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Pronti a salutarsi. Non sarà un Ciao sofferto o malinconico. Si rivedranno ad agosto, un altro mese insieme. Non sono oltretutto dei sentimentalisti, quindi basta un forte abbraccio che si può percepire solo dall'interno. Da fuori infatti sembrerebbe una stretta algida, incolore. Per loro, questo, basta.

Attende in silenzio, camminando avanti e indietro, finché l'aereo non decolla. Meno responsabilità sulle spalle adesso!

Mentre s'incammina verso la macchina viene fermata da ragazzine che chiedono un autografo. Appena sale sul suo bolide compone un numero. Attende lo squillare fino a sentire la sua voce che subito le provoca un sorriso.

"Mio fratello è appena partito. Abbiamo un appuntamento in sospeso, noi due" quasi sussurra come fosse un segreto, come se qualcuno stesse spiando quella conversazione. Chiude la chiamata senza nemmeno voler sentire una risposta.

Il suo "Ei" iniziale l'è bastato.

Dopo tempo che non passava dei momenti da sola in casa, decide di godersela, anche per rinchiudersi dal caldo afoso di inizio luglio. Le pareti, prima colorate di ricordi tristi e grigi, ora trasudano il sorriso di Lupo, i suoi capelli rosa sbiaditi e le sue pessime battute. Il divano è una citazione di Gemitaiz.

"Siamo controversi. Zero compromessi. Il divano è per gli strumenti, mica per sedersi"

Il tavolo della cucina si focalizza in un solo angolo ch'è stato masticato dalle mani irrequiete di Aron, mentre con l'altra stringeva fitta la bottiglia di birra ancora fresca.

La doccia, per quanto semplice possa apparire, ancora ha il corpo nudo di Mora impresso sulle pareti. Quel suo corpo nudo violato di materia, come fosse invisibile. Quante docce fatte in quel periodo! Strofinare una saponetta sulle braccia e sulle gambe, di certo, non serviva a cancellare quelle mani scure e quei baci sporchi e insapore.

Anche sul letto ritrova la sua figura svestita, mentre si sistema il Septum e s'accarezza il ciuffo riccio e scuro. Il sorriso malandrino e lo sguardo ammiccante, la sera, prima d'addormentarsi insieme. Erano belli all'inizio. Erano complici come una brava coppia. Indipendenti nei loro lavori e volenterosi di restar tali. Poi chissà cos'è cambiato! Forse il lavoro di Mora ha reso tutto più difficile, più intricato. L'avvento di nuove figure nella sua vita l'ha reso più insicuro del rapporto basato su troppa leggerezza. Sul sesso senza sguardi, su baci privi d'ogni sentimento. Una relazione basata sull'attrazione fisica e sulla solitudine.

Che poi, anche stando insieme, si sentivano soli!

Il silenzio rumoroso non le dispiace dopo così tanto tempo, ma quando inizia a farsi buio, non è più così piacevole. Cerca d'alleggerire quella sensazione di vuoto con una birra. Anzi con due. Cerca d'ambientarsi di nuovo allo stare da sola. Al vivere con sé stessa e nessun altro.

Sperava che Aron suonasse alla sua porta ma così non è stato. Peccato. Prima d'addormentarsi si rigira nel letto cercando una spiegazione a quella brutta sensazione d'autofobia. O nictofobia. O acrofobia. O tutte insieme.

Mora Leone ha davvero paura di questo? Si faceva più forte e più adulta! Stare a contatto con quel marmocchio di suo fratello forse non le ha fatto molto bene!

S'attorciglia tra le lenzuola, estraendo un piede e ritirandolo sotto il panno dopo una lingua di vento fresco. Si scopre, si spoglia. Guarda il telefono per trovare noiosità sullo schermo. Finisce sul profilo di Aron. È così diverso da quello che mostra. Non è mica un ragazzo pompato e così sicuro di sé! Non è uno sfacciato, è solo calmo, silenzioso ed un buon amico. Con lui sì che si può parlare di qualsiasi cosa! Non è arrogante. È solo un semplice ventitreenne che chiede conferme sui social mostrandosi per ciò che non è.

Aron PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora