Capitolo 75-Jess

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Abbiamo trascorso tutta la serata insieme e in sintonia, ridendo e scherzando come non succedeva da tempo ormai. Non avrei mai immaginato di arrivare un giorno a tutto questo, a questo equilibrio, a questa pace e serenità, soprattutto non dopo quello che è successo il mese scorso. Credo che sia la prima cosa più sconvolgente che sia mai successa nella mia vita dopo la morte di mio padre. La mia migliore amica, una delle persone più importanti per me, è morta e questo, purtroppo, non lo cambierà mai niente e nessuno. Se solo avessi il potere di poter tornare indietro nel tempo vorrei non perdere un solo giorno, nemmeno un'ora, a litigare o in cazzate. Vorrei solamente godermi ogni singolo secondo insieme dicendole che non importa, non importa chi ha sbagliato o chi avrebbe potuto fare di più, perché quello che conta è stare insieme e fare cose che apparentemente sono insignificanti ma, poi, capisci che in fondo sono tutto. Ridere, andare a prendere un gelato o al cinema, stare semplicemente in silenzio abbracciati, sono cose ordinarie ma sono proprio le cose più banali quelle che poi mancano di più lasciando un vuoto incolmabile. Esattamente così come sta accadendo a me. E' stato devastante, forse usare l'aggettivo devastante è davvero troppo poco. Tutto questo, questa abnorme perdita, mi ha stravolta completamente e sono sicura che, in un modo o nell'altro, niente sarà più come prima. Ho trascorso la mia vita con dei pilastri ben saldi ai quali aggrapparmi, uno di quelli era mio padre. La perdita di Emma è stato il secondo pilastro che è crollato e, con lui, tutta la mia stabilità fisica e mentale. Dopo la perdita di papà, ho iniziato a ripetermi che non sarebbe successo più e che il destino non avrebbe più potuto farmi così tanto del male e, invece, mi sono ritrovata di nuovo in un obitorio, forse anche prima del previsto. Ho rigettato l'aiuto dei miei amici, gli altri pilastri della mia vita, senza rendermi conto che facendo del male a loro allontanandoli non facevo altro che fare del male a me stessa. Ho riversato il mio dolore su Mia e Ben trasformandolo in odio e rancore, ma verso che cosa poi?! Ho rifiutato l'amore di Chris, l'unico uomo che fino ad ora è stato in grado di capirmi, così apparentemente lontano da me ma, poi, chiaramente così simile. Il suo trascorso, quello che ha vissuto, non è stato così differente dal mio. Ha perso alcune delle persone più importanti passando la sua vita tormentato da con così tanti dubbi e mille altri perché. Vorrei donargli la stessa liberazione che ho provato io, la risposta che ho aspettato per così tanto tempo, il perché di quegli incubi. Dopo vent'anni sono riuscita finalmente a capire che cosa c'era dietro quegli sogni così strani, anche se rendermi conto di non aver potuto fare niente per salvare Annalise Campbell quella lontana sera di vent'anni fa ha contribuito ad alimentare quell'odio che covava dentro di me. Ma Jess... Eri solo una bambina... E' quello che cerco di ripetermi ogni giorno quando mi sveglio e quella richiesta di aiuto continua ad echeggiare alle mie orecchie. A volte la ignoro ripetendomi che non avrei potuto fare niente perché non potevo capire che cosa stesse succedendo davvero quella sera, a volte mi logora come la prima volta che ho capito di avere avuto a che fare in qualche modo con quella scomparsa. Ma si va avanti no? Si deve pur andare avanti e la domanda è: in che modo? Affrontando la verità accettandola o scappando rimandando l'inevitabile? La seconda cosa è quella che ho fatto rifugiandomi da mia madre e Garret per quindici giorni in quella casa isolata di campagna, come se questo servisse a farmi stare meglio. E' stata una frazione di tempo in cui ho cercato in tutti i modi di stare più vicina a mio padre, chiudermi nel suo studio immaginando quello che mi direbbe lui adesso con l'illusione che mi sarei sentita meglio. Quello che, invece, ho ottenuto è stata pure solitudine che poi non è stata così male perché ho capito quello che conta davvero. Non che non lo sapessi già, ma ho realizzato che senza i miei amici, senza Chris, niente ha senso perché è come se le mie fondamenta venissero a mancare ed io iniziassi a cedere ad ogni passo. E' ironico come mi sia resa conto di aver fatto l'errore più grande che potessi fare: avere un rigetto della realtà fingendo di stare bene e proprio quello che ho sempre rimproverato ai miei pazienti sono stata io a farlo. Proprio io. Che strana a volte la vita eh... Ci sono cascata come una perfetta stupida. Predicare bene e razzolare male, direbbe mio padre. Forse non riuscirò mai a superare tutta questa storia, tutto quello che è successo o a dimenticare tutti i fantasmi del mio passato ma, almeno, devo provare ad andare avanti perché restare bloccata qui non mi farà di certo bene, ed è proprio quello che ho deciso di fare oggi. Svegliati Jess, esci fuori da quel limbo eterno.
Quando arrivo a casa di Ben, guardo alla mia destra verso casa mia. L'unica cosa che vorrei adesso è entrare lì dentro e rifugiarmi sotto le coperte del mio letto. Non so come potrebbero reagire Mia e Ben visto che sono sparita per due settimane. Ho paura che adesso siano loro a mandarmi al diavolo e non avrebbero per niente torto viste le numerose volte che l'ho fatto proprio io.
Chris afferra la mia mano come se avesse appena capito la mia difficoltà. Mi rassicura con gli occhi e poi bussa. Tre colpi e ogni colpo è come un colpo al cuore per me.
Poco dopo arriva Mia alla porta. Non appena apre si ferma di colpo e, mentre mi guarda, i suoi occhi si riempiono di lacrime.
"Chi è?", Benny arriva con in mano la sua solita ciotola piena di popcorn ma non appena mi vede resta impalato esattamente come Mia.
Mi aspetto la qualunque in questo momento, che mi urlino addosso o che mi chiudano la porta in faccia. Sono pronta a tutto ma, invece, l'unica cosa che fanno è venirmi incontro abbracciandomi. Ed è lì che mi lascio andare ad un pianto liberatorio, uno di quelli che, forse, non facevo dalla morte di mio padre e che ho trattenuto perfino al funerale di Emma. E restiamo così, sulla soglia della porta, come se il resto del mondo non esistesse.

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