35.

88 1 0
                                    

Aron sale in macchina velocemente. Ha un'ora e mezza per andare e tornare indietro. Da quando Tobias gli aveva chiesto il fidanzamento, spesso pranzavano insieme, soprattutto nell'ultimo periodo pieno di test universitari che occupano i pomeriggi e le serate del biondo. Dopo venti minuti di traffico, arriva al bar, cercando di parcheggiare più vicino possibile all'entrata. Varca la soglia e lo vede seduto ad un tavolino con un quaderno aperto ed una mano a sorreggere i capelli lisci colmi di pensieri. Accanto a lui, però, dei ricci rossi brillano sotto la luce del sole che s'infrange sulla vetrata del caffè. Aron, con l'indice, punzecchia la spalla del suo ragazzo, quasi facendolo sobbalzare.

"Non pensavo venissi... non dovevi girare delle scene oggi?" domanda restando immobile seduto sulla sedia.

"Piccola bugia!" sorride lui, sedendosi nell'unico posto rimasto intorno al tavolino. La rossa segue ogni movimento dell'attore, come fosse una macchina da presa che tenta di capire meglio il rapporto tra il suo amico ed il famoso.

"Lei è Rebel, ti ricordi che te l'ho nominata qualche volta..." tenta di presentarli il biondo centrale: "Lui è Aron, sai già chi è, non c'è bisogno di un ulteriore presentazione!"

Gli occhi da cerbiatto di Rebel stringono la mano ferma di Aron come saluto. Sussurrano un piacere imbarazzato a vicenda per poi distogliere lo sguardo. Rebel sui suoi appunti, Aron su Tobias. Cerca, con la mimica facciale, di porre una domanda al suo fidanzato, senza grandi risultati, chiedendo del perché la ragazza fosse lì con lui.

"Prendi qualcosa?" chiede il centrale guardando gli occhi sorridenti del tedesco.

"Un caffè. Ho già pranzato agli Studios con gli altri" dice. Quasi fa per alzarsi, per ordinarlo, ma Rebel lo precede, prendendogli il polso e bloccandolo

"Je vais y aller pour toi" lancia una frase in francese, per poi guardare subito Tobias che sorride nel sentire quelle parole incomprensibili: "J'ai besoin d'aller aux toilettes" ride lei, seguita da Tobias. Aron resta immobile, non capendo quello scambio di frasi francesi. Appena la rossa s'allontana, il tedesco chiede spiegazioni.

"A volte parliamo in francese senza motivo. Non chiedermi il perché... è una nostra quotidianità. Non ricordo quando sia nata. Forse quando le ho detto che sono mezzo lionese" confessa.

"Tu sei mezzo lionese?" Aron quasi strabuzza gli occhi pensando di essersi scopato un francese senza nemmeno rendersene conto.

"sì. Tobias Lacroix! Mio padre è francese. Mia madre spagnola!" spiega con nonchalance.

"Ma proprio Francese dovevi essere? Lo sai che noi spagnoli e soprattutto noi tedeschi, non andiamo molto d'accordo con i francesi..." Aron quasi mostra la faccia disgustata, scherzoso.

"Cosa sa di noi la tua amica?" chiedo poco dopo.

"Non sa di noi. Sa che siamo amici perché ti ha visto davanti all'università quella volta, ma non le ho detto nulla della nostra relazione. Non ancora. Ho bisogno di tempo" sussurra per paura d'essere ascoltato. Aron è quasi infastidito dal non poterlo trattare come farebbe di solito. Vorrebbe lascargli un bacio sulle labbra prima di tornare a lavoro e vorrebbe potergli stringere la mano sul tavolo mentre chiacchierano delle loro giornate, davanti al loro pranzo.

"Sì lo so. Hai bisogno di tempo" ripete, cercando di mantenere la calma ed autoconvincersi: "Perché ti vergogni tanto di questa cosa?" domanda con voce quasi impertinente ed avvicinando la sua mano a quella del biondo, sul quaderno aperto davanti alla Coca Cola. Tobias non risponde però, perché interrotto da Rebel che s'accomoda al tavolo. Dietro di lei, un barista lascia il caffè davanti ad Aron, il quale subito inizia a mescolarlo per tener impegnata la mente e la mano.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora