Capitolo LXXVI

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Forever... (Is A Long Time) - Halsey

30 Aprile 1976

Sirius, amore mio,

Spero che questa lettera ti raggiunga prima che io torni a scuola, altrimenti sarei costretto a guardare le tue espressioni mentre leggi le mie maldestre parole.

Abbiamo vissuto mesi difficili, vite difficili. Forse viviamo in anni dove il nostro amore non dovrebbe nemmeno esistere. Eppure siamo qui. Esistiamo e, nella nostra improbabile esistenza, siamo costretti a soffrire. Ma l'universo bilancia il nostro dolore con l'amore. Mi dispiace di aver spostato la bilancia della nostra vita solo verso la sofferenza, quando avrei potuto semplicemente amarti.

Voglio rassicurarti nel dirti che mi sento meglio. Avevo bisogno di una pausa per tornare alle mie origini, fra le braccia dei miei genitori.

So cosa stai pensando, so che ti reputi responsabile per le mie azioni, ma mi sto rendendo conto giorno dopo giorno che nessuno sarebbe stato in grado di fermarmi. Anzi, è stato proprio vedere il vostro dolore, risposta del mio, a farmi capire cosa realmente stessi facendo. Siete stati una secchiata d'acqua per il mio animo sonnambulo, che si avventurava sempre più verso un baratro mortale.

E devo dirti che il mio dolore è antico, più di quanto tu possa immaginare. Non ho iniziato a tagliarmi per quello che è successo l'anno scorso, ho iniziato a tagliarmi perché avevo bisogno di tornare a quel dolore familiare che avevo vissuto da piccolo, quando il mio vicino venne ucciso dal mio stesso molestatore e il mio cuore incolpava me. Questa è la verità. Ora sai cosa ti avrei risposto quel giorno in cui ti ho raccontato parte della mia storia, se avessi avuto più coraggio.

Avevo trovato il modo più semplice per superare la rabbia della morte di quel bambino: coprire quel sentimento, sovrastandolo con un nuovo sentimento così impegnativo, da uccidere qualsiasi rivoluzione del mio animo, come un dittatore con il suo popolo.

Ma ora, dopo qualche seduta di terapia e il desiderio sempre più grande di tornare a stringerti, capisco di essere stato uno stolto a rischiare di finire la mia vita, perché mi avrebbe portato a non vederti più, come non avrei visto più nessuna delle persone che amo, lasciandovi in un lutto che non vi meritereste mai.

Ho ancora dolore dentro di me, voci che mi chiedono di annullare ogni altro sentimento e rifugiarmi in quella sorda sofferenza che è stata mia amica per tanti anni.
Quindi ho scritto una lista, un promemoria delle cose che non voglio annullare in un modo così semplice da risultare vile.

Non voglio annullare la mia famiglia. Non voglio annullare i miei amici. Non voglio annullare gli scherzi, le risate, le feste. Non voglio annullare la mia gioventù.

Ma soprattutto non voglio annullare te, Sirius. Non voglio annullare le notti passate a ridere. Non voglio annullare i compiti che mi copi e i baci di ringraziamento che seguono. Non voglio annullare quella sensazione indescrivibile che provo quando facciamo l'amore e sento che il mio cuore potrebbe pure scoppiare. Non voglio nemmeno annullare i mesi di dolore, anche se fino a qualche giorno fa avrei detto il contrario, perché segnano una crescita da parte di entrambi, trasformandoci in adulti con i loro demoni e i loro dolori da custodire e curare.

Sono stanco di soffrire, questo stato mi stressa e mi sfinisce come se facessi sforzo fisico. Sono stanco di rimanere sveglio la notte a guardare il soffitto e sperare che arrivi la luna piena, in modo d'avere una scusa semplice per spiegare i tagli. Sono stanco di guardarti e chiedermi perché, nonostante tutto il dolore che mi hai fatto provare, io continui a sentire come se nessuno potesse rimpiazzarti, perché, fra tutti, sia proprio tu quello giusto.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora