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Aron esce di casa con la macchina e si piazza davanti all'università di Tobias ad attenderlo dopo un esame, per il quale ha dovuto studiare molto. Andranno a pranzo insieme e passeranno un po' del loro pomeriggio in compagnia dell'altro. Resta nell'auto ad aspettare di vedere qualche forma vivente uscire dalla porta. Non può dare nell'occhio e Tobias lo sa, però lui non è al corrente della sua presenza lì fuori. Aspetta, aspetta ed aspetta. Quasi un'ora. Sta per mettere in moto per andarsene senza una meta ben precisa, quando una mandria di 20 ragazzi circa esce dalla sede, posizionandosi davanti al cancello e facendolo ricredere sul suo imminente spostamento, per fortuna non avvenuto. Ispeziona tutti cercando il suo Tobias da qualche parte, senza però trovarlo. Gli manda un messaggio? Sta per inviarlo quando, sollevando un'ultima volta la testa, lo vede varcare la soglia con un libro tra le mani e lo zaino in spalla. Accanto a lui c'è una ragazza con la quale chiacchera vivacemente e alla quale sorride con il sorriso migliore del suo repertorio. Gelosia? Forse un po'...

Esce dall'auto avvicinandosi al cancello, cercando di non dare nell'occhio, peccato che non essendoci gente in giro alle 12:30, tutti si voltino a guardarlo. Non dare nell'occhio, se, come no...

Tobias segue lo sguardo della ragazza al suo fianco che osserva gli spostamenti lenti di Aron che è subito diventato uno spettacolo surreale. Il cuore di Aron sotto tutti quegli occhi interrogativi e stupiti dalla sua presenza, inizia a battere un po' più forte. Si ferma senza avvicinarsi troppo e guarda negli occhi Tobias, aspettando che faccia un passo avanti. Non viene accontentato però.

"Tobias" Aron parla. Tutti si voltano verso il ragazzo dalle lentiggini, ancora immobile accanto alla ragazza che fa scorrere lo sguardo tra i due senza capire la situazione: "Lo conosci?" Sussurra, senza però ricevere alcun tipo di risposta.

"Ciao Aron..." finalmente fa un passo verso di lui: "Che ci fai qui?" chiede cercando d'essere più disinvolto possibile senza far trasparire l'imbarazzo. Tobias è stupito quanto tutti gli spettatori di questa apparizione. Aron sa bene che nessuno sa di loro, ed infondo, adesso che è in piedi, nudo davanti al pubblico, un po' si pente del gesto avventato.

"Sono venuto per mangiare con te a pranzo però se sei impegnato ci vediamo un'altra volta" cerca di sembrare disinvolto anche lui, sotto i riflettori. Non ha intenzione di smascherare il segreto di Tobias, quindi sta al gioco della distanza, delle conversazioni da amici.

"Vado a pranzo con Rebel oggi. Non ti spiace vero?" domanda, indicando la ragazza che ancora osserva la scena incantata.

"No, certo che non mi dispiace! Effettivamente avrei dovuto avvertirti prima di presentarmi qui. Comunque io stasera lavoro, quindi se ti va, pranziamo domani insieme" Aron lancia la frecciatina. Lo fa apposta. Due amici sicuramente non sono così vogliosi di pranzare insieme, no? Non lo fa con cattiveria, semplicemente vuole dare una svegliata a Tobias. Non sa per quale motivo, forse si sente un po' preso in giro da lui. Il grande fa sempre la figura di colui che cade dalle nuvole al suo fianco. Tobias è furbo, ciò non significa che Aron non possa vincere al giochetto di segreti e prese per il culo che il piccolo ha inventato.

"Sì, certo. Domani va bene" risponde un po' scolorito in volto. Più pallido del solito. È serio. Tobias è proprio astuto: già l'ha notato il suo punzecchiare e non è molto felice. Aron resta immobile aspettandosi un qualcosa, sperando in un bacio che sa bene di non ricevere.

"Ora vado. Ci vediamo domani allora..." l'universitario torna accanto alla ragazza dai capelli rossi. Rebel. Un nome che le si addice molto!


Ander mette piede nella festa confusionaria e già vorrebbe scappare. Si è veramente lasciato convincere da una ritardataria stravagante qual è Mercedes? Sì... ma già se ne sta pentendo. La casa anche ai suoi occhi è immensa, come gli aveva detto l'amica bizzarra. Cerca di visitare ogni parte della villa visitabile, ma non ha tracce di lei. S'imbatte pure in porta socchiuse con all'interno coppie non del tutto vestite, senza però ricavare alcuna informazione sulla sua caccia al tesoro. Che poi, quale tesoro sta cercando? Mercedes? Chiede a tutti coloro che avrebbero potuto vederla, ma nessuno sa dove sia finita, anche se alla festa ci ha messo sicuramente piede.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora