Capito 17-Jess

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La gente continua a passarmi accanto continuando a sbattermi contro come se lo stesse facendo di proposito. Vedo tutto sfocato attorno, Dio Jess... Perché l'hai fatto? Credo di aver finito due birre nel giro di dieci minuti, praticamente nemmeno il tempo di essere venuta qui.
"Scusa...", la tipa che mi è finita contro mi supera guardandomi con disapprovazione, come se fossi l'unica brilla qui. Divertirmi. Sì, mi ero promessa di farlo, di prendere la vita diversamente, di imparare a scoprirla in una luce diversa. Mi ero promessa di smettere di fare domande, di smettere di indagare, di far prevalere il mio istinto piuttosto che la ragione. Con Chris andava tutto bene, non posso negarlo ma solo fino a quando l'ho voluto io, fino a quando non ho iniziato a fare domande alle quali non ho mai ricevuto risposta. Quelle domande che pensavo di riuscire a tenere a bada, ma mi sbagliavo. Di nuovo. Ogni qualvolta ho cercato di avvicinarmi a lui, di capirlo meglio, di fare luce sull'ombra della sua vita mi ha sempre respinta ed io ho sempre fatto un passo indietro come conseguenza. È sempre stato come se io volessi raggiungere qualcosa di irraggiungibile e sempre più lontano. Ed è una sensazione terribile, annullarsi, per se stessi, per gli altri. Il suono delle risate attorno a me, quasi mi perseguitano anche se continuo a spostarmi alla ricerca di un po' di pace, evidentemente impossibile da trovare qui. Mi scoppia la testa, vorrei andare a casa e sprofondare nel cuscino del mio letto. Quello sì che mi farebbe stare bene. Stare sola e perdersi nel silenzio di casa mia. Chris, Chris e ancora Chris. È nella mia mente, il mio chiodo fisso. Mi fa perdere la testa, disarmandomi totalmente, prendendo tutti i miei punti più deboli e appropriandosene, lasciandomi inerme. È come se non riuscissi più a controllare l'effetto che mi fa, del resto è sempre stato così fin dalla prima volta che l'ho visto. La cosa peggiore di tutto questo è sentire il bisogno di lui, il desiderio di lui. Ma com'è possibile?!  Odiarlo e volerlo, allo stesso tempo? Sento di volergli urlare contro tutto quello che penso, dirgli che mi sta facendo del male tenendomi fuori dalla sua vita. È Chris, il suo modo di essere, il suo modo di fare a rendermi così. Stiamo insieme da tre mesi ormai ma quello che mi chiedo è... Stiamo davvero insieme? Che cosa so di lui? Lui che cosa sa di me? Della sua vita, di tutto quello che ha fatto, dei progetti che ha per il futuro? Niente. Non ne abbiamo mai parlato, affrontato il tema. È tutto un mistero, un enigma per me. Per quanto io provi a capire che cosa l'abbia segnato così tanto da farlo diventare così come è oggi non ci riesco, è come se cercasse sempre di evitare i discorsi, di divagare. E quei suoi incubi all'inizio erano diventati incubi anche per me, non sapevo come aiutarlo, come gestirli. Ogni volta provavo a capirci qualcosa, a parlargli per superarli insieme ma niente, era solo un muro piantato davanti la mia faccia. Mi diceva solo di stringerlo a me e funzionava, stava meglio. E devo dire che sta meglio, da circa due mesi riesce a dormire come la gente normale, e anche io. 
"Pensi di finirla tutta?".
"Che ti importa?".
"Jess, stai esagerando. Non ti reggi quasi in piedi. Cos'é? La terza?".
"Sto bene Eric, non preoccuparti per me".
"Ben sta per soffiare sulle candele, andiamo?".
Eric mi prende per mano ed io lo seguo giù per le scale. Ma poi mi fermo guardandolo. "Sai che avevi ragione?".
"Che vuoi dire?".
"Che mi avrebbe fatto del male".
"Jess, ne riparliamo in un altro momento".
"No!", lascio la sua presa, "Lui è uno stronzo".
"No", ride, "È semplicemente Chris".
Ben è lì, in fondo sul bordo piscina, ha sistemato un piccolo tavolo pieno di luci con al centro una torta a tre piani e delle fiaccole tutte attorno. È uno spettacolo bellissimo, Benny è bellissimo. Si china e soffia tutte le candele, sono trenta così come gli anni che ha appena compiuto oggi. Oggi, il 13 Giugno, uno dei giorni più importanti della mia vita. Guardo il mio migliore amico, è felice e lo sono anche io perché non so che cosa avrei fatto senza di lui in ogni singolo giorno della mia esistenza. La musica parte di nuovo a tutto volume e tutti ricominciano a ballare, altri a tuffarsi in piscina. Degli schizzi d'acqua mi arrivano addosso, quasi ne vorrei ancora, mi rinfresco, ne ho bisogno.
Eccolo lì, in disparte con la sua Heineken in mano. Non appena mi vede, Chris si alza per venirmi in contro.
Cerco di scappare, il più lontano possibile ma Ben mi ferma facendomi tornare indietro. "Vieni tesoro". Mi prende per mano e mi porta lì in fondo dove ci sono gli altri, Mia, Emma, Eric, e anche Chris. Incrociamo gli sguardi per un attimo, poi lo evito. Non so perché, in questo momento mi dà sui nervi, anche il solo fatto che mi guardi.
"Volevo cogliere l'occasione per ringraziare voi, i miei amici, per essere venuti qui. Amo i compleanni, soprattutto quando si tratta del mio".
Ridiamo alle sue parole, Benny è egocentrico rispetto a me, ama mettersi al centro dell'attenzione, ha sempre amato farlo. Io non sarei mai riuscita a prendere un microfono e a parlare di fronte a così tanta gente. "Vorrei prendermi qualche minuto per ringraziare soprattutto delle persone a me molto vicine. Mia che mi ha aiutato nell'organizzazione di questa meravigliosa festa. Emma, voglio ringraziare anche te, anche se ormai da mesi mi hai rubato il ragazzo", indica Eric e tutti scoppiamo a ridere, "Ma ti voglio bene lo stesso. E tu, Jess, voglio dirti che sei speciale in tutto quello che fai per gli altri, e per me soprattutto". Parte un applauso e Benny quasi si commuove. "Ad ogni modo", cerca di ammortizzare il momento come lui sa sempre fare. Prende una bottiglia di prosecco e riempie alcuni bicchieri. Ne prende uno e lo alza in direzione di Chris dopo aver guardato l'orologio sul polso, "È mezzanotte! Buon compleanno a te, anche se mi dispiace molto che sarà l'ultimo che condividerai con noi visto che dopo l'estate andrai via".
Tutti ci giriamo a guardarlo. Chris resta di stucco, è chiaro che non si aspettava una cosa simile.
"Che c'è? Emma mi ha detto che oggi è il tuo compleanno, dobbiamo festeggiare!". Ben si guarda attorno ridendo ma il suo sorriso si spegne non appena vede tutti noi a disagio. Oltre che disagio, quella che ho io è rabbia, tanta rabbia. "Okay, forse avrei dovuto stare zitto...".
Chris guarda Eric che cala di colpo il viso, è chiaro che si tratta di un segreto detto da Eric ad Emma e che Emma, evidentemente, non è riuscita a tenere per sé.
Faccio dei passi indietro, sento che questo è troppo. Mi manca il respiro, ho bisogno di andare fuori.

"Dannazione!". Do un colpo alla macchina, ma me ne pento subito pensando che è quella di Eric. Ma non per molto visto che tutti sanno che sta succedendo con Chris tranne me.
"Che stai facendo?!".
"Voglio andare a casa".
"Prima dobbiamo parlare!".
"Okay, chiamo un taxi...". Chris mi toglie il telefono dalle mani, "Ridammelo!".
"Perché fai così Jess?".
"Così come? Eh! Parla una buona volta!".
"Per favore, parliamo".
"Ah adesso vuoi parlare?! Adesso?!".
"Quella tipa stava solo parlando con me, non era niente di importante!".
"Stava solo parlando?! Le sue mani erano su di te! E comunque ci sono cose molto più importanti di questo".
"Dimmi tutto quello che vuoi Jess ma ti prego non andare". Gli occhi di Chris sono pieni di lacrime. Per la prima volta, lo vedo in questo stato. Al punto di piangere. Okay Jess, non ricominciare a psicanalizzarlo. Ma come faccio a restare indifferente a tutto questo?
"Se solo riuscissi ad aprirti con me... Chris... Ci provo da tre mesi, a parlarti... A capirti ma... La verità è che non ci capisco più niente".
"Di nuovo Jess? Non posso crederci...", scuote la testa incredulo.
"Sì! Di nuovo!". Mi prendo qualche minuto per respirare, mi sento completamente annientata da tutta questa situazione. Quando mi giro verso di lui è seduto su un gradino delle scale che portano alla casa di Ben. Sembra esausto. "Cosa siamo noi da tre mesi? Stiamo insieme?".
"Che stai dicendo?!".
"Perché se stiamo insieme, allora, non capisco perché ti rifiuti ogni santa volta di parlarmi. Dio... È così difficile spiegarmi che ti è successo? Il perché di quegli incubi per esempio?".
"Jess...".
"No! Non di nuovo! Non ci cadrò ancora, non crederò più alle tue parole! Non puoi pretendere di stare insieme a una persona solo per... scopare. C'è dell'altro, come per esempio dire alla tua ragazza che oggi è il tuo compleanno o... che dopo l'estate partirai", mi spezza la voce.
Cala il silenzio. Per dei minuti che sembrano infiniti dove entrambi sembriamo davvero esausti.
"Hai ragione...", si alza e inizia a fare dei gesti esasperati cercando di tenere a bada i capelli che gli ricadono sul viso , "Avrei dovuto dirtelo ma...".
"Ma cosa Chris?".
Si ferma e mi guarda. Riesco a vedere quanto stia male. "Non ne ho avuto il coraggio".
"Beh... Allora dovresti imparare ad averne. Hai trent'anni... Oh scusa, trentuno oggi, e ne dimostri almeno la metà".
"Non posso stare qui, non posso Jess".
Non posso crederci, sta succedendo sul serio. Non avrei mai dovuto credergli quando mi ha detto che sarebbe rimasto, d'altronde non sapevo niente di lui nemmeno allora.
"Vieni con me".
Quelle tre parole risuonano nella mia testa una e più volte ma l'unica cosa che mi viene da fare adesso è ridere. "Fai sul serio?!".
"Sì, voglio che tu venga con me". Chris si avvicina e mi prende le mani tra le sue. "Ti prego".
Il mio cuore si stringe, riesco a sentire una fitta dentro di me, dentro lo stomaco ed un nodo in gola che inizia a farmi terribilmente male. 
"Che cosa so di te? Te lo dico io... Niente!". Mi sento improvvisamente come se mi fossi liberata di un gran peso, finalmente. Ma, allo stesso tempo, mi sento terribilmente vuota, già lontana da lui. "Credo che dovremmo prenderci del tempo...".
"Che stai dicendo?". A quelle parole Chris molla le mie mani e mi guarda incredulo, destabilizzato.
"Sto dicendo che è finita, per quello che conta. Qualsiasi cosa c'era tra di noi è finita". Ogni parola è stretta da quel nodo che non mi fa quasi più parlare.
"Non lo vuoi davvero".
"No, ma non voglio nemmeno trascorrere un solo giorno ancora con un estraneo accanto".
"Credi davvero di poter stare senza di me? Senza quello che abbiamo, senza quello che provi ogni volta che ti tocco...", Chris si avvicina e inizia a poggiare le sue labbra nelle mie orecchie. Ad ogni parola una vibrazione che mi attraversa il corpo.
"No, non lo credo. L'unica cosa che credo è che tu stai continuando a farmi del male e la cosa peggiore è che nemmeno ti importa".
"Jess, tu sei così speciale. Il problema non sei tu in tutta questa situazione, sono sempre stato io. Ti prego, non farci questo".
E restiamo così, a toccare i nostri corpi, poggiandoli l'uno sull'altro. Chris mi accarezza il viso, il suo tocco è diverso oggi. Sembra un addio, ogni movimento sembra pronto per salutarci per l'ultima volta. Ed è così doloroso, non ho mai provato tutto questo, nemmeno in quei dieci lunghi anni con Dan. Il dolore così non l'ho mai vissuto.
"Jess? Vieni con noi?". Tempismo perfetto, Emma e Mia mi raggiungono ma, dopo averci guardati, si rendono subito conto che qualcosa non va. "Forse è meglio tornare dopo...".
"No. Vengo con voi". E mi giro, lasciando lì Chris senza dire altro. E il mio cuore si spezza. Quando gli do le spalle per andare verso le mie amiche sento le mie gambe volermi mollare da un momento all'altro. Il mio respiro accelera, credo di non farcela. Voglio girarmi e correre da lui, dirgli di provarci ancora, dirgli che credo in noi e che, qualsiasi cosa sia, la supereremo insieme ma... Mi volto nella sua direzione e non c'è più. Chris non c'è più. 

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