Capitolo 81-Jess

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                                                                         24 Dicembre

Una volta, in un sogno, mi hai avvertita dicendomi che niente è come sembra. Forse, in qualche modo, anche tu volevi aiutarmi e questo è quello che mi dà la speranza di credere che ci sei e che, così come ho sempre sperato, tu sei sempre lì a proteggermi come facevi una volta. Ed io vorrei davvero credere a tutto questo ma, sopra ad ogni cosa, vorrei lottare per renderti orgoglioso di me. Mi sono sforzata, e Dio solo sa quanto, per dimostrarti che ce l'avrei fatta, che sarei diventata qualcuno che avrebbe lasciato un segno in questo mondo, perché questo è quello che mi hai insegnato proprio tu. Mi dicevi sempre che la nostra vita ha due soli scopi, essere felici e lasciare di noi un buon ricordo, delle buone azioni che siano servite a qualcosa o a qualcuno. Mi hai insegnato la tenacia di non smettere mai di credere che si può sempre andare avanti e che se si cade ci si rialza ancora più forti, ma il continuo bisogno di sentirti dire che sei orgoglioso di me mi ossessiona da quando non ci sei più. Eppure, questa è l'ultima cosa che Chris mi ha detto quel giorno terribile, quel giorno in cui è come se qualcuno mi avesse strappato di nuovo una parte importante della mia vita.
Vorrei poterti incontrare di nuovo papà, pagherei per avere la possibilità di dirti tutto quello che sento dopo quello che è successo negli ultimi mesi, perché quando parlavo con te ogni problema non mi sembrava poi un vero problema e tutto aveva una soluzione. Non avrei mai potuto immaginare di arrivare qui oggi e di guardarmi alle spalle rendendomi conto di tutto quello che ho perso, e ho perso davvero tanto. È stato un anno difficile ricco di tante conquiste ma, soprattutto, di una nuova scoperta di me stessa. Ne ho passate tante e sono rimasta anche un po' più vuota, senza nemmeno rendermene conto in tempo. Tutto mi è sfuggito di mano, è sfuggito al mio controllo, ma tutto questo è iniziato molto prima con la tua morte. È stato lì che ho realizzato di aver trascorso la maggior parte della mia vita sottovalutando quelle cose apparentemente banali ma con così tanto valore, come uscire fuori e sorridere nel vedere che, nonostante tutto, il mondo resta pur sempre bello. Ed è stato sempre lì che avrei voluto di nuovo indietro quelle stesse cose banali, che poi forse tanto banali non erano. Poi, ho incontrato lui, il grande amore della mia vita, l'uomo per cui ho ritrovato e perso me stessa allo stesso tempo, una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all'altro e che ho sempre sentito il bisogno di disinnescare, anche quando non avevo più nemmeno le forze di farlo ancora. Mi sono sempre sentita così con Chris, inerme di fronte a lui ma con quella stessa tenacia che mi hai insegnato tu che mi spingeva sempre a capire quali fossero i suoi fantasmi, anche se la maggior parte delle volte fallivo. Io mi sentivo così piccola di fronte a così tanta grandezza perché sì, l'ho sempre considerato un gigante ma pieno di fragilità, per poi scoprire, alla fine, di essere più simili di quanto io potessi mai immaginare. Scoprire che, in fondo, eravamo legati e che lo siamo sempre stati, con gli stessi scheletri nell'armadio, senza nemmeno saperlo. Tutti questi lunghi venti anni dalla stessa parte, lui tormentato dall'altra parte del mondo e io qui a cercare una verità che, poi, si è rivelata più terribile di quanto pensassi. Chris mi ha ridato il piacere di guardarmi allo specchio, di valorizzarmi e di credere in me stessa. Amando lui ho iniziato ad amare un po' più me stessa, ho ricominciato a vivere fino a quando qualcuno non ha deciso di portarmi via la mia migliore amica e scoprire che questo qualcuno era mio fratello è stato come rendermi conto che tutta la mia intera vita è stata una grande bugia. Vorrei poterti chiedere tante cose papà, ma soprattutto perché mi hai tenuto nascosta la vera natura di Garret anche se so già che l'hai fatto per proteggermi. Chissà come ti sarai sentito a sostenere il peso di una verità così scomoda, ci hai rimesso pure la vita per questo e non solamente tu. E, adesso, io mi ritrovo qui a dire a me stessa di ricominciare ancora, per l'ennesima volta. Ma come posso farlo papà? Questi mesi mi hanno tolto tanto e mi chiedo come io possa rialzarmi ancora? Vorrei che tu fossi qui a urlarmi contro per spronarmi e a dirmi come diavolo posso fare a tirare ancora fuori la stessa forza che tu mi hai insegnato ad avere. Vorrei solamente uno di quei tuoi abbracci che per me erano come una scossa di energia che mi annientava e mi faceva tornare a vivere di nuovo. Ma sì, per quanto possa essere difficile, devo provare ad ascoltare la tua voce che mi ricorda di fare ancora
uno sforzo per rimettermi in piedi. Mi rialzerò ancora papà, per te, per Emma. Per Chris.
Sistemo i fiori nel vaso di mio padre e sfioro la sua foto sulla lapide. "Buona Vigilia di Natale papà", gli dico ad alta voce con la solita convinzione che lui possa sentirmi.
"Sei pronta?", Mi dice Mia mentre vado verso la sua auto.
"Sì...".
"Andiamo, adesso ti accompagno da lui".

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