Capitolo 15-Jess

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I suoi occhi sono concentrati a contemplare il panorama, l'Hudson in tutto il suo splendore. È davvero molto bello qui, lo è sempre stato fin da quando ero solo una bambina e venivo con la mia famiglia. La calma del fiume in contrasto con le luci animate dei falò qui intorno. È una delle mie atmosfere preferite, il caos e la calma insieme. È stato mio padre a portarmi qui per la prima volta, era uno dei posti preferiti di famiglia soprattutto per le vacanze estive. Passavamo il tempo a fare canoa insieme mentre mia madre accompagnava Garret a giocare a calcio con i suoi amici. Ed era uno dei nostri momenti, uno di quelli dove eravamo solamente io e mio padre a contemplare la bellezza di questo posto. Ricordo che prendevo un calendario, lo attaccavo alla parete della mia stanza e segnavo i giorni che mancavano per andare in campeggio. Mia madre era un po' contrariata da tutto questo, preferiva trascorrere le vacanze al mare e, a volte, mio padre la accontentava. Diceva che tutte le persone normali andavano al mare e noi eravamo gli unici a voler andare a vedere un fiume. Ma per me questo era molto meglio di qualsiasi altra cosa, semplicemente perché era il mio momento con papà, quello che nessuno ci poteva toccare. Solamente nostro.
"Stai bene?". Chris mi distrae dai miei ricordi.
Mi siedo accanto a lui e prendo le sue mani tra le mie. Ci sono ancora i segni di prima sui palmi delle mani. Li accarezzo sfiorandoli con le dita, ho quasi paura di fargli male. Ho ancora davanti agli occhi la sua faccia contratta dalla rabbia.
"Non devi preoccuparti per me Jess, sto bene".
"Che è successo prima con quel tipo?".
"Avrei dovuto spaccargli la faccia. È stato fortunato".
"Non intendevo questo. Che è successo a te?".
"Non capisco di che parli", ritira le mani chiudendosi improvvisamente in se stesso.
"Quella era una crisi comportamentale... La stessa che ti è presa con Dan".
"Jess, stanne fuori".
"Perché? Perché continui a respingermi? Cos'è? Pensi che io possa avere paura o cosa?".
"Dovresti... Ho provato in tutti i modi a farti capire che devi starmi lontana".
"Pensi davvero che mi farai del male? Bene. Fallo. Sarò io a soffrirne e io a riprendermi. Ma non negarmi tutto questo. Lascia che sia io a decidere per me Chris. Almeno tu rendimi libera di fare una cazzo di scelta da sola nella mia vita".
Chris mi guarda a lungo, non aggiunge una sola parola, sembra spiazzato dalle mie parole. Sento che vorrebbe dirmi qualcosa ma esita. Sta zitto. Poi, si alza e raggiunge gli altri senza più altro da dire. E questo è ancora peggio di sentirsi dire qualsiasi cosa. 

Vorrei urlargli di fermarsi. Ma lui continua a toccarmi, con quelle mani umide, quasi appiccicose. Ad ogni movimento provo a scostarmi ma non ci riesco, mi sento incapace a muovermi. Si struscia, lo sento dietro sul mio sedere. Mi viene da vomitare, vorrei poter urlare ma sento la mia voce bloccata, come se non riuscissi nemmeno ad avere la forza di aprire bocca. Ci provo, ancora e ancora. Gli altri attorno a me mi guardano ridendo, la musica è troppo forte e mi scoppia il cervello. Nessuno fa niente, tutti mi indicano ma restano distanti da me, forse quasi divertiti da quello che mi sta succedendo. Provo a urlare, a muovermi ma mi sento bloccata dalla testa ai piedi. Lui non la smette, nonostante io cerchi di fare di tutto per respingerlo, lui ha la meglio su di me. Sento le sue mani ovunque, adesso sono dentro le mie mutandine. Un senso di indignazione mi investe, cerco di fare qualche passo indietro e finalmente ci riesco. Urlo, urlo più forte che posso...
"Jess! Mi senti? Jess! Sono io! Svegliati!". Non appena apro gli occhi vedo Chris su di me che continua a scuotermi.
"Devo essermi addormentata...". Mi guardo attorno, faccio mente locale, sono dentro la mia tenda. Do un'occhiata fuori, è completamente buio e c'è silenzio. Mi sento spaesata, impiego qualche secondo a ricollegare tutto. 
"Ero qui fuori e ti ho sentita urlare...".
"Dov'è Benny?".
"Credo si sia addormentato nella tenda con Eric ed Emma... E' tardi, sono le tre di notte Jess".
"Ricordo di essere venuta qui intorno all'una... Mi sembra di aver dormito almeno dieci ore".
"Eri in un sonno profondo".
Lo guardo a lungo, mi prendo qualche secondo per osservarlo, sembra davvero preoccupato per me. Quegli occhi... Mi fanno perdere la testa. E l'unica cosa che riesco a fare adesso è abbracciarlo. Mi sento meglio, è come se tutte le energie negative si fossero appena volatilizzate. Lo stringo, sempre più forte, fino ad ubriacarmi dell'odore della sua pelle.
Chris mi ricambia, temevo mi respingesse ancora. Invece mi avvolge con entrambe le braccia e mi sento al riparo. Protetta, finalmente. Quando alzo il viso siamo proprio faccia a faccia, i nostri respiri si scontrano diventando un tutt'uno. Mi bacia, ancora e ancora. È su di me, nella stessa posizione di prima, con le mani lo spingo ancora più giù fino a quando i nostri corpi si uniscono. Allargo le gambe facendolo scivolare al centro e le porto sul suo sedere mentre non la smetto di baciarlo. Non posso smettere, ad ogni bacio ne voglio ancora un altro, è come una droga. Le nostre lingue si cercano, fino a quando si trovano e si cercano di nuovo. Tutto questo mi annienta, non mi dà tregua e mi piace... Mi piace terribilmente.
"Aspetta...", Chris respira cercando di recuperare l'affanno.
Non voglio parlare, non voglio dire niente. Per la prima volta nella mia vita voglio seguire il mio istinto senza che nessuno mi blocchi, senza regole, senza chiedermi se quello che sto per fare sia giusto o sbagliato.
Tiro il suo viso verso di me riprendendo a baciarlo e ad abbracciarlo, un desiderio assurdo di averlo attraversa il mio corpo impedendomi quasi di star ferma. Chris si allontana per tirare la zip della tenda e chiuderla e, non appena si gira verso di me, tira via la sua felpa. Resto lì, a contemplarlo come un'opera d'arte davanti ai miei occhi. È così perfetto... Mi sollevo e me lo ritrovo di nuovo tra le gambe, stavolta lui resta in ginocchio e inizia a tirare giù i suoi pantaloncini ma lo fa lentamente come se volesse farmi godere lo spettacolo. E devo dire che ci riesce bene. La mia faccia è all'altezza del suo petto. Inizio a baciarlo, scendendo giù, ancora più giù fermandomi all'altezza delle mutande. Vedo il suo sesso rigonfiato, quasi fuoriesce da lì. Chris mi solleva il viso con un dito e mi sorride dolcemente. Adesso è completamente diverso da qualche ora fa quando stava prendendo a pugni quel tipo. Tira via l'elastico slegandomi i capelli. "Sei bellissima Jess". Quelle parole sono come una carezza per me.
Porto in alto le mani e Chris mi tira via la maglietta, poi mi sollevo un po' per far scivolare i miei leggings. Inizia a baciarmi dal collo, passando dal mio seno e arrivando tra le mie gambe. Bacia lì, proprio lì in mezzo. Ad ogni bacio sento una contrazione, sempre più forte. Vorrei star ferma ma non ci riesco, il mio corpo si contrae ad ogni suo movimento come se prendessi la scossa. Slaccia il reggiseno e inizia a baciarmi un capezzolo e poi l'altro, la sua lingua sa cosa fare, lo sa molto bene. Per un attimo il pensiero di Chris a letto con altre si fa spazio nella mia testa, ma non voglio rovinarmi questo momento, non voglio pensarci adesso. La sua lingua su di me mi piace, mi lascio andare completamente, queste sensazioni sono nuove per me. La sua lingua lecca insistentemente i miei capezzoli, passando da uno all'altro ripetutamente, mentre con una mano entra dentro le mie mutandine. Ed è lì che si ferma e mi guarda. "Lo sento Jess, sento quanto sei bagnata".
"Non fermarti".
La sua mano inizia a muoversi, le sue dita fanno dei movimenti sul clitoride. Dei movimenti decisi, circolari, a volte lenti, a volte veloci. Gemo, piego le gambe in continuazione, non mi dà tregua. Poi, avvicina l'altra mano e usa un dito per entrare dentro di me. Alterna entrami i movimenti, prima all'esterno, poi all'interno fino a quando fa tutto insieme. Sento il piacere bruciare, divampare per tutto il mio corpo, finendo lì tra le mie gambe. Sto per venire, lo sento, adesso... Ma Chris si ferma di colpo. Tira giù le mutande e vedo la sua erezione. Prende la mia mano e la porta lì, io l'afferro e inizio a muoverla, su e giù, ancora una volta, ancora e ancora. Poi mi ferma e tira fuori dalla tasca un preservativo. Come fa ad averlo? Che domanda... Sei davvero stupida Jess. Un tipo come lui chissà con quante scoperà ogni giorno, dovrei smetterla di pensare e mantenere la concentrazione. Si sdraia su di me, "Aprile più che puoi". Seguo la sua indicazione e spalanco le gambe fino a farmi quasi male mentre Chris entra lentamente dentro di me. Ed è come se questa fosse la mia prima volta. La mia prima vera volta. Inizia a fare dei movimenti pacati, poi sempre più veloci. Ricordo la prima volta con Dan, ricordo che quella notte non sono riuscita nemmeno a raggiungere l'orgasmo. Avevo preparato tutto per bene ed ero preparata io stessa, dopo i numerosi lavaggi del cervello di Mia che mi ripeteva da giorni come sarebbe stato. Ma, poi, non è stato così come mi aveva raccontato che sarebbe stato. Ricordo solo il dolore e la faccia di Dan che veniva mentre io non riuscivo nemmeno a stimolarmi dopo più di mezzora di prove. Adesso è tutto diverso, riesco a sentire ogni movimento, riesco a sentirmi pian piano piena di lui, di ogni parte di lui. Ed è bellissimo, fonderci in un unico corpo. Man mano che Chris mi penetra mi guarda, non stacca i suoi occhi dai miei come se volesse assicurarsi che vada tutto bene, che io stia bene. Mette una mano dietro la mia schiena inarcandomela e adesso si muove con più forza, sempre più veloce. "Vieni, dai Jess, vieni con me".
"Sì", ansimo. Spingo le mie mani sul suo sedere accompagnando i suoi movimenti, ne voglio sempre di più ma credo di non farcela, sto per arrivare al culmine. Ma non voglio che finisca, è troppo.
"Oh Jess, sei fantastica".
E veniamo insieme, nello stesso preciso istante. Chris poggia la testa sul mio petto e restiamo così, non so per quanto tempo.

Quando apro gli occhi vedo un piccolo fascio di luce venire dai fori della zip della tenda. Non so nemmeno che ore sono, sento un po' di casino qui fuori. I ragazzi staranno sistemando le cose per rimetterci in viaggio per tornare a casa. Dio... Vorrei stare qui dentro per non sopportare la faccia di Mia quando scoprirà che ho passato la notte con Chris. Eccolo, qui accanto a me. Dorme con viso angelico, ha la bocca appena aperta e sembra che dormi serenamente. È la prima volta che lo vedo così... sereno. Siamo ancora entrambi nudi, solamente con il plaid che ci copre. I nostri corpi hanno raggiunto la temperatura perfetta, starei qui tutto il giorno. Non posso ancora crederci, a quello che mi è successo. Sono andata a letto con Chris, più me lo ripeto più mi sembra impossibile. Lo guardo ed invece è proprio qui, per me. Uso le mie dita per toccare il suo corpo, lo rifarei ancora, non potrei mai stancarmi. Mi fermo all'altezza del cuore, lì dove c'è il tatuaggio della donna con il bambino. È diverso dai vari tribali che ha sparsi per il corpo, sento che questo ha un significato più profondo. Seguo la traiettoria delle linee, sembrano così armoniose fra loro, chissà che valore avrà per lui.
"L'ho fatto per mia madre", mi sorprende come se mi stesse leggendo nel pensiero. "Qualche anno fa".
"È bellissimo".
"Il suo ricordo così resterà sempre nel mio cuore". Sembra malinconico adesso.
"Il suo ricordo? Chris...".
"È ancora viva ma diciamo che è una lunga storia".
Mi è chiaro che la sua famiglia non è uno dei suoi argomenti preferiti. "Non vorrei mai uscire da qui", smorza il silenzio che si è appena venuto a creare.
"Neanch'io, ma credo che dovremmo vestirci, potrebbero venire a cercarci da un momento all'altro". Stendo la mano accanto al cuscino e prendo il telefono, "Sono quasi le otto... Dovevamo già partire a quest'ora!".
"Ieri è stato fantastico ed oggi sei ancora più bella Jess". Quelle parole mi bloccano, non mi importa più di niente.
"Lo è stato anche per me". Ha detto che è stato fantastico. L'ha detto sul serio?
Guardo i suoi occhi, attraverso di essi vedo la sua anima. Vorrei avvicinarmi più a essa ma so che ci vorrà del tempo, ed io ne ho quanto ne voglio soprattutto adesso che non andrà più via da qui. 
Quando usciamo fuori dalla tenda vediamo i ragazzi che stanno per chiudere le loro. Non appena si accorgono di noi si guardano l'un l'altro con dei piccoli sorrisetti che dicono tutto. Mia da lontano mi fa un'occhiolino mentre io faccio di tutto per evitarla. Poco dopo ci incamminiamo verso l'ingresso del parco e carichiamo le macchine.
"E così torniamo alla vecchia vita...", sbuffa Ben.
"Per tutti amico. Chris, oggi è il tuo giorno libero".
"Di solito facciamo mezza giornata il lunedì pomeriggio", Chris guarda Eric sorpreso.
"Di solito, ma non oggi, non tu". E salta sulla sua moto con dietro Emma con un sorriso compiaciuto.
"Credo l'abbia fatto per te".
"Lo so Jess, non c'è una cosa che Eric non faccia per me".
"Siete molto uniti voi due eh?".
"Da sempre". E guarda in direzione del suo migliore amico che è appena andato via. Poi toglie l'allarme dell'auto. "Vieni con me". E salta su, con la speranza negli occhi di un mio sì.
Ben mette a moto la sua e Mia lo raggiunge, poi si ferma davanti a me aprendo lo sportello del lato passeggero. "Vieni o no tesoro?".
Guardo Chris sul Range Rover di Eric. "No, vado con lui".
Ben mi sorride e annuisce, poi preme l'acceleratore e parte.
Quando mi giro Chris è ancora lì a guardami.
Apro lo sportello e salto su. "Dove mi porti?".
"Nel nostro posto fuori dal mondo".

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