Capitolo 1-Prologo

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Dicembre 2020

A volte mi chiedo che cosa si provi a non avere più la sensibilità del proprio corpo, non sentirsi padroni di se stessi, non sentirsi più liberi di gestire ogni singolo movimento. Come si fa? A trascendere dal proprio corpo? Come si fa a non avere più il controllo? Ti sforzi più di quanto tu sia in grado di fare ma non ci arrivi, è qualcosa più grande di te. E' come se qualcosa abbia il potere di separarti dal tuo proprio essere, dal tuo io, privandoti della tua essenza. Sì, la tua propria essenza.

Provo a muovermi, Dio quanto lo vorrei. Ma non posso, non ci riesco. Le mie braccia, le mie gambe, tutto il mio corpo è inerme. Immobile. Dannazione... Apri gli occhi! La mia voce interiore mi spinge a fare qualcosa, a reagire. Sento le palpebre come due macigni sul mio viso, Continuo a dimenarmi ma realizzo che ho perso il pieno controllo di me stessa e, per quanto mi sforzi di fare qualcosa, resto ferma.

"Fermati, ti prego!". Sento che con queste parole ho esaurito le uniche forze che avevo. Vorrei poter gridare, ma mi è impossibile. Come se delle mani strette intorno al collo mi impedissero di farlo, quasi a farmi perdere il respiro.
La terra fredda e bagnata mi graffia la schiena mentre qualcuno mi ci trascina sopra. Con le mani provo a fermarmi ma sento solo dolore alle unghia, sento qualcuno spezzarsi. Un colpo ed un altro ancora alla mia testa, un dolore che cresce sempre di più. Sono delle scale, qualcuno mi sta trascinando giù da delle scale.

Riesco a scorgere una luce improvvisa che mi investe improvvisamente ma faccio fatica ad aprire gli occhi. C'è una lampadina, una di quelle che si trovano negli scantinati. Dondola su se stessa, oscilla da destra a sinistra e, di nuovo, da sinistra a destra. Il mio respiro si fa più affannoso, sudo freddo. La mia vista si sbianca di colpo, non vedo nient'altro, solo il buio contro di me.

La sua voce mi avvolge come una coperta morbida e calda in una fredda notte d'inverno. Sono protetta, finalmente mi sento protetta. È sempre stato così con lui, fin dall'inizio. Anche una semplice parola era rifugio sicuro per me. Fuori la tempesta, con lui la pace. Mi è sempre bastato incrociare i suoi occhi per sentirmi rapita, in un mondo parallelo dove tutto era diverso, più puro, più inebriante. Più eccitante.
"Jess...".
Sto sognando?
Lui inizia a sfiorarmi con le punte delle dita. Riesco a percepire ogni suo movimento, ad ogni tocco un brivido nuovo per me. Sento la pelle d'oca mentre mi scosta i capelli tutti da un lato e inizia a percorrere il mio corpo con le labbra, dal collo, giù per la schiena, fino alle mie natiche. Dio, potrei dire che sento le farfalle nello stomaco ma, adesso, le sento ovunque sul mio corpo. A tratti, riesco a sentire la freschezza della sua lingua su di me. Ed il mio corpo è vivo. Sì, adesso è vivo.
Con le mani mi afferra per i fianchi e mi siede su di lui, perfettamente sul suo sesso, come se fossimo due pezzi perfetti di un puzzle che si incastrano l'uno con l'altro. Siamo nudi, sì lo siamo ed è terribilmente meraviglioso. Siamo due corpi ma è come se fossimo un tutt'uno. Ci muoviamo adagio, armoniosamente, come se tutto fosse così naturale, come se non ci fosse uno schema ed è così che deve andare.
"Jess?".
"Sì?". Posso parlare, sì, adesso è tutto più semplice. Con lui.
"Ti amo".
Poggio la mia schiena sul suo petto, mi giro verso di lui e adesso le nostre labbra possono incontrarsi perfettamente. Sento il piacere dilagare dentro di me raggiungendo ogni centimetro del mio corpo.
"Anch'io... Anch'io ti amo Chris".

La luce della lampadina che oscilla mi sveglia. Sono di nuovo dentro l'incubo che mi ha già imprigionata. Adesso, il rumore di una porta che si chiude. Vedo un'ombra avvicinarsi lentamente a me. Vedo tutto sfocato fino a quando non mi focalizzo sulla pistola puntata dritta sulla mia faccia.
Adesso il buio, ancora.

OLTRE OGNI COSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora