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Mora spinge la porta. Un campanello tintinna ed una ragazza dal sorriso smagliante l'accoglie. La fa accomodare al lavatesta dove chiude gli occhi e si lascia cullare dall'acqua calda e dalle mani delicate della ragazza. La radio passa canzoni estive che le ricordano il suo mese in Italia e la luce calda brillante sulla pelle di Aron.

"Che ci fai da queste parti signorina Leone?" nel riflesso spunta Daniel che subito la riconosce sotto la carta stagnola.

Dopo esser passato dagli step precedenti, s'accomoda accanto all'amica per chiacchierare con lei per tutto il tempo.

"Cosa devi fare ai tuoi bellissimi capelli?" chiede Mora vedendo la ragazza dietro di lui mescolare varie emulsioni.

"Mi faccio biondo chiaro: quel bianco che va tanto di moda. Tu?" indica con la testa l'alluminio.

"Vedrai" sorride. Continua a sfogliare una rivista senza leggerla: nota i titoli, vede le immagini...

Canticchiano le canzoni e si lasciano occhiate attraverso lo specchio. Dan spalanca le labbra quando Mora viene spogliata della carta stagnola: un rosa evidenziatore illumina la stanza.

"Sei pazza" Sussurra mostrando bene il labiale, facendola sorridere. Dopo più di 3 ore di tortura l'uno, escono insieme dal negozio con i portafogli più leggeri.

"Se ti va puoi venire direttamente a casa mia" propone: "O hai appuntamento con Aron prima?"

"No, vengo volentieri ad aiutarti" si dirigono verso la macchina di Mora e dopo meno di 5 minuti sono già dentro l'appartamento dell'ormai biondo.

"Comunque ti stanno bene così i capelli... Lui approva?" chiede aprendo uno sportello della credenza dove tiene birra ed altri alcolici chiusi. Prende circa 10 bottiglie ed inizia con un gioco d'incastri, ad infilarle nel frigorifero.

"Lui chi?" Mora finge ingenuità.

"Aron! Mora, io è da un po' che tento di capire ma non ci riesco. Non voglio incazzarmi con te ma ho bisogno di sapere quando tempo volete perdere prima di mettervi insieme. Lui ti sta aspettando ma non sarà così per sempre" s'immobilizza osservandola, con una bottiglia tra le mani a mezz'aria. Quegli occhi di ghiaccio le prendono il cervello e le rubano il fiato.

"Dan, non ti preoccupare. Siamo grandi e vaccinati. Sappiamo ciò che stiamo facendo" Mora è pacata. È più grande e non si farà mettere i piedi in testa da lui.

"Io odio immischiarmi ma l'altro ieri s'è visto con Tobias. Io non ti ho detto nulla però! Te lo dico perché è giusto che tu lo sappia" le sfiora la mano sul bancone. Mora sorride, un po' per sfottò, appena Dan si gira per completare la sua azione. Mora s'allunga per afferrare una ciotola ed un pacco di patatine. Lo apre e versa il contenuto nel contenitore di plastica rigida.

"Toby ha provato a baciarlo ma lui lo ha respinto. Ti ho detto che devi rilassarti!" Dan si volta di scatto. Mora ha un sorriso malizioso sulle labbra, orgogliosa di Aron.

"Okay. Lui è cotto di te e tu di lui. Questo lo sappiamo tutti. Ma allora cos'è che ti blocca?" domanda sedendosi su uno sgabello, accanto a lui.

"Nulla. Voglio fare le cose con calma" sussurra.

"Hai paura di farti toccare da lui?" la guarda serio e preoccupato: apatico nei suoi confronti.

"No. Non mi fa paura. Non ho paura d'essere sfiorata, toccata... Solo che prima di lasciarmi andare voglio essere sicura" spiega.

"Non sei sicura di quello che provi o di quello che prova lui per te?" chiede.

"Non lo so" risponde con il sorriso.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora