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Le settimane passano veloci. Presto torna Lupo e Mora convince Aron a restar con suo fratello nelle mattinate. Le dispiace portarselo dietro come un cagnolino e lasciarlo annoiare sul divanetto. Così può chiacchierare con qualcuno, può fare qualcosa di più divertente. Sa che spesso si chiudono nel garage a cantare ma non lo dicono perché Lupo sa che Mora non è d'accordo. O meglio, non era d'accordo quando le prove avvenivano tutti i giorni lì... ora che lei è partita, tutto resta impolverato e apparentemente inutile, quindi per fortuna Lupo invade lo spazio spesso, quando ha bisogno di star solo, di chiudersi nei suoi pensieri o ha bisogno di scatenarsi, cantando le sue canzoni preferite per scaricare la rabbia.

"Quindi tu e mia sorella state insieme?" chiede lui, accendendo la cassa.

"No... lei mi piace molto però." risponde sincero.

"E tu piaci a lei, se no non ti farebbe dormire nel suo letto. Fidati" ribatte senza guardarlo, collegando cavi.

"Sì, le piaccio ma forse non abbastanza" si guarda le scarpe. Lo imbarazza parlare con suo fratello di questo argomento ma infondo chi può conoscerla meglio di lui?

"Nah, credo che semplicemente prima stava con un coglione e non vuole fare lo stesso errore. Ma sinceramente non credo che potrebbe mai farlo con te. È una così brava ad osservare, a capire. È per questo che abbiamo fatto l'artistico! Comunque con Ray ha fatto una cazzata, si è fidata del primo che ha incontrato ed è stata stupida. Con te non ha fatto così, solo che ti sta lasciando nel limbo per troppo tempo! Sei disposto ad aspettare che si convinca?" lo guarda in faccia.

"Se sono qui, credo proprio di sì. E anche se non mi volesse come fidanzato, ma basterebbe come amica. Mi diverto molto con lei. Siamo simili e andiamo d'accordo. Va bene lo stesso" solleva le spalle. Lo pensa davvero però gli dispiacerebbe se lo rifiutasse dopo tutto quello che gli ha detto.

"Minchia. Sei proprio innamorato!" commenta Lupo sorridendo. Solo ora, Aron, nota dei quadri attaccati alle pareti. Si solleva dalla sedia e s'avvicina. Li guarda. Nessuno porta una firma.

"Chi li ha fatti?" chiede all'amico.

"Alcuni io ed altri Mora. Indovina tu chi ha fatto cosa..." lo sfida. Così Aron li osserva tutti, uno ad uno e le tecniche si dividono, ma non solo in due gruppi. O meglio, alcuni sono affiancabili in modo facile e intuitivo, altri no: tecnica, colori, pennellate diverse. Inizia così ad indicarli a Lupo, raccogliendoli secondo un certo ragionamento. Unisce tutti quelli con colori scuri e li attribuisce a Mora. Non sa per quale motivo, forse per i capelli colorati che ha sulla testa anche se rivestono un ragazzo molto rock, Lupo lo ha sempre visto come un vivace e pieno di colore. Mora, al contrario, è una riflessiva, una cauta per come la conosce lui.

"Credo che non sappia di cosa tu stia parlando. Intanto li hai divisi male, non tutti sono di Mora, anzi, quasi nessuno... Mora non userebbe mai questi colori così aggressivi. Lei è una da colori forti, accesi. Pugni negli occhi con punte di nero e di bianco. Non è mica così triste Mora!" sorride. Lupo glieli suddivide, indicandoli uno ad uno e facendo il nome dell'autore.

"Sai, quando l'ho conosciuta era molto scontrosa, non sorrideva tanto. Ora si è un po' allentata con questa sua presa così tosta. È una che si fa rispettare, silenziosa..." spiega.

"Non era così e non lo sarà mai. Lo è diventata con quel coglione ma tornerà come la conosco io... è strano sentire questa versione di lei!" ride Lupo: "Abbiamo una percezione così diversa!"

"Quindi lei è una colorata?" chiede Aron. L'altro annuisce. Chiacchierano tutta la mattinata di Mora e dei suoi colori. Gli mostra tante tele create da lei e alla fine pone una domanda ghiacciante: "Come mai non dipinge più?"

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora