Aron Piper

28.

"Ei Andres, come va?" Mora resta poggiata al muro, di fronte a lui, seduto che tiene tra le mani il suo cellulare come fosse un grosso gioiello che non deve essere smarrito.

"Bene. Nel weekend sarei dovuto salire a Londra ma Lara è impegnata con lo studio quindi mi ha chiesto di non andare. Credo che resterò a casa, visto che non voglio distrarla, ma mi spiace non vederla" spiega guardando la ragazza di fronte strangolando ancora il telefono.

"Capisco. Però potrai andare il prossimo fine settimana, no? Dai, puoi resistere per altri sette giorni!" cerca di sdrammatizzare lei.

"Sì, se volessi, potrei resistere anche mesi, però inizia a mancarmi. L'ultima volta che ci siamo visti è stato prima dell'inizio delle riprese, ormai un mese fa, circa. Che poi, non dire ti capisco quando non hai una relazione a distanza! È orribile sentirselo dire. Mi verrebbe voglia di alzare gli occhi al cielo e guardarti male!" scherza.

"Hai ragione! Perdonami. Anche se forse ti capisco un pochino visto che tutta la mia famiglia è in Italia, mio fratello, i miei migliori amici... certo, con loro non ho un rapporto sessuale, ma ciò non significa che non possano mancarmi!" sta al suo gioco, senza dargliela vinta: "No dai, non posso capirti. Non ho una relazione sentimentale come quella che si può avere con il proprio fidanzato o fidanzata, quindi non capisco. Hai ragione!" riflette guardando il suo corpo troppo rigido dalle sue parole.

"Oh grazie, mi sarei alzato e me ne sarei andato se avessi continuato!" sorride lui.

"Come vi siete conosciuti?" domanda prendendogli il cellulare dalle mani e poggiandolo lontano da lui. Andres guarda il gesto incuriosito ma non pone domande.

"Ci siamo conosciuti grazie al diciottesimo di un nostro amico in comune ma non ci siamo parlati praticamente. Non sapevo nemmeno il suo nome. Poi ci siamo rivisti l'anno dopo, sempre al diciannovesimo di questo nostro amico e ci siamo presentati. L'ho aggiunta su Instagram e dopo qualche mese l'ho incontrata in giro per Madrid, abbiamo passeggiato insieme ed è stato molto imbarazzante, poi ci siamo dati appuntamento il giorno dopo per camminare insieme ancora e da lì è diventata la nostra abitudine. Ci vedevamo tutti i giorni e lì ha iniziato a piacermi seriamente. Prima, quando ancora non sapevo il suo nome, era solo un pensiero lontano. Poi, uscivamo non solo per camminare ma anche per mangiare un gelato, fare un giro la sera per il centro. Siamo diventati molto amici. E poi ci siamo messi insieme quando ci siamo guardati e abbiamo capito che ci piacevamo a vicenda. Le ho chiesto di stare con me e solo dopo il suo sì, l'ho baciata." spiega tutto d'un fiato. Gli piace proprio parlare di lei, si vede dagli occhi colmi di speranza nel rivederla e stringerla.

"Mora, smettila! Prima mi rubi Ander in Élite, ora Andres nella vita reale. Fatti una vita!" Omar esordisce entrando nella piccola stanza e sedendosi comodamente sulle gambe dell'amico.

"Da Ander a Andres è un attimo! Comunque non ti rubo un bel niente. La mia vita mi porta a rubarti le persone, non lo faccio apposta!" Mora si giustifica ironica.

"Che paracula!" ride Omar, con ancora gli abiti di scena addosso e stringendo più forte l'amico. Birichina, ride anche lei.

"Ora vado. Non entrate nello spogliatoio, grazie. Devo chiamare mio fratello e abbiamo bisogno di concentrazione!" spiega prima di estrarre il cellulare della testa e rubare dei fogli sparsi nella saletta e una penna. Lo spogliatoio è simile a quello delle tipiche palestre, con le panchine e gli armadietti. Si sdraia su una panca a pancia in giù e incastra il telefono per poi far partire la videochiamata con suo fratello che subito risponde, già in posizione per iniziare la lezione. A Mora diverte fare matematica, si tiene in allenamento! Iniziano a svolgere esercizi, contemporaneamente. Mora in Spagna e Lupo in Italia. Mora conclude sempre prima di lui e attende che finisca ogni volta, scarabocchiando negli spazi bianchi del foglio ancora non scritto. Stupida malattia dell'Horror Vacui! Le correggono insieme e la maggior parte delle volte, il fratello, sbaglia qualche errore di segno o di calcolo. Tipici errori anche della sorella a quell'età!