Capitolo 65-Jess

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"È come se avessi chiuso gli occhi per un attimo, solamente per un attimo, e poi li avessi aperti di nuovo. Non ho mai avuto la cognizione del tempo, quando mi sono risvegliata ricordavo l'incidente e tutto quello che era successo... Non sapevo che fosse passato più di un mese e mezzo da quel giorno. È stato come... cadere in un sonno profondo senza nemmeno accorgermene. Ma c'è una cosa, l'unica di cui sono sicura davvero... Chris non mi ha mai lasciata da sola, lui era lì, per tutto il tempo. Ho l'immagine di lui che mi guarda sorridermi, come se volesse rassicurarmi per qualcosa. È così strano... Io... Sapevo di stare bene perché lui era lì. Non chiedermi come, non chiedermi in che modo, ma è così... Io sentivo che lui era lì fuori ad aspettare che io mi svegliassi".
"Forse non era proprio lui ma piuttosto il sentimento che ti lega a lui a farti sentire tutto quello che mi stai dicendo... Riesci a ricordare se sentivi degli stimoli esterni?".
"Sentivo... delle voci. Non riuscivo a decifrarle, ricordo che però erano familiari ma confuse...".
"Quindi, in un modo o nell'altro, hai avvertito la presenza di chi ti stava vicino... Anche se in quel momento eri completamente estraniata dal tuo corpo e non potevi fare niente la tua mente avvertiva la presenza delle persone che ti amano. E questo è molto bello Jess. In qualche modo ti abbiamo fatto capire che eravamo lì".
"E c'è di più... Da quando mi sono svegliata sento come se qualcuno mi avesse dato una nuova opportunità".
"Che intendi dire?".
"Ho trascorso la maggior parte di quest'anno andando dietro al mio passato e cercando di scoprire quello che è successo tanto da perdere di vista le cose più importanti del mio presente".
"E quali sono?".
"L'amore... La famiglia e la vicinanza di chi tiene a te davvero. Se non avessi avuto quell'incidente sono sicura che me ne starei qui ancora a tormentarmi per quello che mi è successo vent'anni fa. Puoi crederci Dan? Ero solo una bambina sconvolta da quello che ha visto e che ha deciso di cancellare il momento in cui ha incontrato Alison Campbell. La mia mente ha deciso di cancellare tutto, come un meccanismo di difesa automatico. Da allora, per vent'anni, ho fatto ogni notte lo stesso incubo che non voleva fare altro che spingermi a ricordare quello che la mia mente aveva deciso di cancellare".
"E adesso come ti senti al riguardo?".
"Sento che se quella sera avessi detto a mio padre quello che avevo visto nello scantinato del Golden, forse la polizia avrebbe messo sotto sopra quel posto e Alison sarebbe ancora viva".
"Non è colpa tua Jess. Tu eri solo una bambina e ti trovavi in un posto in cui non dovevi nemmeno trovarti. Tutto quello che è successo dopo è stato solo un susseguirsi di cose che una bambina di dieci anni non avrebbe potuto controllare o... gestire. La visione di quella ragazza ridotta in quello stato è stata così forte da cancellare tutto quello che avevi visto come se non lo avessi mai vissuto. Quello che devi fare è capire questo e andare avanti. Perdonati Jess, perdona te stessa".
Provo a farmi convincere dalle parole di Dan anche se la convinzione che avrei potuto cambiare il destino di Alison Campbell o di altre ragazze è un'idea che si fa sempre più viva dentro di me, nonostante io mi impegni ad ignorarla.
"Che cosa pensi di Kristine Mendoza?".
"Vorrei poter pensare qualcosa ma... Niente, non penso niente".
"Che vuoi dire?".
"Che quella donna ha mandato al diavolo la sua vita per fare un dispetto a me, mi viene quasi impossibile crederlo".
"Eppure è così...".
"Già...".
"Hai pensato ai rapporti con i Mendoza?".
"Da quando sono tornata a casa ho sempre rimandato il mio incontro con Alexander ma... È già passata un'altra settimana ma so bene di doverlo affrontare prima o poi...".
"Che vuoi fare?".
"Il mio avvocato ha già avvisato la famiglia Mendoza, non ci sarà più alcun tipo di rapporto lavorativo tra noi".
Penso ad Alex ed è solo per lui che in questo momento provo pena. A volte le persone che più ci stanno vicino sono proprio quelle che, a volte, ci deludono di più e questo è proprio quello che è successo ad Alex con sua sorella.
"Hai ragione sai?".
"Cosa?".
Dan sorride annuendo, "C'è una luce diversa in te. Ti vedo... felice ma stavolta nel vero senso della parola. E... Vederti così adesso rende felice anche me", la sua voce si spezza. Ha gli occhi lucidi, adesso devia lo sguardo come se quasi non riuscisse più nemmeno a guardarmi.
"Dan... Che ti succede?".
"Vederti su quel letto... È stata una delle cose più brutte della mia vita Jess. Vedere la donna che ho amato per così tanto tempo ridotta quasi senza vita e non poter fare niente è stato troppo".
"Hai capito anche tu che sono indispensabile?", rido.
"Sì", Dan mi risponde serio, "Lo sei davvero. Ci siamo persi come coppia ma ho capito che ho bisogno di te nella mia vita Jess e ne ho ancor di più adesso...".
"Adesso?! Che intendi dire?".
"Tra un mese, a fine Novembre, mi trasferirò...".
"Cosa?!".
"La mia... fidanzata ha un lavoro a Londra. Noi... ci siamo conosciuti quando è venuta in vacanza qui ma tutta la sua famiglia e la sua vita sono lì. Diciamo che questo è il momento della mia vita in cui ho bisogno di fare un cambiamento, il mio cambiamento".
"Mi sono fermata a fidanzata... Wow! Sono davvero sorpresa Dan e... Completamente entusiasta per te. Insomma, guardati, anche io posso guardarti e dire finalmente che anche tu adesso sembri davvero felice". Lo guardo ed è proprio vero. È come se adesso avessi di fronte totalmente un'altra persona e lo sono anche io in fondo... Diversa. Noi due abbiamo trascorso la maggior parte della nostra vita insieme senza capire che ci stavamo solo allontanando ogni giorno che provavamo a far funzionare le cose. Adesso che non lo siamo più siamo liberi e sì, non siamo per niente male come amici. Del resto, voglio bene a Dan e gliene vorrò sempre.
"E i corsi all'università? Come farai?".
"Vuoi dire i tuoi corsi...", Dan sorride. "Ho già parlato con Donna e mi ha detto che non ha nulla in contrario con il lasciarti prendere le redini di tutto, e nemmeno io".
"Dan...".
"No Jess... Quando ho accettato questo lavoro non facevo altro che pensare che, solo così, avrei potuto averti vicina e avrei potuto avere tutto sotto controllo ma, adesso, è ora di lasciare tutto a te perché so che tu sarai in grado di portare avanti questo progetto anche senza di me".
Sento come un nodo in gola che stringe sempre più ad ogni sua parola perché è come se dovessi definitivamente lasciare andare qualcuno che, in un modo o nell'altro, è stato un pezzo importante della mia vita. Nel bene o nel male ho trascorso momenti importanti con Dan, nonostante tutto.
"Sappi che qui troverai sempre un'amica su cui potrai contare".
"Lo so... Non è facile dimenticare Jessye Cooper e ti dirò di più: sei riuscita ad impressione i ragazzi del college già solo con la prima lezione. In queste settimane hanno tutti chiesto di te".
"Non ci credo...".
"Oh... Dovresti...".
"Bene", mi alzo, "Mi ha fatto davvero bene fare una chiacchierata con il mio psicologo di fiducia".
"Sai che non ne hai bisogno... Di essere psicoanalizzata. Tu stai bene Jess, adesso esci dal mio studio e va a vivere la tua vita".
"E ad organizzare i piani per Halloween...".
Dan ride e sono sicura che ha capito già di che cosa sto parlando, "Emma sta dando di matto vero?".
"Come ogni anno... Più tardi dobbiamo fare gli addobbi e decidere i travestimenti".
"Niente di nuovo allora...".
"Già... Anche se devo ammettere che è una bella tradizione, il diversivo che mi serve in questo momento".
"Allora... Vuoi che ti chiamo un taxi per farti portare a casa?".
"No, ci penso io... Prima devo andare in un posto".

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