Aron Piper

29.

"Posso entrare?" Tobias è davanti alla porta. Aron è a petto nudo quasi pronto per andare a dormire, un po' stranito dalla sua presenza senza alcun preavviso. Però si sposta per farlo passare. Poggia la giacca di pelle sul divano e si siede senza guardarlo mai.

"Tutto okay?" chiede Aron sedendosi accanto a lui e cercando un qualsiasi contatto con Tobias.

"Sì, posso dormire qui con te?" Tobias lo guarda, stavolta, cercando sicurezza nell'altro. È strano che lui mostri questa fragilità palese davanti all'amico!

"Certo..." Aron non sa come comportarsi davanti alla figura labile di Tobias con gli occhi rossi ed il sorriso triste. S'avvicina a lui e tenta d'abbracciarlo un po' in imbarazzo. Infondo non è affatto un ragazzo affettuoso. Tobias, poggiato sulla sua spalla, inclina la testa per guardarlo negli occhi per poter prendere un po' della sua sicurezza e farla sua.

"Posso baciarti?" sussurra Aron sorridendogli, ricordando la sera in cui si sono conosciuti. Tobias s'avvicina e fa sfiorare le loro labbra. Il piccolo quasi s'aggrappa al suo collo, non volendolo lasciar andare. Quasi è sdraiato sul divano, poggiato a peso morto sull'amante. Aron lo solleva da quella posizione scomoda, di malavoglia e lo fa accomodare sulle sue gambe.

"Cos'è successo?" domanda prendendogli il volto tra le mani e bloccando il loro bacio appassionato.

"Ne possiamo parlare domani?" Tobias riacquisisce un po' della sua solita sicurezza corazzata e di lucidità arrogante accompagnata dagli occhi dolci che fanno rimpicciolire Aron. Annuisce prima d'essere baciato di nuovo. Le mani di Tobias gli accarezzano il petto facendolo rabbrividire. Le labbra carnose del biondo scivolano sul suo collo e sull'addome. Aron lo guarda mentre gli viene baciato il corpo ed una scarica elettrica parte dal suo bacino fino ad inondargli il cervello. Aron, preso dalla scossa, afferra con padronanza il piccolo e lo bacia sulle labbra, in modo frenetico. Attorcigliati insieme, scivolano sul divano troppo piccolo per entrambi. Il tedesco, capendo la scomodità, lo solleva, prendendolo in braccio come un bambino, sorridendo. Tobias s'aggrappa, con le braccia e le gambe arrampicate al tronco palestrato al punto giusto. Le mani di Aron sorreggono il sedere dell'altro mentre si dirige in camera sua. Poggia la sua schiena sul materasso e Tobias, anche se libero di staccarsi, resta ancora appeso al suo collo, facendolo scivolare sopra di lui. Aron toglie la maglietta al ragazzo, per sentirsi alla pari con lui. Tobias, di riflesso, slaccia la cintura dell'altro ed iniziano a giocare a chi per ultimo indosserà più vestiti tra un bacio ed un altro. Aron prende l'iniziativa stavolta, volendo comandare lui. S'allunga verso il comodino ed afferra il preservativo. Con un morso strappa la confezione. Tobias osserva la scena e appena nota che l'aggeggio non sarà utilizzato da sé stesso si ritrae.

"Aspetta..." sussurra con affanno. Il tedesco sorride vedendo il suo sguardo preoccupato.

"Non vuoi proprio perderlo il controllo, eh?" Aron, adesso, è il superiore. Tobias, il ragazzo che vuole conservare incolume la sua posizione, si sente finalmente messo al muro! Abbassa gli occhi, preoccupato.

"Ho paura di farlo..." finalmente nudo dalla sua corazza. In una situazione del genere, nella quale già sarebbe dovuto essere smascherato, lui, ancora indossava quella sua egocentricità ben aderita al volto paonazzo.

"Dovresti lasciarti andare. Non puoi sempre dirigere tutto" cerca di consigliargli Aron, immobile, ormai lontano da lui.

"Allora aiutami" chiede sottovoce, imbarazzato d'essere svestito davanti a lui.

"Ti fidi di me?" Aron lo stuzzica e Tobias annuisce non molto convinto. Somiglia ad un bambino che non sa se accettare la caramella o meno dalle commesse gentili dei negozi. Se ci fosse stata la madre, l'avrebbe guardata per chiedere il consenso, invece, nella stanza buia, sono solo in due.