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La settimana di vacanza passa velocemente e Mora sistema la valigia cercando d'infilare prepotentemente il beauty scarno tra i vestiti. La porta è socchiusa per non far vedere agli amici il caos ancora da ordinare. Le scarpe da ginnastica disperse sul pavimento e le ciabatte distrutte vicino al letto. L'armadio semi aperto con la macchina fotografica completamente scarica per le troppe foto.

"Posso entrare?" Danna bussa in modo leggero alla porta, spuntando solo con la testa. Mora annuisce facendole spazio nel disordine. Si accomoda sull'unico angolo libero del materasso ed inizia a piegare qualche maglietta all'amica.

"Cos'è successo con Aron?" domanda fingendo disinteresse.

"Cos'è successo con Aron?" ripete. Ogni volta che vuole evitare domande attua la tattica del ripetere, della confusione. Non sa effettivamente quanto funzioni, ma tenta ogni volta.

"Dai, non fare la finta tonta. Aron avrebbe potuto rimorchiare un sacco di ragazze al bar ieri o in discoteca qualche giorno fa, ma non ne guardava neanche una. Nemmeno le vedeva passare, non notava nessuno sguardo, nessuna tettona che tentava un minimo approccio! E poi ti osservava silenzioso, sorrideva con quel suo solito fare vago immerso nei suoi pensieri... cosa gli hai combinato?" sorride credendo d'aver scovato tutti gli altarini.

"Io non ho fatto nulla. Siamo amici, questo è quanto. Nulla di più, niente di meno!" si difende ridendo. Bugiarda!

"Non ci credo molto, sai. È successo per forza qualcosa, lo abbiamo notato tutti. Forse quando avete passato tutta la notte sulla spiaggia. Hai detto qualcosa che gli ha dato speranza, non lo so." cerca d'estrapolare qualcosa senza ottimi risultati. Mora scuote la testa con un viso confuso e sorpreso quasi da queste informazioni. È proprio brava come attrice!

"Va beh, scusami, non volevo intromettermi. Solo... non lasciartelo scappare. Certo, ha dei difetti, ma è un ragazzo fantastico" si solleva, capendo d'aver un alto muro davanti.

"Lo so che è fantastico, ora però non è il momento" la ferma prima che possa uscire. Danna annuisce con un mezzo sorriso: non ha ottenuto ciò che voleva ma di certo non esce a mani vuote.

Inserisce tutti i vestiti piegati dall'amica della valigia velocemente, pronta a partire. La vacanza è stata veloce, tutti i giorni al mare ad abbronzarsi, bevendo drink e dormendo poco. Una serata in discoteca senza però grosso divertimento. Mora non voleva ubriacarsi per paura di ciò che avrebbe potuto combinare. Di certo non si sarebbe potuta trattenere davanti al bell'imbusto quale è Aron Piper!

Mora sale nell'auto, dopo aver incastrato la sua valigia nel bagagliaio. Saluta tutti con un sorriso e gli occhiali da sole tra le mani, pronti a partire. I finestrini abbassati, la musica in radio e quelle poche parole.

Il viaggio è lungo e quando Aron posteggia davanti casa dell'italiana, il sole è calato da una mezz'oretta. Restano immobili, non sapendo che dire, non sapendo che fare, stanchi della lunga sfacchinata ma tristi di dover tornare alle loro vite.

"Io vado. Credo che dormirò senza nemmeno cenare" apre la portiera. Aron la segue nello stesso gesto per poterla aiutare nel portare la valigia in casa.

"Ancora? Hai dormito per tutto il viaggio ed hai ancora sonno?" sorride il tedesco.

"Ho dormito solo un'ora, non dire cazzate!" resta al gioco Mora. Aron solleva gli occhi al cielo in modo ironico e si lasciano sfuggire una lieve risata che migliora la giornata ad entrambi.

"Grazie di tutto. Buona notte" Mora lo saluta davanti all'uscio. Aron s'avvicina per lasciarle un bacio sulla guancia che la ragazza accetta senza alcun problema.

Sale in macchina e sfreccia verso casa. Una buona doccia gli farà bene, dopo tutto quell'ormone accumulato nella settimana. Sì, una buona doccia! Una sigaretta, anche. Sì, dai, anche una sega può migliorare la situazione!

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora