Aron Piper

53.

"Abbiamo finito ragazzi! Bravi tutti!" le telecamere si spengono. Un velo di malinconia opacizza gli applausi, le luci, i flash, come lacrime che fanno fatica ad uscire. Come gocce di pioggia che prendono il sole su un vetro.

Mentre si cambiano, tutti insieme, un'aria intricata riecheggia. Più silenziosi del solito. Euforici per la stanchezza accumulata e tristi per le risate che ne verranno a meno. Cercano di non far incontrare i loro sguardi, senza saper cosa dire. Si riuniscono tutti insieme, con il resto della troupe al seguito, nella sala principale, dov'è stato allestito un tavolo infinito, pieno zeppo di stuzzichini per festeggiare. Ricordano momenti, soprattutto i primi; quelli colmi di pensieri da primo impatto.

"Ana, io pensavo fossi una con un gran palo nel culo! Pensavo fossi una perfettina... scusami!" ride Itzan, coinvolgendo tutti.

"Accetto questa tua visione, spero sia cambiata però!" resta al gioco la ragazza dal caschetto. Ci si disperde facilmente: ci si gira a rubare una patatina del grande contenitore centrale e si finisce a parlare con il microfonista, ancora con le cuffie intorno al collo ed una sigaretta pronta per essere fumata all'aperto.

"Mora. Volevo dirti una cosa. Con Dan ho smesso di sperarci. So che si frequenta con la sorella di Aron e so benissimo che tu già lo sapevi, stronzetta, ma ti perdono. Credo che andrò in vacanza con un paio di amici che porteranno altri amici che porteranno altri amici, quindi Dan verrà ben presto rimosso definitivamente dalla mia testa!" Ana le sussurra ad un orecchio per poi sorriderle e tornare accanto a Claudia. Jorge ride ad una delle tante battute di Itzan, accanto ad Aron, mentalmente in diparte. Lancia una alzata di testa a mo' di saluto verso l'amica. Mora si perde nel guardarlo. Il mondo galleggia a rallentatore sui loro corpi, ben saldi al terreno. Miguel le accarezza un fianco, facendola tornare sul pianeta terra. Quasi la estrapola da quel movimento caotico, sistematicamente logico, per sorriderle in quel suo modo fraterno.

"Tutto bene, no?" domanda. La risposta è un sì con la testa, pieno di convinzione forse non del tutto sincero: "Dimmi la verità... non sei brava a mentire" subito intuisce la bugia.

"Sto bene, semplicemente, dover cambiare la mia routine, mi dispiace. Per quanto mi pesasse alzarmi presto, ormai mi ero abituata. Mi piaceva venire qui, incontrare tutti voi" spiega a testa alta: "Mora, che ti prende? Dov'è l'odiosa rompiscatole? Questa non sei tu!" si dice da sola, rendendosi conto della troppa sensibilità espressa. Sorride e Miguel l'abbraccia con grinta mettendola in imbarazzo. Lentamente, la storia del contatto fisico, non è più così un grosso problema. Almeno con Miguel! Hanno, infatti, continuato a provare l'avvicinamento fisico. Mora teneva gli occhi chiusi e lo spilungone poggiava le sue mani addosso all'italiana. Prima sul collo, poi sulla coscia, sulla caviglia e sulla schiena. Le accarezzava i capelli, le faceva i grattini che la facevano tanto ridere e le sfiorava tutto il viso: prima le palpebre lisce, poi i lobi, percorreva con il pollice il circuito delle sue labbra fino ad arrivare alle clavicole.

Per festeggiare come si deve la fine di tre intensi mesi lavorativi, gli attori, si danno appuntamento per un ballo in discoteca. Mora si porta con sé Lupo, sentendosi in colpa nel lasciarlo solo. Aron, invece, invita Tobias e Rebel, che però non hanno ancora confermato la loro presenza.

Mora, stranamente, perde tempo nel cercare un vestito carino da indossare. Dopo vari cambi poco convincenti, opta per un top rosso ed una gonna aderente corta nera. I tacchi, i suoi peggior nemici, la osservano dall'armadio, sapendo che verranno sfruttati ed insultati.

"Non ti vedevo così provocante da quella volta in cui hai provato il tutto per tutto con Benji, in terza media. Non è che Aron inizia a piacerti eh?" Lupo le fa notare, mentre sfrecciano in macchina. Spinge l'acceleratore perché, stranamente, ha voglia di una serata leggera.