Capitolo LIII

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TW: CONSIGLIO LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE A MAGGIORENNI, MENZIONI DI STUPRO, VIOLENZA E PEDOFILIA, SE VOLETE SAPERE COSA SUCCEDE NELLA PRIMA PARTE SENZA LEGGERLA ANDATE IN FONDO AL CAPITOLO DOVE FARÒ UN RIASSUNTO SENZA MENZIONARE TUTTE LE COSE SOPRACITATE. Grazie per l'attenzione <3.

Take Me To Church - Hozier

30 Maggio 1975

Gideon strusciò distrattamente i piedi sulla moquette polverosa della biblioteca di Hogsmeade, uno dei luoghi che adorava di più al mondo. Semplicemente la trovava interessante, sottovalutata per certi versi.

Non era come la biblioteca della scuola, dove si respirava sempre un'aria di ansia e stress che trasudava dagli studenti sotto esame, e non era nemmeno rumorosa, visto che i malandrini tendevano a starne alla larga a meno che non venissero trascinati da Remus a forza. 

Quella di Hogsmeade era la biblioteca perfetta. Gli scaffali erano tondeggianti e creavano cunicoli impolverati e magici, dove ogni tanto si trovava qualche tavolo rotondo e rovinato dai tarli, con qualche vecchio mago che leggeva o si assopiva silenziosamente.
Era lì che aveva portato Evan quel giorno per studiare.
Lo aveva tirato fuori dal suo letto e lo aveva costretto a vestirsi, mentre Evan sbuffava nervoso.
Evan aveva confidato a Gideon che quel giorno era il compleanno di Xavier e Gideon aveva fatto di tutto per distrarlo.

Evan vedendo il luogo non aveva mosso nemmeno un muscolo facciale, ma aveva stretto un po' il braccio del rosso e a Gideon era bastato quello per capire che lo avesse colpito almeno un po'.

Ormai con Evan andava così, in una sorta di calma precaria e silenziosa, dove ognuno si godeva il momento senza pensare al dopo.
In quei mesi di scuola, dopo l'accordo, avevano litigato molto meno ed Evan era quasi arrivato a sopportare la presenza prolungata di Gideon nel suo spazio vitale, raccontandogli dettagli della Francia e aprendosi sempre di più.
Gideon d'altra parte si era ormai reso conto di starsi irrimediabilmente e inequivocabilmente innamorando di lui e la cosa lo faceva tremare di aspettative e ansie.

Sapeva in qualche modo che Evan non ricambiava, probabilmente non l'avrebbe mai fatto, eppure ogni volta che uscivano era sul punto di rivelarglielo, di sputare quel rospo che lo stava dilaniando da dentro.

«Lo sai che non mi fermerò anche se non mi ascolti, giusto?» sibilò Evan piegando piano la testa da un lato per spostarsi un ciuffo di capelli che lo stava infastidendo da più di mezz'ora. Aveva l'aria stanca, come se non avesse chiuso occhio. La lanterna fioca della biblioteca creava uno strano gioco di luci sulle guance di Evan, dandogli delle strane lentiggini luminose che, combinate al completo blu che indossava, ricordarono a Gideon la Notte Stellata di Van Gogh. Gideon non era un pittore, ma avrebbe volentieri immortalato quell'immagine su tela se avesse potuto. Ogni piccolo particolare di Evan gli mandava lo stomaco in subbuglio, il cuore soggiogato a quella perfetta divinità che si mostrava sotto forma umana davanti a lui. «Gideon?» Gideon sobbalzò sorpreso e si rese conto di non essere riuscito a non perdersi nei suoi pensieri. Pensava ad Evan anche quando era con Evan.

«Stiamo studiando da tre ore, Evan, non puoi darmi una pausa per guardarti?» Lo provocò allungando una mano verso il libro che Evan aveva alzato per coprirsi dalla sua vista, invalicabile come il più alto dei muri. Gideon sperò che Evan stesse arrossendo segretamente, ma non ci contò più di tanto. «C'è qualcuno?» chiese bussando sulla copertina rigida, poi si alzò abbastanza da superare quello stupido libro e guardare il volto di Evan.

Ovviamente non trovò nessuna guancia rossa e nessun labbro fra i denti, semplicemente un Evan che leggeva, per niente interessato agli stupidi flirt di Gideon. «Prenderò una pausa quando sarò morto.» disse senza nessun segno di sarcasmo nella voce «Inoltre dovresti studiare se vuoi almeno andare decentemente agli esami di fine anno...»

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora