Capitolo 80-Chris

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Venerdì 18 Dicembre (Quarta parte)

"Jess! Jess! Sei ancora lì? Jess!". Ho la risposta non appena guardo la chiamata interrotta sul display del mio cellulare. Riprovo a telefonarle ma parte la segreteria. "Cazzo!".
"Va tutto bene? Che succede?".
"Non lo so... C'è qualcosa che non va! Mi ha detto una cosa molto strana...".
"Christopher, dimmi che cosa ti ha detto Jessye esattamente?".
"Che quel nome sul registro è il soprannome che usava sua madre per chiamare Garret...".
"Garret? Garret Cooper?!", Williams mi guarda stranito tanto quanto me. Sembra pensare a qualcosa e mi sforzo anche io ma è evidente che nessuno di noi due arriva a una soluzione.
"Era così spaventata...", ripenso di nuovo alle parole di Jess e, all'improvviso, una terribile sensazione mi assale. "Devo andare da lei!".
"Christopher! Aspetta!".
"Non capisci! Sono stato io! L'ho spinta io ad andare da sua madre quando invece poteva restare qui... Con me! Le avrei dovuto dire di aspettare e... Sarei andato con lei! Ho fatto l'ennesimo errore della mia fottuta vita cazzo!".
"Devi solamente cercare di calmarti... Vedrai che c'è una spiegazione a tutto...".
"Io... Devo andare!".
"Farò una chiamata all'agente di sicurezza per vedere i filmati che risalgono alle date in cui il visitatore che si firma con quel nome bizzarro è venuto qui negli ultimi anni, così confermeremo se corrisponde a Garret Cooper".
Esco fuori dallo studio di Williams e inizio a correre per il corridoio.
"Christopher! Dove si trova adesso Jess?".
Già... Dove si trova? Non ho nemmeno idea di quale sia l'indirizzo della casa di sua madre. "Non lo so... Devo chiamare i suoi amici...".
"Chiama la polizia!".
"La polizia?! Garret è la polizia! A questo punto non so più di chi fidarmi!". Corro verso l'uscita della clinica e provo ripetutamente a chiamare Mia e Ben.
Nessuno dei due mi risponde, fino a quando Mia mi ritelefona. "Scusa Chris ma stiamo completando gli addobbi da Ben e lui non la smette di cantare quelle stupide canzoni di Natale!".
"Mia devi ascoltarmi!".
"Ti sento!".
"Mettimi in vivavoce!".
"Chris? Va tutto bene?!".
"Metti il vivavoce!".
"Okay!", noto che il volume della musica in sottofondo adesso è più basso, "Ti sentiamo, c'è anche Ben qui".
"Dovete darmi l'indirizzo di casa della madre di Jess! Adesso!".
"Cosa? Perché? Che è successo?".
"Ben, ti prego, dammi quel dannato indirizzo!".
"Io... Non ne ho idea... Ci siamo andati forse una volta in tutto questo tempo...".
"Chris, vuoi spiegarci che sta succedendo?".
"Vorrei saperlo anche io ma... Jess mi ha telefonato da quella casa e... C'è qualcosa che non va con Garret!".
"Adesso la chiamo!".
"Pensi che non ci abbia già provato Mia?! Ha il telefono spento!".
"Dio... Okay... Ben dovrebbe avere le chiavi del suo appartamento, adesso le troviamo e andiamo a casa sua a cercare quell'indirizzo".
Non impiego molto tempo ad arrivare all'appartamento di Jess. Trovo la porta socchiusa e, non appena entro, vedo Ben e Mia intenti a frugare nel suo studio.
Non appena Mia mi vede corre verso di me, "Dimmi che lei sta bene!".
Ma resto impalato qui, come se avessi i piedi piantati nel pavimento, e non riesco a dirle niente.
"Chris, ti prego...". Guardo Mia ed è chiaro che è in preda al panico, "Dopo Emma... Non potrei sopportare che...", scoppia in lacrime e mi abbraccia.
L'abbraccio anch'io, il che è davvero strano per me visto che non mi era mai capitato di fare questo, non sono molto propenso al contatto con gli altri ma adesso Mia ha bisogno di qualcuno che la rassicuri. Lei è la migliore amica di Jess e il mio compito è rassicurarla anche se so di non essere bravo a fare questo genere di cose.
"Promettimelo...", Mia mi guarda con gli stessi occhi di una bambina piena di speranza, "Promettimi che andrà tutto bene".
"Te lo prometto".
"79 Horatio Street...", Ben ci raggiunge con qualcosa in mano, "Deve essere questo!". Poi, mi dà quella che credo sia una foto. E' di Jess con suo padre e, nello sfondo, c'è una casa. La giro e c'è scritto 79 Horatio Street e l'anno in cui è stata scattata, il 2017.
"Sì, deve essere questo".
"Chris! Aspetta! Veniamo con te! Ma useremo la tua auto Mia, la mia l'ho lasciata a Jess oggi!".
"Voi resterete qui".
"Ti aiuteremo a trovarla e riportarla a casa!".
È proprio in questo momento che mi arriva una chiamata da Williams. "Christopher, ho controllato le telecamere di sicurezza e Jessye aveva ragione! È l'agente Cooper l'altro visitatore che viene a trovare qui tua madre!".
"Dannazione...".
"E c'è di più...".
"Cosa?".
"In uno dei filmati di sicurezza abbiamo visto che l'agente Cooper dà una specie di busta all'infermiera che si occupa da vent'anni di tua madre!".
"Una busta?".
"Non lo so ma... In base a quello che ha detto tua madre e quello che ho appena scoperto, credo che Jessye sia in pericolo! Christopher... Dobbiamo assolutamente coinvolgere la polizia!".
"No Williams! Non farlo! Garret è il capo del dipartimento! Credi che possiamo fidarci degli altri agenti?".
Williams resta in silenzio dall'altro lato del telefono come se stesse pensando a qualcosa, "Ho alcuni contatti con la polizia, dammi tempo e andremo a cercare Jessye insieme!".
"Tempo? Non c'è più tempo". Riaggancio ed esco da casa di Jess mentre Ben e Mia mi vengono dietro. "Fate come vi ho detto! Restate qui!".
"Chris! Non puoi andare da solo!".
Ma ignoro la voce di Mia che continua ad urlarmi contro mentre salgo nella mia Cadillac dirigendomi verso il 79 di Horatio Street.

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