Capitolo LXXIV

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The Other Side Of Paradise - Glass Animals

15 Marzo 1976

Remus baciò la pancia di Sirius, poi la tastò confuso con un dito, infine sollevò la testa per guardare il suo ragazzo con un sorrisetto compiaciuto «Qualcuno sta beneficiando degli allenamenti di Quidditch...»

Sirius sbuffò imbarazzato coprendosi la faccia con una mano «Sono distrutto!» si lamentò, mentre Remus si stendeva accanto a lui per baciargli il collo. «Mi fanno male tutti i muscoli. Cavolo, mi fanno male muscoli che non sapevo di possedere!»

«Hm, hmm...» mormorò Remus facendo finta di starlo ascoltando, anche se stava cercando in tutti i modi di distrarlo «È questo quello di cui vuoi parlare con il tuo ragazzo nudo nel letto?»

«Non mi ricordo nemmeno quando sarà il prossimo allenamento... argh, ne facciamo troppi!» esclamò Sirius, senza nemmeno calcolare le parole di Remus.

Improvvisamente la tenda del loro letto venne spalancata e la faccia di James sbucò facendo trasalire Remus, che cadde rovinosamente a terra «È iniziato dieci minuti fa!» urlò con un sorrisetto sadico «Se non sarai al campo fra cinque minuti allungo gli allenamenti a tutti di altre due ore!» James fece un occhiolino al corvino, che Remus in qualche modo interpretò come "terrorizzante" «Ti aspetto lì!» Sirius strabuzzò gli occhi sconvolto, mentre James riprendeva la sua scopa e si buttava dalla finestra, tornando al campo di Quidditch.

«Ma che cazzo!» urlò Remus cercando di risollevarsi dal pavimento, Sirius aveva iniziato spasmodicamente a vestirsi, buttandosi addosso la divisa da Battitore. «La maglia è al contrario...»

«Ahh sono fottuto!» esclamò Sirius cercando di indossare una scarpa e le spalliere contemporaneamente «Dov'è l'altra scarpa?!»

«A che ti servono le scarpe se sei in volo?» chiese Remus stendendosi di nuovo sul letto.

Sirius si bloccò per un nano secondo, come se quella domanda fosse veramente da prendere in considerazione «Fanculo! Hai ragione!» disse togliendosi pure l'altra scarpa «A cosa mi servono?»

«Non può terrorizzarti così, comunque...» ridacchiò Remus passandosi una mano fra i capelli.

«Ohh, certo che lo può fare...» disse Sirius cercando di assicurarsi le ginocchiere «Remus, fa paura. Te lo giuro, in confronto i fratelli Prewett erano degli zuccherini...»

Remus si stiracchiò placido, d'altra parte erano appena le sei di mattina, e si infilò dei boxer «Sei sicuro di non voler rimanere qui con me?» chiese cercando di tentarlo diabolicamente. Sirius ingoiò la saliva guardandolo, poi imprecò.

«Voglio uscirne vivo da questa giornata, ma se resto qui credo che James mi ucciderà una volta per tutte!» esclamò distogliendo lo sguardo «Dov'è la mia scopa?!»

Remus indicò l'armadietto delle scope, che ovviamente, quando Sirius lo aprì, era vuoto.
Sirius si lasciò prendere dallo sconforto per qualche secondo, poi corse in bagno «Eccola!» esclamò improvvisamente rinvigorito.

«Dov'era?» chiese Remus confuso.

Sirius lo fissò senza battere ciglio «Nella vasca.» rispose.

«Stare così tanto tempo con James ti fa male, decisamente.» disse Remus indicando il porcile in cui viveva James ogni giorno.

«Dove altro dovrei metterla?» chiese Sirius senza nemmeno un pizzico di sarcasmo nella voce, come se quella domanda fosse completamente legittima.

«Nell'armadio delle scope...?» chiese Remus, Sirius non sembrò trovare quella risposta abbastanza interessante.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora