"E da quando Eric ha una sorella?".
"Che domande... Vieni o no?". Em mi guarda con la sua solita posizione di quando è indispettita. È in piedi, qui davanti a me, ancora arrabbiata per la nostra discussione di ieri. Non è mai riuscita ad andare avanti, ogni volta è brava piuttosto a fare l'offesa per un tempo indefinito. La cosa divertente è che riesce a fare così anche quando commette degli errori lei stessa, quando è palese che ha sbagliato con qualcuno. Non riesce mai ad ammettere le cose come stanno, l'unica cosa che le viene bene fare è parlare disinvolta ma con atteggiamenti che sottolineano in tutti modi che è ancora arrabbiata, così come adesso.
"Non lo so, sono esausta".
"Okay, fallo sapere ad Eric almeno". E mi dà le spalle andando alla toilette del Greenwich's café.
"Quando la smetterete voi due?". Ben si avvicina sporgendosi dal bancone per darmi un bacio, poi serve un muffin ai frutti di bosco a un cliente che lo aspetta alla cassa dopo averglielo impacchettato per bene. "Sembrate proprio due ragazzine dell'asilo". Torna verso di me con una pezza in mano pronto a pulire per l'ennesima volta il bancone.
"Tu lo sai Benny, è davvero difficile starle dietro. Vuole sempre avere ragione, non ti lascia parlare. È troppo a volte e non se ne rende conto".
"Perché credi ti abbia chiesto di far sapere tu ad Eric se stasera verrai o no", quasi sussurra guardando verso il bagno, "Quei due sono in crisi".
"Cosa? Perché?!".
È in questo momento che Emma esce dal bagno e va via dicendo a Ben che sta raggiungendo Eric e che sarebbe tornata qui con lui più tardi.
Non appena esce dal Greenwich's café, Ben riprende a parlare, "Per la storia di Chris. Em pretendeva di sapere il passato di Chris, tutto quello che lo riguardasse, lo sai che odia stare all'oscuro di tutto".
"Ma Eric non può andare in giro a dire delle cose così... Private. Che non so nemmeno io del resto, dopo tutto questo tempo".
Benny mi guarda a lungo, poi fa il giro del bancone e viene a sedersi accanto a me, dopo essersi assicurato che non ci sia nessuno che aspetti di essere servito. Sono quasi le due del pomeriggio ed è domenica, la gente sarà al mare o in vacanza. A quest'ora qui è deserto. "Lo ami così tanto... Si vede nei tuoi occhi Jess".
"Andiamo Ben, non è il momento...".
"E quando lo è? Quando si tratta di amore non ci sono regole né restrizioni. C'è amore punto. E quella luce lì non l'ho mai vista nei tuoi occhi, nemmeno in tutti quegli anni con Dan".
Non posso negare i miei veri sentimenti, non a Benny. A lui non potrei mai mentire, sarebbe come mentire a me stessa. "Sì... Dio... Lo amo così tanto ma non ne posso più. È come provare qualcosa per qualcuno che nemmeno esiste, che è un fantasma. Come posso stare con una persona che si rifiuta di parlarmi? Di fidarsi di me?".
"Hai mai pensato per un attimo che trauma sarà stato sparare al proprio padre o... Vedere la propria sorella morta? Jess, non so se anch'io ne avrei mai parlato".
"Avrebbe potuto fidarsi di me, io lo avrei aiutato!".
"Tu stai cercando di farlo diventare uno dei tuoi casi... Ma non lo è tesoro. Jess, tu ami aiutare la gente, ami aiutarla a sconfiggere i mostri nell'armadio ma stavolta non puoi far diventare Chris uno dei tuoi casi. Qui c'è dell'altro in mezzo, qualcosa che non puoi gestire...".
"Cioè?".
"I vostri sentimenti".
Benny non ha tutti i torti. Forse la mia etica professionale mi ha coinvolta più di quanto avrebbe dovuto. "Lo so, ma io avrei potuto fare di più per lui, ne sono sicura".
"Vedi? Ne parli come se fosse uno dei tuoi pazienti... Jess, l'unica cosa che avresti dovuto fare è stargli accanto e non pretendere ogni volta che lui ti parlasse. Sono sicuro che per lui è stato tutto una forzatura e che, prima o poi, a suo tempo ti avrebbe aperto il suo cuore".
"Dici che ho sbagliato tutto?".
"Dico solo che una persona che ha bisogno di aiuto non va lasciata da sola, nonostante la rabbia o la delusione. Ma sei ancora in tempo... Siamo sempre in tempo quando dobbiamo fare qualcosa di buono".
E restiamo così, a guardarci per un tempo indefinito, dove quegli sguardi dicono tutto. Lui comprende me. Io comprendo quello che lui vuole dirmi. Benny ha sempre avuto una buona parola per me, una parola giusta da dirmi che potesse aiutarmi. Senza pregiudizio. "Hai mai pensato alla possibilità di parlargli senza il bisogno di litigare?".
"È un po' difficile con lui... Chris è come un libro chiuso e io non ho più la forza di provare ad aprirlo. Ci ho provato in questi mesi ma è stato tutto inutile e adesso non posso più continuare a stargli dietro".
"Mi vuoi dire che è finita?".
"Sì", ma quel sì suona strano anche a me, come se non fossi stata io a dirlo.
"Tesoro, stai provando a convincere te stessa con quella risposta? Andiamo... Non ci credi nemmeno tu". Qualcuno richiama l'attenzione di Benny al banco del gelati. Lui fa cenno di aver capito e si alza. "Arriverà Mia con dei panini per mezzogiorno, poi ci dedicheremo all'allestimento, dopo di che potrete andare a prepararvi. Quello che non ho capito di quella ragazza è perché festeggiare il suo ritorno a Greenwich proprio qui, con milioni di locali qui in giro. Cioè tesoro, ti rendi conto? Hanno pagato per tenere questo posto aperto, avrei dovuto chiudere alle sei!".
"Hanno pagato? Chi?".
"La famiglia di Eric o, meglio, il nuovo compagno di sua madre...", Ben si avvicina a me parlando a bassa voce, "Non lo sai? Il povero Eric qui a sgobbare in quell'officina e la madre a San Francisco nella villa del nuovo marito. Dicono che ha un pozzo di soldi...".
"Sapevo della madre che si era rifatta una vita lì ma non ho mai approfondito, Eric è molto riservato...".
"Emma mi ha detto tutto, Eric non è in buoni rapporti con sua madre da quando il padre è morto in quel terribile incidente stradale. Ha conosciuto qui il suo attuale marito quando sua sorella aveva poco più di un anno e ha deciso di portarla con sé e lasciare Eric a gestire l'officina di suo padre. Lui ha tagliato ogni rapporto con lei, per di più dopo che si è risposata con quel riccone. Adesso devo proprio andare, quel tipo laggiù si sta già lamentando. Non pensare nemmeno a non esserci stasera, ti aspetto dopo!".
Questa storia mi ha colpita parecchio, non so molte cose di Eric o, almeno, sono io a non saperle visto che Ben è informato. Che strano che Emma non me ne abbia mai parlato, perché nascondere a me tutto questo? Ad ogni modo, quello che vorrei fare adesso è solamente andare a casa e mettermi a letto, l'idea di poter vedere Chris qui stasera non mi piace per niente, è l'ultima cosa che mi serve. O, forse, voglio costringere me stessa a credere in tutto questo. Ma non posso fare questo ai miei amici e, poi, sono sicura che sarebbe un motivo in più per Emma per avercela con me. Okay, andrò a casa a cambiarmi e poi ritornerò qui a dare una mano. Ne sei sicura Jess? Ma quello che continuo a chiedermi davvero è: lo stai facendo davvero per i tuoi amici o per te stessa? O per rivedere Chris?
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OLTRE OGNI COSA
FanfictionSiete innamorati di Can Yaman? Bene! Eccovi serviti una storia dedicata a lui. Il Chris di cui vi parlerò è interamente ispirato a lui. Chiudete gli occhi e catapultatevi in quest'avventura facendovi trasportare. Perché è proprio questo la lettura...