JP Saxe & Julia Michaels

15 Settembre 1975

Evan sorrise leggendo il titolo del giornale. Lo trovava divertente. L'articolo lo era ancora di più.

"L'Ombra colpisce ancora..." blah blah blah... "probabilmente è un ragazzo giovane..." Hmm, già, probabilmente...Evan si lasciò sfuggire un nuovo sorrisetto divertito. Le informazioni su quel Mangiamorte erano sempre le stesse, nessun progresso nelle scoperte. "...Gli esperti del caso affermano che potrebbe avere problemi nello smaterializzarsi, poiché sono state trovate tracce di pozione per prevenire gli spacchi nelle scene del crimine." Evan pensò che almeno questa informazione fosse nuova, ne fu quasi felice.

Si chiese quanti infiltrati di Voldemort ci fossero fra gli auror per rallentare così tanto le indagini.
Probabilmente nessuno stava veramente indagando, erano tutti presi da questioni più serie per curarsi di un mago che ammazzava babbani.
Evan era veramente divertito da quella storia. Mostrava perfettamente quanto nemmeno ai "buoni" importasse dei babbani. Se fossero morti dei maghi a quest'ora avrebbero già trovato l'Ombra. Invece la lasciavano ammazzare gente, mettendo i babbani davanti a loro come pedoni negli scacchi, ammettendo la loro natura di vittime sacrificabili per un bene superiore. Erano tutti degli ipocriti.

Gideon sbuffò annoiato «Cosa leggi che ti fa tanto sorridere?» chiese osservando di trafilato il tatuaggio sul braccio di Evan. Lo odiava.

«Quidditch. Notizie sul Quidditch.» Mentì Evan chiudendo il giornale per buttarselo alle spalle. «La mia squadra sta vincendo.»

Gideon non gli fece notare che non c'era nessun campionato in quel periodo. Pensò seriamente che Evan ci sarebbe rimasto male se gli avesse distrutto i suoi sogni sportivi. «Dieci punti a Serpeverde per la tua tifoseria.»

«Smettila di darmi punti a caso, so che lo fai anche con Fabian. Ieri Lumacorno è venuto a congratularsi con me dopo che ho preso cento punti in due giorni.» Gideon aggrottò le sopracciglia mentre le labbra si piegavano in un'espressione confusa e sorpresa. «Ha detto che ho battuto qualche record o qualcosa del genere...»

«Non è colpa mia se sei uno studente modello con me...» disse il rosso mordendosi un labbro per bloccare una risata e stuzzicando un po' la pazienza di Evan, che si limitò a roteare gli occhi, cercò di non arrossire puntando lo sguardo sul tramonto che si vedeva fuori dalla mensa. Così rosso ed imponente da far paura.

Evan si chiese quanto fosse piccolo un uomo in confronto al sole, probabilmente doveva risultare come una formica, forse addirittura un microbo, o forse era così piccolo da non risultare affatto, insignificante davanti all'enormità di quella stella. Sorrise. Avrebbe potuto fare la cosa più cattiva del mondo e il sole avrebbe continuato a sorgere e tramontare, incurante di chi illuminasse. Lo faceva sentire in qualche modo protetto. Se c'era un Dio, probabilmente era troppo immenso per preoccuparsi dell'insignificante esistenza di un suo seguace peccatore. Ed Evan era libero di operare nell'ombra.
Accarezzò il braccialetto con le palline del rosario intorno al suo polso. «I tuoi capelli sono dello stesso colore del tramonto.»

Gideon trattenne il fiato a quel cambio improvviso di argomento. Si sfiorò i ciuffi ormai troppo lunghi. «È un bene?»

Evan lo sfiorò con il suo sguardo, Gideon sentì come se gli passassero un cubetto di ghiaccio addosso «È un dato di fatto.» tagliò corto infine.

«Sei sempre così romantico...» scherzò Gideon con un tono giocoso, strappando un sorrisetto dal volto di Evan, che incrociò le braccia intorno al petto, togliendo dalla visuale di Gideon lo stupido tatuaggio del teschio. Il rosso ne fu grato. Ormai conosceva ogni linea, ogni passaggio, ogni macchia di colore che scuriva la pelle candida del suo Evan. Lo vedeva come una brutta cicatrice che lo rovinava. Il significato di quel simbolo lo rovinava. Avrebbe voluto togliere quell'inchiostro, lavarlo con gentilezza, accarezzando via la cattiveria di quel segno. Eppure per toglierlo non bastava del sapone, ormai quello scuro deturpamento necessitava di essere tagliato via per essere tolto, sfigurando la pelle perfetta del francese. Gideon non aveva il coraggio di farlo, nemmeno metaforicamente.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora