Capitolo 34-Jess

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"È da giorni che ci proviamo Jess, devi sforzarti di più!".
"Dimmelo! Che cosa posso fare?! Non so più da dove cominciare... È tutto così... Confuso".
"Le abbiamo provate tutte e l'unica cosa che abbiamo capito in tutto questo tempo è che quel sogno è legato a qualcosa che ti è successo quando eri bambina! Nient'altro".
"Che cosa mi suggerisci Dan?".
"Okay...", fa la faccia di quando sta per dire qualcosa su cui non sono daccordo, "Ti ricordi quando ti ho parlato di ipnosi regressiva?".
"No, non cominciare, non di nuovo".
"Jess, è l'unico modo...".
"Sono stanca, forse è meglio che torni a casa".
"Perché?". Dan si alza dalla sedia e mi guarda disperato, credo che stavolta l'abbia portato all'esasperazione sul serio. È da un po' che ormai cerca di assecondare ogni mia richiesta, di capire che diavolo è successo davvero nella mia vita che mi ha segnata così tanto da fare sempre quel maledetto incubo ma niente, siamo sempre allo stesso punto. "Perché non lasci che ti aiuti?! Per quanto mi sforzi,  non fai altro che negarmi l'opportunità di aiutarti davvero". Fa il giro della scrivania e viene verso di me, toglie gli occhiali che utilizza quando è a lavoro e fa la sua solita faccia seria, quella che fa quando sta per dire qualcosa di davvero importante per lui. "Jess, ascolta, non dubitare mai del mio aiuto ma siamo arrivati al capolinea. Adesso o scegli di fare quello che ti suggerisco di fare da mesi o... Dovremmo finirla qua".
"Non posso crederci! Mi stai mettendo con le spalle al muro?!".
"No! No che non lo sto facendo! Guarda... Se fossi andata da un altro specialista, qualcuno che non sia io, dimmi con sincerità se non ti saresti completamente affidata a lui, senza mai ribattere o frenarti su qualcosa. Forse saresti già uscita da quella porta".
So benissimo a che cosa vuole arrivare  Dan e so anche che ha ragione.
"Jess, non ci pensare troppo, rispondi".
"Sì, sarei già scappata via".
Dan fa un sospiro, quasi disperato. "Quello che voglio dirti è che non puoi decidere di farti aiutare da me per poi non permettermi di farlo. Non sei tu qui a giocare il ruolo dello psicologo, per una volta lascia che sia io a farlo. Non puoi ogni volta interrompere i miei trattamenti, le mie teorie, solo perché hai sempre in mente quello che tu vorresti che io facessi. Devi lasciarmi fare, quando ti siedi su quel lettino sei una mia paziente, non la dottoressa Cooper".
Mi lascio andare sul divano, come se di colpo le mie gambe non mi reggessero più in piedi. "Ho proprio fatto un casino vero?".
"Devi lasciare che ti aiuti, per un volta fidati di me Jess".
Sto per dirlo, davvero. Per la prima volta Jessye Cooper sta facendo un passo indietro lasciando che siano gli altri a fare qualcosa per lei. Ma Dan ha ragione, devo imparare a fidarmi, non posso esercitare il mio lavoro su tutto e anche su me stessa. Per una volta, devo farmi da parte. Non ho alternative, non più. "Okay... Va bene, mi fido di te. Facciamo come dici tu".

"E sei sicura che non sia pericoloso?", Mia mi guarda terrorizzata. Credo che sia la prima volta che senta parlare di tutto questo.
"Non credo che Dan le faccia fare qualcosa che possa metterla in pericolo".
"E da quando sei specializzata in psichiatria Emma?!".
"Smettetela tutte e due! Sono stanca!". E lo sono davvero, Agosto sta per finire ed è quasi più di un mese che non ho più notizie di Chris. Forse è davvero questo il vero problema, il non sapere, che mi distrae e non mi permette di trovare la concentrazione giusta per andare avanti. Non fa parte di me, ho sempre tenuto a bada ogni cosa, ho sempre saputo tutto e il fatto che, in questo momento, io non abbia idea di come lui stia mi fa impazzire. Dio... Mi sento la testa scoppiare, vorrei uscire da quella porta e correre ovunque pur di trovarlo ma non so nemmeno da dove iniziare.
"Terra chiama Jess!". Mi accorgo solo adesso che Mia ed Emma sono lì a fissarmi a braccia conserte. Non so da quanto ma credo da abbastanza visto le loro facce. "Sarà stasera la seduta?".
"Sì, dopo le sei...".
"Quello che ci importa è che tu sia sicura Jess". Emma, a differenza di Mia, sembra più ragionevole adesso.
"Per quanto sia pericoloso o no, io devo sapere. Quegli incubi non mi stanno più dando tregua, specialmente da quando... Chris non c'è".
"Ci risiamo...", sbotta Mia. È scocciata, posso vederlo dalla sua espressione. Sembra che ultimamente abbia cambiato i ruoli con Emma, adesso è lei ad andare contro Chris.
"Parla! Una buona volta, parla!".
"Che cosa vuoi che ti dica Jess? Nell'ultimo mese non ci sei più con la testa, pensi solo a lui. Nonostante il mondo sia ai tuoi piedi, tu pensi solo e sempre a Chris".
"E chi sarebbe il mondo come dici tu? Il tuo capo?!".
"Aspetta", Emma si gira sorpresa verso Mia, "Alexander Mendoza ci sta provando con Jess?!".
"Dove sei stata nelle ultime settimane?! Ah già, scopare con Eric ti sta proprio fondendo il cervello".
"Quando crescerai Mia?!", Em le risponde con disapprovazione. Parlare di certe cose, anche con noi, non le è mai piaciuto. 
Non tollero più quelle due, vorrei che scomparissero da qui e mi lasciassero da sola. "Nessuno ci sta provando con me Emma, sono solamente le solite idiozie di Mia, la conosci".
"Idiozie?! Quel tipo ti ha regalato fiori per tutto il tempo e me le chiami idiozie? Non gli hai risposto una sola volta!".
"Che cosa pretendevi? Che mi innamorassi di lui?!".
"E perché no?! Chiunque lo farebbe! Quel tipo potrebbe offrirti di tutto!".
"Non mi importano i suoi soldi!".
"Non capisco perché ti ostini a non dare una possibilità agli altri invece di pensare costantemente a Chris".
"Perché lo amo! Perché io amo Chris!".
Il silenzio irrompe in casa mia, di colpo. L'ho detto, dopo tutto questo tempo l'ho detto davvero. Ad alta voce. Io amo Chris. Amo Chris dal primo giorno che l'ho visto, perché quel giorno fece battere il mio cuore dopo troppo tempo inerme, dopo tutto quel dolore che provai per la morte di mio padre. Amo Chris dal primo bacio che ci siamo dati e dalla prima volta che ci siamo toccati. Amo Chris adesso e per sempre. Che io lo riveda o no poco importa. "Potrebbero bussare a quella porta tutti i signor Mendoza del mondo Mia, ma io avrò occhi solo per Chris. E lo troverò, ovunque sia, lo riporterò a casa". Scoppio in lacrime e sento che quel nodo in gola che quasi mi soffoca, pian piano va via. Lentamente.
Le mie migliori amiche si avvicinano a me, senza più dire una parola. Mi abbracciano, forte, sempre più forte. Mi basta questo, non chiedo altro. Non mi serve altro.

OLTRE OGNI COSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora