Capitolo 60 - Jess

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"Sono indecisa tra questi due". E' da almeno un'ora che poggio questi due vestiti su di me allo specchio e non so quale sia più appropriato per stasera. "Il nero o quello nude?".
"Beh... Considerando che il tuo armadio è pieno a tappo di vestiti neri ti suggerisco quello nude", mi dice Mia mentre lima le sue unghie. Sembra piuttosto nervosa, come... sulle spine. 
"Sono entrambi splendidi Jess, sarai fantastica in ogni caso".
"Sono entrambi splendidi Jess", Mia imita Emma e poi scoppia a ridere.
"Voglio vedere quanto riderai stasera visto che hai invitato il tuo... ragazzo ad uscire con noi".
Alle parole di Emma, Mia diventa improvvisamente seria. "Che c'è? Adesso non fai più la spavalda?".
"Oh mio Dio!", Ben entra in camera mia guardando a bocca aperta gli abiti che tengo tra le mani, "Ha ragione Em, sarai splendida in ogni caso e tu!", indica Mia, "Quando volevi dirmi che stasera conosceremo il tuo nuovo ragazzo?".
"Beh, considerando che non ha mai avuto un vero ragazzo...".
"Adesso fai tu la stronza Em?".
"Che c'è Mia? Che cosa si sente quando ci si trova dall'altra parte e tutti ti sfottono?".
"Smettetela voi due!", poso l'abito nero nell'armadio e poggio quello nude sul letto, "E comunque, non lo sapevo nemmeno io". Sì, sono soddisfatta della mia scelta.
"Ve lo stavo per dire ma Emma è stata così gentile da anticiparmi...", Mia la guarda facendole un sorriso forzato. 
"Ehi...", mi siedo accanto a lei, "E' normale che tu ti senta così". Guardo la mia migliore amica e noto una luce diversa nei suoi occhi, il che mi sorprende perché non è proprio da Mia trovarsi in questo stato. Di solito, ha sempre sfottuto Emma ogni volta che parlava di Eric con gli occhi a cuoricino e, adesso, è lei ad averli. 
"E va bene! Credo che mi sto... Mi sto...".
"Ti stai?". Ben ci raggiunge sul letto insieme ad Emma, curioso.
"Innamorando". 
Benny inizia a saltellare battendo le mani mentre io ed Emma abbracciamo Mia. 
"Allora è qualcosa di serio stavolta...".
"Sì Jess, credo di sì". Mia quasi arrossisce mentre fa quell'affermazione. 
E, per un attimo, mi sento felice. So che Emma tra poco inizierà i preparativi per il matrimonio e, adesso, vedere Mia innamorata per la prima volta è qualcosa di incredibile. 
"Ma non fatene parola con nessuno", ride, "E' un segreto!".
"L'amore non deve nascondersi...".
"Non ricominciare con le tue frasi sdolcinate Emma!", Mia sbuffa tornando a limarsi le unghie.
Ben ne approfitta per avvicinarsi a me, "Come sta tua madre?".
"Sarà dimessa domani dall'ospedale... Credo che andrò a trovarla".
"Hai un gran cuore Jess, tuo padre sarebbe orgoglioso di te", mi abbraccia ed io mi perdo in quella stretta di cui avevo così tanto bisogno,  "Bene... Allora, siete pronte stronzette?".
"Sì, devo solo vestirmi", chiudo la mia pochette ed esco fuori da sotto il letto le mie chanel nere.
"Allora io sono sotto, vi aspetto in macchina". Ben scende giù e Mia lo segue.
"Sei bellissima Jess", Emma mi sorride dallo specchio mentre mi vesto. "Con quel vestito farai impazzire Chris stasera".
"Già... Peccato che lavorerà quindi...".
"Sei sicura? Insomma... Intendo di andare proprio al Belle Vue?".
"Sì... E' giovedì sera, è una semplice serata tra amici e voglio trascorrerla in uno dei locali più carini che conosco".
"E' giovedì sera, è una semplice serata tra amici e vuoi vedere anche Chris".
"Okay!", ridiamo all'unisono, "Voglio vederlo, è vero. Voglio solo... sapere che sta bene".
"Tu lo ami tanto... Si vede Jess".
Mi guardo allo specchio mentre chiudo la cerniera laterale di questo mini tubino che indosso. "Okay, sono pronta".

"Ma in questo posto scherzano?!", Ben spalanca gli occhi mentre guarda il menù, "Non ho mai visto prezzi così!".
"Vuoi abbassare la voce?", Mia lo zittisce guardandosi attorno.
"Per prendere un piatto di pasta qui devo lavorare per tre giorni!".
"Andiamo... Stai esagerando...".
"Ascolta Jess... Capisco che siamo qui come scusa per tenere d'occhio il gran bel fustone che hai come ragazzo ma, la prossima volta, un po' meno! Mi fermerò all'antipasto", Ben chiude il menù come un bambino indispettito, il che mi fa ridere troppo. "Il tuo ragazzo è sempre così ritardatario?", si rivolge a Mia guardando l'orologio. 
"Sarà qui a momenti...".
"Magari se n'è già pentito, come me dopo aver visto quel menù da brividi".
"Gli ho detto alle nove...", Mia si guarda alle spalle e poi illumina il display del suo cellulare. E' chiaro che è in ansia.
"Sono... quasi le nove e venti", Ben si ferma all'improvviso, "Spalle da urlo a ore tre". Mi fa l'occhiolino facendomi un cenno con la testa.
Quando mi giro vedo Chris venire verso di noi. Caspita, non mi stancherei mai di guardarlo. E' così... sexy, ancora di più con quella camicia che non vorrei far altro che strappargliela di dosso. Non appena arriva al nostro tavolo si ferma e, mentre tira fuori dal taschino posteriore dei pantaloni il suo tablet per prendere le ordinazioni, si ferma a guardarmi. "Buonasera e benvenuti. Mi occuperò del vostro tavolo per tutta la serata, avete già scelto che cosa ordinare?".
"Cos'è tutta questa formalità? Che c'è?! Dobbiamo far finta di non conoscerci?", Ben guarda prima me e poi Chris, "Ho capito, sarà uno dei vostri giochi erotici...".
"Ben! Ma che dici?!".
"Non ho detto nulla di male Jess e, poi, anche io farei qualsiasi tipo di gioco con un figo come lui". 
"Grazie", Chris ride cercando di mantenere la sua compostezza. Il suo modo di fare stasera mi eccita incredibilmente, vorrei alzarmi, prenderlo per mano e tornare nel bagno dove abbiamo fatto sesso quel lunedì indimenticabile.
"Veramente...", Mia continua a guardare la porta di ingresso del locale, "Stiamo aspettando qualcun altro ma... Nel frattempo, puoi consigliarci qualcosa?".
"Sì, il nostro è un menù ricco, dagli antipasti alla pasta, dalla carne al pesce e, se volete, potete provare anche una delle nostre fantastiche pizze gourmet", mentre Chris parla non mi stacca gli occhi di dosso, si sofferma soprattutto all'altezza delle gambe che io accavallo di proposito. Vedo che deglutisce sistemando il suo papillon.
"Eccolo!", Mia si alza correndo verso un tipo che sta entrando adesso al Belle Vue. Poi, torna con lui mano nella mano. "Lui è Robert, Robert loro sono i miei amici".
Ci alziamo uno ad uno a stringergli la mano, è proprio il tipo di Mia: l'aria da cattivo ragazzo, pieno di piercing e tatuaggi. "Scusate il ritardo ma c'era del traffico e ho finito solo mezzora fa di lavorare...".
"Allora... Torno dopo".
"No!", Mia ferma Chris, "Jess, non fai le presentazioni?". 
Gli occhi di tutti sono su di me mentre vengo colta alla sprovvista da Mia. Guardo Chris che accenna un sorriso aspettando quello che ho da dire, senza aggiungere una parola. E' chiaro che sono in difficoltà e nessuno mia aiuta... "Sì Robert, lui è Chris, il mio... carissimo amico".
A quelle parole Chris fa passare la sua lingua tra i denti, poi china lo sguardo sorridendo. "Piacere, sono il carissimo... amico di Jess", gli porge la mano enfatizzando l'aggettivo che ho usato, "Adesso, vi lascio del tempo per decidere che cosa volete". 
"Il tuo carissimo amico?", mi dice Emma all'orecchio ed io non posso evitare di ridere.
"Allora, Robert...", Ben spezza l'imbarazzo di Mia, "Di che cosa ti occupi?".
"Già, raccontarci un po' di te visto che la nostra cara mia non ci ha detto nulla sul tuo conto fino ad ora", Emma fa un'occhiolino a Mia che è chiaramente nervosa. So che sta tacendo forzatamente e che, proprio adesso, gliene direbbe di ogni.
"Faccio il contabile in banca".
"Wow... Hai capito Mia... Complimenti", Emma si gira verso Eric che le lancia una frecciatina con gli occhi, "Che c'è?! Da quanto tempo state insieme?".
"Un mese... All'incirca".
"Come ti tratta? Di solito è una stronza...".
"Emma!".
"Dai, sai che scherzo sempre Mia... Andiamo! Raccontatemi come vi siete conosciuti?".
"Beh, ecco... Il capo di Mia mi ha telefonato per una consulenza quindi...".
"Lavori per Alexander Mendoza? Anche tu? Quel tipo ha proprio delle grandi risorse...". E' chiaro che Emma si riferisce anche a me. Devo ammettere che stasera è più divertente del solito mentre si diletta a vendicarsi di tutte quelle volte che Mia l'ha messa in imbarazzo.
"Diciamo che è uno dei più importanti clienti della mia banca".
"Tua?".
"O, meglio, della banca di mio padre".
"Oh... Devo dire che ci hai proprio sorpresi questa sera Mia!".
"Basta con il terzo grado!", interrompo Emma, "Così finiremo per fare una brutta impressione! Piuttosto, rimandiamo a dopo la chiacchierata e concentriamoci sul menù. Io torno subito", mentre tutti iniziano a contemplarlo, mi allontano verso il bagno.
Do una sistemata al rossetto e lavo le mani e, mentre l'acqua scorre, non posso fare a meno di pensare a come Chris mi guardava prima. I suoi occhi percorrevano il mio corpo, ed io potevo sentirli come se fossero le sue mani a farlo. 
"Hai proprio una bella faccia tosta", dallo specchio vedo Kristine Mendoza in piedi davanti la porta del bagno a braccia conserte mentre mi fissa. Ha un'aria autoritaria, non mi piace.
"Salve, signora Mendoza", la supero ed esco per tornare al tavolo ma lei mi ferma afferrandomi per un braccio. 
"Non ci provare! Non toccarmi mai più, hai capito bene?".
"Pensi di poter venire qui a fare quello che vuoi?". 
"Non so di che stai parlando...".
"Che cosa credi? Che questo sia un locale squallido?".
"Non sarei qui con i miei amici se lo pensassi".
"Oh andiamo Jessye, le conosco quelle come te. Sei qui solo perché ci lavora il tuo ragazzo. Che c'è?! Vuoi tenerlo d'occhio?!".
"E, anche se fosse, qual è il tuo problema?".
"Il mio problema è che non permetto ad una come te di venire a sporcare l'immagine del mio locale".
"Lo stai facendo tu con questa sceneggiata". Le do le spalle per andarmene ma lei mi ferma di nuovo. 
"Non pensare che finisce qui!".
"Finisce qui cosa?! Io nemmeno ti conosco!".
"Prima abbindoli mio fratello e poi vieni qui a fare spettacolo".
"Spettacolo?! Spettacolo di cosa?!".
"Che succede qui?", Chris si mette tra noi, "State alzando la voce e i clienti...".
"Vedi quanto mi importa dei vostri clienti!", lo faccio di lato e vado verso Kristine.
"Jess, andiamo, torna al tavolo!".
"Torna al tavolo?! E' lei che ha iniziato ad insultarmi!".
"Insultarti?! Tu sei venuta a scopare nel bagno del mio locale e sono io ad insultarti?!".
"Come lo sai? Chi te l'ha detto? Tu?", mi giro verso Chris.
"No! Jess...".
"Non importa che me l'ha detto, quello che conta è che dovresti stare attenta ad andare in giro a fare la puttana da quattro soldi".
Vado verso di lei ma Chris afferra in tempo la mia mano e mi porta verso lo spogliatoio accanto al bagno. "Che diavolo fai!", mi svincolo dalla sua presa.
"Stavi per picchiarla!".
"E che c'è di male in questo? Lo fai sempre tu!". Resto così faccia a faccia con Chris mentre cerco di respirare e ritrovare la calma. "Le hai detto quello che è successo tra noi!".
"No Jess, non sono stato io, sicuramente qui qualcuno ha parlato... Qualcuno che ci ha visti".
"Perché mi odia tanto?", faccio una pausa e la rabbia prende di nuovo il sopravvento su di me, "Per te! Lei mi odia per te! E, per odiarmi così tanto, c'è stato più di un drink tra voi quella sera!".
"Jess! No! Che stai dicendo?!".
"Va al diavolo!", sto per uscire ma Chris mi ferma, "Non toccarmi!".
"Jess, ti prego... Ascoltami! Mi dici sempre di superare la rabbia e di affrontare le cose senza essere così... impulsivo e adesso sono io a chiederti di fare lo stesso. Per favore...".
"Che cosa vuoi?".
"Jess, ti amo", prova a toccarmi il viso ma quasi con esitazione, timoroso di come potrei reagire. "Ti giuro che non sono stato io a dirglielo, non lo avrei mai fatto e non so perché ti odia tanto ma io non le ho mai dato motivo di credere niente. I miei occhi sono solo per te".
Vorrei baciarlo, tirarlo a me e sentirlo ma l'unica cosa che faccio è indietreggiare. "Okay", mi chino per prendere la mia pochette sul pavimento, "Adesso tornerò dai miei amici per non rovinare la serata a Mia ma... Manda qualcun altro al tavolo".
"Jess...".
"Fallo o me ne andrò". Esco dallo spogliatoio e trovo Kristine proprio lì fuori. Mi guarda lanciandomi un'aria di sfida ma io la ignoro e torno dai miei amici.
"Che ti è successo? C'era la fila al bagno?".
"No, è tutto a posto", mi sforzo di sorridere a Mia ma Ben mi lancia un'occhiataccia, "Avete scelto cosa ordinare?".

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