Caffeine - Foreign Air
21 Settembre 1973
Peter e Remus si guardavano a disagio, poi fissavano Sirius e Gideon che parlavano animatamente di una band famosa fra le Sacre Ventotto, tagliando fuori dalla conversazione chiunque non la conoscesse. Questa situazione continuava da tutta la colazione.
«Il batterista non è così bravo...» si infilò James per la centesima volta senza nemmeno sapere di cosa stessero parlando, cercando di attirare l'attenzione del suo nuovo capitano. Gideon avrebbe calcolato di più un moscerino.
«James!» lo rimproverò Sirius distraendosi un attimo dal volto di Gideon. «Il batterista è morto... porta un po' di rispetto.»
«Ah...»
«Ed era mio zio.» aggiunse Gideon con gli occhi fiammeggianti.
«aH-» ripeté James sbiancando, per poco non svenne «Figo...?» Gideon riportò quasi tutta la sua attenzione su Sirius, "quasi" perché ogni tanto si distraeva per lanciare un'occhiata ambigua a Remus. Non c'è bisogno di specificare che Remus ogni volta si scuriva sempre di più.
Gideon si portò all'indietro i capelli in una pettinatura fra Marina Abramovic e un giudice del diciottesimo secolo, o almeno così si era convinto di vederlo Remus, in realtà le ciocche rosse legate gli accarezzavano gentilmente il collo lungo e aggraziato, quelle poche ribelli che erano riuscite a sfuggire all'elastico gli contornavano gli occhi verdi, accesi di un fuoco abbinato. Sirius sospirò inconsciamente guardandolo.
In quel momento arrivarono le ragazze. Marlene si sedette nella sedia accanto a quella di Sirius, poi mandò un paio di baci a Remus, James e Peter per salutarli. Sirius distolse velocemente gli occhi da Gideon, come se tutto quel suo fuoco interiore lo avesse scottato. Si girò verso la sua bella ragazza e la baciò, Remus vide Gideon bloccarsi per qualche secondo per poi riprendere subito il controllo e mandare un veloce sguardo a Dorcas, che Remus sapeva essere sua amica.
«Non potete capire!» iniziò lei attirando l'attenzione di tutti i presenti, Dorcas sogghignò sapendo già di cosa avrebbe parlato. «Mi sono presentata qui a mensa quando quel primino serpeverde, come si chiamava? Ah si, Barty! Mi da questa» Sollevò una rosa rovinata, probabilmente il ragazzino l'aveva strappata con le sue stesse mani dalla serra. «E voi direte: che carino! Ma ovviamente no perché c'era questa attaccata!» tirò fuori una lettera bianca, le scritte che si intravedevano erano scarlatte e due bellissime rose magiche si intrecciavano ai bordi del foglio.
«Insomma? Che c'è scritto?» chiese Peter già emozionato per il finale, era così facile da ammaliare...
«Testuali parole:» Marlene si schiarì la gola «"I tuoi occhi blu mi ricordano i cieli più chiari, i tuoi capelli come spighe di grano, se solo tu non fossi una sanguemarcio..."»
«È finita?» chiese James, il vero cultore di poesie del gruppo «E ti ha insultata?»
«Me l'ha consegnata come se fosse la lettera più preziosa che avesse mai scritto. L'ha pure firmata.» notò Marlene facendo vedere a tutti la firma elegante ed elaborata che sicuramente non combaciava con quella di un undicenne: "Bartemius Crouch Jr."
«Che poi non ti ha nemmeno osservata per bene: i tuoi occhi sono grigi e diventano blu scuro solo quando ti arrabbi, ma sono più come l'oceano che come il cielo, poi hai i capelli quasi bianchi, potresti essere una malfoy.» disse Dorcas tutto d'un fiato, si imbarazzò tantissimo quando tutti iniziarono a guardarla straniti. Gideon alzò un sopracciglio sogghignando «O almeno credo...»
«Mar, andrai a parlarne con Silente?» chiese invece Sirius appoggiandole una mano sulla coscia, sembrava la cosa giusta da fare, quella che tutti si sarebbero aspettati da un bravo fidanzato.
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The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & Malandrini
Fanfiction"Ed era il modo in cui guardava la luna, con rancore e malinconia, ma anche con un pizzico di rispetto, di rammarico del fatto che non avrebbe più potuto vederla completamente piena. Era il modo in cui ne era completamente ammaliato e sporgeva il pe...