Capitolo VII

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Lonely Heart - 5 Seconds of Summer

10 Marzo 1973

«James finirai per svegliarlo!» sibilò Sirius mettendo una mano davanti alla bocca del migliore amico, il quale per protesta iniziò a leccargliela. «Che schifo! Stupido lama!»

«I lama non leccano.» fece notare Peter beccandosi da Sirius uno scappellotto bagnato di saliva dietro la nuca.

«Si ma sputano, il risultato è uguale!»

«I formicai leccano le formiche» si intromise James.

«Si chiamano formichieri, idiota.» disse con tono saccente aggrottando le sopracciglia. «È pronta l'acqua?»

«È pronta ma devo gelarla un po' di più. Aspetta trenta secondi.» rispose James infilando una mano nella bacinella. «Ho bisogno di un vocabolario.»

«A che ti serve?»

«Devo controllare se "formichiere" esiste veramente o se mi stavate prendendo in giro.» Sirius si sbatté una mano sulla fronte facendo abbastanza rumore da far girare la loro vittima un paio di volte nel letto. Non si svegliò, ma i tre si presero un grande spavento.

«Vedi di sbrigarti, se continui a dire cavolate lo farai svegliare.» James infilò nuovamente la mano nella bacinella e la tirò fuori istantaneamente.

«È gelata!» mormorò stringendo i denti per non fare troppo rumore.

Sirius sorrise malandrino «Bene...» provò anche lui ad infilare una mano dentro e annuì sorridendo «Si arrabbierà tantissimo»

I tre presero la bacinella e la puntarono sulla faccia di Remus, il quale dormiva beatamente. Sirius quasi si sentì in colpa per un attimo: era così angelico mentre dormiva... con le guance arrossate e le labbra schiuse, i capelli distesi dolcemente sul cuscino, il corpo coperto da una semplice maglietta bianca... No, Sirius, devi vendicarti per quando ti ha detto che non avrebbe festeggiato il suo compleanno con voi! Pensò scuotendo un po' la testa, l'innocenza di Remus non gli avrebbe fatto pena!

«BUON COMPLEANNO REMUS!» urlarono all'unisono per poi buttargli l'acqua gelata addosso. Remus scattò in piedi imprecando mentre gli altri tre sghignazzavano. Dall'altra parte del dormitorio una Lily con il suo cuscino schiacciato contro le orecchie si stava chiedendo chi stesse urlando dal ridere alle tre del mattino e perché avesse un improvviso desiderio di morte.

«Cazzo cazzo cazzo!» urlò ancora e ancora Remus saltando da una parte all'altra. Dopo aver insultato tutto l'albero genealogico dei tre («E un caro saluto specialmente alle vostre madri, spero che abbiano trovato pace ora che voi siete qui!») riuscì finalmente a fermarsi. Remus urlò frustrato pensando già alla notte del suo compleanno che avrebbe passato da solo alla stamberga strillante senza nemmeno aver dormito la sera prima per colpa di quegli stronzi. «Dove dovrei dormire ora?! Il mio letto è zuppo!»

«Remus...» mormorò Sirius scioccato, anche gli altri due si erano bloccati a guardarlo.

«Cosa? Cosa ho?» chiese subito l'altro abbassando le palpebre nella paura che gli fossero spuntati gli occhi da licantropo prima della luna piena, ma non era possibile, la luna piena sarebbe stata la sera dopo, o no? Incrociò le braccia nascondendo le mani sotto le ascelle nella paura che gli fossero comparsi gli artigli. «Cosa c'è?!»

«Remus togli le braccia dal tuo stomaco.» disse James un po' titubante nel tono ma sicuro nella voce. Remus scosse la testa terrorizzato, cosa stava succedendo? Strinse ancora di più la presa sul suo petto, Sirius lo guardava quasi in trance.

«No, ditemi cosa c'è?!» urlò Remus come un animale in gabbia, non si era mai sentito così in pericolo in vita sua. Continuava a ripetersi che non poteva avere nessun segno della licantropia ma la sua ansia aveva preso ormai il sopravvento sul suo cervello.

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora