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"Il mio profilo Instragam, da quando sono usciti i nostri nomi, è aumentato di 10000 followers. Sono famoso!" Jesus sorride mostrando lo schermo del suo telefono dove brilla il numero a cinque cifre. Mora e Daniel, distanti nella stanza, si guardano non molto felici che quello stesso fenomeno stia avvenendo anche nei loro cellulari.


"Secondo te chi avrebbe potuto ucciderla in quel modo?" domanda l'ispettrice ad Ander, seduto di fronte a lei.

"Perché me lo chiede? Non lo so!" risponde subito. S'è stancato di questa reazione a catena, questi interrogatori, queste domande...

"Vorrei sapere cosa pensi dei tuoi nuovi compagni. Vorrei chiederti che ne pensi di Victor. So che erano amici"

"Victor? Non potrebbe mai farlo. Lui è uno che riflette un'infinità di volte prima di compiere qualsiasi azione. Poi avrebbe troppo da perdere nel compiere un gesto del genere."

"In che senso? Cosa intendi?"

"Intendo dire che non può andare ad incasinarsi la vita, uccidendo Cayetana, quando ha una sorella in ospedale, ricoverata per anoressia. Passa tutti i pomeriggi e le nottate lì con lei e sa che le sue azioni ricadrebbero anche su di lei. Hanno avuto una discussione ma non avrebbe mai buttato via la sua vita e quella di sua sorella per una sciocchezza come quella"

Ander, anche se ormai non doveva più compiere visite, andata ad affacciarsi a quella finestra per guardarla. A volte c'era anche Victor lì con lei e cercava di non farsi notare finché non è stato scoperto proprio da Cayetana.

"Che ci fai tu qui?" l'aveva spaventato alle spalle.

"Nulla!" subito aveva risposto, come se si dovesse difendere: "Ho scoperto della sua situazione e qualche volta passo di qui per vedere come sta." riconosce d'essere stato frettoloso nella sua prima risposta, così aggiunge qualche parola in più.

"E lui lo sa che sei qui?" chiede lanciando un'occhiata verso Victor.

"No..." risponde, abbassando la testa.

"Ander..." la voce di Victor silenzia quasi tutto l'ospedale, profonda e toccante.

"Ciao" si volta verso il compagno di classe con lo sguardo basso.

"Come hai fatto a saperlo?" chiede.

"Semplicemente... ho frequentato questo ospedale l'anno scorso, ho avuto il cancro, e ti ho visto durante la mia ultima visita. Ho pensato che forse qualcuno che capisse cosa significhi arrivare vicino alla morte potesse aiutarla e aiutarti ma ogni volta che arrivo fin qui, mi sento solo un coglione a pensare di poter dare consigli." spiega, facendo un passo avanti.

"Grazie" Victor gli poggia una mano sulla spalla e lo stringe in un abbraccio: "Non l'ho detto a nessuno perché non voglio essere trattato diversamente solo per questo. Lo sa solo Ramon ma lui è ormai la mia famiglia. Quella vera è quasi inesistente. Non li vedo qui dentro da quasi un anno e a casa non ci sto mai. Non voglio che si sparga la voce, quindi ti chiedo di mantenere il segreto". Ander annuisce, capendolo più di quanto possa credere il biondo.

"Se hai bisogno, puoi contare su di me." 

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora