Capitolo 29-Jess

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7 Agosto 2020

"Adesso girati verso di me e fai un passo indietro mentre sorridi. Bene... Metti una mano tra i capelli, spensierata. Ecco... Perfetto, proprio quello che volevo. Okay... Facciamo una pausa!".
Non appena il fotografo allontana la macchina fotografica per scorrere le foto appena fatte, tutti iniziano a muoversi all'interno della stanza prove. Chi sistema gli abiti negli stender appendiabiti e li porta via, chi pensa a ripulire la scena, chi sfoglia delle pagine dando nuove disposizioni come se fossimo nel set di un film. Mi portano lì in fondo dove c'è una sedia e uno specchio con tutte le lampadine attorno illuminate. Una tizia con i capelli rasati da un lato e le extension fucsia dall'altro inizia a ripassarmi il trucco. Mi ritocca come se stesse ultimando gli ultimi dettagli in una tela d'artista.
"Tesoro, sei perfetta. Puoi andare", senza nemmeno guardarmi negli occhi si allontana e la perdo di vista quasi subito.
Mi giro di nuovo verso lo specchio. Eccola lì, la mia immagine. Sono davvero io? Quella lì? Non ho mai fatto un trucco del genere in vita mia, e devo ammettere che non mi sta per niente male. Ma sembro un'altra versione di me anche se, stranamente, non mi sento affatto a disagio. È un make up piuttosto marcato, ben definito.
"Come stai?". Mia gira la sedia e mi ritrovo faccia a faccia con lei. "Stai facendo un lavoro fantastico!".
"Ma qui correte sempre da una parte all'altra senza mai fermarvi?".
"Diciamo che non è sempre così, o almeno lo è quando facciamo dei servizi fotografici per pubblicizzare le nostre nuove collezioni, proprio come adesso. Queste foto saranno mandate ad una commissione che deciderà se farle pubblicare alle riviste più importanti di New York, puoi crederci Jess?".
Guardo Mia e vedo l'entusiasmo nei suoi occhi. Ci sono solo due casi in cui è così felice, quando raggiunge un orgasmo multiplo con gli uomini e quando si tratta del suo lavoro. L'azienda di moda dove lavora è una delle più importanti qui, la Mendoza Boutique. A quanto dice Mia, i loro abiti sono stati indossati da molte star del cinema nei grandi eventi di gala e, a quanto dicono tutti qui dentro, il patrimonio dei Mendoza è finito quasi tutto nelle mani del primogenito di Rodolph Mendoza, Alexander Mendoza, il famoso capo di cui Mia tanto si lamenta. Quel che è sicuro è che le azioni principali dell'azienda siano nelle sue mani. Gira voce che sia in eterno scontro con la sorella proprio per questo e per le idee innovative che ha importato, del tutto in conflitto con lo stampo più classico impiantato dal padre da quando diede vita all'azienda. 
"Devi solo fare un'ultima sessione di foto e abbiamo finito".
"Ancora? Sono le sei e siamo qui da stamattina!".
"Un ultimo sforzo per me?", mi dice Mia facendomi gli occhi dolci.
"Okay! Okay! Andiamo!". E, in fondo, non sono affatto scontenta di quest'esperienza, del resto sto indossando abiti che, se verranno approvati dalla tanto nominata commissione che li giudicherà, costeranno un occhio della testa. 
"Va pure, ho trovato delle chiamate dal mio capo. Avrebbe già dovuto essere qui... Ti raggiungo dopo".
"Ehi Mia!", la fermo, "Non essere nervosa, vedrai che andrà bene".
"Non è questo Jess... Gli abiti e tutto il resto ci sono sempre stati ma... Trovare la modella giusta era la cosa più importante da fare. Sto riponendo la mia promozione su questo".
"Il tuo capo vedrà il lavoro che hai fatto, ne sono certa".
"Il mio capo vedrà te", Mia si allontana incrociando le dita e sorridendo, ma credo che il suo nervosismo non si sia affatto placato malgrado le mie parole.
Senza che nemmeno me ne sia accorta mi ritrovo di nuovo sulla passerella, con mille persone attorno che si impegnano a vestirmi, ad ultimare gli ultimi dettagli del trucco in base alla luce che adesso è perfettamente sparata su di me, commentando tra di loro come se io non esistessi. E' così che si sentono ogni giorno le star del grande schermo? E' questa la loro vita? In un batter d'occhio mi ritrovo addosso un abito bellissimo, riesco a vedere il mio riflesso nello specchio più in fondo. È a sirena, bianco e pieno di luccichii. Davanti è perfettamente incollato alla pelle fino al collo, invece dietro la schiena è completamente scoperta, una scollatura mozzafiato. Accentua le mie forme, le sottolinea e mi piace. Ogni parte di me è come se fosse esaltata ed io potessi finalmente ammirarla.
"Questi li tiriamo su", una donna con gli occhiali poggiati sulla punta del naso trascina una piccola scala accanto a me. Sale un gradino e, con un movimento veloce di mano, raccoglie i miei capelli in uno chignon perfetto, lasciando scivolare sul mio viso delle ciocche di capelli che un'altra sua collega ondeggia.
"Perfetta", viene verso di me battendo le mani la rivale di Mia. Mi sembra che si chiami Joanne, ed è in perfetta competizione con lei. A quanto mi ha detto Mia, il progetto di Joanne è già stato rifiutato e adesso quelle sue sono in guerra aperta visto che i capi l'hanno obbligata ad aiutare Mia nel suo progetto adesso che lei ne è già fuori. "Ottimo lavoro, e adesso... Riprendiamo con gli scatti!". Alle sue parole, truccatrici, vestiariste e tutti quelli che erano all'opera fino a qualche secondo fa spariscono. Il fotografo riappare con la sua macchina in mano ed io ricomincio a sorridere seguendo le sue istruzioni.

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